TWC Friday Night Indoor War #55

8/9/17 - Arena Ciudad de Mexico, Mexico City, Mexico

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    DISCLAIMER: Questo segmento include rappresentazioni negative e/o maltrattamenti di persone o culture. Questi stereotipi erano sbagliati allora e sono sbagliati oggi. Piuttosto che rimuovere questi contenuti, vogliamo riconoscerne l'impatto dannoso, imparare da essi e avviare una conversazione per creare insieme un futuro più inclusivo.



    Cari amici telespettatori, bentornati a Friday Night Indoor War, lo show di wrestling più visto e amato al mondo, che stasera è in diretta dall’Arena Ciudad de Mexico, uno dei templi sportivi più importanti di Città del Messico.



    Dopo una bella panoramica del caldissimo pubblico messicano che assiepa l’edificio all’inverosimile in attesa di vedere i propri beniamini, siamo pronti a riprendere questa cinquantacinquesima puntata, la terza della Road to Nemesis!



    Ma attenzione! Una theme risalente a un’epopea passata, risuona a manetta, scatenando la reazione dei fan messicani. Dopo alcuni secondi, tra il fumo e i pyros che si alzano sullo stage, ecco sbucare una vera e propria orda di loschi individui.

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    A capitanare il gruppo, formato dai mostruosi membri dell’Atomic Club, dal fedele Daijiro Tanaka, dalla misteriosa Felisin e dal corrotto avvocato Richard Griffith, vediamo il leggendario Akuma “Pain” Fujihara e il letale Pain Deliverer, Jack Keenan.

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    Tutti quanti sono vestiti elegantemente, in giacca e cravatta. Mr. Pain, in completo nero, cravatta nera e camicia rosso sangue, tira fuori un pacchetto di sigarette Red Dragon, uno zippo metallico con incastonato un rubino, e si accende una sigaretta.



    Dopo di che sia lui che Keenan si guardano intorno, disgustati, mentre il pubblico rumoreggia e li fischia. A un certo punto Jack fa un cenno ad Akuma, e i due iniziano a scendere lungo la rampa con estrema calma, scortati dagli scagnozzi, che alcuni dei quali arrivano a minacciare i fan più coraggiosi che provano a offendere Jack e Akuma vicino alle transenne.

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    JR: Ladies and gentlemen, please welcome, Jack Keeeeenaaaaan… and Akumaaaaa Fujiharaaaaa!!!!!

    Una volta arrivati a bordo ring, vediamo Jack Keenan dirigersi verso i gradoni d’acciaio, seguito da Mr. Pain e dall’avvocato Griffith. I tre salgono i gradini e passano tranquillamente dall’apron all’interno del quadrato, mentre Hiroshima, Nagasaki e Tanaka vanno a piazzarsi ognuno a guardia di tre lati del ring. Nel frattempo Felisin va a prendere un paio di microfoni in area di commento, non senza spintonare via la povera Jessica Rose, terrorizzata. Dopo di che la guardia del corpo personale del Demone passa a Griffith i mic e prende posizione sull’ultimo lato indifeso del ring, guardandosi attorno gelidamente. L’avvocato Griffith passa i microfoni a Mr. Pain e a Jack Keenan, dopo di che va a mettersi in disparte. Una volta che la theme sfuma, aumenta a dismisura la bordata di fischi dei fan. Pain Fujihara tra un tiro di sigaretta e l’altro, fa una risatina e inizia a parlare a bassa voce con Keenan. Dopo poco i due se la ridono, facendosi beffe dei fan. Una volta che il brusio sembra diminuire, ecco che finalmente Jack si fa avanti, prendendo la parola.

    Keenan: Ladies and Gentlemen, my name is Jack Keenan and I deliver Pain.

    JK torna ad essere subissato di fischi, che lui accoglie con un sorriso sulle labbra.

    Keenan: E per la prima volta in molto tempo, posso dire queste parole senza che suonino vuote o insignificanti.

    Altri fischi piovono dagli spalti. Keenan si limita a ridacchiare.

    Keenan: Caspita, Città del Messico. Capisco che vi possa far piacere mostrarmi tutto il vostro perbenismo, ma è davvero questo il benvenuto che riservate ad una leggenda del wrestling moderno e non solo?

    La reazione negativa del TWC Universe si fa ancora più sonora. Jack si volta a guardare Mr. Pain, che fa spallucce e si guarda intorno con un sorriso feroce che promette male. Il Pain Deliverer prosegue.

    Keenan: Dunque, perchè siamo su questo ring stasera? Primo, si sta per aprire una nuova era in TWC e questa è l'occasione per accoglierla in pompa magna. Un consiglio spassionato: scattate un sacco di fotografie, un giorno avranno un valore storico inestimabile. Secondo motivo: nelle ultime due settimane c'è stato parecchio brusio riguardo a quel che è successo a Indoor War #54 - e, no, non mi sto riferendo al Main Event - e il brusio, come sempre, genera domande. Ebbene, non siamo qui per rispondere a quelle domande. A quello penserà il tempo. Quello che intendiamo fare è darvi le informazioni strettamente necessarie sul futuro della compagnia.

    Jack Keenan si schiarisce la voce.

    Keenan: Innanzitutto, cosa c'è esattamente tra le persone che potete vedere su questo ring o ai suoi bordi? Diciamo, semplicemente, una collaborazione. Non vi serve sapere di più. Se volete fare ipotesi o congetture sulla natura del nostro rapporto, accomodatevi pure, la cosa non ci tocca. Attenti, però, perchè la curiosità a volte fa male. Potete chiederne conferma a Andy Moon.

    La Arena Ciudad de Mexico si riempie di cori a favore dello Skull Kid.

    Keenan: Oh, cantate pure quanto volete, Moon non è qui stasera. Il motivo lo sapete; e, se così non fosse, vi basterà riguardare quel che è successo due settimane fa.

    Nuovi fischi sovrastano queste parole. JK fa spallucce.

    Keenan: Passando oltre, come sempre quando capita qualcosa di questo genere, la domanda che più si sente è una: perchè? Perchè Jack Keenan, dopo essersi liberato dell'influenza di Quill, si è rivolto ad Akuma 'Pain' Fujihara? Puntualizziamo subito una cosa: se volete pensare che è successo perchè Jack Keenan non è in grado di vincere o di fare le proprie scelte da solo, fate pure. Nemmeno questo mi tocca. Vi darò un solo spunto di riflessione: torniamo di nuovo a due settimane fa, questa volta però al Main Event. Manson vs Carroll, match per il TWC Championship; match ottenuto sfruttando il mio Medal of Honor. Sono stato sullo stesso ring tanto di Manson, quanto di Carroll e se c'è una cosa che so per certo è di essere quantomeno al loro livello. Eppure, quando li ho affrontati, non sono riuscito a sconfiggerli; soprattutto, nel Main Event di due settimane fa c'erano loro, non io. E questo è solo un esempio. Beh, dopo Homeland ho riflettuto parecchio su questo e sono giunto alla conclusione che forse, a volte, è solo questione di... metodo di approccio. A questo punto, ho semplicemente fatto una scelta.

    E di nuovo il TWC Universe dà la sua sentenza: si diffonde tra il pubblico il coro "You sold out". Per la prima volta da quando è salito sul ring, il volto di Keenan sembra incupirsi.

    Keenan: No, io non mi sono venduto. Io non mi sono venduto. La verità è che mi ero venduto prima, per assecondare le idee che pervadono il TWC Universe. Per assecondare voi, in un certo senso. Quel Jack Keenan ha impegnato troppo tempo a reprimere. Ora è arrivato il momento di esprimere.

    JK punta il proprio sguardo nella telecamera.

    Keenan: Perciò, cosa vi dovete aspettare ora? L'ho già detto prima: una nuova era per la TWC.

    Dopo di che Keenan passa la parola ad Akuma “Pain” Fujihara. Quest’ultimo si fa avanti osservando i fan nelle prima file, dopo di che tira verso di loro la sigaretta che ha in mano, attirandosi un’altra marea di fischi. Dopo una risatina, Akuma prende la parola rivolgendosi al Pain Deliverer.

    FJH: Prima esprimere il mio parere su quello che hai appena detto, meglio che mi presenti a questo pubblico di giardinieri analfabeti, vagabondi morti di fame e camerieri ritardati…

    Fischi per Mr. Pain, che continua bellamente.

    FJH: Per tutti gli idioti seduti qua attorno, per tutti i poveracci che ci guardano a casa, e per tutta la gentaglia che in questo momento bazzica in fremente attesa nel backstage, il mio nome è Akuma “Pain” Fujihara e sono un demone, nonché la più grande leggenda del wrestling che esista sulla faccia della Terra, ovviamente… Entendido?

    Altra reazione negativa da parte del pubblico. Mr. Pain sorride poi fa spallucce, tornando serio.

    FJH: Da quando ho messo piede in TWC, è scoppiato il finimondo e con buona ragione. Tutti a chiedersi come mai il più grande di tutti sia tornato. Tutti a chiedersi come mai proprio adesso. Tutti a chiedersi il perché dell’alleanza con Jack Keenan. Tutti a chiedersi quali saranno le mie prossime mosse… Ebbene, alcuni motivi sul perché io sia qui li avete avuti la scorsa puntata. Sinceramente a me della Total Wrestling Corporation non è mai fregato un gran ché finora. Quale interesse avrei dovuto avere, e quali vantaggi mi avrebbe portato il dover tornare a combattere in una federazione così derelitta? Il tempo delle sfide per stabilire chi è il migliore è scaduto, e io ho vinto. Non ho alcun interesse a conquistare titoli, la mia collezione è ricchissima e la mia carriera inimitabile. La fama? Ce l’ho. I soldi? Ne ho a sfare. Donne? Tutte quelle che voglio. Potere? Oh, più di quanto ne immaginiate. Noia? Forse…

    Mr. Pain finge di pensarci su, poi continua.

    FJH: Il fatto è un altro. Questa qua è una federazione dominata da persone che basano qualunque propria azione su leggi morali perverse e obsolete. Persone che vogliono far credere a tutti come le loro parole e l’esempio sul ring possa avere un’influenza positiva sulla vita di voialtri sfigati… Penso che questa sia la cosa più ridicola che mi sia capitata di vedere in vent’anni di wrestling da protagonista. E infatti, a oggi, il campione del mondo di questa federazione è un uomo paffuto che rappresenta la chiave di volta del fallimento dei metodi buonisti dei cosiddetti senatori del roster. Come volevasi dimostrare.

    Il Demone annuisce seccamente.

    FJH: In questi tre anni, ho fatto cose che tutti voi non potreste realizzare in molte vite. Questo mi ha portato a fare delle rinunce, tra cui tenermi alla larga da questo circo di nome TWC fin dalla sua fondazione… Ehi, dovreste solo ringraziarmi, e i membri del roster che se ne stanno rintanati nel backstage dovrebbero immediatamente strisciare qua in processione a baciarmi i piedi per l’enorme favore che gli ho fatto, visto che senza di me a monopolizzare tutto, perlomeno sono potuti diventare delle minicelebrità sportive di basso rango.

    Fischi a ondate del pubblico, sorriso di Jack Keenan.

    FJH: Tuttavia, un uomo ha deciso di ribellarsi all’amaro corso della storia della Total Wrestling Corporation, andando a ricercare la speranza e se stesso nel posto più pericoloso che esiste al mondo, ovvero l’ufficio di Akuma “Pain” Fujihara. Quest’ uomo è Jack Keenan, la stella del dolore che voi tutti avreste dovuto seguire e adorare se non vi avessero fatto il lavaggio del cervello. Jack mi ha esposto il suo pensiero e le possibilità insite in un’alleanza tra noi. Io, da buon politico, ho valutato la sua proposta, e ho trovato soddisfacenti i termini e vantaggi che potevo avere. E che certo non rivelerò qui davanti a voialtri perros ignoranti…

    Il Demone stringe il pugno sinistro.

    FJH: Un’alleanza tra il Pain Deliverer e il Prophet of Pain è più che naturale, inoltre, in quanto un tempo Voice of the Voiceless della TWNA, mi sono sentito in dovere di appoggiare la nuova crociata di dolore che sta per iniziare per mano di un uomo maltrattato, sottovalutato, e ampiamente disprezzato da coloro che dovrebbero salvare tutti quanti.

    Akuma sospira.

    FJH: Perciò, eccomi qua, giunto per portare il caos in questa federazione decadente, cui seguirà la rinascita e la costruzione di un nuovo ordine unicamente per mano del Pain Deliverer, Jack Keenan.

    Il Demone punta il dito verso Keenan, poi guarda dritto in camera.

    FJH: Egli ha detto bene quando ha parlato di nuova era in TWC. E io aggiungo che nulla, e ripeto, assolutamente nulla, potrà impedirne la realizzazione. Words create lies, Pain can be…



    Boato assoluto del pubblico di Mexico City non appena risuona la theme della League of Extraordinary Gentlemen!

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    “Superstar” Sigfried Jaeger e Leon Black escono dal backstage venendo accolti da una grossa salva di applausi da parte del caldissimo pubblico messicano. Sul ring, Jack Keenan si acciglia, mentre la reazione di Akuma “Pain” Fujihara si riduce a un ghigno maligno. Nel frattempo vediamo che i suoi scagnozzi vanno lentamente a raggrupparsi in fondo alla rampa, munendosi di Kendo Stick. L’European Hero e l’American Knight annuiscono verso i fan guardandosi attorno, poi mentre il Corvo scruta malamente le persone sul ring, ecco che Leon si porta al centro dello stage e alza lentamente il pugno destro, mentre cala il silenzio nella Arena Ciudad de Mexico.

    Booooooooooooooooooooooooooooooooooooooooom!


    Reazione roboante da parte dei fan latini non appena questi cala il pugno verso il basso. Dopo di che il gigante osserva la scena che si presenta davanti a lui e...



    Your Heroes are Dead risuona improvvisamente! Shawn Gates e Travis Miller escono sullo stage, accolti calorosamente dal pubblico.


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    Gli sfidanti ai TWC World Tag Team Titles vanno ad affiancarsi ai campioni di coppia. I No More Heroes e la League of Extraordinary Gentlemen si scrutano un attimo tra loro, quando ecco una voce malevola rovinare l’atmosfera.

    FJH: Cut the music!... Questa pessima canzone è utile solamente a far venire il mal di testa.

    Akuma scuote il capo disgustato, poi aguzza la vista verso lo stage.

    FJH: Oh, Jack. Guarda chi è venuto a trovarci, il mio vecchio alleato Leon Black, l’eroe barbone Sigfried Jaeger, i resti di Shawn Gates e la mascotte del gruppo, il Gorislav dei poveri, Travis Miller… Ditemi signori, per caso siete giunti al nostro cospetto, chessò, per rendere omaggio al più grande di tutti, al Dio del Wrestling? Oppure per porgere le vostre più sentite e sincere scuse a Jack Keenan?

    Mr. Pain scuote leggermente la testa facendo un sorriso divertito.

    FJH: Mi sa di no, eh…

    Shawn Gates e Travis Miller si guardano, per poi avanzare verso il ring. Entrambi indossano anfibi e Jeans, il texano indossa una maglietta col logo dei No More Heroes dietro e la scritta "COME BACK" in rosso acceso davanti, mentre lo scozzese ha la scritta "TAKE BACK". Mentre si appropinquano al quadrato, Gates, immancabile cappello in testa, estrae dalla tasca dei propri Jeans una Lucky Strike Rossa, e se la mette tra le labbra. I due si ritrovano di fronte all'Atomic Club, Tanaka e Felisin, che li scrutano malamente. QUesti si voltano un attimo verso il ring, dove Akuma annuisce, dopo di che eccoli spostarsi di lato, facendoli passare. Entrati nel quadrato, I No More Heroes si tengono a debita distanza dalla banda di Akuma, anche se dopo qualche secondo Gates si avvicina al giapponese, andando a pochi centimetri da lui fissandolo intensamente negli occhi, per poi accendersi la sigaretta col suo zippo, sul quale sono incise cinque tacche. Dopo diversi secondi, Gates si porta il microfono alla bocca.

    SG: Mi scuso personalmente con tutti i presenti nell'arena, tutto il popolo messicano e tutti i nostri spettatori a casa in questo momento per avervi fatto sorbire dieci minuti delle peggiori cazzate che avrete mai sentito in vita vostra. Dieci minuti di massime perverse e diaboliche, che solo la peggiore feccia umana che abbia mai calcato un ring di wrestling potrebbe mai pronunciare. Signori e signore, Akuma Fujihara, il peggiore essere umano che potrete mai incontrare in vita vostra.

    Gates si allontana dal giapponese, mettendosi a fianco del proprio compagno di tag.

    SG: China boy, quello che hai detto prima che noi quattro venissimo a mettere fine a quel tremendo insulto ad ogni essere umano mai nato, vissuto o semplicemente stato di passaggio sul pianeta terra che è sentire la tua stridula voce, è la peggiore analisi della situazione di questa federazione che io abbia mai sentito. La TWC è una federazione piena di falsi eroi e messaggi storpiati, morali corrotte e imposte come verità assolute. Morali che io e Travis Miller da sempre combattiamo per distruggere e rimpiazzarle con qualcosa di autentico, di sincero, di migliore. Morali di cui quei due energumeni là sotto che tu conosci abbastanza bene si fanno portatori e che io e Travis combatteremo per questo.

    Gates dà un tiro alla sigaretta.

    SG: Ma per quanto sbagliate e distorte possano essere queste morali, ad esserne portatori in questa federazione sono uomini degni, wrestler capaci, persone che seppur con intenzioni sbagliate, indirizzano le loro azioni al bene per gli altri, i loro match al divertimento del pubblico e alla consacrazione della disciplina. E per quanto sbaglino, loro sono uomini. Uomini degni di rispetto, uomini da battere su un ring di wrestling nel modo migliore possibile. Uomini che non vedo l'ora di combattere a Nemesis!

    Reazione positiva del pubblico.

    SG: Mentre tu, Akuma, tu non sei altro che il portatore di un messaggio di odio e di sofferenza, di prevaricazione e distruzione. Convinto da sempre che quella potrà essere la tua strada per il successo e per la storia perdi continuamente di vista il quadro generale. Tu, Akuma, esisti solo come momento di superamento per gente come noi. Per gente come me, sei anni fa, che battendoti ha dato speranza e gioia a tutta quella gente che ancora riesce a credere, nonostante l'esistenza di gente come te, che il mondo possa essere un posto migliore. Distruggi quello che vuoi, Akuma, perché tutto quello che distruggerai noi lo ripareremo. Ferisci quello che vuoi, e tutto quello che ferirai noi lo guariremo. Manipola chi vuoi, e chi manipolerai noi lo rinsaviremo. Assolda, convinci, porta chiunque vuoi a combatterci, e chiunque manderai...

    Shawn rivolge il suo sguardo verso Jack Keenan.

    SG: Noi lo batteremo.

    Black e Sigfried stanno nel frattempo confabulando sullo stage, ed improvvisamente si dirigono a loro volta verso il ring, camminando con calma sulla rampa. I due si fermano più volte a dare il cinque a membri del pubblico. Finalmente arrivano a tutta la cricca giapponese, armata di Kendo Stick, e Leon sorride, avvicinandosi alla Felisin, chinandosi e sussurrandole un paio di parole all'orecchio, che fanno spalancare gli occhi alla ragazza, facendola indietreggiare. Leon sorride, appoggiandole una mano sulla spalla, per poi spostarla in maniera piuttosto asciutta. Il gigante fa il giro del ring da un lato, continuando a dare il cinque ai membri del pubblico, mentre Sigfried fa il giro nel senso opposto. I due si incontrano nei pressi del tavolo di commento e il gigante va da Jessica Rose, rivolgendole un caldo sorriso ed ottenendo una coppia di microfoni. The Knight ne consegna uno al suo compagno di Tag, e poi la League of Extraordinary Gentlemen entra nel ring, scivolando in contemporanea sotto la prima corda. I due campioni di coppia si guardano intorno, poi si dirigono verso i due angoli più vicini a loro e ci si arrampicano sopra, alzando al cielo le loro cinture. I due poi scendono giù e si dirigono verso il già folto gruppo di persone presenti sul ring. Leon si dirige verso Richard Griffith, chiudendo la sua cintura e poi guardandosi di nuovo intorno, per poi appenderla al collo dell'avvocato.

    LB: Non rovinarla o ti insegno un trucco su come toccarti la fronte con i talloni.

    Il gigante sorride, dirigendosi poi verso Jack Keenan.

    LB: Jackie, sempre un piacere.

    Leonard fa un cenno con il capo di saluto, poi si dirige finalmente verso Akuma Fujihara, fermandosi davanti al giapponese per un lungo istante.

    LB: Quello che sto per fare non piacerà a nessuno dei presenti sul ring, temo, ma devo farlo.

    Black consegna il suo microfono a Jack Keenan, scrocchiandosi il collo, mentre la tensione sale improvvisamente, e poi scatta e tenta di abbracciare il giapponese, che è costretto a fare un passo indietro per evitare il contatto fisico. Leon fa spallucce, sorridendo, e riprende il microfono da Jack.

    LB: Vecchia canaglia, mi sei mancata.

    Il gigante osserva i capelli di Akuma.

    LB: Vedo che hai abbandonato quella imbarazzante tinta bionda. Hai fatto bene, adesso sembri molto più un businessman e molto meno un benzinaio scambista. Fa bene alla tua immagine, complimenti.

    The Knight si allontana di un passo da Akuma Fujihara, sorridendo.

    LB: Non te l'ho mai detto al tempo perché hai la testa così dura che ti saresti impiantato su quel colore, ma proprio non ti donava. Ti vedo anche un po' ingrassato, non è che sarai diventato sedentario, vero, Kuma Boy? Saresti un pessimo uomo nero con la pancetta da birra, fidati di me. Già essere sotto il metro e ottanta non aiuta assolutamente ad incutere timore, se poi diventi anche grassoccio siamo finiti, amico mio.

    Il sorriso del gigante si allarga.

    LB: Ebbene sì, signori e signore, Akuma "Pain" Fujihara è un amico di Leon Black. Chi lo avrebbe mai detto, vero? Ma credetemi, è proprio così. Ho il suo numero di telefono personale, e ogni tanto ci sentiamo. Molti di voi potrebbero chiedersi il perché, e sarebbe una domanda più che legittima. Perché Leon Black, il sedicente cavaliere, colui che combatte contro il male, dovrebbe ritenersi amico di Akuma Fuijihara, una delle più chiare espressioni del male che circolano al mondo. E perché, a sua volta, lui debba essere amico con me.

    Black annuisce.

    LB: Ottime domande, che meritano una risposta. Sapete perché Leon Black è amico di Akuma Fujihara? Perché non ha paura di lui. Leon Black vede Akuma Fujihara e sa esattamente quello a cui si trova di fronte, sa esattamente tutto quello che sa fare, sa quello che è pronto a muovere per ottenere i suoi obbiettivi. E fidatevi, è incredibilmente pericoloso Akuma Fujihara, ma non è nulla che Black non abbia già affrontato prima. Anzi. E perché invece Akuma è amico di Leon? Semplice. Perché ha paura di lui. Akuma Fujihara non comprende le motivazioni di Leon Black, e non sa quanto è disposto a fare per fermarlo. Akuma Fujihara vede Leon Black e non lo capisce. E questo lo spaventa. Lo spaventa terribilmente. Gli incubi di Akuma Fujihara, come quelli di Kevin Manson, sono popolati da Leon Black. E lo fanno svegliare nel cuore della notte, con il cuore in gola, cercando di calmarsi. Sapendo che tutto quello che Akuma ha, soldi, potere, fama, sparirebbero all'istante provasse a mettersi contro di me. E quindi cerca disperatamente di allontanare quel momento il più possibile. E nel frattempo una domanda gli gira nella testa, sempre e comunque.

    Il gigante si prende una pausa di un secondo.

    LB: E se provassi ad eliminarlo per primo? E continua a pensarci e a pensarci. Perché sa che sarebbe la sua salvezza, ma sa anche che se sbagliasse si condannerebbe da solo, perché nel momento in cui non riuscisse ad eliminarmi al primo colpo sarebbe finito. E questo lo spaventa ancora di più. Non sapere cosa fare, per un uomo calcolatore come lui, è spaventoso in sé. Per questo siamo amici, perché Akuma ha già perso in partenza e ne è consapevole. Sconfitto dallo stesso fatto che posso sconfiggerlo. Non lo ammetterà mai, certo, ma è così. Si smarcherà, negando, ma la verità è che dentro di sé sa perfettamente che è vero.

    Black da una pacca sulla spalla di Akuma e poi si avvicina a Keenan, appoggiandogli un braccio sulle spalle.

    LB: E vedi Jack, questo è un problema anche per te. Sai, qualche tempo fa ti avevo detto un paio di cose, ma intendo ricordartele, in modo che tu sappia perfettamente come funzionano le cose. Se ti ricordi, quando Vincent Cross ti portò a parlare di Quill da me, ti dissi che era la scelta sbagliata perché non ti eri rivolto al meglio che potevi ottenere. E tu hai seguito il mio consiglio, sei andato a cercare uno dei cattivi per definizione, e te lo sei fatto alleato. Hai fatto quello che mi aspettavo da te, ma questo non significa che questa sia la scelta giusta, Jack. Proprio no. Questa è la scelta migliore, ma non quella giusta. Perché vedi, ti ho anche detto che sarò io la fine della tua corsa, quello che ti fermerà. E rimango di questa idea. Jack Keenan verrà fermato da Leon Black. Non è cambiato nulla, rispetto a prima. Ma hai scelto di prendere la via rapida. Perché so che Akuma Fujihara ti porterà più successi di Quill, e più vittorie. Se mi permetti una metafora, prima stavi correndo giù per una strada in discesa, ora stai scivolando su una rampa ripidissima. Ovviamente vai molto più veloce, e ti diverti molto di più. Ma alla fine della discesa e della rampa c'è la stessa cosa. Un muro di mattoni, su cui sbatterai molto violentemente. Un muro di mattoni che è la tua fine. Un muro di mattoni su cui c'è scritto Leon Black.

    Black alza il braccio dalle spalle di Keenan e si avvicina a Griffith, recuperando il suo titolo.

    LB: E vedi, Jack. In questo momento non te ne accorgi. Il metaforico muro non lo vedi, perché sei troppo preso dalla velocità e dal divertimento. È troppo piccolo e lontano perché tu riesca a capire cosa è. Ma più scenderai più inizierai a rendertene conto. E ti sveglierai nel cuore della notte, come fa Akuma, cercandomi nell'armadio. E avrai sempre più paura, finché non inizierai a cercare di frenare, ma ti consumerai solo le mani, perché quando inizierai a farlo sarà comunque troppo tardi. Quindi ascolta il mio consiglio, perché è l'unica cosa che puoi fare.

    Il gigante si sistema la cintura in spalla.

    LB: Goditi il viaggio più che puoi, e non guardare mai giù. Non pensare a me, e al fatto che ti sconfiggerò. Non pensare alla fine. Chiudi gli occhi e goditi il vento che ti soffia sul viso, lasciati prendere dal senso di velocità. L'impatto con il muro sarà istantaneo, te lo assicuro, e non soffrirai nemmeno. E magari dopo potrò persino aiutarti a ricostruirti una vita da i cocci che hai creato. Perché tutti possono essere salvati, in definitiva.

    Travis fa qualche passo in avanti osservando Akuma.

    TM:Beh, questo è un momento imbarazzante per le presentazioni. Ma d'altronde immagino non ce ne sia bisogno, ho notato dalla frecciatina che hai fatto le tue ricerche sul mio conto, e ti assicuro che io so benissimo chi tu sia. Non perché il Maestro Kowalczyk mi abbia parlato frequentemente di te, o perché sei la persona che ha quasi terminato la carriera di Shawn qui. Sei un pezzo grosso, Fujihara. Non serve negarlo, basta guardarsi attorno. Praticamente tutti su questo ring eccetto me hanno dei trascorsi con te, e a giudicare dalla reazione di Città del Messico anche la folla si ricorda chi tu sia.

    La folla lancia dei fischi verso Mr.Pain.

    TM: Ma se devo essere sincero in questo momento mi sembra di essere un cieco di fronte all'aurora boreale. Sono circondato da persone che cercano di descrivermi esattamente la situazione, riesco a sentire l'entusiasmo nell'aria e capisco perfettamente che questa sia un'occasione più unica che rara, però per quanto mi sforzi temo non riuscirò mai a capirne il fascino. Conosco le storie, conosco le gesta e conosco la fama, ma non è quello che conta. Quello che conta è chi ho di fronte, e la persona che ho di fronte, quella che ha appena finito un discorso come quello di poco fa, non mi spaventa minimamente.

    Il pubblico reagisce positivamente alle parole di Travis, il quale sposta la sua attenzione verso Keenan.

    TM: Keenan, le nostre strade si sono incrociate fin troppo raramente da quando sono qui, e a giudicare dalla situazione non mi sono mai perso granché. Guardati attorno, guarda cosa sei arrivato a fare dopo una manciata di sconfitte importanti. Avanti, io vengo spesso criticato per come gestisco le mie occasioni importanti, ma direi che sono ancora molto lontano da questo livello di ostinatezza. Solo due come te e Fujihara sarebbero in grado di farmi salire su un ring e di schierarmi volontariamente dalla parte di Black e Jaeger. E no, non per la vostra dubbia morale o la vostra filosofia di carriera, non sono interessato a parlare con voi di quello. Quello che vedo di fronte a me non sono due persone malvagie e pericolose. Io vedo solo due persone insicure e disperate.

    Travis inizia a camminare per il ring.

    TM: Potete negarlo, potete rispondermi con tutti gli sproloqui che volete, ma io comprendo perfettamente il linguaggio della miseria. Le vostre azioni, i vostri pensieri e le vostre parole non sono altro che un grido d'aiuto.

    Travis si ferma di fronte a Keenan.

    TM: Il tuo è tremendamente ovvio. Hai visto ogni opportunità che tu abbia mai avuto passarti davanti ed ora ti sei costruito questa fortezza di uomini per poter forzare la spotlight su di te ancora per un pochino prima che si allontani per sempre.

    Travis si sposta verso Akuma.

    TM: Tu invece mi hai stupito. Non avevo minimamente idea di quanto avessi bisogno di questo momento fino a quando non hai aperto bocca per parlare di come non avessi bisogno di questo momento. L'idea che tu sia arrivato qui per insegnare una qualche lezione anti-morale a noi e a tutti gli altri nello spogliatoio è semplicemente ridicola. Ti conosco da poco ma penso di poter affermare con sicurezza che se c'è una persona a cui non importa nulla di quello che pensano gli altri quello sei tu. Tu agisci per i tuoi interessi. Tu agisci perché ti piace. Perché sei infelice. Sai benissimo che tutti i soldi e le donne di questo mondo non ti faranno mai sentire come ti sentivi sul ring. Non so cosa fosse, magari è avere l'attenzione e l'odio di migliaia di persone ogni settimana, magari ti piaceva davvero infliggere dolore alla gente o magari ti piaceva subire. Sinceramente quello non lo so, ma so che se hai accettato al volo la proposta di Keenan è perché sei alla ricerca di quello. Questa vostra alleanza si basa su due principi profondamente egoisti e totalmente autonomi, e magari riuscirete a tirar fuori anche qualcosa di buono da tutto questo, non lo metto in dubbio. Magari a distanza di anni la gente si ricorderà i grandi match del periodo di Keenan e Fujihara, ma alla fine di tutto questa vostra alleanza sarà esattamente come un'aurora boreale. Sarà anche intrattenente da vedere, ma quando le luci si spegneranno di voi rimarrà solo il ricordo e sul territorio che io, Shawn, Black, Jaeger e tutti gli altri abitiamo non sarà cambiato un cazzo.

    Mentre il pubblico rumoreggia, Akuma sbadiglia di fronte allo sguardo serio di Miller, quando ecco farsi avanti Sigfried Jaeger. Il Corvo inizia a camminare nervosamente avanti e indietro, sotto lo sguardo di tutti e l'incitamento del pubblico, poi eccolo fermarsi e iniziare a parlare rivolgendosi al giapponese.

    SGF: Akuma Fujihara... Sai, per giorni, poi per mesi, infine per anni ho sognato questo momento. Sin da quando ci siamo affrontati quell'unica volta in Total Wrestling Corporation, ti ho odiato con tutto me stesso, e ho sognato. Ho sognato di incontrarti di nuovo. Ho sognato di affrontarti in un'unica, sanguinosa rivincita. Ho sognato di sconfiggerti in modo chiaro, netto e definitivo... Per un lunghissimo periodo ho creduto che riuscendo a fare ciò, avrei ritrovato la pace con me stesso. Ho creduto che annientandoti, avrei ritrovato la pace con gli altri. Ho creduto che scacciando il tuo incubo, avrei rimesso la chiesa al centro del villaggio, come disse una volta qualcuno, ritrovando pace e serenità.

    Jaeger continua.

    SGF:
    Tuttavia, questo era un sogno falso e pericoloso, che avrebbe potuto portarmi soltanto dolore, sofferenza e solitudine. Sono stati l'amore e l'amicizia, due sentimenti che non ti appartengono, a farmi uscire dalla spirale devastante in cui ero finito. E adesso che ti vedo dopo tre anni, in carne e ossa, ho la certezza assoluta di aver avuto ragione a lasciarti perdere. In questo momento non provo alcun odio viscerale per te, quanto piuttosto una sorta di pietà. Sì, hai capito bene, pietà... Il mostro che terrorizzava tutti quanti e che tanto male mi fece una volta, è diventato l'ombra di se stesso. Quello che vedo davanti a me stasera, non è altro che un guscio pieno di odio e rancore verso tutto e tutti. Un mero burattinaio, che con la scusa ridicola di non "abbassarsi" a combattere, si è circondato di sgherri muscolosi, demandando ad altri quella violenza che tanto amavi infliggere al prossimo.

    Il Corvo alza un dito.

    SGF: Certo, resti comunque un pericolo per la comunità, anzi, paradossalmente adesso sei più pericoloso di prima, visto che hai scelto di rovinare la vita della gente anche al di fuori delle arene, dandoti a loschi affari e alla politica. Ma qui in Total Wrestling Corporation, tu non sei nulla. Questo devi mettertelo in bene in testa.

    L'European Hero inizia a camminare nel ring.

    SGF: Questa federazione è stata costruita da persone degne, che lottano per dare una speranza alla gente. La speranza di vivere in un mondo certamente migliore di quello che tu sogni di realizzare, sempre se le menti distorte come la tua possono sognare, ovviamente. Qui davanti a te, hai quattro persone che hanno dato il sangue per rendere questa federazione la migliore del mondo, quattro persone che spesso si sono trovate in conflitto tra loro, che si sono scornate, sfidate, affrontate. Ma pur sempre con un minimo di rispetto per se stessi e per la disciplina, senza mai coinvolgere persone innocenti, senza mai cercare consapevolmente di infortunare o ritirare l'antagonista di turno durante un incontro. La TWC è la casa che noi quattro abbiamo costruito assieme a tutte quelle persone che ora ci ascoltano nel backstage e che prima hai dileggiato senza avere alcun diritto. La TWC è la casa che noi quattro abbiamo costruito assieme a tutti gli uomini, donne e bambini che ci seguono costantemente e che in questo momento ci circondano. La TWC è la casa dove noi abbiamo vissuto per anni, tra alti e bassi, tra sconfitte disastrose e trionfi sensazionali. E ora arrivi tu in pompa magna proclamando di essere il migliore di tutti e che sei qui per una specie di vacanza.

    Il Deadly Crow scuote il capo e va a fermarsi davanti la Demone.

    SGF: Questa casa è nostra, signor Akuma "Pain" Fujihara, e nessuno, tantomeno un parassita come te, può venire a fotterci impunemente a casa nostra, sono stato chiaro?

    Boato del pubblico per le parole di Sigfried Jaeger, che poi volge lo sguardo verso Jack Keenan.

    SGF:
    Quanto a te, Jack. Non credevo che riuscissi a cadere tanto in basso per una sconfitta. E te lo dico io, che ho vissuto sulla mia pelle l'amarezza di aver perso con il tizio che hai accanto, facendo poi quello che ho fatto... Indubbiamente Leon nutre ancora qualche speranza per te, ma più vedo quello che fai, e più vedo quello che sei diventato da quando sei venuto in TWC, e più mi rendo conto di quanto siano esigue le tue chance di redimerti e tornare quello che eri due anni fa, ovvero Jack Keenan, un uomo benvoluto dalla sua famiglia, amato dai suoi amici, e rispettato dai suoi colleghi.

    Il Pain Deliverer scruta malamente Sigfried Jaeger e si porta il microfono alla bocca per replicare, ma Pain Fujihara gli appoggia una mano sopra la spalla, guardandolo e scuotendo il capo. Dopo di che eccolo scrutare a fondo la League of Extraordinary Gentlemen e i No More Heroes. Poi il Demone prende la parola dopo una risatina.

    FJH: Devi scusarmi Jack, ma quando sento troppe scemenze dette tutte di fila comincio a stancarmi e mi viene un cerchio alla testa, perciò meglio che replichi subito, prima che qualcuno di questi tangheri ricominci a sproloquiare come se non ci fosse un domani.

    Il Demone guarda tutti e quattro brevemente.

    FJH: Ovviamente credo immaginiate già quanto la delusione nell’incontrare voi quattro sia stata reciproca. Sapevo che prima o poi qualcuno avrebbe cercato il confronto faccia a faccia con me e Jack. Me l’aspettavo da Leon, così come da Sigfried Jaeger. Ero certo che Gaty non si sarebbe fatto scappare la possibilità di provare a ritagliarsi un piccolissimo spazio d’interesse, mendicando uno scambio di vedute col sottoscritto. Ero invece meno certo che la fotocopia più bassa di Gorislav Kovalczyk avrebbe sfidato la fortuna, tentando di farsi bello a parole col sottoscritto. Ebbene, tutto questo è appena accaduto, e la conclusione purtroppo è che siete molto peggio di quello che mi aspettavo foste diventati tutti quanti…

    Akuma annuisce sospirando, poi fa qualche passo verso Miller.

    FJH: Prendiamo te, Travis Miller. Un miserabile barbone muscoloso fallito, allenato da un fallito ancor più grande. Sei venuto qua, non invitato, e invece che prostrarti di fronte a me e implorare un match che avrebbe potuto rendere vagamente rilevante la tua pessima carriera, hai deciso di giocarti la carta del tipo superiore, dell’uomo vissuto che sa tutto di tutti e che può giudicare gli altri dall’alto di chissà quale esperienza… Tutta fuffa, e lo sai. Tu non sei altro che l’ennesimo prodotto della Scuola Kowalczyk, specializzata nel creare dei bruti incivili tutto chiacchiere e poca sostanza. Proprio come era Gorislav. Chiacchiere molte, sostanza zero. Non è un caso che lui nella sua carriera non sia mai diventato un lottatore rilevante. Non è un caso che lui non abbia mai combinato un gran ché in TWNA. Era semplicemente un fallito dichiarato, fin dai primi vagiti della federazione. E lo stesso sei tu qua in TWC, né più, né meno.

    Il Voice of the Voiceless continua spedito.

    FJH: Non è un caso infatti che tu abbia fallito ovunque prima di venire qua, non è un caso se l’unico successo rilevante da singolo tu l’abbia ottenuto contro uno come Jaeger e basta. Non è un caso che tu abbia scelto di allearti e formare un tag team con una delle persone più patetiche che mi sia mai capitato di incontrare nella mia avventurosa esistenza… Vedi signor Miller, quello che ti sfugge alla base, l’errore di partenza di tutti i ragionamenti che ho dovuto sorbirmi stasera e che per esempio ti ha spinto a metterti in ridicolo, parlando di meteo-stronzate per cercare di impressionare la gente, è semplicissimo. In questa disciplina esistono soltanto due categorie di persone: i predestinati e i falliti. Chi nasce predestinato, come il sottoscritto e Jack Keenan, alla fine della fiera verrà glorificato in tutto e per tutto, e non ha bisogno di fare alcuna fatica per emergere, visto che il mondo gli appartiene per natura. I falliti invece, come te e altre persone su questo ring, qualunque cosa si ostinino a fare, non diventeranno mai importanti tanto quanto i predestinati, qualunque cosa facciano. Per cui, da bravo fallito, abbassa le penne e cerca di ritagliarti il tuo spazietto felice in questa giungla che chiamano wrestling, e tutto ti andrà bene. La grandezza non fa per te, e lo sai benissimo. Inutile che cerchi di negarlo, dentro di te lo hai sempre saputo. E’ la natura delle cose, e va accettata, bimbo…

    Breve sorriso maligno e scambio di sguardi con Shawn Gates. Mentre Travis scuote il capo, Mr. Pain butta a terra la sigaretta e la schiaccia col piede.

    FJH: Quanto a te Gaty, appena ti ho visto comparire sullo stage, ho subito capito che la situazione sarebbe scaduta nel ridicolo, ovvero in una carnevalata degna dei bei vecchi tempi. E da questo punto di vista non mi hai affatto deluso. Certo, preferivo molto di più le pagliacciate dei Most Cool Guys ai tempi in cui ti spazzai via facilmente e ti rovinai la carriera regalandoti quattro anni lunghi, tristi, travagliati, sventurati e deprimenti. Ma che vuoi fare, il tempo passa per tutti e ci si deve accontentare, no?

    Il Demone stringe gli occhi e riflette un attimo.

    FJH: Dove ci siamo lasciati noi due? Ah, già all’anno scorso, quando ti offrii la più grande opportunità della vita, ovvero quella di fare di tuo figlio un vero wrestler e non finire col diventare un inutile pagliaccio come te. Non mi hai telefonato, ma me l’aspettavo, d’altronde tu sei uno che non ha mai avuto un minimo di coraggio o responsabilità nella propria vita, o sbaglio? Vabbè, peggio per tuo figlio, che diventerà l’ennesimo tipo strambo da comedy, utile per i preshow e basta. Contento tu, contenti tutti, no? Ma occhio che io non dimentico nulla, e non appena il piccolo Jimmy inizierà la grande collezione di figuracce in diretta televisiva, mi procurerò il tuo numero di telefono e ti chiamerò per congratularmi dell’ennesimo e colossale fallimento made in Gates, ovviamente dicendoti le classiche paroline che rinfaccio sempre a chiunque non mi dia retta: io te l’avevo detto…

    Akuma fa spallucce, mentre Gates replica con un sorrisetto ironico.

    FJH: Per il resto non ho un gran ché da dirti, dopotutto hai sempre parlato a vanvera ed è difficile estrapolare qualcosa di vero dai tuoi discorsi. Per esempio la mia analisi della TWC è stata puntuale e precisa checché tu ne dica. Vuoi le prove, vecchio mio? Ne ho tante, e tu lo sai benissimo, visto i ceffi che frequentano il backstage, ma dato che non voglio perdere tempo, te ne do una, la più assurda e clamorosa… Che mi dici dell’Uomo Paffuto, il vostro nuovissimo campione del mondo? E’ una brava persona? Porta speranza alla gente? Agisce correttamente? Non direi… Eppure nessuno di voi ha mosso un dito per fermarlo dai suoi propositi. Oh, qualcuno in verità ci ha provato più volte a farlo ragionare, ma non solo ha fallito miseramente, ma l’ha pure incattivito per sempre. Ora per magia quel qualcuno fa finta di nulla, quando invece dovrebbe assumersi le sue colpe, mettersi in ginocchio e implorare scusa a tutti per aver provocato l’ascesa di quel tizio inutile. E no, non è certo Jack Keenan quel qualcuno.

    Mr. Pain annuisce guardando Leon Black e nuovamente fa spallucce. Poi però diventa estremamente serio.

    FJH: Ed eccoci a Sigfried Jaeger, l’uomo del destino, l’eroe di tutti noi… Tu e il resto della marmaglia sapete benissimo che se c’è una cosa che odio di più al mondo sono gli eroi o i presunti tali. La delusione è reciproca sai, perché mi aspettavo di meglio da te. Quando ti ho affrontato e distrutto, l’ho fatto non solo in vista di WrestleMania IV, ma anche per scatenare il peggio da te. Per dimostrare che perfino quelli come te possono crollare e risorgere dalle proprie ceneri come delle macchine da guerra prive d’amore e rispetto per il prossimo.

    Akuma stringe il pugno, frustrato.

    FJH: Purtroppo l’esperimento è fallito per colpa di qualcuno che non è riuscito a completare il lavoro battendoti una volta per tutte. Quella sarebbe stata la goccia che avrebbe fatto crollare la diga, e forse oggi mi ritroverei a dover sprecare il mio tempo in una federazione migliore, davanti a un uomo migliore. Invece ho commesso l’errore di demandare la cosa a qualcuno che ritenevo abbastanza affidabile, ma che come al solito non è riuscito a rispettare le mie aspettative.

    Poi però fa un sorrisetto maligno.

    FJH: Beh, alla fin fine non me ne frega niente. E’ questo il divertimento di noi cattivi, ci sono sempre nuove opportunità per fare del male al prossimo, per cui anche se ci va male una volta, non è certo un problema. La volta dopo faremo di meglio, e così ancora, ancora, ancora, ancora e ancora…

    Il Demone va avanti.

    FJH: Quanto alle sciocchezze su appartamenti, case e affitti, stà tranquillo, non ci tengo proprio a venire qui per stare in pianta stabile, anzi, prima completo il mio lavoro e incasso la mia ricompensa, prima posso andarmene da questo postaccio. Ma dato che a differenza vostro sono io il vero gentleman, ho il piacere di dire a tutti e quattro una cosa chiara e semplice…

    Poi pare concludere con Jaeger.

    FJH: Di voialtri, delle vostre beghe, del vostro passato, del vostro presente e soprattutto del vostro futuro, a me e Jack non frega un emerito nulla. Non siete certo voi l’obiettivo delle nostre manovre, ci mancherebbe questo guarda. Per me siete solo dei lottatori irrilevanti e nient’affatto al mio livello che cercano disperatamente l’attenzione del più grande di sempre. Quest’attenzione l’avete avuta per qualche minuto stasera. Non vi ricapiterà mai più in futuro. E sapete perché? Perché a differenza vostra, io ho qualcosa che conta più di tutto: io ho potere. Io posso dettare le regole e l’agenda di quello che succede e che mi riguarda. In ogni federazione. Anche in questa. E presto ve ne accorgerete.

    Dopo di che eccolo sfoggiare un sorriso allegro e sornione mentre si avvicina a Leon Black.

    FJH: E infine Leon Black. Sarebbe stato un piacere rivederti, se le circostanze fossero state diverse, ma il destino è questo e tant’è, ci dovremo accontentare anche con te. Vedo che la tua faccia è sempre la stessa, un capolavoro d’arte moderna, con quel naso storto con cui potresti sparecchiare i tavoli, gli occhi grigi cadaverici, le guance scavate da wrestler sulla via del tramonto e la barbetta ispida, che comunque fa sempre figo.

    L’aria felice cambia in un attimo un corrucciato Mr. Pain sbuffa.

    FJH: Tra tutti quelli su questo ring, tu sei la delusione maggiore Leon… Quando ti ho chiamato amico, ero assolutamente sincero, e tu per tutta risposta hai cominciato a fare quei giochetti che ti piacevano tanto quando eri in TWNA e facevi a gara su chi fosse il miglior dio dei poveri assieme a quel decerebrato di Kid The Wizard, ovvero mascherare le tue croniche insicurezze ostentando infrangibile sicurezza e disturbando il prossimo cercando di metterlo in ridicolo... Quando prima hai tentato di mettermi le mani addosso, mi hai quasi fatto incacchiare. Sai bene che odio essere toccato da chiunque, a parte le belle donne. E tu non sei decisamente una bella donna… Poi ho preferito dar fondo al poco di stima che mi è rimasta per te e ho lasciato perdere, “amico”…

    Sorrisetto malefico di Akuma. Ondata di fischi per lui.

    FJH: Siamo chiari. Di tutte le falsità che hai detto tu, fondamentalmente non me ne frega nulla. D’altronde sei sempre stato secondo solo a me nel raccontare bugie quando la situazione lo richiedeva. Prima di tutto io non ho certo paura di te. Perché dovrei aver paura di te? Non avevo paura di te quando ti ho affrontato e ridotto in brandelli nel nostro Metal Match, che ovviamente di guardi sempre bene dal menzionare perché ti brucia da morire, né ho mai avuto paura di te in questi ultimi anni. Come in questo preciso istante, “amico”…

    Il Demone fa spallucce e volta le spalle a Leon che ridacchia.

    FJH: Sai, una volta mi hanno chiamato dei tizi dall’Olanda. Pare che questo tribunale che sta all’Aja, avesse avviato delle indagini su di me. Qualcuno voleva catalogarmi come arma di distruzione di massa, pensa te. Mi hanno chiesto di presentarmi per un’audizione. E sai che ho fatto? Ovviamente li ho mandati tutti a fare in culo e ho buttato giù il telefono. True story... Che paura dovrei avere di qualcuno che ha dovuto impiegare ben dieci anni per diventare un wrestler decente, mentre io a diciotto anni ero già un professionista acclamato dopo nemmeno un anno di preparazione nel dojo della Pro Wrestling NOAH? Bah, mi pare che il ragionamento non regga, “amico”...

    Poi si volta di nuovo, tremendamente serio in volto.

    FJH: Queste sono facezie inutili, chiacchiere da bar. Quello che mi preme invece è smetire la tua accusa più infamante: io non ho mai avuto alcuna intenzione di ucciderti. Da quando in qua un wrestler dovrebbe pensare di ucciderne un’altro? Mi sembra una cosa assurda e inverosimile, degna quasi di una causa in tribunale. Ne dovrò parlare con il mio avvocato, lo stesso che tu prima hai minacciato di morte ben sapendo che si tratta di un civile… Ma penso che forse ti perdonerò dopotutto, “amico”…

    Akuma torna a sorridere, avvicinandosi a Leon.

    FJH: So bene che l’hai detto per cercare di essere il più figo tra i quattro cavalieri senza speranza. Sei stato pateticamente tenero, hai cercato di renderti immediatamente il più rilevante possibile, proprio come quando eri BlackBlood in TWNA… Peccato che tutto questo sia una fandonia. Io dormo tranquillamente nel mio letto ogni notte, e i miei sogni non sono mai stati migliori. Non ho paura di te, non mi frega niente di te, e non ho intenzione di fare i giochini a chi ce l’ha più lungo qua dentro, specialmente con te. Per cui non ti toccherò nemmeno con un dito mentre sto per fare la cosa che più ti dà noia nella vita, “amico”...

    Il Prophet of Pain si guarda intorno, poi conclude fissando Leon negli occhi un’ultima volta.

    FJH: Tu sei sempre stato un libro aperto per me, e se c’è una cosa che proprio non puoi mai sopportare, è quella di non avere l’ultima parola. Ci vediamo, “amico”…

    Dopo di che Mr. Pain butta a terra il microfono, gira i tacchi e se ne va ridacchiando, scendendo dal ring assieme all’avvocato Griffith non prima di aver detto qualcosa all’orecchio di Jack Keenan, che annuisce. Subito dopo Akuma fa un cenno ai suoi uomini, e vediamo Tanaka, Hiroshima e Nagasaki balzare sull’apron e schierarsi dentro al ring a fianco di Jack per proteggerlo. Mr. Pain nel frattempo risale la rampa assieme a Griffith e Felisin tra i fischi e la baraonda generale dei fan. A un certo punto la donna nota un tifoso con la maglia “Save Everyone” della League e gli sferra un colpo di Kendo Stick alla testa, tramortendolo e creando del panico. Dopo di che Felisin si volta e soffia un bacio verso il ring, seguito da un dito medio in segno di disprezzo. Sul ring, Sigfried interviene alzando la voce.

    SGF: Hey, stronzo, dove cacchio credi di andare?!

    Ma Jack Keenan e i suoi scagnozzi gli si parano davanti, mentre Akuma scompare definitivamente nel backstage.

    Keenan: Su, gente, calmiamoci. Akuma è un uomo adulto e vaccinato, se ha deciso di andarsene penso ne abbia tutto il diritto.

    Sul volto di JK si dipinge un sorrisetto beffardo.

    Keenan: Negli ultimi minuti ho sentito un po' di tutto, e non posso non rispondere a tutti voi. Dall'altro lato, mi è stato detto più volte che tendo ad essere prolisso e credo che il pubblico di Città del Messico vorrebbe essere a casa entro domani mattina. Perciò, sarò telegrafico.

    Keenan solleva il dito indice della propria mano.

    Keenan: Leon. Ovviamente ricordo quella chiacchierata. Così come non dimentico tutte le volte in cui ti sei elevato a simbolo per questa federazione e non solo. Stai facendo la stessa cosa, ora: con le tue sole parole ti stai auto-nominando come mia personale nemesi. Beh, ascoltami bene, Black: puoi nasconderti quanto vuoi dietro quel "save everyone", ma non sei un simbolo e, soprattutto, non sei la mia nemesi. E se alla fine della mia corsa ci sarai effettivamente tu, stai pur certo che trapasserò il muro di mattoni da parte a parte.

    Un altro dito, il medio, si alza sulla mano di Keenan.

    Keenan: Sig. Tu, forse, sei la delusione più grande. Sei diventato un piccolo moralista, che osserva il mondo dall'alto della sua nuvoletta e sputa sentenze, al massimo ne scende per prendere a calci qualche pesce piccolo come Thunder. Anche stasera, tutto quel che hai fatto è stato rimpiangere il Jack Keenan di due anni fa. Il tempo passa per tutti, e ti direi che ha fatto più male a te che a me.

    JK si volta ora verso i No More Heroes.

    Keenan: Travis. E' vero, ho subito sconfitte importanti e ho visto scapparmi dalle mani grandi occasioni, ma mi sono sempre rialzato. Guardo te e vedo un uomo il cui quarto d'ora di celebrità è durato, ancora una volta, meno di 10 minuti. Come era stato dopo la vittoria con Sigfried, lo stesso dopo la sconfitta con Carroll: sei tornato alla baia sicura, nello stagno dei No More Heroes, e di nuovo sei l'uomo che meno ha senso sia nel mezzo di questa conversazione, in questo momento. Cambiamo sempre per non cambiare mai, eh?

    Le dita sulla mano del Pain Deliverer diventano quattro.

    Keenan: Shawn. Gates è il simbolo di questo non cambiare mai. Sempre coerente, sempre un resiliente figlio di puttana, sempre Shawn Gates. E per questo, te lo dico in assoluta sincerità, sei l'uomo che forse potrei rispettare di più tra voi quattro, Shawn. Tuttavia, si sa cosa vuol dire essere sempre Shawn Gates: significa essere sempre inferiore a tutti gli uomini che ti circondano in questo momento. Sempre inferiore al tuo stesso compagno di team, in particolare. Non è frustrante?

    Jack Keenan si schiarisce la voce.

    Keenan: Comunque, non è questo il punto. Il punto è che sono rimasto ad ascoltare finora tutto quel che avete detto per cercare di sminuire quel che io, Akuma e i gentiluomini alle mie spalle possiamo fare, sfoggiando tutta l'eloquenza di cui siete capaci. Eppure ci è bastato presentarci per la prima volta in veste ufficiale ad Indoor War per farvi accorrere tutti quanti qui, quando il vostro pensiero dovrebbe essere puntato sul vostro match a Nemesis! Bene, voi quattro avete timbrato il cartellino "eroe" o "non più eroe" per stasera: ora cosa farete, in concreto, per dare un seguito alle vostre parole? Quello che avete fatto con Kevin Manson?

    I quattro interlocutori di Keenan si scambiano degli sguardi d'intesa, dopo qualche secondo è Gates a portare il microfono alla bocca.

    SG: Beh, credo di parlare a nome di tutti e quattro quando dico che ci dispiace che Kim Jong Un sia andato via prima che tutta questa bella discussione finisse con qualche bel calcio nel sedere. Beh, sarà per la prossima volta. Ad ogni modo, Keenan, quello che hai detto è in parte giusto. Shawn Gates resterà sempre Shawn Gates. Se c'è una cosa certa nell'universo è proprio questa. Sempre lo stesso figlio di puttana, fedele fino alla fine. E lo sai cos'è che fa Shawn Gates, Keenan? Shawn Gates combatte. Combatte da venti anni sullo stesso ring e continuerà a farlo finché il suo corpo non si polverizzerà tra le corde. Possiamo parlare, parlare e ancora parlare e i mentecatti come te continueranno a non capire. Vuoi un seguito alle nostre parole, Keenan? Sta attento a quello che desideri, perché si potrebbe esaudire. E a quel punto, quando assaporerai il mio stivale pregherai Dio o chi per lui di far cambiare Shawn Gates una volta per tutte: perché così come è ora è pronto a romperti il culo.

    Gates butta il microfono a terra e si fa di lato, mentre Black fa un passo avanti.

    LB: Jack, io non vorrei dirtelo, ma il tuo nuovo alleato ti ha lasciato solo il primo giorno della vostra alleanza ufficiale. Non sono uno che crede nei segni del destino ma devi ammettere che non è il modo migliore per presentare il vostro sodalizio. Ti sei presentato sperando di incutere timore, e ti sei ritrovato con un giapponese che ha paura degli abbracci. Forse il piano ti è tornato indietro, ma sono d'accordo con Shawn. Forse dobbiamo combattere. Forse sei più vicino al muro di quanto pensassi anche io. Forse puoi trovare quell'ultimo amor proprio che ti è rimasto e prendere tutto quello che puoi dall'ombra del passato che hai richiamato per cercare di renderti importante per difenderti un'ultima volta. D'altra parte abbiamo visto che l'unica cosa che ti porta avere Akuma a fianco è un discreto imbarazzo.

    TM: Se l'opzione è combattere io sono più che d'accordo. Fujihara se la sarà svignata in anticipo ma vedo che qui di certo non siamo a corto di uomini. Vogliamo parlare di persone che non meritano di stare nella discussione, Keenan? Quanto pensate di poter durare tu ed il tuo nuovo team di cani da guardia contro noi quattro? Io non avrò il curriculum migliore su questo ring ma ti assicuro che mi ci vorrebbe un attimo per distruggere quel tuo scudo umano. Tu parli dei No more Heroes come se fossero un premio di consolazione, "lo stagno" a cui sono tornato non riuscendo ad affermarmi nell'oceano della competizione singola. Beh, i due pesci che abitano quello stagno hanno ripulito questa federazione più di una volta da gruppi come questo e da gente come te. Basta semplicemente che tu ci dia un pretesto e passeremo sopra te ed il tuo grande ritorno lasciando alle nostre spalle solo un aneddoto di due settimane su quella volta che l'overreacher per eccellenza della TWC è quasi riuscito a forzare la spotlight su se stesso per più di 10 minuti.

    Infine ecco prendere la parola Sigfried Jaeger.

    SGF: Lo vedi Jack? Se ne sono accorti tutti. Tra tutte le alleanza possibili hai scelto di legarti con la persona più inaffidabile, viscida e subdola che abbia mai messo piede su un ring. Poco fa, Fujihara ha annusato l'aria che tira, si è accorto che con noi quattro i suoi giochetti verbali idioti non funzionano, ed è semplicemente fuggito dopo uno sproloquio tanto plateale quanto inutile, lasciando a te e a qualche armadio ambulante la gatta da pelare, lavandosene le mani. Quanto al fatto che tu mi ritenga la delusione peggiore tra quelli sul ring, cosa dovrei fare? Rimanerci male? Ma nient'affatto, piuttosto mi sento onorato nell'essere considerato da te l'opposto del relitto che sei diventato... Adesso però sono curioso di vedere qual'è il tuo asso nella manica ora che sei alle strette, anche se posso benissimo immaginare come andrà a finire. Noi siamo in quattro, voi siete in quattro, c'è bisogno che te lo suggerisca io, oppure devi contattare Akuma per chiedere un parere?

    Jack Keenan sospira, alzando gli occhi al cielo. Il suo viso si distende in un largo sorriso.

    Keenan: Quindi devo supporre che, per voi, io avrei bisogno di Akuma per combattere le mie battaglie.

    Ciò detto, Keenan lascia cadere il microfono a terra, che atterra con un tonfo sordo; il Pain Deliverer, senza fretta, inizia a disfare il nodo della propria cravatta, mentre Tanaka, Hiroshima e Nagasaki fanno un passo avanti per affiancarsi a lui. Nel frattempo Gates lancia il suo cappello tra il pubblico, Jaege si tira su le maniche della felpa, Black si scrocchia il collo e Miller si lega i capelli. Sguardi intensi tra gli otto presenti sul ring... Keenan si lancia su Black con una raffica di pugni! Il gigante viene portato all'angolo mentre Miller si lancia su Tanaka e Gates e Jaeger si trovano e fare i conti con i membri dell'atomic club. È rissa! Keenan continua a martoriare di pugni il colpo di Black che mette in atto una ferrea difesa con le braccia, mentre Miller è a terra su Tanaka e gli sferra una serie di pugni al volto. Gates e Jaeger costringono Hiroshima e Nagasaki alle corde. Irish Whip di entrambi... Gatykick e Blitzkrieg in corsa! Il tedesco ed il texano si guardano sorridendo, mentre Gates strizza l'occhio a Jaeger, ricambiato. Black è passato al contrattacco e adesso è lui a bloccare Keenan all'angolo. Gates e Jaeger intrevengono. Running Knee all'angolo di Gates su Keenan! Il texano si sposta... Running dropkick di Jaeger! Anche il tedesco di si fa da parte mentre Keenan barcolla al centro ring, viene afferrato da Black...Spinebuster! Keenan rotola fuori dal ring! Resta solo Tanaka già in difficoltà contro Miller. Lo scozzese si accorge degli altri tre liberi ed interrompe la raffica di pugni su Tanaka. Lo alza e lo spinge a centro ring. Gatykick su Tanaka!

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    Tanaka barcolla e si gira... Blitzkrieg su Tanaka!

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    Tanaka cade all'indietro direttamente sulle braccia di Black che lo afferra e lo solleva in posizione di Electric Chair drop. Tanaka sta per subire una electric chair drop da due metri e venti! No! Black si ferma, guarda Miller, ci si posiziona davanti... Electric Chair Facebuster! NO! SACRIFICE AL VOLO!

    l


    Tanaka, viene afferrato dagli alleati a bordoring e trascinato fuori dal quadrato, mentre i quattro sul ring si sporgono dalle corde facendo sego agli altri di rientrare... La theme di Virgil Brown risuona nell'arena!



    Il General Manager di Indoor War fa la sua comparsa sotto il titantron, armato di microfono, mentre tutti i presenti nell'arena rivolgono a lui la sua attenzione.

    VB: Sapete, un general manager dovrebbe sempre essere al di sopra delle parti. Non dovrebbe mai prendere delle posizione a favore o contro certi lottatori per via delle loro posizione. Eppure, oggi non potevo essere altro che disgustato ascoltando quanto Akuma Fujihara e Jack Keenan avevano da dire. Hanno esposto principi all'opposto di tutto quello di cui questa federazione vuole farsi promotrice, e sebbene ne abbiano pieno diritto, io ho lo stesso diritto di porre un freno a certi atteggiamenti.

    Il General Manager si schiarisce la gola.

    VB: Allo stesso tempo, non posso certo tollerare risse e disordini sul mio ring nel modo in cui avete appena fatto. Volete scontrarvi? Sarete accontentati. Ma lo farete alla presenza di un arbitro in un vero match di wrestling. Quattro contro quattro. L'atomic club, Tanaka e Jack Keenan contro Leon Black, Sigfried Jaeger, Shawn Gates e Travis Miler!

    Boato del pubblico.

    VB: E questo match avrà luogo questa sera!

    Virgil Brown rientra nel backstage mentre i wrestler si scambiano a distanza minacce ed insulti. L'atomic club sorregge Tanaka mentre, guidati da Keenan, rientrano verso il backstage senza dare le spalle ai quattro wrestler sul ring, che alzano le braccia in segno di vittoria. Rimanete. Assolutamente. Sintonizzati.



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