TWC Sunday Night Resistance #7

Madison Square Garden, New York City, New York

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  1. Il Capitano
     
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    Il Cap

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    Bentornati in diretta da Resistance!



    Risuona la theme song di Chris Drake accolta dai fischi del pubblico qui presente.

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    Ed ecco che The Predator, compare sullo stage, sorriso sprezzante in viso e Drakamerica Championship in spalla, e qui si ferma per qualche istante ad osservare la reazione dei fan. The Undisputed Legend piega leggermente la schiena all'indietro e ridacchia nel constatare il disprezzo nei suoi confronti per poi scuotere ironicamente la testa e avviarsi sulla rampa di gran carriera. Arrivato ai piedi del quadrato saltella sul posto per poi balzare sull'apron, e fatto ciò si arrampica dall'esterno su un paletto e osserva nuovamente il pubblico mentre sorride beffardo. Dopo qualche istante Drake balza all'interno e si fa dare un microfono, e una volta che la sua theme si interrompe prende la parola.

    C.Drake: Signore e signori, voglio raccontarvi una storia...

    Sonori fischi si alzano.

    C.Drake: L'anno era il duemilacinque, mi allenavo da poco per divenire un wrestler e abitavo insieme a mia sorella Alisa.

    Reazione mista al nome di Alisa Drake.

    C.Drake: Come voi ben sapete Ali è una grandissima nerd, lo è sempre stata, e per questo mi capitava di vederla mentre passava ore a giocare ai videogiochi. Non mi sono mai piaciuti un granché ad essere onesto, e anzi, delle volte rimproveravo a mia sorella di sprecare il suo tempo e la sua vita dietro cazzatine per bambini.

    Fischi per Chris che non se ne cura.

    C.Drake: Tuttavia ci fu un gioco che riuscì a catturare anche la mia attenzione. Era la storia di uno spartano che si ribellò al Dio della Guerra e iniziò un viaggio per trovare il Vaso di Pandora e ottenere il potere per uccidere un Dio, e riuscendo nel suo operato prese il suo ruolo, divenendo lui stesso una divinità.

    Un coro, non molto accentuato, si alza per Kratos. Chris annuisce leggermente.

    C.Drake: Facciamo un balzo in avanti e ci troviamo nel duemilasedici. Avevo vinto da poco il mio primo titolo mondiale e mi ritrovai a difenderlo nel main event del primo Path Of Legends contro il più grande campione di sempre, Kid The Wizard.

    Sonora reazione mista al nome di Kid The Wizard.

    C.Drake: Ovviamente sentivo di essere spacciato. Kid The Wizard non era solo The Legendary Legend, The Invincible One e The Greatest Of All Time, ma anche il God Of Gods. E così, complice anche la destabilizzazione mentale nel vedere mia sorella massacrata da Samantha, arrivai all'interno dell'Hell In A Cell completamente fuori di me. Ci provai in ogni modo a vincere, ma non ci fu verso, e nel momento in cui per la prima volta nella storia vidi eseguire il kickout alla TWD pensai che mai avrei potuto sconfiggere un Dio.

    Chris fa un paio di passi nel quadrato.

    C.Drake: Tuttavia non potevo arrendermi, e per questo, nell'unico momento di lucidità in tutto il match, decisi che l'unico modo che avevo per vincere era aprire il Vaso di Pandora. E così presi la testa di Kid The Wizard e me la misi tra le gambe, arpionai per bene i fianchi e mi proiettai in avanti eseguendo una mossa che, grazie alla mia maggiore imponenza fisica rispetto ai flyers che normalmente la eseguono, riuscii a piantarlo con forza a terra e a mantenerlo giù per un conto di tre. Quella fu la nascita del Pandora Piledriver.

    Il TWC Drakamerica Champion si sistema meglio il titolo sulla spalla.

    C.Drake: Negli anni successivi non lo utilizzai più. Ogni avversario cadeva o alla TWD, o all'Olympic Legacy o all'OutRage. Fino a Denise Galanti...

    Un sonoro boato d'approvazione si solleva al nome di Denise. Chris arriccia le labbra e annuisce amaramente.

    C.Drake: Te ne do atto Denise. Oltre a me sei l'unica persona in questa generazione ad aver schienato Kid The Wizard, anche se la tua vittoria non conta, e sei l'unica oltre a lui ad avermi spinto ad aprire il Vaso. Per giorni mi sono scervellato per capire come un'insignificante donnuccia che pesa la metà di me sia stata capace di portarmi al limite. Poi ho capito.

    I fischi sono assordanti per via della frase sessista appena detta da Chris, ma lui non se ne cura e va avanti.

    C.Drake: Da quell'Hell In A Cell contro Kid The Wizard, dalla prima volta che aprii il Vaso, io stesso come lo spartano venni pervaso dal potere divino, e per questo avrei dovuto prendere il ruolo che mi ero guadagnato invece che rimanere invischiato con mortali di bassa lega come tutti voi.

    Nuovi sonori fischi per Chris.

    C.Drake: Ma non l'ho fatto e per questo mi sono rammollito a tal punto di aver trovato difficoltà contro un'essere inferiore come Denise. Ma aprendo nuovamente il Vaso tutto è cambiato. Ora so cosa devo fare. Ora so qual è il mio ruolo. Ora so che sono io la nuova e migliore divinità che domina il pro-wrestling.

    Altri e ancora maggiori fischi risuonano. Chris accenna un sorrisetto compiaciuto e ora alza al cielo il proprio titolo.

    C.Drake: Il mio nome è Chris Drake, e non sono solo il TWC Drakamerica Champion, il First Ever FWP Triple Crown Champion, il First and Only TWC Grand Slam and Perfect Slam Champion, il five time world champion e l'Undisputed Legend, ma sono anche Chris Drake, il God Of Destruction!

    Fischi assordanti per il God Of Destruction che ora allarga le braccia, alza la testa e si gode la reazione che sta ricevendo. Una volta risistemato il titolo torna a parlare mentre punta lo stage.

    C.Drake: Ora, essendo un Distruttore è ovvio che la mia mansione è... beh, distruggere. E per questo invito chiunque nel backstage a farsi sotto per ricevere una sana e buona dose di distruzione, quella che solo il G.O.D. può donare...

    Ma Chris Drake si interrompe, mentre quella che sembra una banda jazz si sta raccogliendo sullo stage, e il pubblico si alza in piedi ad applaudire.

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    Ed ecco DEOGRATIAS, con Jake King in testa, in una giacca da pilota di pelle sul petto nudo e dei jeans, che si dirige verso una batteria, seguito da Mark Monte, alla sua destra, in una felpa della nazionale inglese di Cricket e dei jeans, che prende un sassofono, e Keiko Rosé, alla sua sinistra, in un elegante completino rosso, che fa a pugni con i suoi capelli rosa, che recupera una chitarra. Ma manca ancora qualcuno all'appello.

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    Edward Shepard, in un elegante completo ciano, camicia e sciarpa di seta bianca, il suo solito anello d'oro e zaffiri all'anulare, fa l'occhiolino alla telecamera, raggiungendo il microfono al centro dello stage, per poi schioccare le dita, e immediatamente il feed diventa in bianco e nero.



    ES: Start spreading the news, I'm leaving today. I want to be a part of it: New York, New York. These vagabond shoes, are longing to stray right through the very heart of it: New York, New York!

    Il pubblico canta insieme a Shepard.

    ES: I wanna wake up in a city that doesn't sleep! And find I'm king of the hill! Top of the heap!

    Edward balla elegantemente a tempo.

    ES: These little town blues, are melting away. I'll make a brand new start of it in old New York!

    La telecamera riprende Jake, Keiko e Mark che suonano.

    ES: If I can make it there, I'll make it anywhere! It's up to you, New York, New York!

    Il One Reborn chiude gli occhi, cantando con ancora più energia.

    ES: New York, New York, I want to wake up in a city that never sleeps and find I'm a number one! Top of the list! King of the hill! A number one!

    Applausi a scena aperta per lui.

    ES: These little town blues, oh, are melting away. I'm gonna make a brand new start of it in old New York! And if I can make it there, I'm gonna make it anywhere! It's up to you, New York, New York!

    Le luci si spengono sulla ultima nota della canzone!

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    E quando si riaccendono i colori sono tornati. Edward annuisce, mentre riceve una reazione decisamente più positiva del solito. Il One Reborn poi si incammina verso il ring, seguito dagli altri. Shepard si ferma un istante sui gradoni d'acciaio, per poi mandare un bacio ad una ragazza in seconda fila che sta alzando un cartellone con sui scritto "I can fix him", che si mette a saltellare, contenta. Edward salta oltre la terza corda, mentre anche il resto di DEOGRATIAS sale sul quadrato. Edward si guarda attorno, per poi avvicinarsi ad un angolo, recuperando un microfono che gli viene passato da un addetto. Shepard si avvicina al centro del ring, osservando Chris Drake, che sembra pronto a lottare.

    ES: Tranquillo, tranquillo, Christian. Christopher? Christ? Non lo so. Segui un messia, lo porti o lo sei? Non rispondere, non è davvero importante. Io invece mi chiamo Edward, che se non lo sapessi significa il protettore. Ci siamo già incontrati, ma dubito tu ricordi. Non c'è tanto dietro quegli occhi, Christian, per cui lascia che ti faccia un riassunto.

    Edward indica il resto dei presenti sul ring.

    ES: Questa è DEOGRATIAS, il gruppo più di successo nella storia del wrestling moderno. E io ne sono membro. Io sono Edward Shepard, il One Reborn, il Cyan Joker, la Soul of Bergerac, che è francese, se te lo stessi chiedendo, la One True Way, ma soprattutto sono Invincible. Invincible. Non imbattuto, no.

    Shepard sorride.

    ES: Sai qual è la differenza fra Invincible e Undefeated? Non credo. Di nuovo, credo di averti perso quando ho usato una parola in francese. Non sei stato tu quello che ha preso a pugni una barista perché si è spaventato quando gli hanno chiesto se voleva un croissant? Che poi è solamente una brioche.

    L'Invincible si ferma.

    ES: Oh, perdonami, è altro francese. È pane lievitato dolce. Di solito chiamano quel tipo di cose viennoiserie. Perdonami, è ancora francese. È pâtisserie, capisci?

    Edward ridacchia.

    ES: No, probabilmente no. Ma in definitiva sono io a chiederti troppo. Già mantieni una modesta conoscenza dell'inglese, una seconda lingua sarebbe troppo. Comunque, tornando al punto originale, Invincible e Undefeated si riferiscono a momenti diversi. Undefeated è un aggettivo del passato. Significa non essere mai stato sconfitto. Il novantanove virgola nove percento delle persone in questa arena è imbattuta in TWC. E non voglio assolutamente parlare male delle ottime persone che abitano a New York.

    Shepard lascia una pausa nel suo discorso per permettere ai presenti di festeggiare.

    ES: Ma quasi nessuno di loro fa questo di mestiere, no? Tutti sono imbattuti, in un punto della loro vita. Ma Invincible? Invincible è un aggettivo del futuro. Significa che non posso essere sconfitto. Che continuerò a vincere all'infinito. E, l'ho dimostrato. Ho affrontato il meglio che questa federazione aveva da offrirmi. Andy Scrull, Vincent Cross, Yì Lì Xu, Damien e Kenta Shibata. Battuti, uno dopo l'altro, PPV dopo PPV. Ed ora devo fare una decisione. Devo decidere quale titolo vincere. E tu hai un titolo.

    Edward indica il TWC United States Championship.

    ES: E sappiamo entrambi che ti batterei, se decidessi di affrontarti. Sono un assoluta unicità, un uomo intelligente come me nasce una volta ogni cent'anni. E credimi, lo stesso vale per te. Solamente nel verso opposto. Dicono che tua madre abbia pianto quando sei riuscito a risolvere il gioco delle formine per la prima volta. Nel preshow di War of Change VII. Ma forse non ne vale la pena. In definitiva sei già sotto il mio livello. Già.

    Shepard annuisce.

    ES: No, sono venuto qui anche per un altro motivo. Quello che hai fatto a Denise Galanti è stato terribile. Terribile. E, in quanto diavolo della TWC, sono impressionato. Sono un fan, persino. Ma, Christian Drake, quando si cade così in basso. Quando si si raggiunge quel livello, il diavolo vuole la sua parte.

    Chris alza le sopracciglia mentre sul suo viso si disegna lentamente un sorriso sbilenco.

    C.Drake: Beh, cazzo...

    Fischi del pubblico per il God Of Destruction.

    C.Drake: Che delusione che sei Shep.

    Drake scuote la testa fingendo amarezza.

    C.Drake: Avresti potuto uscire qui fuori e dire: "ciao Drake, sono Shepard, ricordi? Quello che quando si fingeva un manager indifeso hai perseguitato per cinque mesi arrivando al punto di volerlo giustiziare insieme a Benson in mondovisione. Ora la pagherai yadda yadda yadda..."

    Altri fischi per Chris che si passa una mano sul viso.

    C.Drake: E invece no. Dopo avermi portato all'ossessione senza fare praticamente nulla, ora che hai l'occasione di fare per davvero qualcosa te ne esci con battutine che io stesso mi vergognerei a dire, minchiate in francese e un lungo giro di parole per non dire nulla.

    Il G.O.D. accenna una smorfia più seria, quasi frustrata.

    C.Drake: Il modo in cui i tuoi adepti pendevano dalle tue labbra, il modo in cui riuscivi a tirarne di nuovi tra le tue fila, le tue manie di controllo e l'arrivo del fantomatico One Reborn erano tutte cose che mi avevano spinto in posti oscuri. Ma ora, dopo quasi due anni, posso dire di aver perso solo tempo dietro un bluff, dietro un patetico coglione che io stesso avevo sopravalutato.

    Chris scuote nuovamente la testa mentre rilassa mimica e toni.

    C.Drake: Palese inettitudine a parte, anche sull'originalità non sei un granché. Invincible? Davvero?

    Drake alza le sopracciglia.

    C.Drake: Vuoi anche tu un remix della mia vecchia theme song? Tanto ormai ci sto facendo l'abitudine ad avere intorno miei cosplayer...

    Il pubblico rumoreggia fortemente mentre Chris accenna un sorrisetto beffardo.

    C.Drake: Che poi, è ovvio che un cane messo contro dei topi risulti invincibile. Prova invece a metterlo contro dei lupi e vedrai come il risultato cambia.

    The Undisputed Legend fa rapide e beffarde spallucce.

    C.Drake: D'altronde ti vanti di aver sconfitto Andy Scrull e Vincent Cross, due wrestler che insieme valgono un Chris Drake. E questo non lo dico io, ma la storia. Homeland duemilaventuno, avevo saldamente tra le mani il TWC World Heavyweight Championship, e l'unico modo per strapparmelo fu un pestaggio e schienamento congiunto da parte di quei due che, come ricordo spesso, fu l'ultima volta che qualcuno riuscì a tenermi a terra per un conto di tre.

    Questa volta le spallucce sono plateali.

    C.Drake: Yì Lì Xu. Già visto, già fatto. Solo che io a differenza tua lo sconfissi in un match che valeva per davvero qualcosa, un match per i TWC World Tag Team Championship vinto insieme alla migliore donna che mi abbia mai affiancato, mia sorella Alisa Drake.

    La reazione per Alisa adesso è più negativa, ma Chris continua a parlare ignorando i fan.

    C.Drake: Damien? Pff! E' un essere talmente indegno che pur di non essere affiliato a lui ho boicottato Gravity Collision, costringendo la dirigenza a sostituirci con due dei tuoi ex adepti, gente degna di quel porcaio della R-Pro.

    Sonori fischi per Chris.

    C.Drake: E a proposito di R-Pro... Kenta Shibata...

    Un leggero sorriso beffardo si fa largo sul viso di Chris.

    C.Drake: Kenta era bravo. Più longevo campione di questo o qualsiasi altro titolo in TWC. L'Ace. Un talento cristallino. Ma attenzione al tempo verbale, queste qualità ormai appartengono al passato visto che da quando l'ho annichilito non è più stato lo stesso, quindi anche questa tua vittoria non conta poi molto...

    Drake allarga le braccia.

    C.Drake: Insomma Shep, per essere uno che sente di essermi superiore sei parecchio indietro. E anche se decidessi di voler puntare il mio titolo non avresti chance. Ma non perché ti sconfiggerei senza troppi sforzi, ma perché non avresti proprio l'occasione di affrontarmi visto che, come detto quando lo vinsi, i tempi delle open challenge e degli sfidanti indegni è finito.

    Chris alza il titolo al cielo.

    ES: Hai ragione. Non ho citato lo stato mentale in cui ti ho mandato, anche perché, onestamente, potrei raggiungere lo stesso risultato con un paio di stuzzicadenti, un accendino e un elastico. Ma prima che io vada in modalità MacGyver sulla tua salute psicologica, lascia che parli di un'altra cosa, Christian.

    Edward si sistema la giacca, con calma.

    ES: È vero che sei circondato da persone tutte uguali a te. Quando hai debuttato, nel duemilaquindici? Beh, è da allora che ti girano attorno cloni. E dobbiamo stabilire ancora se nel senso letterale. La differenza è che se scelgo di prendere una parte dei tuoi terribili soprannomi e farlo mio, io posso farlo. Se volessi potrei prendere tutti i tuoi soprannomi terribili e ricucirli in qualcosa di orecchiabile, e sarebbe comunque ok. Sai perché? Perché non hai il coraggio di farci nulla. Perché sai perfettamente chi comanda in questa federazione.

    Shepard fa un gesto vago con la mano.

    ES: E forse hai anche ragione sui miei avversari. Io ho effettivamente sconfitto Andy Scrull e Vincent Cross in un singles match, a differenza tua, ma è vero. Probabilmente le mie vittorie non contano nulla. Eppure...

    Il One Reborn si guarda attorno.

    ES: Non lo percepisci? Le persone mi vogliono qui. New York vuole vedere Edward Shepard, il Diavolo della TWC, amministrare un fiammante contrappasso a Chris Drake. Vogliono vedermi mentre ti strappo l'anima. Cosa ne pensi, New York?

    Il pubblico risponde in modo pesantemente affermativo.

    ES: Per loro siamo sullo stesso livello, Christian. E come hai detto tu, le mie vittorie non sono così impressionanti. Non sono qui da così tanto tempo. Non ho un titolo. Forse è perché sono così tanto migliore di te?

    Edward sorride.

    ES: Ma no, hai detto che non è vero. E non è mai capitato che tu dovessi rimangiarti quello che hai detto, vero?

    Shepard da rumore al suo sorriso.

    ES: Ma torniamo sulle cose importanti. È la sesta volta da quando sono qui che il mio avversario prova a sminuirmi, e agli altri cinque non è andata meglio di come andrà a te. Vedi, Christian, tu sei stato molto utile nei miei primi due anni. Sei stato una ottima pedina da manipolare per ottenere quello che volevo. E lo stesso vale ora. Ti sto manipolando. Il mio stesso dirti che ti sto manipolando è manipolazione. E sono così tranquillo che tu non ci possa fare niente che te lo dico anche.

    Il One Reborn fa girare il microfono con una mano.

    ES: Quindi, pensaci bene, e dammi una risposta. Sei degno del mio tempo?

    C.Drake: Sì. Sei tu a non essere degno del mio. Non più Mister Shepard.

    E detto ciò Chris da le spalle a DEOGRATIAS e fa per andarsene...

    C.Drake: Tuttavia...

    Fischi sonori del pubblico, Chris si gira verso il gruppo con un sorrisetto beffardo.

    C.Drake: Qualcuno che ne è degno c'è, e di sicuro non è nessuna di queste pecore ammaestrate newyorchesi che rispondono ai tuoi comandi...

    Bolgia di fischi per Chris.

    C.Drake: Certo, è pur sempre una tua pecora ammaestrata, ma questa se non altro ha mostrato del potenziale, il suo "vero potenziale"... Jake King.

    Jake King si indica mentre alza le sopracciglia.

    C.Drake: Te ne do atto Jake. Quella volta che ti mettesti quella perfetta maschera di Shepard e imitasti la sua voce riuscisti a ingannarmi e così a colpirmi. E' da allora che hai la mia attenzione anche se per il resto sei stato, e di questo ringrazio Shep per il suggerimento sulla parola da usare, un suo clone. Ma nonostante ciò hai dimostrato di saperci fare, e questo, insieme alla tua vittoria realmente significativa di Wildfire contro una delle sole quattro persone al mondo a essere uscita dalla TWD mi spinge a reputarti degno.

    Chris allarga un braccio mentre continua a sorridere beffardo.

    C.Drake: D'altronde io voglio distruggere e tu hai un disperato bisogno di togliere quella maschera di Shepard che è ancora appiccicata al tuo viso. Per questo offro a te l'occasione di emancipazione e a me quella di distruzione...

    Breve pausa.

    C.Drake: Io contro di te per il Drakamerica Championship, proprio qui proprio ora!

    Il pubblico questa volta reagisce positivamente.

    ES: Oh no, come farò ora? Una shot titolata al mio migliore amico?

    Edward lancia il microfono a Jake, che lo prende al volo, facendolo girare con una mano un istante.

    JK:Oh, io non rifiuto mai una vittoria semplice, e sono decisamente in una winning streak nei confronti dei tuoi pals, Drake, ma ora?

    King si appoggia alle corde, sbadigliando.

    JK: Che noia. Nemmeno un po’ di verve, un po’ di interesse. Nah, Drake, Nah. Ma forse potrei avere voglia più avanti in serata. Che ne dici Mark?

    Jake avvicina il microfono a Monte.

    MM: Yeah, bruv.

    JK: Per cui, vatti a cambiare, vestiti in modo decente, e presentati sul ring, e forse, forse mi presenterò anche io.

    Jake si passa una mano nei capelli.

    JK: Così avrai anche il tempo di salutare il tuo titolo per bene.

    The Predator non può che sorridere alle parole di Jake.

    C.Drake: Grazie.

    Chris applaude mentre sorride ancora sornione e fa una panoramica su DEOGRATIAS tutto. Una volta finito, nonostante mantenga il sorriso, si fa leggermente più serio a giudicare dal suo tono di voce.

    C.Drake: Ci sarà da divertirsi.

    E detto ciò Chris getta il microfono per poi dare le spalle alla fazione rivale e uscire dal quadrato. The Undisputed Legend percorre la rampa a passo svelto e senza mai girarsi, anche se l'inquadratura riesce a cogliere un suo ghigno beffardo mentre sparisce nel backstage. E su queste immagini noi andiamo in pubblicità con la consapevolezza che questa sera Chris Drake difenderà il TWC United States Championship contro Jake King! Restate con noi!



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