TWC Sunday Night Resistance #2

Manhattan Center, New York City, New York

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  1. Il Capitano
     
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    Il Cap

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    Resistance non è ancora iniziato, ma possiamo già sbirciare nel dietro le quinte. Un uomo, vestito elegantemente, aspetta seduto nell'ufficio dei due General Manager.



    KS: Va bene che sono in anticipo, però...

    Kenta Shibata, con il TWC United States Championship alla vita e il FWF World Cruiserweight Championship sulla spalla, attende che qualcuno arrivi nell'ufficio. Osserva il suo orologio sportivo, batte il piede senza però fare troppo rumore, ma ancora nulla, fino a quando un uomo non apre la porta dell'ufficio.

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    GY: Un General Manager non è mai in ritardo, Kenta Shibata.

    Gareth Yvain fa il suo ingresso. Si avvicina alla scrivania. Indossa il suo consueto completo elegante, e sorride tranquillo.

    GY: Dicevano così, giusto?

    Detto ciò, si va a posizionare dall'altro lato della scrivania.

    GY: Ho dovuto ultimare alcuni dettagli, chiedo venia. Ma dopotutto, manca ancora qualche minuto a Resistance.

    KS: Onestamente non vedo l'ora. Non posso dire che il primo show sia andato nel migliore dei modi per me ma hey...

    Posa la mano sul TWC United States Championship.

    KS: Ho ancora questa dopotutto. Vedo il bicchiere mezzo pieno, anche se non posso ignorare il lato mezzo vuoto. Delle spiegazioni da parte di Chris Drake sarebbero gradite, ma cercherò di non pensarci.

    Sorride convinto.

    KS: C'è una Battle Royal da vincere e un titolo del mondo che mi aspetta da quando dovevo affrontare Billy Mercer in un uno contro uno.

    GY: Sì, a questo proposito.

    Yvain congiunge le mani.

    GY: È il motivo per cui ti ho fatto chiamare. Mi spiace rompere immediatamente i tuoi piani, ma temo che dovrò tenerti fuori dalla Battle Royale. Preferivo lo venissi a sapere da me piuttosto che in altri modi.

    Il GM inclina leggermente il capo.

    GY: Abbiamo avuto una richiesta di partecipazione straordinaria, soprattutto dall'esterno. Abbiamo dovuto fare delle scelte e non ti mentirò, quella...

    Gareth indica il titolo US.

    GY: ... ha pesato a tuo sfavore.

    KS: Ma che...

    Lo sguardo di Kenta è confuso e sorpreso. Osserva prima il General Manager, poi la sua cintura da campione degli Stati Uniti, poi nuovamente Yvain.

    KS: Questa? In che modo? Qual è il senso?

    Apre le braccia.

    KS: Sono il campione degli Stati Uniti, sto dando tutto per questa cintura e questa federazione. Come posso essere fuori dalla Battle Royal in quanto campione?

    Alza gli avambracci al soffitto, con i palmi rivolti verso l'alto.

    KS: Non ha senso. Sono troppo bravo per competere per il titolo? Mi sono impegnato troppo? Non capisco.

    Passa qualche istante in cui regna il silenzio nella stanza. Kenta poggia i gomiti sulle ginocchia, unendo le mani davanti al viso e poi separandole, come a voler spazzare via i cattivi pensieri dalla fronte.

    KS: Mi scusi per l'atteggiamento, ma vorrei comprendere il perchè di questa decisione. E sarei interessato a sapere chi prenderà il mio posto.

    GY: È proprio quello il punto, Kenta. Sei già un campione in TWC, e non solo qui. Quindi, quando è venuto il momento di valutare a chi dare possibilità, abbiamo valutato chi avrebbe sofferto meno dall'essere escluso. Non faticherai a trovare un posto in card, capisci quello che intendo?

    Yvain scrolla le spalle.

    GY: I nostri numeri non sono più quelli di un anno fa. Non siamo particolarmente intrigati dall'idea di avere un double champion e, come ti ho detto, c'è stata molta richiesta esterna, quindi-

    La porta della stanza si apre di botto, andando a sbattere sul muro violentemente. Gareth sospira, forse imbarazzato dalla scena. Kenta si alza, sull'attenti. Bella entrata in scena, quella del faraone Haytham Ramses XIV.

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    Quest'ultimo si sistema la giacca, togliendosi gli occhiali da sole, totalmente inutili all'interno di un edificio, e incastrandoli dolcemente sul taschino della giacca. Sorridente, Haytham lancia uno sguardo di sfida a Kenta.

    HR: Che c'è, bello? Speravi di non vedermi più, non è vero?

    Haytham si avvicina a Kenta, il quale alza la guardia indispettito dall'atteggiamento del faraone, tuttavia Haytham porge le mani avanti cercando di calmare Shibata.

    HR: Wowowo... stiamo calmini. Non sono venuto qua per colpirti alle spalle, anche perché come vedi il faraone è proprio qua davanti a te, e giuro che non sono armato!

    Haytham si gira verso Gareth, lanciandogli uno sguardo eloquente.

    GY: Siediti, Kenta... e anche tu, Haytham.

    Il lottatore giapponese, continuando a scrutare Haytham con sguardo di sfida, si siede. Lo stesso fa Ramses.

    HR: Non ho intenzione di creare scompigli. É vero, mi hai tra virgolette rubato il titolo che portavo in spalla, intendo prima che venisse ritirato per una ragione a me sconosciuta. Non solo, a differenza mia sapevi a cosa andavi incontro, io invece sono salito su quel ring affrontando gente di cui non sapevo un cazzo.

    GY: Linguaggio, Haytham.

    HR: Non avevo una strategia, semplicemente rompevo il culo come meglio mi veniva a chiunque mi si ponesse davanti... finchè non sei entrato tu, Kendo Shibaka. Tutto ciò che ti sei limitato a fare è stato buttare fuori sacchi di carne che avevo già preso a calci abbastanza.. e poi sì, hai eliminato me, quando ero allo stremo delle forze. Ma non te ne do una colpa, hai semplicemente sfruttato l'occasione nel migliore dei modi, l'avrei fatto io se fossi stato nei tuoi panni. Non provo odio nei tuoi confronti, so che appena mi verrà ridata la possibilità di lottare per quel titolo che non ti si addice riuscirò a vincerlo di nuovo. Tu piuttosto dovresti... come dire... bah, lasciamo stare. Andiamo al dunque, digli perché mi hai chiamato.

    Haytham esce un pacco di chewing-gum dalla tasca, iniziandone a masticare una. Noncurante del contesto poi si trascina indietro con la sedia andando ad accavallare le gambe sul tavolo del General Manager, aspettando ciò che egli ha da dire. Gareth osserva il lottatore egiziano con severità, alzando un sopracciglio.

    GY: Mi dai del tu, prendi una gomma da masticare e mi metti le scarpe sulla scrivania. Sono sempre in tempo a far saltare il banco, Haytham, basta un secondo. Se non vuoi ciò, ti consiglio di comportarti meglio.

    Il lottatore sbuffa, e ritrae le gambe, dondolandosi però sulla sedia.

    GY: Già meglio. Come stavo dicendo.

    Gareth sposta lo sguardo su Kenta.

    GY: Haytham Ramses XIV sarà nella Battle Royale di stasera insieme ad altri ospiti, abbiamo preso degli accordi. Voglio dire, non avevo pensato di avervi entrambi nell'ufficio per dirlo, in realtà, ma non si può avere tutto in questo mondo. Non sei entrato a tua volta, Kenta, non perché non vogliamo renderti un campione in TWC, ma perché lo sei già. E quindi, esserne escluso ha un peso minore su di te piuttosto a chi in questo momento non porta un titolo in spalla.

    Il britannico piega leggermente la testa.

    GY: Come, ad esempio, tua sorella.

    Kenta sembra voler replica... ma poi incrocia le braccia e si limita a un leggero sbuffo.

    GY: Molto bene. Direi che è tutto, potete andare a prepararvi.

    Detto ciò, i due lottatori si lanciano uno sguardo, poi si alzano e lasciano uno alla volta l'ufficio.

    /----------/



    Backstage. All'interno del locker room troviamo El Hijo del Cuervo, il wrestler mascherato allenato dal Raven's Nest, la scuola di Red Revolution Raven, attualmente militante in Raven Project.

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    Il lottatore tedesco si sta preparando in vista della Battle Royale in cui lotterà tra poco e mentre sistema il suo attire riflette tra sé e sé.

    HdC: Mi chiamo Marko Vogel, eppure tutti mi conoscono come El Hijo del Cuervo, oppure come Little Raven, il nome che usavo un tempo. Prima avevo un face paint a coprirmi il volto, ora ho una maschera. E' come se non fossi mai stato me stesso, ma sempre qualcos'altro, sempre un'emanazione di Red Revolution Raven, della sua eredità, della sua palestra... Non che mi dispiaccia sia chiaro, non avrei scelto questi colori e questi appellativi se non avessi voluto rappresentare tutto ciò che sono, però mi sembra come per quanto mi sforzi non riesca a raggiungere nulla che io possa definire davvero mio. D'altronde è il mio stesso palmares a parlare: tutto ciò che ho vinto l'ho fatto in coppia o in trio con qualcun altro, che fosse il mio maestro o i miei compagni di allenamenti... Nessuna delle cinture che mi sono passate tra le mani riportano esclusivamente il nome di El Hijo del Cuervo. Il mio massimo resta ancora la finale dell'8th King of Rome World Grand Prix 2020 – GOLDEN CHANCE in cui ho perso contro Sami Maeda, null'altro...

    Breve pausa di Cuervo.

    HdC: Quindi forse questa è l'occasione che fa per me: una Battle Royale che può garantirmi uno spot nel match di riassegnazione del TWC World Championship. Non sarà facile, ci sono tutta una serie di step che devo superare, prima di tutto quello di sconfiggere tutta una serie di avversari che saranno sul mio stesso ring con la mia stessa determinazione di arrivare al titolo massimo della TWC... Ma in fondo da qualche parte bisogna pur iniziare prima o poi, non è così?

    Cuervo sistema bene la maschera sul volto e si avvia verso la porta del locker room.

    HdC: Hier komme ich... Get ready to ride the lightning!

    Resistance comincia fra pochissimo!
     
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