The Outside 2022

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    THE OUTSIDE

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    "The Outside" è il topic predisposto per postare promo riguardanti i vostri personaggi ALL'INFUORI di Resistance e dei PPV: possono riguardare le faide in corso, la vita personale dei personaggi, storie che non per forza riguardano il wrestling. Sentitevi liberi di dare sfogo alla creatività, approfondire lati e caratteristiche dei PG che possono non emergere nel contesto show, siate seri oppure buttatevi sul comedy: vale tutto!



    Edited by °Kid is Alive° - 5/9/2022, 21:18
     
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    Il Cap

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    Il rumore della corda che gli gira attorno. Il rumore delle scarpe che fischiano sul pavimento. Il rumore del suo cuore che batte, lentamente. Il gocciolio del sudore che cade. Troppo silenzio.

    A solid reintroduction
    Chapter 1: Gregory Montoia



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    Il caldo della doccia. Il profumo sintetico del pino. Il ruvido dell'asciugamano. Si passa una mano nei capelli, gettandosi addosso una maglietta e dei pantaloni. Tira su con il naso, spegnendo le luci e uscendo dalla palestra. Tende l'orecchio. Silenzio. Sale lentamente le scale, le mani in tasca. Una rampa, silenzio. Due rampe, silenzio. Tre rampe, un respiro ritmico. Apre la porta. Il freddo della maniglia. Si muove silenzioso, per non disturbare. Recupera il suo portatile. Il lavoro va fatto. Lancia una occhiata verso la camera da letto. Ayumi dorme nel loro letto, abbracciata ad un cuscino a forma di c, pensato apposta per farla stare più comoda. È la cosa più bella che abbia mai visto in vita sua. Vorrebbe andare di là e baciarla, ma non vuole interrompere il suo sonno. Si sposta verso la cucina, scivolando silenzioso sul pavimento. Apre il frigorifero, recuperando una lattina di birra, che apre, sedendosi e aprendo il suo pc. Sospira di nuovo, passandosi la mano sugli occhi, per poi prendere i suoi occhiali schermanti. Si mette a lavorare, come al solito bombardato dalle informazioni di un mondo che non si ferma mai. Qualcuno sposta la sedia davanti a lui, girandola e sedendocisi sopra al contrario.

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    LS: Come va il lavoro?

    Beve un sorso, ignorandolo. Analizza una serie di movimenti monetari, che gli dicono di aprire un file su un carico di armi in arrivo per la mafia irlandese. No, simili, ma manca qualcosa.

    LS: Oh, andiamo, una risposta non ti costa niente.

    Greg si raddrizza, sospirando e bevendo un altro sorso.

    GM: Non sei nemmeno vero, amico. Non puoi pretendere ti risponda.

    Lukas Sannhet alza un sopracciglio.

    LS: Perché questo ti ha fermato prima. Il dovere e Armando andavano bene, ma non Lukas Sannhet.

    GM: Il te reale non ha mai nemmeno lontanamente parlato così.

    LS: Fai schifo a rappresentarmi nella tua testa, non è colpa mia, è colpa tua.

    Si passa una mano sul volto.

    GM: Ascoltami, non so nemmeno cosa tu debba rappresentare. I miei demoni? La parte peggiore di me? Il mio destino? Sono tutte cose che ho già affrontato. E superato. Ti prego, dimmi che non sei la mia ansia di essere padre, perché davvero non potrei sopportare quella con la tua faccia.

    LS: Sai, per essere uno che parla con i fantasmi, sei sorprendentemente lucido.

    GM: Grazie.

    LS: Era un complimento?

    Sospira, tornando a concentrarsi sul portatile.

    LS: Sai, credo tu abbia ragione. Davvero hai affrontato i tuoi demoni, la tua parte peggiore, il tuo destino. E, nonostante io sia sostanzialmente te, devo dire che li hai sconfitti con una certa eleganza. Ma sei il tipo di uomo che non riuscirà mai ad essere del tutto sicuro di sé.

    Alza di nuovo lo sguardo, rimanendo in silenzio.

    GM: Forse no.

    LS: E i tuoi demoni, le tue insicurezze, si sono fatte molto deboli, da urli a sussurri. Ma ora è cambiato qualcosa. Ascolta. Ascolta bene.

    Chiude gli occhi. Silenzio.

    LS: Nel silenzio anche i sussurri lacerano i timpani.

    Si alza in piedi, chiudendo il portatile e dirigendosi verso il balcone. Apre la porta finestra ed esce fuori, arrampicandosi sul tetto. Due buchi nel cemento al centro, ma anche una mazza da baseball e una sacca piena di palline da baseball. Recupera la mazza, sospirando, mentre Lukas si prende il sacco, lanciando la prima aria. La colpisce al volo, mandandola a volare sul tetto del palazzo di fronte, dove atterra in un cestino.

    GM: Quindi mi stai dicendo che ho due opzioni?

    LS: Lo sto facendo?

    GM: Hai assunto l'unica faccia più fastidiosa della mia per avere questo tipo di risposte.

    LS: Non sono io a decidere le regole.

    GM: Sono io, lo so, lo so. Lancia.

    LS: Ops, subito.

    Lukas lancia la pallina, che lui colpisce perfettamente.

    GM: Posso affrontare ancora i miei demoni o portare altro rumore.

    LS: Oh, non avevo pensato alla seconda opzione. Sei sempre stato quello intelligente dei due. Ma sappiamo entrambi che non lo farai. Hai paura. No, dovrai affrontare di nuovo i tuoi demoni. Da solo, questa volta.

    GM: L'ho già fatto una volta, ed ho vinto.

    LS: Sì, ed io, o Lukas Sannhet, o comunque tu voglia definire la relazione che c'è fra me e lui, ti ho portato ad un passo dalla morte. Quella effettiva. E ad ancora meno dalla follia.

    GM: Considerando il fatto che sto parlando da solo, direi ben oltre.

    Sannhet allarga le braccia, sorridendo.

    LS: Tu lo hai detto. Anche se lo avresti detto tu in ogni caso, in questa conversazione.

    GM: Sono sicuro che Leonard non abbia mai avuto questi problemi.

    LS: Quello è fuori come un balcone. Se non ha avuto almeno una battaglia mentale fra il suo lato buono e il suo lato cattivo io non sono reale.

    GM: Tu non sei reale!

    LS: Buon punto.

    Si passa entrambe le mani sul volto, sospirando.

    GM: Devo dormire.
     
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    Si siede storto sul divanetto, appoggiandosi con la schiena al vetro. Il sole del tramonto gli illumina la schiena, mentre guarda il diner vuoto.

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    Chapter 2: Edward Shepard



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    Si è messo come al solito elegante, con un completo grigio ardesia, un gilet a tre bottoni arancione e una camicia bianca, con una cravatta nera. Ridacchia, mentre dall'altra parte parte un jukebox.



    Avete mai pensato di essere soli? Di non poter contare su nessuno eccetto che su voi stessi? Che magari il mondo fa schifo e che questa solitudine non è altro che colpa sua? Se avete mai pensato queste cose non siete i soli, anche Lexa Blake si sente così.

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    Ed eccola qui. Seduta su una panchina a Central Park in piena notte e completamente da sola. Affianco a se c'è il borsone che ha portato a Resistance, indosso ha ancora il gear da combattimento. Il braccio le fa male, le fa un male cane dopo essere stata brutalizzata da Cosmic Takuya, ma non è nulla rispetto a ciò che sta provando dopo gli eventi della puntata appena trascorsa. Si è classificata quinta nella Battle Royale per lo spot a Hit The Lights per il TWC Undisputed World Championship, risultato notevole contando che è sopravvissuta a ben quindici persone prima di venire eliminata, ma ciò non le basta. O meglio, a lei può anche bastare vista la sorprendente performance per i suoi standard, il problema è che non basta a Chris Drake, e Lexa non capisce il perché.

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    Chris è sempre stato gentile con lei. L'ha sempre trattata con rispetto, come una sua pari. Nel corso di questo anno e mezzo è divenuto per lei un amico con cui confidarsi, un amante a cui ha donato la propria verginità, un mentore che le ha insegnato molto e un padre che le ha mostrato comprensione, e ora, senza alcun motivo, è cambiato. E' iniziata dalla prima puntata di Resistance, non da prima. Nei mesi estivi trascorsi ad allenarsi insieme a lui, Alisa, Samantha e il resto della prima classe della Drake 'N' Hart Academy non era così. E ora tutto di un tratto si sta comportando proprio come quel padre che l'ha disconosciuta per non essere andata al college e aver scelto di perseguire una carriera nel pro-wrestling, sport che il padre non capisce e che anzi definisce una lotta barbarica.

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    Richard Blake, rettore universitario e patriarca cattolico. Da quanto Lexa ha memoria il padre non c'è mai stato per lei, o meglio c'è stato ma in un modo severo e distaccato. Ogni qualvolta che Lexa prendeva una A a scuola lui pretendeva una A+. Ogni qualvolta la piccola Lexa voleva qualcosa, che sia la nuova Barbie, il CD del suo gruppo preferito o anche un semplice gelatino, lui la invitava a guadagnarsela. Ogni qualvolta che Lexa aveva bisogno di parlare lui era troppo impegnato per ascoltarla. Certo, aveva pur sempre sua madre Margareth.

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    Margareth è sempre stata più accondiscendente e amorevole rispetto a Richard, ma nulla poteva quando questo emanava qualche diktat per proibire qualcosa alla figlie. Sì, le figlie. Lexa ha anche una sorella. Una sorella che proprio come lei ha vissuto nella repressione e che ora si è ribellata. Una sorella che come lei ha rifiutato il college per divenire una wrestler. Una sorella con cui ora convive in un appartamento a Toronto e con la quale si allena insieme nella Drake 'N' Hart Academy, Emma Blake.

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    Lexa è felice di riavere Emma nella sua vita, davvero. Hanno passato molti anni separate. Quando Lexa era ancora ad Alexandria ma bandita dalla propria casa riuscivano a vedersi di straforo, quando fu presa dalla TWC e fu costretta a trasferirsi a New York potevano solo vedersi solo in videochiamata, e così Emma iniziò a seguire la TWC per ammirare le gesta della sorella maggiore. Maggiore, già. Lexa sa di esserlo, sa di avere quel ruolo, sa di avere delle responsabilità, ma nonostante ciò una parte di se pensa di non essere adeguata, ma anzi, pensa che Emma sia decisamente migliore di lei, cosa che Chris Drake ha detto poco fa in diretta nazionale. L'ha ferita con quella frase. Così come l'ha ferita quando l'ha chiamata perdente, quando non l'ha inclusa nella lista delle persone a cui tiene in questo business, quando l'ha definita intercambiabile, ma soprattutto quando le ha messo davanti lui, Jacob Jay Walker.

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    Poco prima dicevamo che Lexa in questo momento si sente sola, e nei paragrafi successivi è come se il concetto fosse stato reiterato visto il modo in cui è cresciuta, ma in realtà non è così, non è mai stato così. Lexa crescendo non si è mai sentita sola, ha avuto qualcuno su cui contare e non pensava che il mondo facesse schifo visto che a quel mondo c'era Jake Walker. Lexa e Jake si conoscono da praticamente sempre...

    Kid Lexa: Ciao. Io sono Lexa.

    Kid JJ: Io sono Jake ma tutti mi chiamano JJ.

    Vivevano nello stesso quartiere ad Alexandria e fin da bambini hanno sviluppato un feeling unico, erano inseparabili. Jake è due anni più grande di lei e per questo iniziò scuola prima, e andando avanti rimasero sempre separati di due classi. La prova più difficile fu quando Lexa finì il sesto grado e Jake si trasferì. Certo, sempre ad Alexandria, ma nonostante ciò non più nello stesso quartiere. Inoltre sarebbe andato al liceo e questo significava una scuola diversa, compagnie diverse e contesti diversi, ma nonostante ciò la prova venne superata alla grande, e tempo che Lexa entrò nella Polis High School come matricola e si ritrovò a condividere di nuovo tutto con il suo migliore amico.

    Teen Lexa: Non conosco nessuno JJ, e se mi prendono in giro?

    Teen JJ: Tranquilla Lex, hai Superman al tuo fianco.

    Migliore amico, questo fu l'inghippo. A quell'età, si sa, si è soggetti a una tempesta ormonale, e se Lexa ogni tanto non poteva non notare i pettorali e i bicipiti di Jake che crescevano sempre di più con gli allenamenti a cui si sottoponeva per essere il migliore Linebacker della scuola, lui invece si sorprendeva a lanciare occhiate ai glutei dell'amica che acquisivano sempre più forma, il seno che le si pronunciava e quel dolce viso che giorno dopo giorno era sempre più bello. La cosa stuzzicava le sue fantasie. Tuttavia queste dovevano rimanere tali poiché per quanto una relazione tra di loro sarebbe stata fantastica, c'era il rischio che potesse finire e di conseguenza rovinare la loro amicizia, e questo Lexa non poteva permetterlo. Jake sì, avrebbe rischiato, ma lei no. JJ era il suo migliore amico e tale doveva rimanere. Se proprio doveva fidanzarsi con qualcuno, quel qualcuno doveva essere Andy Moon, assolutamente.

    Teen Lexa: Ma quanto è bono!

    Teen JJ: Pff! Sono più bello io!

    Teen Lexa: Seh! Ti piacerebbe!

    Teen JJ: Ma zitta Lex!

    Andy Moon, la sua celebrity crush, il classico ragazzetto che faceva sognare Lexa ogni qualvolta che si sintonizzava su TWC Indoor War. Appuntamento fisso, un tempo ogni martedì per TWNA Violence, poi ogni due venerdì per Indoor War, rigorosamente a casa di Jake per assecondare la passione di questo, passione che con il passare del tempo divenne anche la sua quando iniziò a comprendere le storie e le dinamiche che questa disciplina offriva. Si immedesimò così tanto che pianse quando Samantha Hart costò il tanto agognato 15 Championship ad Andy, esiliandolo al contempo dalla TWC. Gioì quando Leon Black sconfisse Fred Franke e divenne il primo campione mondiale della storia della TWC. Esultò quando Andy si ripresentò con Ayumi e Alice al suo fianco per combattere Chris Drake. Con Jake sostenevano dibattiti dopo ogni puntata, erano appassionati veri. Lui si convinse di voler fare quello nella vita e così si iscrisse alla Virgina Wrestling Academy, intraprendendo il percorso per divenire un pro-wrestler. Lexa lo accompagnava a ogni allenamento e così andò avanti nei tempi successivi nonostante Jake si fosse diplomato al liceo mentre lei doveva ancora sostenere altri due anni di scuola. Arrivata all'anno del diploma Lexa capì che quello era anche il suo destino e decise che una volta finito il liceo si sarebbe iscritta nella stessa scuola di Jake. Glielo disse la sera del prom. Prom al quale lei non andò visto che era impegnata a vedere War Of Change V in compagnia di Jake.

    Teen Lexa: Stupido Montoia! Ha rubato il titolo a Andy!

    Teen JJ: Ha vinto il migliore, fine della storia. E' lui il campione di coppia indiscusso.

    Quella serata fu strana. Finita la diretta i due uscirono per fare una passeggiata e incontrarono gente della loro scuola che con le proprie automobili stavano andando al promontorio degli innamorati a divertirsi un po'. La cosa accese una lampadina nella testa di Lexa che chiese a Jake se stesse frequentando qualcuna. Lui arrossì, non faceva mai discorsi del genere con Lexa, anche perché non avevano poi molto da dirsi. Certo, ragazzi interessati a lei c'erano, ma volevano solo scopare e lei aspettava il principe azzurro, l'amore vero, e mai si sarebbe concessa a qualcuno in modo così casuale. Stessa cosa per Jake, c'erano ragazze che erano interessate a lui, il problema era che lui non era interessato a loro visto che la sua mente era ormai atrofizzata sull'idea di Lexa Blake. Perché questo ormai era, un'idea, un'abitudine forse. Jake nemmeno ci sperava più in una relazione con lei, ormai si era convinto che era solo un'amica, la migliore che ha al mondo. Per questo ormai nemmeno si intratteneva nel provocarsi piacere immaginando di averla tutta per se. Lexa era la sua migliore amica e lui era il suo migliore amico, le cose andavano bene così.

    Teen Lexa: J-Jake... S-Sono al parco... V-Vieni per favore?

    Teen JJ: Che succede Lex?

    Lexa: T-Ti prego... Vieni q-qui... T-Ti prego JJ...

    Jake si diresse con sguardo serio verso una panchina nel parco. La panchina era occupata da Lexa. I suoi occhi rossi, le guance umide, il naso screpolato. Affianco a se aveva una valigia. Il padre l'aveva cacciata di casa. Jake non ci pensò nemmeno un attimo, "vieni a stare da me" disse. "Per quanto?" Lexa rispose. "Per sempre se servirà" le disse Jake. E così i due andarono a vivere sotto lo stesso tetto insieme alla famiglia Walker che accolse la nuova arrivata come una di loro, così come sempre era stato d'altronde. Per un anno e mezzo i due furono ancora più inseparabili. Mangiavano insieme, dormivano insieme, guardavano il wrestling insieme, si allenavano insieme. Amici per la pelle. Arrivò Zero Hour 2020. Lo videro nell'accademia insieme ai compagni di classe, e finita la visione il loro allenatore gli comunicò che Alan Taylor sarebbe venuto da loro per effettuare dei tryout in vista della nuova stagione di Indoor War. L'entusiasmo era alle stelle, Jake passò le vacanze di Natale a pensare e a parlare solo di quello, mentre Lexa era sicurissima che l'amico sarebbe stato un wrestler TWC a breve. Era il migliore dell'accademia, non poteva fallire.

    Lexa: Sei stato bravissimo Supe!

    JJ: Anche tu Lex, speriamo bene ora. Sarebbe un sogno se oltre me prendessero anche te. T'immagini io e te insieme in TWC?

    Alan Taylor osservava tutti i ragazzi disposti l'uno di fianco all'altro. I suoi scout avevano già tratto le loro conclusioni e Jake sorrideva soddisfatto del proprio provino, e il solo vederlo così sicuro faceva sorridere anche Lexa. Una volta finito il proprio monologo, Alan Taylor disse che la TWC poteva permettersi solo uno in tutta l'accademia, ma prima che Jake potesse fare un passo avanti, il dirigente TWC pronunciò il nome Lexa Blake. Nella palestra calò il gelo. Lexa sgranò gli occhi, sorpresa più di chiunque altro. Guardò immediatamente Jake, il sorriso sul suo viso era sparito. Lexa deglutì, ma prima che potesse fare qualcosa, Jake iniziò ad applaudirla e ad incoraggiarla, venendo seguita dal resto della classe. Lexa fece un passo avanti, strinse la mano di Alan Taylor e firmò un contratto da rookie con la TWC.

    Lexa: JJ... Mi dispiace tantissimo. Saresti dovuto essere tu...

    JJ: Tranquilla Lex, lo meriti. Sono felice per te.

    Mentiva. Il suo tono di voce tradiva frustrazione, ma Lexa era troppo concentrata sul rammaricarsi per l'amico per accorgersene. Arrivò la prima puntata di Indoor War per Lexa, Becky Deckard e Samantha Hart, insieme, sul quadrato, a tenere un promo. Lexa osservava da un monitor in Gorilla, e quando Becky indisse una open challenge fece un passo indietro. Tuttavia alle sue spalle c'era Virgil Brown jr. Lui le sorrise e la spronò ad accettare. Lexa annuì timidamente e così ebbe inizio il suo sogno incubo. Provocò una piccola ferita a Becky, Samantha la pestò per questo. Provò a rimettersi in carreggiata, uscì sconfitta contro una delle lottatrici più perdenti della storia della TWC, Samantha la irrise per questo. Tornata a casa chiamò Jake e lui le disse di tenere duro. Glielo diceva sempre da quando si era trasferita a New York, si sentivano tutti i giorni, e per quanto nella sua voce si sentiva sempre di più frustrazione e gelosia, Lexa sembrava ancora non accorgersene, forse era troppo presa dalla sua (dis)avventura in TWC dove poco dopo incontrò Noah Benson, la trattò bene.

    Lexa: G-Grazie per le belle parole...

    Fu il primo in TWC a comportarsi così con lei. Per certi versi gli ricordava Jake, o meglio le faceva sentire la stessa sicurezza che aveva quando era affianco a lui. Ma non era Jake, era Noah e le aveva appena detto di ribellarsi ai bulli della Drake 'N' Hart Connection così come stava facendo il Syndacate. Il Syndacate, un gruppo coeso che avrebbe potuto proteggerla. Non ci pensò due volte, dopo essere stata nuovamente umiliata da Samantha decise di ripagarla con la stessa moneta e per questo si nascose nello spogliatoio della Drake 'N' Hart Connection e colpì alle spalle Alisa Drake con una spranga di ferro. Se ne pentì immediatamente. Scappò a casa in lacrime e piena di rimorso, e dopo aver visto la reazione dello psicopatico Chris Drake e della stronza Samantha Hart che avevano giurato di uccidere l'aggressore di Alisa rabbrividì. Poteva contare solo su Noah e per questo doveva dirgli ciò che aveva fatto in modo da essere accettata da lui e il Syndacate. Non riuscì a incontrarlo quella sera. La persona che incontrò era l'ultima che voleva vedere, Chris Drake.

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    Lui la raggiunse in quello che ormai era il suo posticino nel Barclays Center, il posto dove andava a nascondersi e piangere, e nel vedere Chris Drake li, davanti a se, le faceva pensare ossessivamente solo una cosa: "Sa che sono stata io e vuole uccidermi. Sa che sono stata io e vuole uccidermi. Sa che sono stata io e vuole uccidermi." Si tranquillizzò quando Drake le disse che era li solo per staccare dagli psicodrammi di Alisa e Samantha, e per quanto lei cercava di sguisciare via, lui continuava a parlarle, e più parlava e più si dimostrava non essere ciò che gli altri le avevano descritto, ma anzi, sembrava essere una persona sinceramente interessata ad aiutarla. Ci rimase di stucco quando Chris le propose di essere amici. Le avrebbe davvero fatto comodo un amico, anche se era il tizio a cui aveva pestato la sorella a tradimento. La cosa le fece sentire in colpa e così decise che doveva confessarlo a qualcuno, un altro amico, il migliore in assoluto...

    Lexa: JJ...

    JJ: Dimmi.

    La ragazza sospirò.

    Lexa: Alisa Drake... Sono stata io...

    Anche Jake sospirò. Prese tempo, non rispose.

    Lexa: Jake... Ci sei?

    JJ: Sì Lex, ci sono.

    Lexa: Che faccio adesso?

    Jake prende altro tempo per riflettere. Riflette su ciò che ha appena visto, ovvero Lexa che ha mentito spudoratamente in faccia a Chris Drake. Riflette su ciò che traspare da Indoor War, ovvero Lexa che si sta facendo cambiare a tal punto di aggredire una persona alle spalle. Riflette su se stesso e sulle troppe volte che è stato zitto e non ha esternato i propri sentimenti. Poi, parla.

    JJ: Ritirati.

    Un'espressione sgomenta si dipinse sul viso di Lexa.

    Lexa: C-Cosa?

    JJ: Hai capito bene Lexa, ritirati, fai più bella figura.

    La ragazza iniziò a singhiozzare.

    Lexa: JJ... P-Perch... P-Perché d-dici c-così?

    JJ: Perché stai insozzando la disciplina con la tua sola presenza Lexa! Hai preso il mio spot in TWC, e per cosa?! Farti umiliare ed essere lo zimbello di tutti? Stai buttando via la mia occasione, la MIA occasione Lexa!!!

    La giovane sbottò a piangere, cosa che non smosse minimamente JJ.

    JJ: Sei da sola Lexa. Così come sono da solo ora io. Forse è meglio se per un po' non ci sentiamo.

    E detto ciò Jake riagganciò, lasciando l'ormai ex migliore amica in un fiume di lacrime e con la consapevolezza che la TWC le aveva tolto tutto. Decise di seguire il consiglio di Jake e di ritirarsi, ma non prima di confessare le proprie colpe. Raggiunse Chris Drake, gli disse di voler lasciare la TWC e che era stata lei ad aggredire Alisa. Si rintanò nelle proprie spalle pronta a essere pestata, ma Chris l'abbraccio e la perdonò, così Lexa per la prima volta capì cosa si prova ad avere un padre. Nei mesi successivi rimase ammaliata da Chris, a tal punto da iniziare a imitarlo mentre si schierava al suo fianco nella guerra con il Syndacate. Aveva trovato tutto ciò che aveva sempre desiderato. Un padre premuroso, un amico che non la scarica al primo errore e un uomo il cui aspetto fisico le stimola determinate fantasie come mai prima di allora. Dopo War Of Change Chris andò nel suo appartamento di New York per spiegarle i motivi della sua scelta di risparmiare Noah Benson e per verificare che stesse bene.

    C.Drake: Va bene ragazzina. Ad Ali ho chiesto scusa per averla spintonata, a Samy ho chiesto scusa per averla fatta preoccupare e a te ho chiesto scusa per aver perso le staffe in quel modo per via di Noah. Direi che mi sono umiliato abbastanza, vado a farmi un bicchiere.

    La ragazza attese qualche secondo mentre osservava Chris incamminarsi verso l'uscita del proprio appartamento.

    Lexa: Aspetta Chris, non andare...

    La giovane per la prima volta nella vita non ebbe paura di provare a giocarsi le sue carte, e senza esitare si avvinghio al collo di Chris con le braccia e lo baciò sulle labbra. Chris ricambiò e immediatamente le mise le mani sui fianchi, stringendola a se. Lexa riusciva a sentirlo contro il suo addome e lo sentiva crescere sempre di più. Gli saltò tra le braccia, lui la prese per i glutei e la portò in camera da letto. Quello fu il giorno in cui divenne donna. Dopo aver consumato andò in bagno, si chiuse la porta alle spalle e si appoggiò a essa, iniziando a ridere, felice. Nella sua mente tante cose si susseguivano a rapida successione, tra cui tutte le volte che sarebbe potuto succedere con Jake. Non ci pensò due volte, prese il proprio smartphone, aprì la chat con Jake ormai ferma a quasi quattro mesi prima e gli comunicò di aver trovato un vero uomo che, parole sue, "mi ha scopata come tu non hai mai avuto le palle di fare brutta merda frustrata".

    Lexa: Fanculo Jake, fanculo il mondo! Io sono Lexa Blake, e sono la Something To Fear!

    Da li la storia si sa già. Lexa visse alti e bassi con Chris nel momento in cui questo si piegò troppo alle regole di Gregory Montoia, ma riuscirono a recuperare il rapporto nel momento in cui Drake bastonò senza pietà il Leader dei Watchmen e consegnò alla propria fazione la vittoria del Civil War Match, riconquistando al contempo la fiducia di Lexa che poco dopo divenne per davvero una di famiglia Drake 'N' Hart quando tutti l'accolsero a braccia aperte, persino Samantha Hart con la quale riuscì a divenire amica dopo che questa salvò Emma dalla furia del padre. Furia scatenata proprio da Jake che, avendo lasciato il wrestling dopo la delusione del tryout con Alan Taylor, si iscrisse all'accademia di Polizia della Virgina e tempo di diplomarsi venne assegnato proprio ad Alexandria. Nonostante tutto ciò che è successo con Lexa, Jake, mantenne un buon rapporto con Emma che nel frattempo stava prendendo la stessa strada di ribellione tracciata dalla sorella e fomentata dall'idolatria verso Samantha Hart. Tuttavia una volta che Jake la scoprì in una stanza piena di stupefacenti, non poté far altro che comunicarlo a Richard Blake visto che già l'aveva graziata non mettendola in manette.

    JJ: Non hai niente da dire Emma?

    Questo inadempimento al proprio dovere lo portò a capire che la vita da poliziotto non faceva per lui, e complice anche la notizia che Emma aveva lasciato casa per divenire una wrestler proprio come Lexa, anche lui decise di dare una nuova chance al wrestling e tornare alla Virgina Wrestling Academy. Si allenò per mesi, poi venne contattato da Chris Drake per un match nel main event di TWC Resistance. Accettò all'istante. E così quando Fighter risuonò nell'arena prese un respiro e varcò l'ingresso dell'arena. Con la coda dell'occhio cercò subito Lexa, la vide sgomenta. Entrò nel quadrato e lei distolse subito lo sguardo, da li solo ricordi offuscati. Chris Drake l'ha pestato, l'ha pestato alla grande. E ora, mentre sta riprendendo lucidità, si chiede dove si trovi Lexa e se ci sarà opportunità di parlarle dopo il fugace incontro di stasera. Lei nel frattempo è ancora sulla panchina a Central Park, sola, come mai era stata nella vita. In un modo o nell'altro aveva sempre avuto Jake o Chris, ora entrambi sembrano distanti, quasi irraggiungibili. Si alza dalla panchina, riflette se tornare da Chris o lasciare la Drake 'N' Hart Academy e provarci da sola. Sceglie Chris. Non vuole e non può restare da sola.

    [To Be Continued...]

     
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    What Could Have Been



    Un sospiro strozzato.

    *Click!*

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    Fine.








    Ogni scelta, anche la più insignificante, ha un suo peso.

    C.Drake: M-Mi dispiace, ma così non posso...

    Questa è una storia di scelte sbagliate. Questo è l'inizio della fine.

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    Le immagini ci portano all'interno della Drake 'N' Hart Academy dove troviamo Chris Drake, in piedi, davanti alla sua classe. Tra gli alunni, seduti a gambe incrociate, spiccano le sorelle Blake, Lexa ed Emma.

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    Chris sta tenendo un discorso di incoraggiamento ai propri studenti, e una volta finito gli da appuntamento al giorno successivo. I giovani si alzano e iniziano a scambiare commenti e pareri sull'allenamento odierno. L'unica che è un po' più in disparte è Lexa che osserva a distanza Chris Drake. La giovane prende un respiro e si avvicina a lui.

    Lexa: C-Chris...

    The Predator non la guarda e continua a sistemare le sue cose.

    C.Drake: Dimmi.

    Istanti di silenzio e interdizione per Lexa.

    Lexa: M-Mi stavo chiedendo... Ti andrebbe di aiutarmi a preparare il match con Takuya?

    C.Drake: No.

    La ragazza sussulta, Chris continua a non guardarla e a sistemare le proprie cose.

    C.Drake: Non è cattiveria Lexa, è solo che devi imparare a farlo da sola.

    Chris degna finalmente di uno sguardo Lexa che ha gli occhi leggermente inumiditi.

    C.Drake: Sono quasi due anni che sei una wrestler professionista in una major, e nonostante questo sei ancora seduta in mezzo a dei ragazzi che stanno iniziando ad avere i loro primi match nelle stanze da bingo. Ripeto, non è cattiveria, ma se vuoi stare in piedi, affianco a me, devi dimostrare di esserne in grado. Ora scusami, ma ho da fare.

    E detto ciò Drake torna a dare le spalle alla giovane wrestler che tira su con il naso, annuisce leggermente e si allontana. La Blake recupera il suo borsone e si avvia a testa bassa verso l'uscita, e la cosa viene notata dalla sorella Emma che, impegnata a parlare con un paio di compagni, li dismette rapidamente e corre dietro a Lexa che nel frattempo è uscita dalla struttura.

    Emma: Lexi!

    La maggiore delle Blake si blocca ma continua a dare le spalle a Emma che tempo qualche istante e la raggiunge. Nel vedere gli occhi lucidi di Lexa, Emma, arriccia le labbra e sospira.

    Emma: Cazzo Lexi. Ci è andato giù duro un'altra volta?

    Lexa: N-No... Ha ragione Em. Sono una frana.

    La minore delle sorelle sospira ironica.

    Emma: Sì come no.

    Lexa: Invece sì Em. Sono due anni che sono in TWC, e ancora vado elemosinando consigli da lui. Sono patetica.

    Emma: Secondo me devi avere solo un po' più d'iniziativa. Guarda me, mi alleno da soli quattro mesi e Chris già mi ha detto che presto mi farà avere un match in qualche indy scrausa, e per me che ho appena iniziato è un grandissimo successo. Non buttarti giù Lexi, sei la migliore di tutta la classe e lo sai bene, ma per qualche motivo non riesci più a credere in te stessa, e questo non posso sopportarlo visto che è stata proprio la fiducia che tu mi hai trasmesso mentre fronteggiavi a testa alta il Syndacate e i Watchmen ad avermi spronato a ribellarmi a nostro padre e a diventare ciò che volevo essere.

    Lexa: Quella Lexa era solo una finzione, era solo un cosplay di Chris Drake.

    Emma: Un cosplay è solo un travestimento, e un travestimento non si farebbe mai saltare per aria pur di annientare i propri rivali. Un travestimento non prenderebbe mai le redini della Drake 'N' Hart Connection per portarli alla vittoria contro i Watchmen. Un travestimento non darebbe fuoco a un'altra persona durante un match. Quelle sono cose che hai fatto tu perché credevi in te stessa.

    ???: No Em, quelle sono cose che ha fatto per impressionare un folle...

    Entrambe le Blake sgranano gli occhi, e non appena si girano trovano davanti a loro JJ Walker.

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    Il giovane wrestler le sta osservando con un leggero sorriso, e non ha nemmeno il tempo di poter parlare che Emma gli corre contro e lo abbraccia.

    Emma: JJ!

    Jake contraccambia l'abbraccio di Emma mentre Lexa è ancora sgomenta. Nel frattempo i due si staccano e si sorridono.

    JJ: Wow Em, pensavo mi odiassi da quando ti ho denunciata a tuo padre.

    Emma: Pff! 'Sti cazzi, hai fatto bene! Se non fosse stato per il tuo eccesso di sbirraggine non avrei mai conosciuto Samy e non sarei qui ora. Anzi, a dirla tutta sarei persino in debito con te JJ, quindi se vuoi posso farti una sega!

    Walker alza le sopracciglia mentre la maggiore delle Blake è incredula e arrossisce. Emma invece annuisce soddisfatta.

    JJ: Si vede che hai conosciuto Samantha Hart e che ora la frequenti assiduamente.

    Emma: Ma che assiduamente! Da quando si sono ritirate, lei e Alisa sono partite per un viaggio intorno al mondo! Samy le chiama "Vacanze Superspettacolari E Strameritate In Cui O Trovo Qualcuno Da Far Scopare Ad Ali O La Scopo Io".

    Sospiro ironico per Jake che scuote la testa.

    JJ: Benissimo. E comunque il consiglio resta, cerca di non fare troppo la cosplayer Em, che un conto è imitare per gioco i propri idoli, un conto è farlo per davvero. E come tua sorella ben sa, questa è una cosa molto pericolosa.

    Jake punta lo sguardo verso Lexa che invece lo distoglie immediatamente.

    JJ: Lex.

    La ragazza sussulta e torna a guardare l'ex migliore amico.

    JJ: Non mi chiedi perché sono qui?

    Timide spallucce per Lexa che distoglie nuovamente lo sguardo. JJ si avvia verso di lei e senza esitare la stringe in un abbraccio! Lexa sbotta immediatamente a piangere e si avvinghia con tutta se stessa a Jake, mentre Emma in lontananza annuisce soddisfatta. L'abbraccio tra i due dura diversi secondi, poi, una volta staccati, JJ accenna un leggero sorriso verso Lexa.

    JJ: Ti ho promesso di voler rimediare a ciò che ti ho fatto Lex, e questo penso sia un buon inizio. Non credi?

    Lexa: S-Sì JJ, lo è... Anzi, è p-pure troppo...

    Jake alza le sopracciglia.

    JJ: Troppo?

    Lexa: Beh, sì... Avrai guidato dieci ore per essere qui, e... e... n-non dovevi Jake, non per me...

    JJ: Mi sa che Em ha ragione, ti sottovaluti troppo Lex.

    La ragazza abbassa la testa, ma Jake è lesto a rialzargliela.

    JJ: Ehi.

    I due si guardano negli occhi.

    JJ: Ne vale la pena Lex. Ne vale la pena solo per te. Per questo vorrei chiederti se hai intenzione di passare la giornata insieme, come ai vecchi tempi.

    La giovane è interdetta, Emma, notandolo, interviene.

    Emma: Andiamo Lexi, che aspetti? Io a quest'ora mi sarei già calata le mutande!

    La maggiore delle Blake si gira con sguardo assassino verso la sorella minore che invece sorride sorniona. Jake si passa una mano sul viso mentre Lexa torna su di lui.

    Lexa: Andiamo, per favore.

    I due si incamminano il più possibile lontano da Emma che li osserva andare via con un sorrisetto soddisfatto. Le immagini dissolvono e mostrano dapprima Jake nel soggiorno dell'appartamento di Lexa ed Emma mentre attende la prima che finisca di farsi la doccia, poi ci portano in una gelateria dove i due sono seduti a un tavolo a parlare tra di loro mentre gustano un gelato, poi ancora per un viottolo sul quale camminano, parlottano, ridono, scherzano e si spintonano, e per finire su una panchina in un parco mentre guardano sullo smartphone di Lexa il video su YouTube "Lexa Blake detonates herself and The Syndacate". Finito il video JJ guarda Lexa con sguardo ironico.

    JJ: Mi spieghi cosa ti ha detto la mente quella volta?

    Timide spallucce per Lexa.

    Lexa: Ne erano sei, dovevo liberarmi di loro in qualche modo...

    Jake non può che ridere, cosa che fa sorridere anche Lexa.

    JJ: Ma che giustificazione è?

    Walker continua a ridacchiare.

    JJ: Sei assurda Lex!

    I due se la ridono ancora un po', poi tornano seri e restano in silenzio qualche istante.

    Lexa: Pensi davvero quello che hai detto prima?

    JJ: Cosa?

    Lexa: Che sono divenuta la Something To Fear unicamente per impressionare Chris?

    JJ: Sì.

    Di nuovo un rumoroso silenzio tra i due. Lexa sospira.

    Lexa: E se... se... s-se dovessi tornare a esserla?

    JJ: Sbaglieresti.

    La ragazza si morde un labbro, Jake gira il busto verso di lei e la guarda serio.

    JJ: Lex, ascoltami.

    Jake guarda determinato Lexa.

    JJ: La Something To Fear è una persona con cui mai vorrei avere a che fare, questa Lexa sì invece visto che è la stessa persona con cui sono cresciuto. C'è solo una differenza, ora sei una persona più forte e decisamente più indipendente.

    La ragazza abbassa la testa.

    Lexa: N-Non la sono Jake...

    JJ: Invece sì Lex! A Resistance sei uscita fuori e hai tenuto testa egregiamente a Takuya, meglio di come tu abbia mai fatto, e solo l'intervento di Chris ha minato le tue sicurezze. Non pensare a lui, non pensare alla sua opinione. Pensa solo a te stessa e al tuo bene, e vedrai che non avrai bisogno di alcuna strategia elaborata per ottenere la vittoria tanto insperata con Takuya, verrà da se.

    Lexa: E poi?

    JJ: Poi cosa?

    Lexa: Se dovessi vincere con Takuya cosa dovrei fare?

    JJ: Ciò che è meglio per te. Non so se hai capito Lex, ma la vittoria su Takuya è una metafora. Vincere contro di lui significherebbe dimostrare di essere una brava wrestler senza bisogno di mezzucci, detonazioni e roba varia. Vincere contro di lui significherebbe vincere contro tuo padre, vincere contro Chris, contro Samantha, contro Gregory, Shepard, Becky Deckard, AELITA e chiunque altro ti abbia fatto mai soffrire, compreso me.

    Sguardo determinato per Jake.

    JJ: Vincere contro di lui significa vincere contro quella parte di te che ti sussurra all'orecchio che non vali nulla, quella parte di te che ti dice che l'unico modo è quello che Chris Drake propone, quella parte di te che ti fa credere di avere una brutta voce e ti impedisce di cantare in pubblico. E fidati di me Lex, hai una voce bellissima e so di quello che parlo visto che sono l'unico che ti abbia mai sentita cantare.

    La ragazza arriccia le labbra timidamente. Jake le mette una mano su una coscia per darle fiducia.

    JJ: Ce la puoi fare Lexa, lo so.

    Lexa: C-Ci proverò...

    JJ: No Lex, ci riuscirai. Ho fiducia in te.

    Le labbra della ragazza iniziano a tremare, i suoi occhi si inumidiscono. Jake nota la cosa e immediatamente l'avvinghia con un braccio a la tira a se, lasciandola sfogare. Una nuova dissolvenza ci porta a più tardi, in un ristorante, dove i due stanno cenando e parlando con toni decisamente più scanzonati rispetto a prima. Lexa sorride e ride come non faceva da tempo. Dopo aver mangiato si concede anche di andare al cinema con JJ, e una volta finito il film lo accompagna verso la macchina con cui lui ha viaggiato fin dalla Virginia pur di passare questa giornata con lei. Arrivati all'auto posteggiata Lexa si morde un labbro, prende un respiro e parla...

    Lexa: JJ...

    Sospiro per Lexa.

    Lexa: Prima hai detto che mi hai rivoluta nella tua vita perché sono tornata a essere la Lexa che conoscevi... Puoi spiegarti meglio?

    Anche Jake sospira.

    JJ: Certo Lex.

    Walker annuisce leggermente.

    JJ: Come ho già detto odiavo la Something To Fear, e non ho potuto che essere contento quando hai accantonato quella parte di te durante la tua prima rivalità con Takuya. Tuttavia all'epoca ce l'avevo ancora con te per avermi soffiato il posto in TWC e per avermi sbattuto in faccia ciò che avevi fatto in intimità con Chris. Poi arrivò quella sera con Emma.

    Jake prende una pausa, Lexa ascolta in silenzio.

    JJ: Emma si trovava nascosta in un armadio situato in una stanza in cui era stata rinvenuta cocaina, e lei stessa emetteva odore di alcool e di cannabis che, per quanto legali in Virginia, sono comunque sostanze che erano state consumate da una minorenne. Io volevo sbatterla dentro Lex, lo volevo perché mio dovere. Ma poi, una volta visto il terrore che stava provando, mi sono reso conto di non poterle fare questo e che ci sono cose più importanti nella vita. Così la lasciai libera ma al contempo dissi tutto a vostro padre in modo che le insegnasse una lezione, ma mai avrei pensato che lui stesso denunciasse la figlia. Una volta saputo che eri tornata ad Alexandria per provare a salvare Emma, mi resi conto di quanto sia stato difficile per te tornare e confrontare tuo padre, e allo stesso tempo mi resi conto di come il terrore che vidi in Emma era lo stesso che tu avrai provato innumerevoli volte nelle tue varie disavventure in TWC. E così capii che non potevo più portarti rancore visto che fu anche colpa mia la fine della nostra amicizia, cosa che prima non vedevo. Di conseguenza decisi di lasciare la polizia e tornare a fare il wrestler, sperando che un giorno ti avrei rincontrata per chiederti quantomeno scusa visto che in ogni caso avrei avuto a che fare con la Lexa che stava cercando di affrontare Takuya prima e AELITA poi nel modo giusto, e non con la Lexa che dava fuoco a Becky Deckard. La Lexa che dico io era e resta la migliore amica che ho al mondo, e nulla potrà cambiare questo, nulla.

    Jake osserva Lexa determinato, questa riesce ad abbozzare un sorriso mentre i suoi occhi tornano a inumidirsi.

    Lexa: Non voglio più essere la tua migliore amica JJ...

    Il ragazzo resta interdetto, ma tempo una frazione di secondo e Lexa gli avvinghia le braccia al collo, si mette sulle punte e lo bacia sulle labbra. I due si scambiano una leggera quanto dolce effusione che tuttavia dura pochi secondi visto che Jake si tira indietro, abbassa la testa e si morde le labbra.

    JJ: No Lex, non posso cazzo.

    La giovane resta di stucco mentre Jake si passa una mano sul viso e cammina nervosamente. Lexa lo osserva con sguardo interdetto mentre questo ora si mette una mano tra i capelli e osserva l'amica con occhi lucidi.

    JJ: E' tutto ciò che ho sempre desiderato, ma non posso, non posso davvero...

    Walker si morde un labbro, stizzito con se stesso.

    JJ: Ho una ragazza Lex.

    La ragazza spalanca gli occhi mentre alza le sopracciglia.

    JJ: La sto frequentando da un po' e non posso farle questo, proprio non posso. Mi dispiace.

    Un rospo si blocca in gola a Lexa, ma questa riesce a ingoiarlo e ad annuire.

    Lexa: C-Capisco Jake... Capisco...

    La ragazza sospira e poi accenna un sorriso tiratissimo.

    Lexa: Amici come prima?

    Detto ciò Lexa allunga una mano verso Jake, e questo la guarda con sguardo dispiaciuto.

    JJ: Sappiamo entrambi che non sarà così.

    La giovane si morde un labbro e ritrae la mano.

    Lexa: Vero...

    Istanti di assordante silenzio.



    Lexa: Scusami Jake.

    E detto ciò Lexa gira i tacchi e si incammina verso la direzione opposta, lasciando un amareggiato Jake Walker a osservarla mentre va via. Il respiro del ragazzo si affanna sempre più, e tempo che Lexa sparisca dietro l'angolo di un incrocio, questo colpisce con una manata la propria auto ed emette un gemito di frustrazione.

    JJ: Cazzo!

    Nel frattempo Lexa sta camminando a passo svelto mentre è raccolta tra le proprie braccia. Il suo sguardo è vuoto, la sua mente è ingarbugliata in una miriade di pensieri, le sue gambe è come se si muovessero da sole. Continua a camminare senza sosta, forse per ore, forse per giorni, forse per anni, nemmeno lei lo sa più. L'unica cosa certa è la destinazione, che si trova davanti sotto forma di una porta alla quale bussa prepotentemente. Passa qualche secondo, la porta si apre, Chris Drake davanti a se.



    L'uomo ha indosso una camicia sbottonata, un paio di jeans, una birra alla mano e una sigaretta nell'altra. Dall'appartamento le luci sono soffuse e illuminano parzialmente Chris che osserva dall'alto verso il basso Lexa. Lei gli lancia un'occhiata distratta e poi entra senza chiedere permesso. Si dirige verso il soggiorno. Getta via sul divano la propria borsetta, si toglie il cappotto che ha indosso, e tempo di girarsi e trova nuovamente a pochi centimetri dal proprio viso Chris Drake, stesso sguardo di superiorità dipinto sul viso. Lexa, nonostante i quasi venti centimetri di differenza, ricambia, lo incalza, ma non lo smuove. Lo stallo procede per qualche istante, poi la ragazza distoglie lo sguardo e Chris, con un movimento repentino, le afferra i capelli e le rialza la testa, costringendola a guardarlo nuovamente. Lo scambio di sguardi dura pochi secondi, poi, Chris, gira di spalle Lexa e la piega in avanti facendole sbattere gli avambracci sul tavolino. La ragazza guarda avanti, apatica, mentre l'uomo, alle sue spalle, le abbassa i pantaloni, le abbassa il perizoma e si sputa su una mano in modo da inumidire la giovane. Fatto ciò si sbottona i pantaloni, si lubrifica sfregandosi su di lei e poi con un colpo secco la penetra. Lexa emette un gemito che viene seguito da altri mentre Chris la possiede ritmicamente e potentemente. Il suo sguardo è ancora puntato avanti, è ancora apatico, è ancora vuoto, è totalmente privo di emozioni. E' l'inizio della fine.

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    Edward Shepard si sorride, poco convinto. Indossa una giacca beige, su un gilet grigio a tre bottoni, una camicia bianca e dei jeans. Si liscia il gilet, scuotendo la testa, poi si infila un orologio da polso con il cinturino di pelle. Guarda il fazzoletto di seta, poi scuote la testa, lasciandolo sul letto. Scende le scale, scuotendo la testa. Prende l’ascensore verso il garage, mentre il suo telefono vibra nella tasca dei pantaloni. Guarda le sue auto, sospirando, poi decide di prendere la BMW iX. Sale in macchina ed esce dal parcheggio, il cellulare che si collega in automatico. Gli arriva una chiamata.

    JK: Stai arrivando?

    ES: Dieci minuti e sono lì.

    JK: Mi raccomando.

    Accelera un pochino.





    Edward si siede al tavolo, guardando i suoi amici.

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    Jake King e Keiko Rosé lo salutano, il primo ridacchiando, in una felpa dei Bulls, la seconda in una maglietta a maniche lunghe grigia, piegando la testa di lato.

    ES: Cosa mi sono perso?

    JK: Niente di che.

    Una cameriera si avvicina, e lui la guarda, sorridendo.

    ES: Un gin tonic. Con il Roku.

    La cameriera annuisce e si allontana.

    ES: Non è ancora arrivata?

    ???: Ci sono, tesoro, non temere.

    Di ritorno al tavolo c'è Denise Galanti.

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    L'italiana indossa un top blu leggermente scollato dall'aria leggera, e dei pantaloni bianchi di lino a vita alta e gamba larga. Appoggiata alle spalle, tiene aperta una giacca in denim tipica del suo look. Si siede anche lei al tavolo.

    DG: Ehi, Ed.

    Shepard sorride, guardando l’italiana.

    ES: Stupefacente come sempre.

    JK: Salve Denise!

    KI: Deh!

    La Galanti appoggia i gomiti sul tavolo e con l'indice destro indica Keiko, che osserva la punta del dito.

    DG: Quello non è il mio dialetto e so benissimo che tu lo sai, KK.

    Volta il capo verso Shepard, sorridendo alzando un angolo della bocca.

    DG: Grazie, splendore, anche tu.

    Keiko si tuffa in avanti per mordere il dito di Denise, ma viene bloccata con un braccio da Jake.

    KI: Gatto...

    JK: Ci fa piacere tu abbia deciso di venire con noi. Inizia a non sembrare più il gruppo completo senza di te.

    ES: Direi che stiamo migliorando ad ogni nuovo innesto.

    DG: Stai dicendo che il prossimo innesto sarà meglio di me?

    ES: Il prossimo innesto potrebbe essere un mini King.

    Edward fa un sorriso, mentre la cameriera si avvicina, con Jake e anche Keiko che arrossiscono.

    ES: Temo che quello potrebbe battere anche te.

    La ragazza si volta verso la coppia, sorridendo.

    DG: Ma davvero?

    JK: Ci punta tanto. Credo che sia il suo bisogno di fare la figura paterna.

    Jake stringe gli occhi, osservando Edward, che ridacchia, allargando le braccia e prendendo il suo Gin Tonic.

    ES: Woah. Questo è un colpo bassissimo, J. Cosa posso offrirti, Denise?

    King scuote la testa, ridacchiando a sua volta, per poi alzarsi in piedi, tirando con sé Keiko.

    JK: Noi andiamo a ballare, voi rimanete pure a fare i piccioncini qui, che tanto non siete al nostro livello.

    KI: Gatto!

    I due si allontanano. Denise congiunge le mani, e appoggia il mento alle dita, facendo un'occhiolino a Shepard.

    DG: Troppo facile, se te lo dico io. Indovina tu, cosa mi piace.

    ES: Mh.

    Edward osserva la cameriera un istante, poi guarda Denise.

    ES: Un Negroni Champagne.

    La Galanti ridacchia, ritraendosi e appoggiandosi allo schienale della sedia.

    DG: Non credo di averne mai provato uno, ma adesso mi hai messo molta curiosità. Aggiudicato.

    Edward fa un gesto gentile con la mano alla cameriera, che si allontana. Il lottatore fa un mezzo sorriso, guardando Denise.

    ES: So che probabilmente sono ripetitivo, ma sei m... una persona meravigliosa.

    Denise annuisce.

    DG: Lo sono, lo sono, puoi dirlo forte.

    La ragazza sogghigna.

    DG: E sai anche cosa sono? Una persona coerente.

    Denise tamburella le dita di una mano sul tavolo, accavallando le gambe.

    DG: Credo che abbiamo un problema deontologico, Ed.

    ES: Conosco un ottimo odontoiatra.

    Edward fa un debole sorriso.

    DG: Scemo. Lo sai cosa intendo.

    La giovane lancia uno sguardo verso Keiko e Jake, poi torna a guardare Shepard e ridacchia di nuovo.

    DG: Rilassati! Non ti mangio.

    Shepard sospira.

    ES: La fai facile, tu. Non sei quella che deve recuperare otto anni con ogni mezzo possibile e poi sentirsi in colpa.

    DG: Eh no, non ti giocare subito così questa carta, dai.

    Arrivano i drink, portati dalla cameriera. Denise lancia un'occhiolino anche alla cameriera, porgendole alcune monete di mancia.

    DG: Grazie, cara.

    Rimasti di nuovo soli, Denise prende il suo drink e toglie la cannuccia.

    DG: La vuoi te, questa? Mi rifiuto di bere uno Champagne con la cannuccia.

    ES: Con piacere.

    Edward prende la cannuccia, appoggiandosela sul naso e tenendola in equilibrio per qualche istante, per poi guardare verso Denise. La cannuccia cade.

    ES: Non sto riuscendo a distrarti, vero?

    DG: No, ma non sei sotto esame.

    La giovane prende un sorso.

    DG: Davvero.

    Appoggia il bicchiere di nuovo sul tavolo.

    DG: Ma mi sembra che lavoriamo per due boss diversi, a volte.

    ES: Lo facciamo.

    Edward si piega per raccogliere la cannuccia, poi sorride dolcemente.

    ES: Ovviamente. Tu sei una paladina della giustizia, e sei molto vicina a Virgil. Io apprezzo Gareth, e l'ho sempre fatto. Ma questo non vuol dire che io disprezzi quello che fai, anzi. Mi piacerebbe avere il tuo coraggio e la tua costanza. Posso assicurarti che io cerco di aiutare le persone a modo mio.

    Denise piega la testa di lato.

    DG: Anche Roxie Vektor? O qualunque sia il suo nome reale?

    ES: Guarda che se hai bisogno li faccio anche a te i massaggini in diretta TV, basta solo chiedere.

    Edward ghigna, leggermente meno pallido.

    DG: L'ultima persona con cui mi sono scambiata massaggi in TV non mi ha lasciata particolarmente contenta.

    La Galanti alza un sopracciglio, in un breve momento di silenzio.

    DG: Sto scherzando. Ma comunque, davvero Yvain ti manda a corteggiare Rox?

    ES: Tu sei poesia che Elizabeth non era capace di leggere.

    Shepard piega la testa di lato.

    ES: E Gareth non mi manda a corteggiare nessuno. Offro la mia cordialità a chi credo serva.

    Il sorriso di Denise perde un minimo di forza, e la ragazza riprende il suo bicchiere, distogliendo lo sguardo da Shepard mentre sorseggia.

    DG: Non è male, comunque.

    Edward beve un sorso dal suo drink.

    ES: Sai...

    Lunga pausa.

    ES: Mi piacerebbe andare a teatro.

    DG: A vedere cosa?

    ES: Non importa. Mi piacerebbe semplicemente condividere qualcosa con te. E solamente te.

    La Galanti torna a guardare Shepard, ma con un cenno del capo indica Jake e Keiko.

    DG: E far ingelosire così i tuoi ragazzi?

    Edward li osserva un secondo, sorridendo.

    ES: Sono sicuro che capirebbero.

    Si volta, guardando Denise.

    ES: E...

    Abbassa lo sguardo.

    ES: Ti ho promesso che non ti avrei psicoanalizzato, ma sento il bisogno di stare assieme a qualcuno con cui essere malinconico per un po'.

    L'italiana osserva il ragazzo per qualche attimo.

    DG: Guardami.

    Edward alza gli occhi, bloccandoli in quelli della ragazza.

    DG: Sii quello che vuoi, ma sii reale, quando sei con me.

    Denise sorride.

    DG: E mi starà bene.

    ES: Sono reale.

    Edward ricambia il sorriso.

    ES: È che mi piaci. Come persona. E il me reale vorrebbe anche impressionarti. E passare più tempo con te. Il me reale è anche quello che ha deciso di suonare una canzone ad ogni show in cui avrebbe preso parte. E mentre Jake è mio fratello, praticamente, e Keiko è diventata mia amica nel momento più difficile della mia vita... tu sei qui nonostante tutto. E quindi non riesco a darti per scontata. Non voglio darti per scontata.

    DG: Non farlo, allora. E non credo che lo farai.

    Altro sorso della ragazza.

    DG: E mi piace quando fai lo showman.

    JK: Oh no. Ora non smetterà mai più.

    Jake si è avvicinato, con Keiko che gli si è arrampicata sulle spalle, e guarda tutti dall’alto.

    ES: Lo fai anche tu.

    JK: Ma io sono più giovane.

    Jake parla imitando in maniera perfetta la voce di Edward.

    JK: E cosa è la giovane età se non stolida grandeur?

    ES: Odio quando fa così.

    Edward però sta ridacchiando.

    ES: Ora via. Che stavo chiedendo alla signorina di uscire, e poi me la spaventate.

    KI: Gatto.

    Jake si allontana, con Keiko che saluta con la mano.

    ES: Teatro, come amici.

    DG: Mi suona bene.

    ES: Molto bene, ma…

    Edward si allunga leggermente, prendendo la mano di Denise con la sua, dandole un bacio sul dorso.

    ES: Ora corrompiamo il manager di questo posto, ci facciamo dare l’accesso all’impianto musicale e canti qualcosa.

    Denise ride.

    DG: Non sono così brava. Sono più brava a fare la DJ.

    L'italiana alza lo sguardo in un punto vago del soffitto.

    DG: Ma se ci tieni...

    ES: Ci tengo. Ci tengo perché sei infinitamente meglio di quanto tu creda, in tutto quello che fai. E, incidentalmente, ancora più bella sotto i riflettori.

    Denise finisce il suo drink.

    DG: Beh, si dia il caso che il adoro i riflettori.

    ES: Fai bene.

    Edward si alza, tirando gentilmente Denise per la mano.

    Su un piccolo palco al centro del locale, Denise è in piedi davanti a un microfono. Si è tolta la giacca, e sorride con naturalezza.

    DG: Buonasera. Sciogliamo un po' il ghiaccio, vi va?



    Denise afferra il microfono con entrambe le mani, avvicinandosi all'asta.

    I'll sink like stones if you let meee,
    I need something to hold or I could drown.
    Inside the troubled waters, I can't mooooo-ooouth


    Dalla voce ruvida della ragazza traspare appena una punta di disperazione nel canto. Parte il beat, e la Galanti sfila il microfono dall'asta.

    But should it freeze, well, I can skate
    And break the borders keeping us from fate.
    If we should land upon its face
    I’ll never leave that placeeee


    Il suo sguardo si perde verso il fondo della stanza, oltre la gente che balla.

    Oh, won't you stay?


    Edward si è messo sfilato al lato del palco, e la guarda, rapito.

    I could take a sip of you and get brain freeze
    You could take a hit of this and melt down to your knees
    It could take forever to apply the antifreeze
    Keep you in the dark at minus twenty-two degrees


    Denise si muove fluidamente sul palco, lanciando un'occhiata verso a Jake e Keiko, che invece si trovano sulla pista. La giovane ridacchia, nella pausa dopo il ritornello.

    DG: Non so rappare.

    Si schiarisce la voce.

    Ice blast, ice blast
    You're talking trash, mate
    One minute you wеre saying we werе best mates, sharing toothpaste


    Si accovaccia. È andata un po' fuori tempo, in effetti.

    And the next minute I'm really thinking fast
    'Cause your words leave scars like an Uzi
    Like an AK, gonna leave bruises
    You really hurt me bad


    Si rialza.

    I'll break like bones if you let meeeeee,
    And try to turn your sad face upside down.
    Inside the troubled waters, I can't meeeee-eeelt


    Chiude gli occhi, ed Edward sfrutta il momento per spostarsi leggermente ed abbassare le luci, lasciando in penombra il locale e illuminata del tutto solamente lei. L'italiana riapre gli occhi.

    But you're so cold,
    Yeah, that's for sure
    I see my breath in this temperature
    My tongue gets stuck to your frozen face
    I'll never leave this plaaaaaa-aace

    Oh, won't you stay?


    Denise allarga il braccio libero.

    I could take a sip of you and get brain freeze
    You could take a hit of this and melt down to your knees


    Edward applaude piano, senza staccare gli occhi da Denise.

    It could take forever to apply the antifreeze
    Keep you in the dark at minus twenty-two degrees

     
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    Il Cap

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    Sai, molte persone amano raccontare la propria storia dall'inizio. O da il momento che le ha rese quello che sono. Io no. Io preferisco saltare tutto quello che è importante per arrivare direttamente alla parte interessante.

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    ???: Funziona?

    Un dito che batte sulla lente di una telecamera, un microfono incorporato che gratta e fischia.

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    Una ragazzina con dei lunghi capelli neri, un sorriso appena accennato e una felpa per lei gigantesca, molto rattoppata, sorride in direzione della lente, un canino spezzato.

    ???: Hello y'all!

    La ragazzina saluta con la mano destra, per poi respirare un istante.

    ???: Come si comincia una cosa così? Forse con il motivo per cui sono qui. Beh, sapete quando dicono che bisogna vivere, non sopravvivere? Io credo che sopravvivere sia una parte fondamentale del vivere.

    Parla con un pesante accento del sud, e ogni tanto diventa leggermente rossa mentre parla, ma continua.

    ???: E, non per dire, ma sono gosh darn brava nel sopravvivere. E sto sopravvivendo in una città complicata, eh.

    Si avvicina alla telecamera, prendendola e spostandosi, riprendendo i suoi passi su quello che sembra il tetto di un edificio, fino ad arrivare ad inquadrare il panorama. Una sfocata e sgranata inquadratura sui tetti di Brooklyn.

    ???: Scusatemi la qualità, ma questa telecamera l'ho trovata ad un mercatino dell'usato. Ora che sappiamo perché siamo qui, direi di partire con...



    Chapter I: The Basics




    La inquadratura si muove lateralmente avanti e indietro, mentre la ragazzina cammina in equilibrio su un muretto.

    ???: Ora, ci sono due cose fondamentali per sopravvivere. Cibo e sonno. Se non riuscite ad assicurarvi quello potete anche avere un piano perfetto per lavarvi i denti tutti i giorni, ma non farete molta strada. E non vi preoccupate, farò anche un capitolo sulla cura dentale. Sono riuscita a strappare un appuntamento gratuito per questo.

    Si inquadra il volto, indicandosi il canino, e poi improvvisamente la inquadratura si muove follemente per qualche istante, mentre la ragazzina perde l'equilibrio e cade dal muretto, riuscendo in qualche modo ad atterrare in piedi, la telecamera ancora in mano.

    ???: Jiminy Cricket! C'è mancato poco. Comunque, dicevo, che sono riuscita a trovare un appuntamento per il canino, e dovrebbero mettermelo a posto gratis. Che è muy bueno, come dicono i messicani. Ma non perdiamoci. Dobbiamo recuperare del cibo per oggi. Oggi fortunatamente ho questi.

    La ragazzina mostra davanti alla telecamera una manciata di monete.

    ???: Sono tre dollari e venticinque centesimi. Abbastanza per comprarci qualcosa di buono! Venite.

    Si incammina per una strada.

    ???: La cosa più semplice da trovare sono i carboidrati. Dunkin' Donuts butta via decine di bomboloni tutti i giorni, e lo fa in dei sacchi neri ermetici. Quelli sono zuccheri semplici e complessi assieme. E sono anche buoni. Io non ho allergie, per cui non mi preoccupo, ma se doveste averne hanno sempre un libro con tutti gli ingredienti vicino al bancone. Imparate quali sono quelli che potete mangiare e sarete a posto. Se avete qualche soldo potete anche comprare il pane da tostare. È pieno di alcol, e non va a male, e quattro o cinque fette di quelle con del burro o della margarina o della maionese vi tengono in piedi una giornata intera, se bevete anche l'acqua. Inoltre se avete bisogno a volte le panetterie regalano il pane raffermo, e se riuscite a trovare del latte avete un pasto pronto. Alcuni mi regalano il pan brioches, a volte. Buono quello.

    Si ferma un istante, lasciando passare un taxi.

    ???: Poi ci sono le proteine. Un sacco di fast food buttano via un sacco di carne la sera. Non sempre è facilissimo accedere ai bidoni, a volte li chiudono con il lucchetto, e molto spesso buttano tutto assieme, ma con un po' di attenzione potete recuperare facilmente uno o due hamburger. Evitate sempre gli scarti già mangiati, mi raccomando, a meno che non abbiate la possibilità di bollire di nuovo. Qualche tempo fa ho fatto lo spezzatino con la carne scartata di Taco Bell e due vasetti di pomodoro di Little Caesar Pizza, visto che avevo trovato un fornelletto a gas ancora mezzo pieno, ed era veramente buono. Purtroppo non potevo conservarlo, ma quello in più l'ho regalato agli altri. Erano contenti. Se avete dei soldi, purtroppo dovete evitare il pollo, perché rischiate troppo se non lo potete cuocere del tutto. Se avete accesso ad un fuoco con le frattaglie si possono fare tante cose buone, ma anche quelle costano. Idealmente la cosa migliore è risparmiare un pochino e usare i soldi per prendersi un piatto completo, in modo che vi duri uno o due giorni. Spesso nei supermercati buttano via i legumi secchi oltre la data di conservazione, ma quella non è quella di scadenza. Vuole semplicemente che non sono più saporiti come prima. Se avete una base più o meno fissa potete farci tante cose belle con quelli. Uh, ci siamo quasi.

    Attraversa la strada.

    ???: E per finire le vitamine. Quelle sono la parte davvero difficile. Frutta e verdura sono davvero difficili da recuperare, e i succhi sono troppo zuccherati per sostituirli. Ma sono buoni, quando avete la possibilità bevete anche quelli, che vi fanno tirare fino al prossimo pasto. Ma avete bisogno anche di vitamine, per andare avanti. Ora, la mia strategia preferita è taccheggiare gli orsetti gommosi vitaminici, ma forse voi volete rimanere nella legalità. E purtroppo le vostre scelte sono limitate. Le verdure che buttano via a fine giornata spesso sono insieme a quelle marcite, e li rischiate seriamente se non avete a disposizione qualcosa per cuocere il cibo con attenzione. Potete tentare con le mense dei poveri, ma ho notato che ultimamente parlano di trattamenti medici obbligatori per accedervi, e mi puzza un po' di sterilizzazione. Una buona scommessa è McDonald, che vende le insalate, che sono in scatola, e di solito le buttano direttamente così. Quelle sono anche già condite, e sono un buon bottino. Hanno i crostini dentro. Ma!

    Si ferma, sospirando famelica.

    ???: Siamo arrivati. I locali etnici sono una ottima fonte di sostentamento. Qui fanno degli ottimi panini falafel, con pomodoro, lattuga, salsa allo yogurt e ti danno anche una vaschettina piccola di patatine con una bustina di ketchup. E sono solamente tre dollari e mezzo a mezzogiorno.

    La ragazzina saltella, per poi entrare nel locale.

    ???: Yusuf!

    YSF: Oh, sei tu. Mi chiedevo quando saresti venuta.

    ???: Eccomi, eccomi.

    YSF: Il solito?

    ???: Sì. Ho ancora un pochino di credito, vero?

    YSF: Ancora venticinque centesimi.

    Altro saltello.

    ???: Perfetto! Come sta Qusay?

    YSF: Problema alla pancia. È tornato a casa per farsi operare, poi torna indietro.

    ???: Oh, mi spiace. Salutamelo.

    YSF: Va bene. Ecco qui.

    Yusuf appoggia una borsina di plastica bianca, e sorride.

    YSF: Ci ho messo anche un pezzettino di kunafa.

    ???: Aaaaaaah!

    La ragazzina corre oltre il bancone, abbracciando l'uomo.

    YSF: QUANTE VOLTE TE LO DEVO DIRE! GRAVISSIMA ROTTURA DEL CODICE DI IGENE! CHIUDONO IL LOCALE!

    Torna di là, ancora saltellando.

    ???: Grazie!

    YSF: Figurati.

    Debbie appoggia i suoi dollari e venticinque sul bancone, per poi prendere la borsina.

    ???: Ci vediamo!

    YSF: Va bene.

    Esce dal locale, canticchiando sottovoce. Si incammina per le strade, fischiettando.

    ???: Ora, visto che abbiamo recuperato il cibo, puntiamo verso il posto dove mangiarlo, e oggi sfrutteremo il Brooklyn College. Ci vediamo lì.

    La telecamera si spegne e si riaccende.

    ???: Eccoci qui. Oggi siamo solamente noi, per cui possiamo goderci un po' lo spazio.

    La ragazzina indica una piccola stanza, con quattro o cinque tavoli e una vecchia televisione.

    ???: Questa stanza sarebbe, strettamente parlando, riservata agli studenti, ma se fai finta di niente non ti dice nessuno. E...

    Si avvicina alla televisione, che ha uno slot per le videocassette integrato.

    ???: Oggi ci guardiamo un grande classico. AWA del '82, SuperFight: Terrify Tennessee. C'è Sagramore I contro Floyd Cottonmouth e Marty Sheriff e Split Second contro Gareth Yvain e Lord Bearskin in uno Steel Cage per i titoli Tag Interregionali.

    La ragazzina appoggia la telecamera su un tavolo, mostrandoci per la prima volta lo zaino che porta, da cui estrae una videocassetta, evidentemente piuttosto consumata.

    ???: Ah, e qui vicino c'è anche una fontanella dell'acqua, per cui possiamo bere quanto vogliamo! Che pacchia!

    Si siede, ed inizia a mangiare, le immagini dello show, sbiadite e leggermente distorte, le si riflettono negli occhi, mentre studia con una attenzione certosina il televisore. Passa così più di un'ora, mangiando lentamente, in silenzio, osservando lo spettacolo, poi finalmente assaggia il dolce regalatole da Yusuf, sospirando soddisfatta. Finalmente si alza, guardando la telecamera.

    ???: What in tarnation? Ti ho lasciato accesa tutto questo tempo? Darn. Ora ti spengo e ti porto in un posto a caricarti, così stasera faccio l'ultima parte.

    Di nuovo la telecamera si accende e si spegne, ed ora siamo nell'ingresso di una metropolitana.

    ???: Ed eccoci qui. Un buon posto dove dormire. Qui non fa mai troppo freddo o troppo caldo. E di solito non ci sono troppi svitati a dare fastidio. Ora.

    Si avvicina ad un tornello, per poi estrarre un biglietto, che fa entrare nella fessura apposita.

    ???: Potreste scavalcare, ma non vi conviene. Con questo, nessuno può davvero dirvi niente. Certo, dopo un'ora scade, ma voi siete entrati prima. Vi trovate un bel treno, e vi mettete sui sedili, nella prima carrozza, vicino al capotreno, e nessuno vi infastidirà mai. Dormire è fondamentale. Una buona notte di riposo vi consente di consumare meno calorie, e di essere più pronti il giorno dopo.

    Scende delle scale, arrivando vicino alla piattaforma.

    ???: Se riuscite, come me, a recuperare una coperta, siete a cavallo. Oh, eccolo.

    Un treno si ferma davanti a lei, e le porte si aprono. Entra, guardandosi attorno, per poi avvicinarsi a tre sedili, su cui si corica, appoggiandosi la telecamera sul petto, in modo che le inquadri il volto da vicino.

    ???: Se a fine serata avete mangiato almeno proteine e carboidrati, avete un posto dove dormire e avete bevuto tanta acqua, siete sopravvissuti. E sopravvivere è la parte più grossa di vivere, no?

    Sorride.

    ???: Temo sia arrivato il momento per me di dormire, ma non mancate al prossimo capitolo, in cui vi insegnerò come lavarvi e come recuperare due soldi. Non mancate a...

    Si appoggia un dito sul mento.

    ???: Devo ancora decidere il nome.
     
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    Indoor War



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    Le immagini sono amatoriali, non del tutto stabili e registrate tramite uno smartphone. Il soggetto inquadrato è Jessica Rose, all'interno del quadrato, con in mano un microfono.

    image



    JR: Blacksburg, Virginia!

    Boato del pubblico.

    JR: It's time for Friday Night Indoor War one-ou-five!

    Nuovo boato del pubblico mentre l'inquadratura dello smartphone gira verso destra e coglie un particolare fan festante, Jake Walker.

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    Il ragazzo si gira verso l'inquadratura e sorride eccitato.

    JJ: Ci siamo Lex, ci siamo!

    Da dietro lo smartphone è udibile anche la voce di Lexa Blake.

    Lexa: Woah! Che spettacolo JJ!

    Da qui una carrellata rapida di spezzoni presi con lo smartphone di Lexa: Big Black Boom che celebra la sua vittoria titolata, i Watchmen confrontati da Denise Galanti, immagini sul titantron di Randy White e Roxie Vektor, Jack Keenan con i Watchmen, Matt Thunder con Ally Sullivan, e poi sempre lo stesso Thunder impegnato in un match contro Thaurissan. La vittoria del match va al detentore del Medal Of Honor che viene subissato dai fischi e dagli insulti del pubblico tra cui Lexa e Jake che si sentono da dietro l'inquadratura. Il disappunto aumenta quando si presenta Noah Benson armato di mazza da baseball, pronto a pestare il già sconfitto Thaurissan. Lexa gira l'inquadratura verso JJ che scuote la testa amareggiato dal comportamento di Noah, ma alle loro spalle si sente rumoreggiare e istintivamente la ragazza gira il proprio smartphone verso la fonte del frastuono notando a distanza un uomo mascherato che procede tra la folla.

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    L'uomo riceve pacche dai fan a cui passa avanti, e la stessa Lexa riesce a fare lo stesso quando questo le passa vicino. L'individuo scavalca le transenne ed entra nel quadrato, asfaltando Benson! Noah crolla a terra e l'uomo mascherato non contento inizia a colpirlo con violenti calci, poi lo rialza e lo getta fuori dal quadrato. Il pubblico inizia a contestare con dei fischi il misterioso individuo che ora punta le proprie attenzioni su Thaurissian che, prono a quattro zampe, stava tentando di rialzarsi. L'uomo lo colpisce con una pedata in piena tempia, facendolo nuovamente crollare a terra, e poi prosegue il proprio operato servendogli una serie di violenti pestoni! Lexa gira l'inquadratura su JJ, deluso dalla piega che stanno prendendo gli eventi, poi torna verso l'azione trovando l'uomo che, finito il massacro, inizia a camminare a passo svelto e smanioso all'interno del quadrato, mentre Thaurissan ne rotola fuori. L'uomo mascherato si blocca, abbassa la testa e prende un respiro per poi mettersi una mano sulla maschera e sfilarsela via...



    Il pubblico emette un sonoro boato di sgomento che rapidamente si trasforma in celebrazione. Lexa gira l'inquadratura verso JJ che è con occhi sgranati.

    JJ: Non ci credo!

    Il ragazzo si gira verso Lexa e si mette le mani nei capelli.

    JJ: Drake, Lex! Drake! Incredibile!

    Lexa: Assurdo JJ!

    Il tono di voce di Lexa è entusiasta e un urlo di gioia viene emesso sia da lei che da Jake quando Chris Drake inizia a incitare i fan muovendo le braccia. The Predator fa un cenno a Jessica Rose che gli passa repentinamente un microfono, e ora dopo qualche istante in cui attende che il pubblico si plachi, avvicina il microfono alla propria bocca.

    C.Drake: How's it going?

    Sonoro boato d'approvazione del pubblico accolto da un sorriso da parte di Chris che ora punta un dito contro Matt Thunder.

    C.Drake: Thunder! I'm back motherfucker, e ora il tuo culo e il tuo Medal Of Honor sono i miei!

    Chris assume uno sguardo serio mentre Matt Thunder accenna una smorfia sprezzante. The Predator esce dal quadrato e va a rovistare immediatamente sotto di esso per poi estrarre Evie.

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    Chris punta Evie verso Matt Thunder che inizia a scuotere la testa per poi rintanarsi immediatamente nel backstage! Chris accenna un leggero sorriso sbilenco mentre alza le sopracciglia per poi fare le spallucce e avviarsi a passo svelto verso il backstage venendo supportato dagli applausi del pubblico. Lexa torna su JJ che incita Chris Drake, cosa che fa anche l'amica tramite urla entusiaste, e mentre Indoor War va in pubblicità il pubblico si acquieta e inizia a commentare quanto visto, i due ragazzi di Alexandria compresi.

    JJ: Riesci a crederci Lex? Chris Drake è tornato in TWC! Non me lo sarei mai aspettato!

    Lexa: Davvero JJ! E sono riuscita anche a dargli una pacca! Che spettacolo!

    Jake sorride dolcemente.

    JJ: Ma quanto stai contenta Lex? Te l'avevo detto che ne valeva la pena... Dammi qua.

    Walker toglie lo smartphone dalle mani dell'amica e la inquadra e questa, istintivamente, fa passare un dito davanti al viso, come per nascondersi dall'inquadratura.

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    JJ: Spettatori del vlog di Lexa, guardate come è emozionata Lex per il suo primo Indoor War!

    La ragazza è rossa come un peperone.

    Lexa: Dai JJ!

    La giovane si nasconde tra le proprie mani.

    JJ: E dai Lex, fammi un sorriso.

    La ragazza lancia un'occhiata scherzosamente seccata a JJ per poi fare un breve sorriso per assecondarlo, ma tempo qualche secondo e inizia a ridere, mostrando un sincero e gioioso sorriso. Jake indugia su questa reazione per qualche istante per poi restituirle lo smartphone. E ora è proprio
    CITAZIONE
    dallo schermo di uno smartphone che queste immagini provengono e che tornano su Jake Walker, anch'egli sorridente e gioioso per la serata che sta vivendo con Lexa.

    Ed è proprio nelle mani di Lexa che si trova lo smartphone e sul quale sta rivedendo il vlog fatto quella sera di ormai due anni e mezzo fa.

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    Sul suo viso un leggero sorriso nostalgico, addosso una felpa arancione e pantaloni di una tuta acetata nera. I piedi sono scalzi e sono distesi sul divano del suo appartamento mentre lei si tiene con la schiena appoggiata al bracciolo. Lexa blocca lo schermo dello smartphone e se lo lascia scivolare su un fianco per poi arricciare leggermente le labbra e lanciare un'occhiata fuori dalla finestra. Resta così per un periodo di tempo indefinito, poi viene risvegliata da questo torpore dal rumore della porta che viene aperta e poi chiusa. La ragazza guarda verso l'ingresso del soggiorno e dopo qualche istante qui arriva la sorella Emma.

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    La minore delle Blake, borsone d'allenamento in spalla, tuta rosa e giaccone invernale giallo, nel vedere la sorella accenna un piccolo sorriso.

    Emma: Ciao Lexi.

    Piccolo sorriso anche per Lexa.

    Lexa: Ciao Em. Come è andata? Tutto bene?

    La più giovane poggia il borsone e inizia a togliersi il giubbotto.

    Emma: Sì sì. Sono solo un po' stanca. Tu invece?

    Lexa: Non sono andata.

    La minore delle sorelle si blocca e alza le sopracciglia.

    Emma: Come mai?

    Lexa: Pff! Non lo so Em, oggi non avevo voglia di allenarmi. Inoltre quella palestra non è che mi piaccia più di tanto, e poi fuori fa freddo e mi sento anche un po' spossata...

    La più giovane arriccia leggermente le labbra e annuisce.

    Emma: Capisco Lexi...

    Istanti di silenzio, poi Emma sospira.

    Emma: Anche ieri però non sei andata...

    La sorella maggiore fa leggere spallucce.

    Lexa: Ci andrò domani. Non ti preoccupare.

    Altri istanti di silenzio.

    Lexa: Imsomma... Stasera che vogliamo fare? Netflix?

    Emma: In realtà io esco Lex.

    La giovane Lexa alza le sopracciglia mentre Emma fa timide spallucce.

    Emma: Chris mi ha chiesto se volevo uscire con lui e io-

    La sorella minore sgrana gli occhi.

    Emma: CHRIS MCKAY! Intendo Christopher McKay, il nostr- ehm, mio compagno di classe all'Academy!

    La più giovane è quasi nel panico e arrossisce mentre Lexa alza un sopracciglio.

    Lexa: So chi è Chris McKay, Em. Tranquilla.

    La minore delle sorelle respira ancora rapidamente. Nuovi istanti di silenzio tra le due, poi Lexa sospira e accenna un tirato sorriso.

    Lexa: Divertitevi. E mi raccomando Em, se proprio devi almeno usa le protezioni.

    Un sopracciglio viene alzato da Emma che nel frattempo si è ricomposta.

    Emma: Va bene mammina.

    Le due ridacchiano per qualche istante, poi torna il silenzio che dura diversi istanti prima che Emma sospiri.

    Emma: Lexi...

    La sorella maggiore espira dal naso.

    Lexa: Dimmi Em.

    Emma: S-Sicura che non vuoi parlarne?

    Lexa: Te l'ho già detto Em. A Resistance ho svalvolato perché sono rimasta shockata li per li, ma riflettendoci a mente fredda è giusto così. Quello che hai detto a JJ è la verità, quindi nessun problema da parte mia.

    La più giovane si morde un labbro.

    Emma: Okay...

    Nuovi istanti di silenzio, Emma sospira ancora.

    Emma: Comunque posso anche rimandare con Christopher. Se vuoi vedere qualcosa insieme gli scrivo e gli dico che facciamo un'altra volta...

    Lexa: Vai tranquilla Em. Io mangio qualcosa, guardo un film e poi vado a dormire.

    Ennesimo sospiro per Emma.

    Emma: Va bene Lex. Allora faccio una doccia e vado.

    Leggero sorriso per Lexa che annuisce alla sorella. Da li in poi vediamo Emma già preparata che esce di casa e saluta la sorella, con questa che poi va in cucina, osserva i fornelli e dopo aver fatto un gesto svogliato apre il frigorifero, prende dell'affettato in vaschetta, lo apre e inizia a mangiarlo a secco, senza pane o quant'altro. Una volta finito prende un bicchiere d'acqua, lo beve e lo lascia nel lavandino per poi tornare sul divano, accedere a Netflix sul proprio Chromecast e cercare per diversi minuti qualcosa da guardare. Non trovando nulla che le interessi decide di spegnere ed estrarre il suo smartphone. Una volta sbloccato va su Instagram e resta li per un'ora, poi su TikTok su cui smanetta per un'ulteriore ora. Una volta finito va nella Galleria e clicca sulla cartella "Me & Chris @ IW <3", e dopo aver scorso verso il basso per un po' va a riprodurre il video "Soldier Lexa, IW #126"...

    CITAZIONE
    Chris e Lexa, nel backstage di TWC Indoor War 126...

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    Lexa: Nessuno mai è riuscito a farmi sentire come mi fai sentire tu. T-Tu mi fai sentire sicura, utile, decisa, importante. E credimi, non mi sono mai sentita così. I-Io... I-Io ho sempre avuto paura. Di fare cattiva impressione, di non piacere al ragazzo per cui avevo una cotta, di prendere un brutto voto a scuola, di scivolare per i corridoi davanti a tutti... persino di parlare in pubblico per via della mia brutta voce.

    Stacco di scena.

    Lexa: Tu mi hai dato speranza Chris Drake. Tu mi hai mostrato la via per rialzarmi e vivere un altro giorno. Tu con la tua sola gentilezza sei riuscito a dissuadermi dall'entrare nel Syndacate dove sarei stata una semplice pedina manipolata da Mister Shepard. Tu con la tua comprensione sei riuscito a perdonare ciò che avevo fatto a tua sorella. E scusami, ma un mostro non farebbe mai una cosa del genere. Un mostro non salva le persone, le divora. Tu non sei un mostro, sei un salvatore.

    Stacco di scena.

    Lexa: Questa guerra è per qualcosa e per qualcuno per cui vale davvero la pena combattere, e sono sicura che in queste condizioni potrò dare il mio massimo e aiutarti a vincerla. Per favore Chris, dammi una possibilità, non ti deluderò, non lo farei mai.

    Drake riflette mentre mantiene le labbra arricciate, poi sospira.

    C.Drake: No...

    La Blake abbassa la testa amareggiata.

    C.Drake: Non mi deluderai, ne sono certo.

    La ragazza rialza immediatamente lo sguardo, occhi che sprizzano eccitazione. Chris le regala un leggero sorriso.

    C.Drake: Mi fido di te Lexa, sei forte.

    La giovane arriccia il labbro inferiore come una ragazzina, poi si indica.

    Lexa: L-Lo pensi davvero?

    Stacco di scena su Lexa che si avvicina a Chris e lo abbraccia, lasciando questo un po' interdetto e portandolo a ricambiare con una leggera pacca sulla schiena. Lexa sgrana gli occhi non appena si rende conto di ciò che sta facendo, e ora si stacca, rossa in viso e sguardo basso.

    Lexa: Sì, no, ok. E' che... E' c-che... Sì, scusami. Ehm... S-Sono stata inopportuna. Cioè... Sì! Ciao Chris.

    La giovane nemmeno guarda negli occhi Chris e immediatamente si allontana a gambe levate, ma nel fare ciò inciampa e per poco non va a finire per terra. Lexa torna in equilibrio, emette uno squittio frustrato accompagnato da un gesto di stizza con le braccia per poi allontanarsi a passo svelto, mentre Chris la osserva andare via con un sorriso divertito in viso.

    La clip si interrompe e Lexa arriccia le labbra mentre i suoi occhi si inumidiscono leggermente. La ragazza getta via il telefono all'altro lato del divano e sospira per poi restare per diversi istanti con lo sguardo puntato nel vuoto. Fatto ci si alza, sospira ancora e poi si avvia verso la propria stanza Una volta qui si guarda attorno, indecisa se andare a letto oppure no, poi però il suo sguardo va a finire su un cassetto della propria scrivania. Lexa si morde un labbro e resta fissa per diversi istanti, poi sospira e apre il cassetto estraendo un diario impolverato.

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    La ragazza osserva il diario per alcuni secondi, poi lo apre e inizia a scorrere velocemente le pagine fino ad arrivare all'ultima compilata, datata 6 gennaio.

    CITAZIONE
    Concludo dicendo solo che tra poco tornerò a Brooklyn, non voglio scocciare troppo Chris,
    Alisa e Samantha, anche perché le feste sono finite. Comunque mi sono trovata benissimo,
    Chris aveva ragione, mi hanno fatta sentire come in famiglia, e di questo non potrò mai
    ringraziarli abbastanza.

    Probabilmente questa è l'ultima volta che scriverò qui. Sento di non averne più bisogno.

    Ciao caro diario.

    La giovane sospira ancora per poi posare il diario sulla scrivania, sedersi sulla sedia li presente, prendere una penna e iniziare a scrivere...



    CITAZIONE
    Caro diario, eccomi di nuovo qui.
    E' passato un bel po' dall'ultima volta che
    ti ho aggiornato, ma come ti dissi allora
    pensavo di non averne più bisogno. Cazzate.

    Per farla breve, da allora ho fortificato molto
    il mio rapporto con Samantha. Non volevo farlo,
    ma nel momento in cui ha salvato mia sorella
    da una denuncia ho capito che è una persona
    altruista che tiene a me. E' da un po' che non la
    vedo comunque, da quando lei e Alisa si sono
    ritirate e sono partite per una vacanza intorno al
    mondo. E' pure un po' che non la sento, ma questo
    perché, in qualche modo, mi sento comunque a
    disagio per ciò che provo per il suo uomo, cosa che
    lei mi ha sempre detto non le crea problemi, ma che
    anzi è positivo in vista di un'orgia. Ovviamente non
    farò mai una cosa del genere, anche perché se
    sorvoliamo sul dettaglio che le donne non mi piacciono,
    ormai con Chris è finita.

    Sì caro diario, Chris Drake mi ha scaricata. Nella
    prima puntata di Resistance (ora si chiama così lo
    show di punta della TWC, non più Indoor War) Ali
    e Samy si sono ritirate come ti ho detto poco fa, e
    da li Chris è cambiato. Più il tempo è passato e più
    è diventato distaccato, arido, assente. E' praticamente
    diventato come mio padre (che per la cronaca ho rivisto
    quando tentai inutilmente di salvare Emma, fortuna
    che c'è stata Samy a salvarci il culo registrando
    commenti omofobi e sessisti che avrebbero potuto
    costare la carriera da rettore a nostro padre).

    Tornando a Chris... I suoi comportamenti sono stati
    sempre più opprimenti e così non ho retto e a Hit The
    Lights ho provato ad aggredirlo durante il suo match,
    ma lui mi ha anticipata e mi ha steso con l'Olympic
    Legacy. Dopo il match mi ha trovata nel backstage e
    mi ha cacciata dalla sua vita e dalla Drake 'N' Hart
    Academy, e per questo ci sto davvero una merda.

    A proposito dell'Academy, lui, Ali e Samy l'hanno
    aperta la scorsa estate durante la pausa della TWC
    e tra i membri della prima classe c'è anche Emma.
    Ha fatto la mia stessa scelta, ha mollato il College
    per divenire una wrestler, ma non so perché lei non
    è stata disconosciuta dalla famiglia. Certo, non sono
    entusiasti della sua scelta, ma almeno non la odiano
    come odiano me. Evidentemente è perché lei è sempre
    stata più bella e brava di me, cosa che è stata palese
    allo scorso Resistance quando Chris mi ha sostituita
    con lei.

    Sì caro diario, Emma è la nuova spalla di Chris Drake.
    A soli 18 anni e dopo 4 mesi di allenamenti Emma
    è già in TWC ed è affianco al Drakamerica
    United States Champion. Non sono gelosa di lei, sono
    solo un po' shockata di vederla li insieme a lui, e
    nonostante lei provi a parlarne io non voglio. Non
    posso mettermi di mezzo nella sua carriera, altrimenti
    sarei uguale a nostro padre o a Jake che mi gettò via
    per invidia l'anno scorso. E a proposito di JJ...

    Passa alla pagina affianco e continua a scrivere.

    CITAZIONE
    Ci siamo rivisti. Tra le varie torture a cui Chris
    mi ha sottoposta c'è stato il farmi rivedere JJ.
    Lo ha scelto come suo avversario in un match e io
    ci sono rimasta di stucco. Ritrovarmelo li, dopo
    tutto questo tempo e dopo quello che è successo
    mi ha turbata. Ho cercato di evitarlo, ma lui mi ha
    approcciata nel backstage, e invece che sbroccarmi
    mi ha detto di voler rimediare ai suoi errori! Assurdo!

    E' venuto anche a trovarmi qui, abbiamo passato una
    bellissima giornata insieme, ma poi, poco prima che
    ripartisse per Alexandria, mi sono resa conto che
    potevamo essere più che amici e così l'ho baciato.
    E' stato bellissimo finché è durato, poi lui si è staccato
    e mi ha detto che aveva sempre desiderato un bacio da
    me, ma che non poteva perché ora ha una ragazza.
    Mi è crollato il mondo addosso. Chris sempre più distante,
    JJ che mi ha rifiutata così e la mia carriera che andava
    (e va ancora) a rotoli.

    Me ne sono andata quasi piangendo e dopo un po' sono
    andata nell'appartamento che Chris ha preso da quando
    casa sua è in ristrutturazione e senza dirci nemmeno una
    parola l'abbiamo fatto. Per la prima volta è come se non
    avessi provato nulla. Ogni qualvolta io e Chris lo abbiamo
    fatto ho sentito di fare l'amore, quella volta è stato solo
    sesso (specie da parte sua che mi ha trattata per davvero
    come un oggetto).

    Forse è stato proprio li che ho capito, che dovevo ribellarmi
    e che dovevo insegnargli che non doveva e soprattutto
    poteva trattarmi così, tuttavia ora me ne pento visto che
    tutto ciò che vorrei è lui. Ma non il Chris di questi mesi, ma
    quello che mi ha spronata a continuare il mio sogno e a
    non ritirarmi grazie alla gentilezza. Il Chris che quando ero
    distrutta mi ha preso tra le sue braccia, mi ha detto di
    essere fiero di me e mi ha accolto nella sua famiglia. Il
    Chris che mi ha resa una donna quel bellissimo giorno
    quando venne a casa mia dopo War Of Change VII.

    Se penso a quei momenti mi sento davvero distrutta.

    E' stato così poco tempo fa eppure sembra così lontano.

    Mi manca stare con Chris in quel modo particolare che
    avevamo. Mi manca starlo a sentire quando mi insegna
    qualcosa o quando mi racconta qualche aneddoto assurdo
    di cose che hanno fatto lui, Ali e Samy. Mi manca baciarlo,
    fare l'amore con lui o anche solo abbracciarlo quando
    mi sento giù e so di poter contare su di lui per sentirmi
    meglio.

    Così come mi manca JJ. Rivederlo, parlagli di nuovo,
    stare insieme a fare gli scemi mi ha fatto tornare in mente
    tutti quegli anni passati insieme come migliori amici per
    la vita. Ho fatto davvero una stronzata a baciarlo, avevo
    proprio ragione da piccola a pensare che un bacio avrebbe
    rovinato la nostra amicizia. Ora non so se sarà così. Lui
    a Resistance mi è venuto ad aiutare quando l'altro Jake
    (lo stronzo del Syndacate) voleva umiliarmi, e nel backstage
    siamo stati un po' insieme e siamo stati anche bene. Poi,
    dopo che ho visto il debutto di Emma insieme a Chris
    ho perso la ragione e l'ho lasciato li come uno scemo.

    Gli ho già scritto su WA per scusarmi, lui mi ha detto
    che non ci sono problemi. Anzi, si è scusato per essere
    stato inopportuno con Emma quando l'ha incalzata nel
    Fallout, ma a me non mi ha dato fastidio. So che l'ha fatto
    perché ci tiene a entrambe, è Emma che l'ha presa
    non troppo bene. Spero che non litighino.

    Gira la pagina e continua a scrivere.

    CITAZIONE
    Per il resto ti ho già detto che la mia carriera sta
    andando a rotoli (così come la mia vita), e non so
    davvero cosa fare ora. Ho scritto questo papiro e
    ho girato e rigirato intorno a Chris e JJ solo perché
    in passato, quando mi sentivo così, uno dei due
    c'era sempre per me. Ora Chris non c'è (anzi, è
    praticamente il motivo principale del mio disagio),
    e con JJ non so ancora fin quanto posso osare a
    chiedergli aiuto. Non vorrei essere inopportuna.

    Quindi è fondamentalmente questo il motivo per
    cui sono tornata a scriverti caro diario. Tu sei solo
    una raccolta di pagine, ma tuttavia mi permetti di
    mettere per iscritto ciò che provo, che sento e che
    voglio. E se in adolescenza ti scrivevo perché c'erano
    cose che non mi sentivo di confidare a JJ e quindi
    dicevo a te, idem crescendo con Chris, Ali, Samy ed
    Emma, ora invece sei semplicemente l'unico che è
    rimasto che può ascoltarmi.

    Sono sola caro diario. Sono rimasta per davvero sola.
    Ci sono giorni in cui non voglio alzarmi dal letto, ma
    restare li a pensare ciò che sarebbe potuto essere.
    Altri giorni non vado ad allenarmi nella nuova palestra
    perché penso non serva a nulla. Altri ancora non ho
    voglia di fare nulla, nemmeno di lavarmi, e sai quanto
    sia schizzinosa e quanto ci tenga all'igiene.

    Ora vado a dormire, prima ho bevuto una birra (sì,
    ora bevo anche gli alcolici di tanto in tanto) e mi
    fa un po' male la testa, anche perché oggi ne ho
    fumate cinque (sì, ogni tanto fumo le sigarette, di
    recente ho comprato il mio primo pacchetto, prima
    me le dava Chris).

    Spero che averti aggiornato possa aiutarmi a
    stare meglio. A presto caro diario, la tua Lexi.

    La ragazza poggia la penna, chiude il diario e lo rimette nel cassetto. Si alza dalla sedia e fa una panoramica sulla stanza prima di puntare punta lo sguardo sul proprio letto.

    I just want someone to say to me
    "I'll always be there when you wake"
    You know, I'd like to keep my cheeks dry today
    So stay with me and I'll have it made



    Due lacrime escono dai suoi grandi occhi azzurri e rigano le sue guance. L'Indoor War personale di Lexa termina qui. Per oggi...

    Credits:
    Lexa Blake
    Chris Drake, Emma Blake & JJ Walker


    [To Be Continued...]

     
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    Molto spesso la parte difficile di una storia è il mezzo. Il percorso per arrivare dall'inizio al finale. Le tante parole fra maiuscola e punto. Ma anche se sembrano insignificanti, a volte, quelle sono le mie parole preferite.

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    ???: Gosh darn it.

    Qualcuno che batte sulla telecamera.

    ???: Perché non vai? Oh! Eccoci.

    kPptnXi



    La ragazzina compare davanti alla lente, sempre con i capelli lunghi neri, e con una felpa, leggermente più pulita dell'ultima, e i canini tutti a posto.

    ???: Hello y'all!

    Piega la testa di lato, sorridendo.

    ???: Spero la vostra vita sia stata meno faticosa della mia nelle ultime settimane. Ma bentornati alla vostra... guida preferita? Ok, non lo so, non ho ancora davvero pensato ad un nome, ma ci arriveremo.

    Alza l'indice della mano destra.

    ???: Ora, nello scorso capitolo vi ho spiegato le basi per sopravvivere, che è la parte più importante del vivere, ricordiamolo, e oggi sono qui per migliorare le vostre chance. Con le basi riuscirete a sopravvivere, fino a quando tutto va bene, ma ora è arrivato il momento di mettersi nelle condizioni in cui il meno possibile vada storto, per cui partiamo subito con...

    Chapter II: Money and Hygiene



    La ragazzina cammina su un marciapiede, facendo ballonzolare la telecamera.

    ???: Ora, non prendiamoci in giro. Non potete rimanere puliti in strada senza usare qualche scorciatoia. Potete lavarvi i capelli quante volte volete in una fontanella, ma l'acqua calda di una doccia non ha sostituti. Ma se voi aveste accesso semplice ad una doccia non stareste guardando questo corso. Quindi dobbiamo trovare un modo per avere accesso ad una.

    Attraversa delle strisce pedonali.

    ???: Prima che mi diciate che potete semplicemente intrufolarvi in una casa e sfruttare quella, pensate ai rischi a cui vi state esponendo. No. Abbiamo bisogno di pulirci bene, e magari pulire anche i nostri vestiti. Quindi abbiamo bisogno di tempo e sicurezza. O almeno, la maggior sicurezza possibile. Ed è per questo che ho deciso di iscrivermi a questo.

    La ragazzina inquadra una porta di quella che sembra una palestra sgangherata.

    ???: Non costa poco, parliamo di dieci dollari al mese, ma ho l'accesso quando voglio, e questo vuol dire doccia garantita, tutti i giorni. E comprandosi uno spazzolino e del dentifricio, anche un lavaggio completo dei denti. E posso tenermi anche in forma, quando ho le forze. Perché, due volte al mese, ho anche iniziato a seguire un corso di wrestling!

    Saltella, chiaramente eccitata.

    ???: Fa male da morire, ma sto imparando un sacco di cose. Sapevate che tutti i nomi sono completamente inventati? Il German Suplex non si chiama così perché è stato inventato in Germania, ma perché era usato da Gotch. Che era belga! Che confusione.

    La ragazzina si ferma un attimo.

    ???: Ma torno subito che devo andarmi ad allenare.

    La telecamera si spegne e si riaccende.

    ???: Eccomi tornata.

    La ragazzina cammina fuori dalla palestra, ansimando appena.

    ???: Che faticaccia, ma è stata una bella serata. Piter ha portato la pizza, e abbiamo mangiato, visto che era il suo compleanno. Ho il breadbasket bello pieno. Per cui preoccupiamoci di lavare i vestiti, che sono sudati. Ora, se siete ragazze, un sacco di persone si offriranno di lavarli per voi.

    Si inquadra da sola.

    ???: Non cascateci. Mai! Mi raccomando. Venite con me.

    Riprende ad inquadrare la strada, e cammina.

    ???: Sapete, mi hanno offerto di lottare un match a breve, fanno un piccolo show durante una convention, e mi hanno detto che sono abbastanza pronta per fare un Tag. Lo spero tanto. Mi hanno addirittura che mi pagheranno! Quindici dollari e una lezione gratis! Non è male, no? Voglio dire, non ci posso vivere, ma è già tanto.

    Saltella di nuovo.

    ???: E poi avrò un pubblico! E della gente che intonerà il mio nome. Spero.

    Va avanti a camminare.

    ???: Ma ora andiamo in una lavanderia a gettoni per lavare i nostri vestiti. Purtroppo non è una scelta particolarmente economica, per cui non possiamo farla tutti i giorni. Costa di meno, a lungo termine, comprare tante cose e lavarle ogni due o tre giorni, piuttosto che dovere fare un carico ogni giorno. Ehi...

    La ragazzina si ferma.

    ???: Io non ho un nome! Cioè, nel senso, ce l'ho, ma ecco, non voglio usarlo. Non mi piace. Voglio qualcosa di bello. Qualcosa che abbia deciso io. Qualcosa che sia io.

    Respira pesantemente, riflettendoci.

    RR: Ruby Ramone!

    Rimane in silenzio un istante.

    ???: Nah, terribile. Dicevamo! Andiamo a lavare i panni! E mentre siamo lì, facciamo un pisolo vicino alle lavatrici, che è sicuro, con le telecamere.

    La telecamera si spegne e si riaccende, ed ora la luce è quella grigia della prima mattina autunnale.

    ???: Ragazzi, abbiamo parlato di igiene, e abbiamo tenuto tutto pulito, ma non abbiamo parlato del perché e del come. I perché sono due. Il primo, e più importante, è che rimanere puliti diminuisce i rischi di malattia. Ed è fondamentale stare bene. Se siete malati non potete procurarvi il cibo. Se siete malati parecchio dovete andare da un dottore, e quelli costano da morire. Quindi dovete minimizzare i rischi. Il secondo motivo è che se siete puliti, potrete ottenere più facilmente il come.

    La ragazzina indica una caffetteria.

    ???: Sono riuscita a farmi assumere lì. Mi pagano... tre dollari l'ora, ma visto che non posso esattamente dargli il mio social security number, non posso nemmeno lamentarmi. Faccio tutte le mattine dalle sei alle undici, e mi danno quindici dollari e la colazione con gli avanzi del giorno prima!

    La telecamera si muove caoticamente per un istante, come se scossa dalla felicità.

    ???: Ieri sono riuscita a mangiare il pane alla banana con i mirtilli e a bere un caffelatte. Quello me lo faccio io. Come era buono!

    Riprendono a camminare.

    ???: Ma ovviamente un lavoretto è il consiglio più banale e inutile che potessi darvi. Recuperare soldi non è semplice, ma non è impossibile. Ovviamente potete mendicare. Non è granché, ma se avete qualche talento potete raggranellare un po' di soldi suonando, o facendo trucchi di magia. Il problema è che vi esponete molto alle angherie. La polizia passa quotidianamente a prendersi la sua parte, e spesso qualcuno può diventare violento se vi vede con troppi soldi. Un'altra opzione è rubare in chiesa. Ci sono un sacco di chiese con i raccoglitori per le offerte in moneta. Con un pezzo di spago legato ad una calamita potete recuperare un bel po' di soldi. E, per quanto sia tecnicamente illegale, sono offerte per i poveri, non state facendo niente di immorale. Un altra buona possibilità sono i lavoretti giornalieri. Lì non vi faranno domande. Almeno se ci andate una volta sola. Cercate di non ritornare, oppure inizieranno a farvi domande. E potrebbe mettervi a rischio. Un'altra cosa che funziona è prendere vestiti buttati via dai quartieri ricchi e...

    La ragazzina si ferma.

    DD: DEBBIE DEXTER! Oh, questo è veramente buono!

    Saltelli.

    DD: Debbie Dexter! Sono io! Sono un genio!

    Debbie Dexter si ferma, respirando profondamente.

    DD: Sapete, era così tanto tempo che non mi chiamava nessuno per nome, che quasi mi ero dimenticata cosa si prova ad averne uno.

    Un rumore sordo arriva da dietro la telecamera, come di qualcuno che trattiene un urlo fra denti serrati.

    DD: Ora devo davvero andare, ma non mancate al prossimo capitolo, in cui parleremo di alcuni comfort che potete cercare di ottenere con i soldi. Non mancate a...

    Pausa.

    DD: Debbie Dexter's New York Survival Guide!

    Edited by Il Capitano - 30/11/2022, 21:14
     
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    Ramona



    11a-michigan-lake-houses



    Un cottage sul Lago Michigan. E' estate, e seduto su una sdraio sotto un'ombrellone mentre sorseggia una birra ghiacciata troviamo Chris Drake, petto nudo e costume da bagno a pantaloncino.

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    Affianco a lui su due lettini reclinati ci sono Lexa ed Emma Blake, entrambe intente a prendere il sole.

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    In lontananza si sente il vociare dei vicini di casa, tra risate e schiamazzi di bambini. E a proposito di bambini, seduta sulla sabbia a pochi metri da Chris mentre gioca con paletta e secchiello c'è Ellie Drake.

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    Si respira quiete, calma, tranquillit-

    ???: AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!

    Chris guarda verso la fonte del suono, mentre Lexa ed Emma quasi scattano di soprassalto. Dopo qualche istante vediamo Alisa Drake correre a gran velocità per andarsi a nascondere dietro la sdraio del fratello, terrorizzata.

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    C.Drake: Che succede Ali?!

    Alisa: CHIEDILO A QUELL'IMBECILLE!

    Chris allunga lo sguardo per poi alzare le sopracciglia mentre Alisa si copre gli occhi. Lexa assume un'espressione sbigottita ed Emma inizia a ridere. Tempo qualche secondo e vengono raggiunti da Samantha Hart che ha un pesce vivo ficcato in bocca!

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    Samantha: Lo fapete che mi piase il peffe in bocca!

    La più giovane delle Blake sbotta a ridere ancora di più mentre l'altra scuote la testa sconsolata. Chris ridacchia mentre Alisa resta nascosta. Samantha sputa il pesce, lo getta nuovamente in acqua e poi guarda gli altri mentre sorride soddisfatta.

    Samantha: Che poi ci ho messo molto a trovarlo. L'avevo persico.

    Chris e Lexa si passano una mano sul viso, Emma quasi cade dalle risate e la cosa fa sorridere Samantha.

    Samantha: Ti piacciono le mie battute eh? Questa era una battuta di pesca ad esempio.

    Ed ecco che Emma cade dalla sdraio mentre Alisa, sentendo Samantha parlare normale, rialza lo sguardo e la osserva seccata.

    Alisa: Idiota...

    Le due iniziano a bisticciare mentre una dissolvenza ci porta alla sera stessa. Ora sono tutti sulla veranda della casa sul lago e hanno finito da un po' di mangiare ma nonostante ciò sono a tavola a parlare tra di loro. Lexa è seduta su una panca affianco a Chris e gli sta facendo vedere alcuni TikTok stupidi a cui entrambi ridono, Alisa sta spiegando a Emma l'importanza di manovre basiche come le Chinlock durante i match e Samantha sta giocando con Ellie. Dopo diversi istanti Ellie scende dalle gambe della madre e si avvia verso una chitarra acustica poggiata li, la raccoglie con un po' di sforzo e la porge a Samantha. Questa accenna un sorrisetto e prende la chitarra testando l'accordatura. La cosa attira l'attenzione di tutti e ora Samantha, con un dolce sorriso, inizia a suonare...



    Chris accende una sigaretta, Alisa accenna un sorriso così come Lexa. Emma invece si mette comoda ed Ellie si siede a terra.

    Samantha: Waking up I see that everything is okay. The first time in my life and now it's so great. Slowing down I look around and I am so amazed. I think about the little things that make life great, I wouldn't change a thing about it. This is the best feeling.

    Lexa fa una panoramica sui presenti, tutti rilassati e tutti sorridenti.

    Samantha: This innocence is brilliant I hope that it will stay. This moment is perfect, please don't go away, I need you now. And I'll hold on to it, don't you let it pass you by.

    Alisa inizia a suonare ritmicamente le mani sul tavolo mentre Ellie muove a tempo la testa.

    Samantha: I found a place so safe, not a single tear. The first time in my life and now it's so clear. Feel calm, I belong, I'm so happy here. It's so strong and now I let myself be sincere.

    Lexa guarda Chris, trovando il suo dolce sguardo, e questo la cinge con un braccio lasciandola rilassare su di lui.

    Samantha: I wouldn't change a thing about it. This is the best feeling. This innocence is brilliant I hope that it will stay. This moment is perfect please don't go away. I need you now, and I'll hold on to it, don't you let it pass you by.

    Emma si alza e inizia a cantare insieme a Samantha, affiancandosi a lei.

    Samantha & Emma: It's a state of bliss, you think you're dreaming. It's the happiness inside that you're feeling. It's so beautiful it makes you wanna cry.

    Lexa muove solo le labbra in sync, ma non canta.

    Samantha & Emma: It's a state of bliss, you think you're dreaming. It's the happiness inside that you're feeling. It's so beautiful it makes you wanna cry.

    Emma: IT'S SO BEAUTIFUL IT MAKES YOU WANNA CRY!

    Tutti guardano stupiti Emma che è totalmente presa dal duetto.

    Samantha: This innocence is brilliant.

    Emma: It makes you wanna cry.

    Samantha: This innocence is brilliant.

    Samantha & Emma: Please don't go away.

    Samantha: 'Cause I need you now. And I'll hold on to it, don't you let it pass you by.

    Emma: It's so beautiful it makes you wanna cry.

    Samantha: This innocence is brilliant.

    Emma: It's so beautiful! It's so beautiful!

    Samantha: I hope that it will stay. This moment is perfect please don't go away. I need you now.

    Emma: It makes me wanna cry.

    Samantha: And I'll hold on to it, don't you let it pass you by.

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    Lexa, ancora tra le braccia di Chris, sorride felice per questo splendido momento vissuto con la sua nuova famiglia...

    giphy



    Lexa, sola sul divano, osserva il vuoto con sguardo vacuo in questo interminabile momento di solitudine...

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    Dopo diverso tempo che lei non è in grado di quantificare si risveglia da questo torpore. Indosso ha una felpa gialla e pantaloni di una tuta acetata arancione. I piedi sono scalzi e sono distesi sul divano mentre lei si tiene con la schiena appoggiata al bracciolo. Lexa accende una sigaretta, già la sesta della giornata a giudicare dal posacenere che ha sul ventre. Prende possesso del proprio smartphone e sblocca lo schermo. Passa un'oretta e mezza su Instagram, un paio d'ore su TikTok e poi mette lo smartphone a caricare. Nonostante ciò continua a usarla e ora va su Spotify. Lexa infila le sue AirPods e inizia a scorrere tra le canzoni e gli album consigliati, e arrivata a Love Sux di Avril Lavigne alza le sopracciglia mentre osserva la copertina...

    CITAZIONE

    Avril_Lavigne_-_Love_Sux


    Lexa: Riflettendoci è vero che somiglia molto a Samy...

    La ragazza fa le spallucce per poi far partire l'album...

    Like a ticking time bomb, I'm about to explode



    La giovane arriccia le labbra e annuisce leggermente.

    And motherfuckers, let's go



    La ragazza alza le sopracciglia.

    Lexa: Anche nel linguaggio direi...

    You did me dirty, now I'm gone, I'm living life without you
    I just wrote a song, it goes, "I don't give a fuck about ya"
    And I'll be happy if we never speak again
    I just deleted every memory from inside of my head



    La giovane inizia a muovere ritmicamente la testa mentre ascolta Cannonball. Dissolvenza che ci porta al giorno successivo dove troviamo Lexa che sta facendo la doccia mentre in sottofondo c'è Bois Lie.

    So tell me why you, you never tell the truth?
    You never tell the truth

    Boys lie, I can too
    Revenge is my sweet tooth
    Girls cry, and so will you
    Cause boys lie, boys lie

    Lie, l-lie, lie, lie, lie, l-liar
    Lie, l-lie, lie, lie, lie, boys lie
    Lie, l-lie, lie, lie, lie, l-liar
    Lie, l-lie, lie, lie, lie



    La ragazza si sta lavando i capelli e nel frattempo si dimena a ritmo con la canzone. Dissolvenza alla sera di quello stesso giorno. A terra c'è il suo borsone, anche oggi inutilizzato, mentre lei è nella sua stanza, affacciata dalla finestra mentre fuma una sigaretta e in sottofondo ascolta Bite Me.

    Hey you, you should've known better, better to fuck with someone like me
    Hey you, forever and ever you're gonna wish I was your wifey
    Should've held on, should've treated me right
    I gave you one chance, you don't get it twice
    Hey you, and we'll be together never, so baby you can bite me



    Dissolvenza al giorno successivo dove Lexa è ancora nel suo letto nonostante sia sveglia da un bel po' e sia già mezzogiorno passato. La ragazza sta fissando il soffitto mentre in sottofondo sta ascoltando la title track dell'album, Love Sux.

    Na-na-na, not another breakup
    When I think of you, I just wanna throw up
    Na-na-na, no, I don't wanna get up
    Lying in my bed, thinking love sucks
    Na-na-na, not another breakup
    When I think of you, gotta try to be tough
    Na-na-na, now I'm all fucked up
    Call it bad luck, why does love suck?



    Dissolvenza alla sera dove entrambe le sorelle sono sul divano e stanno smanettando sui propri smartphone. Emma ogni tanto distoglie lo sguardo nonostante continui a scorrere su TikTok e lo punta su Lexa che, AirPods nelle orecchie, sta ascoltando All I Wanted.

    All I wanted was you, let's do whatever it takes
    Me and you, we can't lose, I'll take you away from here
    From the city that never loved you, from the town I always hated
    Me and you, we can't lose (Let's go)



    La più giovane, nel vedere la sorella così persa nella musica ma allo stesso tempo in se stessa, arriccia le labbra dispiaciuta. Dissolvenza al giorno dopo dove Lexa si è degnata di andare nella sua nuova palestra e si sta allenando contro un sacco da boxe che colpisce con potenti serie di dritto destro, dritto sinistro, gancio destro, Roundhouse Kick con la gamba sinistra e Blakeout con la destra. Nelle sue orecchie le proprie AirPods che riproducono F.U.

    Every time I talk to you
    (You're not listening, you're not listening)
    I waste my breath on you
    (You're not listening, you're not listening)
    I try to tell you about it
    I yell, I scream and I shout it
    Hate it, but it's true
    I'm fucking over you
    I'm fucking over you

    So fuck you



    Dissolvenza alla sera stessa dove Lexa non è rincasata, ma con ancora indosso i vestiti della palestra si è fermata in un pub poco frequentato e sta bevendo una birra al bancone, da sola. Sul suo smartphone c'è in riproduzione l'album di Avril Lavigne in background mentre sullo sfondo c'è un selfie scattato da Lexa in cui Chris l'abbraccia da dietro ed entrambi sorridono. La giovane prende un sorso di birra, mostra una smorfia di disgusto e poi lascia che una lacrima le righi la guancia destra mentre nelle sue AirPods risuona Déjà vu.

    Am I insane expecting you to change?
    It's the same thing over and over again
    Déjà vu
    It's time to act your age
    It's the same thing over and over again
    Déjà vu
    Pills and alcohol
    Excuses, yeah, I've heard them all
    Insane, expecting you to change
    It's the same thing over and over again
    Déjà vu



    Dissolvenza al giorno dopo dove troviamo Lexa sul proprio letto, sopra le coperte, ancora con i vestiti d'allenamento indosso. La giovane si sveglia, si alza e immediatamente si mette una mano sul naso mentre strizza gli occhi, sofferente per i postumi della sbornia che sta vivendo. Dissolvenza alla sera dove Lexa ed Emma sono sul divano, alla ricerca di qualcosa da guardare su Netflix. Emma sta effettuando la ricerca, Lexa è appoggiata sulla propria mano e osserva distrattamente lo schermo. La sorella minore ogni tanto le lancia delle occhiate e, dopo alcuni secondi, decide di uscire dall'app di Netflix. La cosa spinge Lexa a guardarla con sguardo interrogativo mentre Emma è già su di lei e la osserva seria.

    Emma: Lex. Dobbiamo parlare.

    La più grande delle sorelle sbuffa.

    Lexa: No Em, abbiamo detto tutto.

    Detto ciò Lexa si alza e si avvia verso la propria stanza da letto, ma Emma si alza a sua volta, la gira con forza e spintona!!! La sorella maggiore arretra di qualche passo e sgrana gli occhi sgomenta mentre l'altra la osserva con sguardo spiritato e ansima.

    Emma: No Lexi, non abbiamo detto un cazzo!

    La più giovane scuote la testa, delusa.

    Emma: Dopo Hit The Lights sei stata una merda per ciò che è successo tra te e Chris, ma non è nulla in confronto da quando sono divenuta sua alleata. Tu mi odi per questo Lexi!

    La sorella maggiore alza le sopracciglia.

    Emma: Perciò smettila di girarci intorno e dimmelo!

    Espressione frustrata per Emma. Gli occhi di Lexa si fanno lucidi.

    Lexa: Non ti odio Em. Non potrei mai, sei mia sorella e ti voglio e ti vorrò sempre bene.

    La più giovane sussulta e poi anche i suoi occhi si inumidiscono.

    Emma: E a-allora qual è il problema?

    Lexa: Non ho alcun problema Em...

    La sorella minore alza nuovamente i toni.

    Emma: Ma certo che ce l'hai Lex! Stai vivendo come se fossi un cazzo di zombi! Non ti alleni quasi più, mangi porcherie, non ti lavi, resti a letto fino a tardi, bevi, fumi e non fai più un cazzo se non ascoltare quella cazzo di musica del cazzo. Cazzo!

    L'altra abbassa la testa, Emma arriccia le labbra e dopo essersi calmata un minimo parla con voce grave.

    Emma: Dimmi di ritirarmi da alleata di Chris Drake e lo farò, senza esitare.

    La più grande alza la testa, occhi sgranati.

    Lexa: N-No Em, ma che dici? Non potrei mai chiederti una cosa del genere...

    Emma: Se lo farai non avrò nessun problema. Sei mia sorella, sei la cosa più importante che ho. Più di Chris, più del wrestling e più della mia carriera.

    La sorella maggiore scuote istericamente la testa.

    Lexa: No Em... N-Non voglio che tu lasci Chris... S-Se facessi una cosa del genere diventerei come nostro padre, e io non voglio essere così. Tu... Tu hai l'occasione della vita e devi sfruttarla. Non pensare a me...

    Emma: Come posso non pensare a te? Sei mia sorella ed è evidente che hai un problema con me e Chris...

    Lexa: Il mio problema è con Chris, non con te... Beh, con Chris e con me stessa...

    Sospiro per Lexa mentre Emma la osserva con grandi occhi lucidi.

    Lexa: Sono una fallita Em.

    La più giovane alza le sopracciglia, l'altra sospira ancora.

    Lexa: La mia carrier... La mia vita è ormai andata a rotoli. Sono una perdente. Sono l'ultima in assoluto in TWC, e Lena che non mi ha voluto stringere la mano è la conferma. Nessuno mi rispetta, nemmeno io mi rispetto, e se a questo ci aggiungi che l'uomo che amo, l'uomo per cui farei di tutto non vuole nemmeno vedermi, anzi, nemmeno nominarmi, capirai perché sto così.

    Una lacrima riga il viso di Lexa.

    Lexa: Senza contare gli alti e bassi con JJ che comunque vada è e resterà solo un amico...

    Emma: Non capisco Lexi... Hai appena detto di amare Chris, ma allo stesso tempo stai di merda per JJ...

    La sorella maggiore tira su con il naso.

    Lexa: Non lo so Em, non lo so... Da un lato voglio Chris perché sento di amarlo, ma da un altro sento come che quella tra di noi era ed è sempre stata una relazione senza sbocchi da lasciarsi alle spalle. Lui sta con Samantha, e quello che succedeva tra di noi era solo una cosa così... Per questo aver ritrovato Jake mi ha fatto davvero venir voglia di cambiare pagina e provare con lui, ma anche li ho trovato un muro...

    Emma: Non so nulla su JJ. E' successo qualcosa tra di voi?

    Lexa: Ci siamo bac... L'ho baciato e poi mi ha detto che non si poteva fare perché è fidanzato...

    La sorella maggiore si morde le labbra e abbassa la testa, ma tempo pochi secondi e l'altra l'avvinghia in un abbraccio e la stringe forte a se. Lexa inizia a piangere, cosa che fa anche Emma, seppur in maniera meno fragorosa.

    Lexa: M-Mi dispiace Em... N-Non volevo c-che pensassi c-che ti odio...

    Emma: Tranquilla Lexi, t-tranquilla...

    Le due restano avvinghiate per diversi secondi, poi si staccano ed Emma passa il pollice sulla guancia di Lexa, arginandole una lacrima.

    Emma: Ti voglio bene sorellona...

    Lexa: E io ne voglio a te sorellina...

    Le due riescono a scambiarsi un piccolo, seppur sincero, sorriso e poi restano qualche istante in silenzio prima che sia Emma a tornare a parlare.

    Emma: C'è qualcosa che posso fare?

    La sorella maggiore riflette, e dopo aver annuito si ricompone leggermente e punta uno sguardo più sicuro su Emma.

    Lexa: Sì Em. Vivi alla grande la tua vita, prospera nella tua carriera e fai in modo che quel Soon To Be venga tolto dal tuo soprannome. Sconfiggi Denise a Resistance e poi domina per i prossimi anni la TWC insieme a Chris. Sii quella che io non sono riuscita a essere.

    Emma: Cazzo Lexi, non dire così... Puoi ancora essere tu quella persona...

    Lexa: No Em, non posso. L'ho capito.

    Emma: Puoi Lex. Pensa solo se vincerai con Megumi come cambierà la tua carriera.

    Lexa: Non vincerò, è scontato...

    E detto ciò Lexa da le spalle alla sorella per poi incamminarsi verso la propria stanza, lanciandola sconsolata. Dissolvenza a qualche ora dopo. Emma si è addormentata sul divano. In TV c'è Netflix con la schermata "Stai ancora guardando?". Lexa prende il telecomando e spegne la TV, poi lancia un'occhiata alla sorella e nota che il suo telefono è in bilico sul bordo del divano. La ragazza recupera il telefono e lo posa sul tavolinetto li vicino, ma tempo pochi secondi e lo schermo si illumina. Lexa, forse involontariamente, gli lancia un'occhiata e nel vedere il proprio nome in una notifica alza un sopracciglio. Lo schermo si spegne, Lexa continua a osservarlo, indecisa. Passano alcuni secondi e la ragazza prende il telefono della sorella e accende lo schermo, notando la notifica WhatsApp di un messaggio da Samantha Hart.

    CITAZIONE
    Samy Hart Parlato con Lexa? Se sì che ti ha det...

    La ragazza si morde le labbra. La curiosità è troppa e così sblocca lo smartphone con il codice di sicurezza e va sulla chat tra Emma e Samantha.

    CITAZIONE



    Samy Hart



    21 novembre



    Novità? 09:42

    Sempre lo stesso Samy 09:42
    Lei dice di stare bene ma so che non è così 09:42
    Ha smesso di allenarsi, mangia di merda, fuma di più e
    ogni tanto beve pure 09:43
    Io ho provato a parlarle di Chris, ma non ne vuole
    sapere 09:43
    Dice che non ha nessun problema con questa alleanza 09:43



    Cazzate 09:44
    Quella sta proprio di merda 09:44

    Lo so 09:44
    Tu non puoi fare qualcosa? Magari dire a Chris di perdonarla? 09:45



    Se gli chiedo una cosa del genere mi sbrocca 09:45
    Posso chiedergli di tutto, tipo scoparmi nella stanza affianco a
    un seminario sulla castità (storia vera) o fare un 69 dopo aver
    mangiato del chili (te lo sconsiglio), ma contestargli una scelta
    sua personale equivale a farlo incazzare di brutto 09:47
    Scusa Em 09:47

    Figurati Samy, già hai fatto molto contattando Megumi per convincerla
    a dare quel match a Lexi 09:48
    Riguardo Chris tranquilla, non voglio che litighiate. Vedrò di pensarci io 09:48



    Va bene Emmuccia, fammi sapere 09:48
    Parlato con Lexa? Se sì che ti ha detto? 23:54

    La ragazza si morde nuovamente le labbra, poi la curiosità di nuovo la vince e per questo inizia a scorrere su nella chat, cercando qualche altro riferimento a se stessa. Dopo una lunghissima carrellata di messaggi stupidi, sconci e assurdi conditi anche da foto decisamente poco appropriate, Lexa arriva all'inizio della chat tra le due...

    CITAZIONE

    5 marzo



    Non ci posso ancora credere di averti incontrata! :woot: 23:52
    E' come un sogno Samy! :wub: 23:52
    Grazie per questa stupenda giornata, e grazie anche per avermi salvato
    il culo ^_^ 23:53
    Ti voglio bene :) 23:53



    Ci conosciamo da qualche ora e già mi vuoi bene? :P 23:53
    Aspetta di diventare maggiorenne e mi vorrai ancora più bene... :shifty: 23:54

    Non mi piacciono le donne, ma per te un'eccezione forse la farei... :shifty: 23:54



    Scherzavo, ma va bene :P 23:54
    Tanto tua sorella non vuole darmela :angry: 23:54
    Omofoba del cazzo... 23:54

    :lol: :lol: :lol: 23:54
    Non puoi dire omofoba solo perché non vuole farlo con un'altra donna 23:55



    Io dico e faccio quello che voglio 23:55
    E per questo adesso le metto una mano nella fica visto che si è appisolata... :shifty: 23:55
    Mi ha sbroccato e mi ha detto di concentrarmi a guidare invece che chattare... <_< 23:56

    Stai guidando? 23:56



    Ovvio :shifty: 23:56
    Calcola che sto a 200 all'ora sull'Interstate ;) 23:56

    :o: 23:56
    TU SEI PAZZA! 23:57



    Troppo 23:57
    Dai Emmuccia, ci sentiamo dopo che Lexa mi sta sfondando le orecchie con le urla :lol: 23:57

    6 marzo



    Buongiorno Samy :) 08:43
    Ho riflettuto molto su ciò che hai detto e fatto ieri, ma una frase in particolare
    mi ha dato da pensare... 08:44
    Tu hai detto che se io dovessi divenire una wrestler non rosicheresti per il plagio 08:44



    No Emmuccia, mi sei simpatica e quindi non rosicherei ;) 15:47
    Inoltre per quanto è palese che ti sei ispirata molto a me, ho notato che fondamentalmente
    sei per davvero così 15:47
    Quando sono arrivata a casa tua te ne sei sbattuta di tutto ciò che stava succedendo
    mentre Lexa continuava a essere terrorizzata 15:48
    Facendo così mi hai dimostrato che non stai solo giocando a essere Samantha Hart
    ma che quell'attitudine ce l'hai dentro e forse ce l'hai sempre avuta 15:48
    Hai dovuto vedere me per tirarla fuori, ma è comunque una parte di te 15:48

    Grazie per le belle parole, ma non è questo il punto... 15:50
    Io parlavo della parte della wrestler 15:50
    Sto seriamente considerando di iniziare ad allenarmi dopo il diploma 15:51



    Per quanto mi piace l'idea devo però dirti di considerare ciò che è successo
    a Lexa 15:51
    Se farai come tua sorella rischi di venire cacciata di casa dal fascio 15:52

    Lo so. Per questo vorrei chiederti un favore... 15:52



    Ho capito... 15:53
    AUDIO 15:54
    Fanne buon uso 15:54

    Grazie Samy!!! :wub: :wub: :wub: 15:54
    Sei la numero uno!!! ^_^ ^_^ ^_^ 15:55



    Lo so 15:55
    Non abusarne Emma. Usala solo per ricattarlo, non divulgarla per nessun motivo... 15:56

    Tranquilla Samy ^_^ 15:57


    La ragazza ha lo sguardo sul file audio che Samantha inviò a Emma mesi fa. Si morde nuovamente le labbra, poi clicca e lo fa partire...

    CITAZIONE
    Richard: Peggio ancora. Quale organizzazione permetterebbe a un essere fragile come una donna di combattere contro un uomo?! Quale sport porrebbe la donna al livello di un uomo invece che relegarla nelle mansioni che le competono?!

    La giovane sgrana gli occhi nel sentire i commenti del padre e ora punta uno sguardo sgomento su Emma. Lexa continua a sentire il resto della registrazione per poi mordersi un labbro, socchiudere gli occhi e prendere un respiro... Dissolvenza. Lexa è nella sua stanza e sta accendendo la decima sigaretta della giornata. Nelle sue orecchie le AirPods in cui sta finendo Kiss Me Like The World Is Ending, e una volta che ciò accade parte Avalanche.



    I keep tryin' just to make it
    To to end of the day, you know I hate it
    Been lyin', my body's achin'
    What do you do when the hero needs savin'?

    Honestly, I can't shake it, shake it, shake it
    Yeah, honestly, I can't take it

    I say that I'm just fine, but I don't feel alright on the inside (Alright on the inside)
    I say that I'm okay, that I don't feel okay right now, no
    I've been slippin' and slidin', my world's getting colder
    I'm tired of lookin' over my shoulder
    Tonight, I don't feel alright on the inside (Alright on the inside)
    It's like I'm runnin' from an avalanche
    It's like I'm runnin' from an avalanche
    It's like I'm runnin' from an avalanche
    And I'm not okay, I'm not okay, no

    I feel too much, my blood is rushin'
    Ask about me, I'm quick to change the subject
    I tell the truth but get interrupted
    I wish my life would've came with instructions

    Honestly, I can't shake it, shake it, shake it
    Yeah, honestly, I can't take it

    I say that I'm just fine, but I don't feel alright on the inside (Alright on the inside)
    I say that I'm okay, that I don't feel okay right now, no
    I've been slippin' and slidin', my world's getting colder
    I'm tired of lookin' over my shoulder
    Tonight, I don't feel alright on the inside (Alright on the inside)
    It's like I'm runnin' from an avalanche
    It's like I'm runnin' from an avalanche
    It's like I'm runnin' from an avalanche
    I'm not okay, I'm not okay, no

    Whoa-oh-oh
    My heart is racin'
    Su-su-suffocating
    I'm slowly fadin'
    Su-su-suffocating

    I say that I'm just fine, but I don't feel alright on the inside (Alright on the inside)
    I say that I'm okay, that I don't feel okay right now, no
    I've been slippin' and slidin', my world's getting colder
    I'm tired of looking over my shoulder
    Tonight, I don't feel alright on the inside (Alright on the inside)
    It's like I'm runnin' from an avalanche
    It's like I'm runnin' from an avalanche
    It's like I'm runnin' from an avalanche
    Whoa-oh-oh, whoa-oh-oh
    It's like I'm runnin' from an avalanche
    It's like I'm runnin' from an avalanche
    It's like I'm runnin' from an avalanche
    Whoa-oh-oh, whoa-oh-oh
    Hey



    Si mette il viso tra le mani e inizia a piangere in esse. E in tutto ciò ha scordato di ricaricare la batteria del proprio smartphone che ora si spegne.

    [To Be Continued...]

     
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    Introducing Dante




    Dante: Esco ma, ci vediamo dopo.

    Mamma: Non fare tardi.

    Esce dalla porta, stringendosi nella giacca. È un inverno freddo. Vibra il telefono. Si guarda lo smartwatch, è Athena. Sorride, leggendo il messaggio. Risponde immediatamente, per poi estrarre il passamontagna dalla tasca. Se lo infila, incamminandosi verso una stradina laterale. Accelera il passo, raggiungendo gradualmente uno sprint, e saltando sulla scala antincendio del palazzo, per poi salire rapidamente le scale. Raggiunge il tetto e continua a correre, regolando il battito del cuore e la respirazione. Salta oltre il bordo, atterrando oltre il vuoto sul tetto del palazzo vicino, facendo una capriola, continuando a correre. Ha ricevuto una soffiata. Uno scambio di armi. Più complicato del solito, ma sa di potercela fare. È alto, e per avere sedici anni, muscoloso. Scavalca un muretto e salta. Si concentra sugli stimoli esterni. Ricorda sempre quello che gli diceva papà quando era in difficoltà. Di concentrarsi sulle cose ritmiche. Di trovare l’armonia nel caos. I motivi dei suoni, degli odori, dei colori. Era tutto così vivo e brillante e pulsante e pungente e complesso e opprimente e forte e confuso. Ma se prestava attenzione, era vero. Le note sparse prendevano la forma di una sinfonia. E quando trovava quella, il mondo era semplice. E pieno di informazioni e verità. Spicca un altro salto, facendo una seconda capriola e scavalcando il parapetto, aggrappandosi alla grondaia e scivolando giù con rapidità. Atterra dolcemente, guardandosi attorno. Beacon Hill Park è a due passi. Inizia a muoversi silenziosamente, sfruttando gli alberi come copertura. La città ha subito un calo significativo di criminalità negli ultimi anni, sei volte di più di ogni altra città in Nord America, in realtà. La combinazione delle nuove misure di welfare e un nuovo sistema di assistenza comunitaria avevano diminuito significativamente il numero di poliziotti e criminali. Papà si era battuto molto per la cosa, sostenendo il candidato presidente e aiutandolo con la campagna. Mamma aveva sempre la tendenza a sbuffare sull’impegno politico di papà. Almeno quando non era impegnata a fargli gli occhi dolci. Però, un po’ di criminalità rimaneva sempre. Principalmente di chi voleva il controllo e il potere. E questo era uno scambio serio. Immettere armi a Victoria avrebbe cambiato completamente il clima. Si avvicina silenziosamente. Due macchine, due persone. Due valigie. Era stata data una stretta significativa sulle armi da fuoco. Non era permesso a nessuno di portare armi semiautomatiche. Quindici pistole, come potevano esserci li dentro, importante illegalmente dal Texas, erano praticamente una dichiarazione di guerra. Si avvicina ulteriormente. Chi porta le armi è una donna, muscolosa ed alta, un cappellino da camionista sulla testa, un pick-up elettrico contro cui sta appoggiata, mentre il compratore è un uomo sui quaranta, biondo e magro, in felpa e jeans. Deve stendere prima la donna. Se sua madre sapesse quello che sta per fare lo ucciderebbe. Si concentra. È ad un metro dal cono di luce creato dai fanali delle auto. Prende fiato, poi scatta in avanti, silenzioso. Afferra la donna e la manda a sbattere di schiena contro il furgoncino. Sente il fiato di lei che esce con forza, e la afferra per la testa buttandola a terra e colpendola con un pugno al volto. L’uomo nel frattempo si è messo una mano nella giacca, ma lo raggiunge, colpendolo con un rapido colpo al mento. L’uomo barcolla, gli occhi fuori fuoco, e lui gli tira una ginocchiata al volto, stendendolo. Fa una capriola in avanti, premendo un tasto sul suo smartwatch, segnalando la sua posizione al centro emergenze, per poi guardarsi attorno. Una figura è in piedi su un albero li vicino, e applaude. Chiunque sia, non lo ha sentito. È la prima volta che gli capita. La figura salta giù dall’albero più silenzioso di un felino, avvicinandosi. È vestito di scuro, il volto mascherato. E improvvisamente scatta in avanti, più rapido di quanto abbia mai visto. Si mette in guardia, bloccando il primo colpo e lanciandolo via con una presa di judo, per poi rialzarsi con un colpo di reni. La figura però si rialza più rapidamente di lui e lo raggiunge. Dante prova a colpirlo, ma la figura blocca entrambi i suoi pugni, senza sforzo. Prova a colpirlo con una ginocchiata, ma viene bloccato. La figura lo afferra per il passamontagna e lo lancia lontano. Ruzzola a terra tre volte, per poi rialzarsi, in guardia. Potrebbe aver trovato qualcuno più pericoloso di lui. La figura scuote la testa. Dante si getta di nuovo su di lui. Si scontrano, ma la figura gli tiene testa, e ancora una volta gli afferra la testa, lanciandolo via.

    ???: Non va benissimo, Dante.

    Si rialza di colpo, osservando la figura, che ridacchia, togliendosi la maschera.

    u1XvbW1.jpg



    DM: Papà?


    (Sedici anni prima)



    Gregory Montoia esce dalla sala parto, un neonato in braccio, sorridendo come non ha mai sorriso in vita sua.

    GM: Ragazzi, vi presento Dante. Dante Montoia-Haibara.
     
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    Non ho una grande passione per i finali. Non mi piace la parola fine. Penso che tutti noi sappiamo che niente è mai davvero la fine. La fine di una canzone è solamente l'inizio della prossima. Bisogna stare attenti quando si racconta un finale. Perché se non si sta attenti si trancia via il significato assieme alla storia.

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    DD: Jiminy Cricket, non vedo l'ora di cambiarti.

    La telecamera viene scossa con violenza, fuori fuoco.

    DD: Oh, brava ragazza.

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    Debbie Dexter sorride, le mani sui fianchi, in una canottiera dei Nirvana, jeans e cuffia nera sulla testa.

    DD: Bentornati! Mi siete mancati. È passato tanto tempo dall'ultima volta. Per me, per lo meno. Se voi avete appena guardato lo scorso video è passato un secondo.

    Debbie si appoggia un dito sul mento.

    DD: Ma se lo avete visto due anni fa è passato molto più tempo per voi. Facciamo così. Dovete guardare questo capitolo dopo cinque mesi dallo scorso. Era novembre, ora è marzo, sì, cinque mesi.

    Continua a pensare.

    DD: Questo dovrei davvero metterlo nello scorso episodio, altrimenti come fanno? Shoot. Debbie del futuro, questa parte mettila alla fine dello scorso episodio.

    La Dexter fa un doppio pollice alzato.

    DD: Grazie. Ora, come mi sono segnata nel mio magico post-it.

    Debbie estrae un foglietto giallo tutto spiegazzato.

    DD: Eccoci qui. Dopo esserci occupati delle basi, e di come tenerci puliti e guadagnare un po' di soldi, è il momento di pensare a come migliorare la nostra qualità della vita. Quindi partiamo subito con.

    Chapter III: Comforts



    Si sono spostati, dal tetto di prima ad una strada deserta, con Debbie che cammina al centro, sulla linea bianca.

    DD: Ora, so cosa state pensando. Comodità? Debbie, io sto cercando di sopravvivere, non ho tempo per le comodità. E sono d'accordo con voi. Non potete permettervi di sprecare tempo e fatica per cose inutile. No, oggi parleremo di una categoria specifica di oggetti in cui potete investire per migliorare la qualità della vostra vita e renderla più semplice ed efficiente nel lungo periodo. Non sono cose che devono sostituire il cibo, ma aggiunte che vi permettano di stare meglio. Ricordatevi, sopravvivere è la parte fondamentale di vivere. Ma una volta che avete un buon modo per sopravvivere, i comfort vi possono aiutare ad entrare in un circolo virtuoso.

    Debbie ritorna sul marciapiede, inquadrandosi le scarpe un istante.

    DD: E il mio primo, fondamentale, consiglio, è quello di migliorare il vostro zaino. Dovrete portarvi in giro un sacco di cose, e all'inizio farete come potrete. Uno zaino usato, magari rotto ed aggiustato, una valigia, una borsa. Ma andando avanti la vostra scommessa più sicura è un bello zaino tecnico, da escursione, come questo.

    Un grosso zaino grigio e nero compare davanti alla inquadratura.

    DD: Gosh darn, come pesa. Ma questo vi aiuta a trasportare un sacco di roba, e di farlo senza distruggervi la schiena. Il mio vecchio zaino era meno capiente, ma mi faceva un male fuori di testa.

    Debbie fa sparire lo zaino.

    DD: Non so se ve l'ho detto, ma ho vinto il mio primo titolo. Ho lottato contro Big Vanessa nella Tristate Pro Wrestling, ed ho vinto la Tristate Silver Women's Belt. Non so se conti molto, in realtà, ma c'erano duecento persone allo show, e mi hanno pagata cento dollari! E anche la cena. Abbiamo mangiato la pizza tutti assieme, e poi ho parlato un pochino con Larson Gold. È un tipo un sacco importante, ed è passato a vedere lo show, e poi si è fermato con noi dopo lo show. Se non sapete chi è, ha lottato in Squared Circle Marvel, e poi ha fatto l'arbitro e il produttore in TWNA e WFSS. Mi ha raccontato un sacco di aneddoti carini e mi ha anche fatto i complimenti.

    Saltelli.

    DD: Ma è stato super gentile con tutti. Ian, che è il nostro campione massimo, ci ha passato tre quarti d'ora. Comunque!

    Debbie continua a camminare in avanti.

    DD: Non perdiamo la concentrazione. Altro acquisto fondamentale.

    La Dexter si ferma un istante, prendendo la telecamera sotto braccio, e possiamo vedere per un lungo periodo solamente il tatuaggio di un piccolo delfino che ha vicino al gomito.

    DD: Eccoci!

    La telecamera si raddrizza, e compare un cuscino da viaggio nella inquadratura.

    DD: Questi sono comodissimi! Aiutano un sacco con la postura! Dovrete cambiarli con una certa frequenza, ma a qualche dollaro al colpo, aiutano un sacco. Avevo sempre mal di collo quando ero costretta a dormire contro i vetri della metropolitana, e mi è capitato più di una volta di leccare il vetro senza volere.

    Debbie fa un verso disgustato.

    DD: Ma con questo vi evitate il problema. E quando avete proprio freddo, aiutando sotto la sciarpa a tenervi al caldo.

    Arrivano ad un incrocio, e la telecamera si guarda attorno, prima di attraversare.

    DD: Ho anche lottato nel mio primo match a squadre. Eravamo io, Blue Blip, Roxanne, Jessica Morton e Evil Stepmother contro Janice Jax, Second Matrix, Millie Patterson, Luisa Lincoln e... Anna?

    Si ferma un istante.

    DD: Sì, credo Anna. Onestamente non ricordo come si chiamasse, e mi ha anche fatto i complimenti e lasciato il suo numero dopo il match. Non ho avuto il coraggio di dirle che non ho un telefono. Ma è stata tenera. E io mi sono dimenticata il suo nome. Stupida Debbie.

    La Dexter riprende a camminare.

    DD: Ma lei mi ha chiamato per tutto il tempo Deborah, per cui credo siamo pari. È stato bello. Io sono stata eliminata per quarta, ma alla fine abbiamo vinto. Non è male lottare in tag. Intanto puoi prendere fiato ogni tanto, e poi si fanno tante strategie prima. Ma...

    Debbie mette qualcos'altro davanti alla telecamera. Una cuffia.

    DD: Quanto sono belle! E sono comodissime! E scaldano un sacco le orecchie! Odio le orecchie fredde! E New York è un sacco fredda. Quando sono arrivata qui la prima volta continuavo a battere i denti. E mi sono detta: "Debbie Dexter, devi trovarti qualcosa per tenerti caldo".

    Altra pausa.

    DD: In realtà no. Principalmente perché non mi chiamavo ancora Debbie Dexter. A voi piace il nome che vi hanno dato quando siete nati? E non sto parlando di tutti voi che mi seguono a cui hanno assegnato un genere errato alla nascita. Perché il mio non mi è mai stato bene. Come se fosse una imposizione di una persona che non sono, non so se capite cosa intendo.

    La Dexter attraversa la strada.

    DD: Come se il nome che mi hanno dato fosse una promessa che devo rispettare in qualche modo. E non voglio. Per questo il mio nome è questo. Perché se devo rispettare una promessa, preferisco averla fatta io.

    Debbie muove violentemente la telecamera, presa dal discorso.

    DD: Insomma, se voi vi chiamaste Brutus McDestroyer, credo vi sentireste quasi obbligati ad entrare nell'esercito, no? O a fare il giudice. L'ultima volta che sono finita in tribunale il mio giudice si chiamava Dick Grittson. Comunque ecco, io sto così. Per fortuna sono un genio, e mi sono data un nome azzeccato. Debbie Dexter. Suona bene, è assonante, è tenero e mi permette di OPS!

    La telecamera vola via, sbattendo contro l'asfalto e spegnendosi.

    DD: Oh. Quindi funzioni ancora?

    La telecamera si riaccende, ed inquadra un posto completamente diverso. Sembra un piccolissimo appartamento, completamente vuoto, e Debbie Dexter, a piedi nudi, pantaloni della tuta e felpa, lo zaino abbandonato in un angolo. Debbie sorride alla telecamera.

    DD: Darlin'. Pensavo di averti persa. Non ti sei accesa per sei mesi. Aspetta, mettiti qui.

    Debbie appoggia la telecamera a terra, sedendosi a gambe incrociate davanti.

    DD: Hello, y'all. È passato un altro po' di tempo. E sono cambiate un bel po' di cose. Io...

    La Dexter si passa una mano nei capelli.

    DD: Non ricordo nemmeno dove ero arrivata. Gosh. Forse al capitolo tre?

    Debbie fa un sorriso.

    DD: Non ricordo nemmeno di cosa stessimo parlando, prima che mi cadesse. Beh, però la buona notizia per prima! Larson Gold, non so se vi ho detto chi è. Ha lavorato in TWNA e ora lavora in WFSS, prima lottava in SCM, mi ha contattata... tre mesi fa, più o meno. Stanno ristrutturando la forma del loro show, e vogliono lanciare un piccolo brand di giovani talenti che possano crescere fra di loro, e... mi hanno chiamata! Mi hanno offerto un contratto di due anni. Sono quasi trentamila dollari l'anno. Io...

    La Dexter si interrompe, abbassando la testa.

    DD: Io... io non so nemmeno cosa dire. Sono riuscita a prendere questo appartamento... questo appartamento...

    Debbie inizia a respirare irregolarmente, e si mette una mano sul petto.

    DD: Questo appartamento un mese fa. In affitto. Ho pagato la caparra... ho ufficialmente una casa. Ho firmato come Debbie Dexter sul contratto e...

    La ragazzina torna a guardare in telecamera.

    DD: Non so se posso continuare con questa guida. Perché... perché non sarebbe più vera.

    Debbie annuisce.

    DD: Sono arrivata qui che ero un fantasma. Braccata dai miei genitori, senzatetto, minorenne, sola. E New York...

    Si passa una mano nei capelli.

    DD: New York mi ha presa e mi ha salvata. Non è stata una città semplice, o priva di crudeltà, ma quando ho avuto bisogno di aiuto...

    Debbie si copre il volto con le mani.

    DD: Mi ha aiutata. E non voglio dimenticarlo. Non voglio...

    La Dexter inizia a piangere.

    DD: Non voglio dimenticarlo. Voglio rendere questa città fiera di me. Perché non tutti possono avere la mia fortuna. Non tutti posso scappare dal circolo. E voglio aiutarli. Voglio aiutare chiunque io riesca. Perché...

    Debbie deglutisce, il volto deformato dal pianto.

    DD: Perché posso farlo. Perché lo devo a questa città. Perché lo devo a tutti quelli che mi hanno aiutata. E non sparirò. Non posso permettermelo. Debbie Dexter deve continuare ad esistere. È una promessa che non posso rompere. Non posso.

    Annuisce.

    DD: Qualsiasi cosa succeda. Qualsiasi cosa mi capiti. Non starò giù. Lo prometto, New York. Lo prometto. Grazie. Grazie. Grazie.

    Si copre di nuovo il volto, piangendo a lungo. Dopo più di cinque minuti guarda di nuovo in telecamera.

    DD: Non credo nessuno vedrà niente di tutto questo. Ma se per caso dovessi... io... io non sparirò. Davvero. E non smetterò mai di aiutare. Se per caso qualcuno stesse vedendo tutto questo, io sono Debbie Dexter, e ripagherò il mio debito con il mondo.
     
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    Ci troviamo tra le corsie di una clinica privata, una delle più rinomate negli Stati Uniti d'America per quanto riguarda il trattamento di atleti professionisti.



    Seduta su una delle sedie, da sola, troviamo Lexa Blake che si sta nervosamente mangiucchiando l'unghia del mignolo destro mentre punta uno sguardo preoccupato verso un punto indefinito.

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    Passa del tempo che lei inganna scorrendo i social sul proprio smartphone, ascoltando musica da esso tramite le sue AirPods e giocherellando con la zip della propria borsa. Gente va e viene davanti a lei, ma non da peso a nulla e a nessuno fin quando un rumore di passi che per lei è indistinguibile si sente per i corridoi. Un passo pesante, deciso, che quasi fa tremare i vetri. Lexa si gira istintivamente verso la fonte che altri non è che Chris Drake.

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    La giovane lo guarda e deglutisce. E' da Hit The Lights che non si trova nella stessa stanza con lui, figuriamoci a così pochi metri. Il suo respiro diventa più affannato, segue con grandi occhi i movimenti dell'ex mentore. Questo invece non la degna di uno sguardo mentre si avvicina e mentre le passa avanti. Chris va ad appoggiarsi spalle contro un muro ed estrae il proprio smartphone, iniziando a smanettare distrattamente su esso. Lexa, che ha distolto lo sguardo e lo ha puntato a terra, si morde un labbro mentre gli occhi le brillano. Prende un respiro, rialza la testa e poi sospira...

    Lexa: Ciao...

    C.Drake: Stai zitta. Per favore stai zitta.

    Chris, tono di voce severo e autoritario, è rimasto con lo sguardo sullo smartphone e nemmeno l'ha guardata mentre l'ha zittita. Lexa invece dapprima sussulta emettendo al contempo un piccolo squittio quasi sorpreso, e poi distoglie lo sguardo che già è lucido e fa involontariamente tremare il labbro inferiore. Vorrebbe piangere ma non può farlo davanti a lui, e così, con molta fatica, ingoia il gigantesco rospo che ha in gola e prende un respiro. Chris rimane sul suo smartphone, disinteressato. Passano istanti e Lexa riesce a lanciargli una fugace quanto timida occhiata, non venendo minimamente contraccambiata. Altro tempo passa, e mentre Chris continua a ingannarlo scorrendo tra le schermate che gli vengono offerte dal proprio smartphone, Lexa invece guarda avanti e picchetta nervosamente con le dita sulla propria coscia. Passa altro tempo, poi un altro passo distinguibile attira l'attenzione della ragazza che girandosi trova JJ Walker che procede per i corridoi.

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    Jake, espressione seria e preoccupata, porta con se un mazzo di fiori per Emma, e nel vedere Lexa quasi abbozza un sorriso che tuttavia svanisce quando nota Chris Drake a pochi metri da lei. JJ aggrotta le sopracciglia e aumenta l'intensità del passo per raggiungere con qualche secondo d'anticipo l'amica che, invece, un piccolo sorriso riesce a regalarglielo.

    JJ: Ehi Lex.

    Lexa: Ciao JJ...

    Istanti di silenzio in cui JJ lancia un'occhiata a Chris, ancora concentrato sul proprio smartphone mentre è appoggiato sul muro. Jake accenna una smorfia frustrata.

    JJ: Drake...

    Chris, senza distogliere lo sguardo, fa un cenno distratto con la mano. Lexa lo guarda con grandi occhi e JJ, notandolo, si frappone tra i due e si siede affianco all'amica, mettendole una mano sulla coscia e guardandola con sguardo serio.

    JJ: Stai bene?

    Lexa: S-Sì JJ... Sono solo un po' in ansia per Emma...

    JJ: Starà bene Lex. Ora deve solo decidere se continuare a combattere. Nemmeno ha iniziato e già ha un gomito lussato e una frattura scomposta del radio...

    C.Drake: Continuerà, tranquillo...

    Chris, ancora sul proprio smartphone, irrompe con voce più rilassata rispetto a prima. JJ si gira stizzito verso di lui.

    C.Drake: Emma è forte ragazzino, e vedrai che questo piccolo intoppo non la fermerà.

    JJ: Piccolo intoppo? Per colpa tua si è spaccata un braccio e ora te ne esci con piccolo intoppo?!

    Drake emette uno sbuffo ironico per poi distogliere lo sguardo dal proprio smartphone, rimetterlo in tasca e guardare Walker.

    C.Drake: Colpa mia eh?

    Ma ecco che JJ si alza di scatto, facendo sussultare Lexa. Il giovane, senza paura, si mette faccia a faccia con Chris.

    JJ: Colpa tua stronzo! L'hai fatta combattere contro quella che ha terminato Kid The Wizard nonostante non avesse la minima preparazione per una sfida del genere! E tutto questo solo per sbattere costantemente in faccia a Lexa di averla rimpiazzata con la sorella minore...

    La giovane sussulta ancora mentre i suoi occhi tornano a inumidirsi. Jake sostiene lo sguardo di Chris che arriccia le labbra in una smorfia seccata.

    JJ: Sei solo un bullo prepotente Drake. Persino tua sorella e la madre di tua figlia hanno preferito ritirarsi piuttosto che restare al tuo fianco!

    Chris ha uno sguardo assassino e un sorriso che definire amaro è un eufemismo, ma nonostante ciò mantiene la calma.

    C.Drake: Colpo basso JJ...

    Drake avvicina la bocca all'orecchio di Walker e quasi gli sussurra.

    C.Drake: E comunque la mia pazienza ha un limite, e mi sembra che ti stia avvisando fin troppe volte. Perciò tu prova un'altra volta, un'altra sola volta, a mettere in mezzo la mia famiglia e io ti ucciderò...

    Nel sentire queste parole Lexa sussulta per l'ennesima volta, quasi terrorizzata, mentre Jake assume una smorfia frustrata. Chris si fa indietro e punta uno sguardo minaccioso condito da un mezzo sorriso psicopatico verso il giovane per poi ad appoggiarsi al muro.

    ???: Bestie incivili...

    Nel sentire questa voce Lexa sgrana gli occhi che immediatamente si inondano di terrore. Inizia a tremare e lentamente si gira e guarda alle sue spalle.

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    Davanti a se i propri genitori, Richard e Margareth Blake. La ragazza terrorizzata, arretra di un passo, mentre Richard procede seguito dalla moglie, puntando lo sguardo su Jake Walker che lo guarda indispettito.

    Richard: Jacob. Il più grande vantaggio dalle sue dimissioni dal nostro rispettabile distretto di polizia è che non la devo più chiamare agente. Lei è ed è sempre stato una vergogna.

    Il ragazzo si rialza e punta uno sguardo frustrato su Richard che invece punta la figlia.

    Richard: Su di te non ho più parole Lexa. Sei la più grande delusione della mia vita.

    L'uomo scuote la testa, Lexa non riesce ad arginare le lacrime.

    Richard: Non solo hai trasgredito perseverando in quel tuo sport da quattro soldi, ma hai fatto fare lo stesso a Emma. E ora lei ha un braccio rotto per colpa tua.

    La giovane sgrana ancora di più i suoi grandi occhi azzurri e continua a tremare. Jake scuote la testa amareggiato.

    Lexa: N-No... N-No... N-Non... N-Non è c-colpa m-mia...

    Sguardo e tono severo per Richard.

    Richard: Sì che lo è Lexa. Colpa tua, di Jacob e di quello sport che fa divenire le persone delle bestie. Come definire gente che si minaccia a vicenda in un luogo come questo?

    Lexa: I-Io... I-Io... I-I-Io...

    Richard: Stai zitta. Per l'amor di Dio stai zitta.

    La ragazza sbotta a piangere mentre Chris, disinteressato fino a ora, lancia un'occhiata abbastanza sorpresa verso Richard viste le parole appena usate. Questo lo nota e fa un passo verso di lui mentre Jake segue lo sviluppo con sguardo frustrato.

    Richard: Chris Drake.

    Chris si stacca dal muro.

    C.Drake: Così sembra...

    Il signor Blake scuote la testa mentre la figlia osserva incredula l'interazione tra le sue due figure paterne.

    Richard: Ho sentito molto parlare di lei. Ho visto ciò che fa.

    C.Drake: E scommetto che sono una bestia incivile per questo. Vero?

    Richard: Sarebbe un complimento verso le bestie incivili signor Drake.

    Drake ridacchia.

    C.Drake: Buona questa Rich, davvero buona.

    Richard: Mi chiami signor Blake.

    C.Drake: Preferisco Rich.

    Il rettore universitario annuisce leggermente.

    Richard: Non mi sorprende. D'altronde ricevetti una risposta simile da quella poco di buono della sua compagna, Samantha Hart.

    Chris accenna un sorriso nervoso, quasi frustrato.

    C.Drake: Avete proprio voglia di farmi incazzare, eh?

    Richard: Non si tratta di farla arrabbiare signor Drake. Sto solo constatando che lei si comporta nella stessa maniera irrispettosa della sua compagna, ed è anche per questo che considero Lexa la mia più grande delusione.

    L'uomo lancia un'occhiata seccata alla figlia che invece con occhi lucidi guarda i due. Jake assume una smorfia rabbiosa.

    Richard: Ha voltato le spalle a me, a sua madre, a sua sorella, alla sua città e alla sua vita solo per seguire una stupida fantasia, prendendo una persona immatura e inaffidabile come figura maschile di riferimento. Perché questo è ciò che lei è signor Drake.

    Passo avanti per Richard.

    Richard: Lei è un uomo che nonostante abbia una relazione con la donna che le ha donato una figlia, preferisce intrattenersi con ragazzine che plagia a propria immagine e somiglianza...

    L'uomo scuote la testa.

    Richard: Ho visto mia figlia incendiare, dare fuoco e torturare altre persone solo per compiacerla. L'ho vista farsi esplodere. E poi ho visto lei che non solo aveva già questi comportamenti, ma che li esacerbava quando sadicamente pestava un ragazzino dell'età di Lexa e bastonava senza remore una povera e indifesa donna con l'ausilio di Emma.

    Espressione frustrata per Richard.

    Richard: Lei ha corrotto le mie figlie signor Drake. Le ha rese delle bestie come lei e come quella poco più che prostituta della Hart. E non immagino cosa possa divenire vostra figlia crescendo insieme a vo-

    Ma ecco che Chris senza pensarci carica un gancio destro verso Richard che viene immediatamente bloccato da JJ! Drake lancia un'occhiataccia al giovane.

    C.Drake: Lasciami ragazzino o ti ammazzo veramente!

    Il signor Blake ha fatto un passo indietro, la moglie è sgomenta, Drake è spiritato, e Walker senza paura continua a fare resistenza per poi tirar fuori tutta la propria forza e sbattere l'altro di schiena contro un muro! Chris sgrana gli occhi e tenta di tornare alla carica, ma Jake riesce a resistere e a tenerlo contro il muro. Lexa è shockata e scuote la testa istericamente mentre osserva la scena con occhi a palla e istintivamente arretra. JJ continua a cercare di placare Chris.

    C.Drake: TOGLITI DAL CAZZO JJ! TOGLITI!

    Il signor Blake fa un passo avanti.

    Richard: Provi a sfiorarmi e vedrà crescere sua figlia da dentro una cella.

    Chris emette un grido frustrato e con uno spintone si libera di Jake, facendolo ruzzolare a terra per poi puntare uno sguardo assassino su Richard...

    ???: E che cazzo!

    L'attenzione di tutti viene catturata dalla voce di Emma Blake che è affacciata dalla propria stanza.

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    La giovane, vistoso gesso sul braccio destro e in camice, osserva con occhi assonnati i presenti. La madre scatta di soprassalto e immediatamente la raggiunge.

    Margareth: Emma! Piccola mia. Come stai?

    Emma: Sto bene mamma, tranquilla.

    La ragazza regala un piccolo sorriso alla madre prima di tornare a guardare i tre uomini, questa volta frustrata.

    Emma: Dovreste vergognarvi. Qui c'è gente che è stata operata e voi pensate a fare i bambini incazzati.

    La giovane scuote la testa.

    Emma: Che poi tutto questo solo perché mi sono rotta il radio? Chissà che avreste fatto se mi fossi rotta il stereo...

    Chris, ancora rabbioso, sbuffa. Jake si passa una mano sul viso, Richard arriccia le labbra e Margareth osserva interdetta la figlia che invece fa spallucce disinteressate.

    Emma: Samy avrebbe riso.

    E detto ciò Emma rientra nella sua stanza venendo seguita dalla madre. I tre uomini restano in silenzio per diversi istanti. Chris fa profondi respiri per calmarsi, Richard osserva frustrato la stanza di Emma mentre Jake dopo aver annuito sospira e guarda gli altri due.

    JJ: Freddura a parte, ha ragione.

    Chris arriccia le labbra.

    C.Drake: Tsk!

    E detto ciò Drake se ne va a passo svelto e frustrato. Jake sospira ancora mentre Richard osserva Chris andare via per poi guardare il giovane.

    Richard: Ha difeso un uomo che ha minacciato di ucciderla Jacob.

    JJ: No, ho difeso lei signor Blake.

    Richard: Ha difeso lui. Sa bene che lo avrei portato in tribunale e gli avrei rovinato la vita.

    JJ: Come vuole. Ora vada da sua figlia, che qui l'unica persona vergognosa e deludente oltre a Drake è proprio lei.

    L'uomo accenna un'espressione frustrata, ma poi si dirige verso la stanza di Emma evitando di rispondere a Jake che ora si stropiccia il viso e prende un respiro.

    JJ: Mi dispiace che tu abbia dovuto assistere a tutto questo Lex...

    Jake si gira verso Lexa che tuttavia non c'è.

    JJ: Lex?

    Il ragazzo, capendo ciò che è successo, arriccia le labbra frustrato e con un gesto di stizza calcia via una sedia. Nel frattempo Lexa è in strada, da sola.

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    Sta nevicando e Lexa, che la cosa più pesante che ha indosso è un giubbotto di pelle, cammina a testa bassa mentre si tiene stretta tra le proprie braccia. Singhiozza e piange mentre procede verso nessuna direzione. Percorre metri, forse kilometri, e quando inizia a sentire che le gambe non le reggono più decide di fermarsi e sedersi su una panchina solitaria in un parco.

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    La ragazza poggia dapprima i gomiti sulle cosce e poi la testa nelle mani. Le lacrime sul suo viso si stanno cristallizzando per il freddo. Passano minuti che sembrano durare secoli, e nemmeno l'indistinguibile rumore di passi pesanti in avvicinamento riesce ad attirare la sua attenzione. Un giubbotto imbottito viene posato sulle sue spalle, ma anche questo non la smuove, e ora il proprietario di questo capo d'abbigliamento, si siede affianco a lei.

    C.Drake: Lexa.

    Chris Drake, espressione rammaricata in viso, sta guardando la giovane che riesce a rialzare la testa e a ricambiare lo sguardo.

    Lexa: C-Chris...

    La voce di Lexa è flebile, rotta. Chris si morde un labbro.

    C.Drake: Ascoltami Lexa, mi... mi dispiace.

    La ragazza tira su con il naso, Chris espira.

    C.Drake: Mi rendo conto di aver esagerato e soprattutto mi rendo conto di essere stato uno stronzo. Ho dovuto incontrare tuo padre per capire che avevi ragione...

    Chris si passa una mano sul viso.

    C.Drake: Sto diventando come lui e la cosa non va bene. Al solo pensiero che un giorno Ellie possa guardarmi con lo stesso sguardo terrorizzato che avevi tu è una cosa che mi fa rabbrividire.

    Un sospiro viene emesso da Lexa che poi si passa l'indice sotto l'occhio destro.

    Lexa: E a-allora perché hai iniziato a t-trattarmi così?

    C.Drake: Perché il ritiro di Ali e Samy mi sta pesando molto di più di quanto non dia a vedere. Con loro due mi sentivo completo, mentre ora sento come se mancasse qualcosa che ho cercato disperatamente in te. Tuttavia ho cercato ciò che non hai e non avrai mai: essere Alisa e Samantha.

    Chris scuote la testa rammaricato.

    C.Drake: E ho sbagliato. Tu non sei loro. Tu sei tu. E questa è la cosa più bella in assoluto di te Lexa.

    La ragazza annuisce leggermente, quasi lusingata.

    C.Drake: Mi dispiace davvero tanto, e capirò se nonostante tutto non vorrai perdonarmi.

    Lexa: N-Non lo so Chris... M-Mi serve tempo...

    C.Drake: Capisco.

    Chris arriccia le labbra dispiaciuto e poi si alza.

    C.Drake: Ci vediamo a Wildfire. Mi raccomando Lex, farò il tifo per te.

    Drake fa per andarsene, ma la giovane lo richiama.

    Lexa: Il giubbotto Chris...

    Chris si gira e regala un piccolo quanto dolce sorriso a Lexa.

    C.Drake: Tienilo tu. E' sicuramente più caldo e comodo di quello con gli spuntoni...

    E detto ciò Chris si incammina verso la direzione opposta da quella da cui è venuto. Lexa si morde le labbra mentre lo osserva andare via, poi, in una rara occasione di iniziativa personale, si alza e lo richiama nuovamente.

    Lexa: Aspetta!

    Chris si blocca, si gira e in men che non si dica Lexa è tra le sue braccia e lo avvinghia in un abbraccio. Drake resta interdetto per qualche istante, ma poi ricambia l'abbraccio facendo sbottare a piangere la ragazza.

    Lexa: Ma certo che ti perdono! Come non potrei? Tu... T-Tu... Tu sei il mio mondo Chris...

    Drake stringe a se la giovane che continua a piangere di gioia e dopo diversi istanti le da un bacio sulla testa e lentamente si stacca da lei, guardandola negli occhi e scambiandosi un dolce sorriso.

    C.Drake: Grazie bimbetta...

    La ragazza arrossisce.

    Lexa: Adoro quando mi chiami bimbetta...

    Chris sorride e stringe nuovamente Lexa in un abbraccio. Contemporaneamente, dalla direzione in cui è arrivato Chris, si presenta JJ Walker. Il giovane, nel vedere i due abbracciati, si blocca e accenna una smorfia quasi rammaricata, ma prima che possa andarsene è proprio Drake a notare la sua presenza.

    C.Drake: Fermo li Walker.

    Nel sentire il cognome dell'amico, Lexa, sussulta e si gira verso di lui, poi torna su Chris che le sta sorridendo dolcemente e ora con un cenno della testa le indica Jake. Lexa si asciuga le lacrime con il dorso della mano e annuisce convinta per poi girarsi nuovamente verso JJ e avviarsi verso di lui a passo deciso. Chris, a distanza, osserva con un sorriso soddisfatto. Nel frattempo Lexa e Jake sono l'uno davanti all'altra e si guardano fissi negli occhi.

    Lexa: Ciao...

    JJ: Ciao...

    Istanti di silenzio.

    JJ: Avete chiarito?

    Lexa: Sì.

    JJ: E adesso?

    Lexa: Chiariamo io e te.

    JJ: Abbiamo qualcosa da chiarire?

    Lexa: Sì.

    Jake sospira e si passa una mano tra i capelli.

    JJ: Cazzo Lex... Sai bene com'è la situazione...

    Lexa: Sì JJ. So che hai una ragazza e so che tieni molto a lei.

    Sguardo sicuro per Lexa.

    Lexa: Ma non posso stare zitta, non più. Io ti amo Jake Walker.

    Jake alza le sopracciglia per poi prendere un respiro. Ora abbassa lo sguardo per qualche istante, e nel momento che lo rialza trova quello di Lexa che è ancora fermo e sicuro di se. Il ragazza annuisce leggermente verso una determinata Lexa Blake, e poi, senza pensarci le stampa un bacio sulle labbra. La ragazza ricambia immediatamente e gli avvinghia le braccia al collo scambiandosi con lui una dolce effusione. Una volta staccati, Lexa alza un sopracciglio mentre Jake sorride.

    JJ: E io amo te Lexa Blake.

    I due si scambiano un nuovo bacio mentre a distanza Chris annuisce soddisfatto per poi dare le spalle e allontanarsi. Lexa e Jake continuano a esprimere fisicamente i loro sentimenti per altri istanti, poi, dopo essersi nuovamente staccati, si sorridono a vicenda. E per la prima volta dopo mesi sul viso di Lexa c'è un sorriso vero, gioioso, sincer-






















    winter-snow-night-park-park-noch-zima-sneg-skameiki



    Una panchina solitaria in un parco. Lexa è seduta con la testa tra le mani. Le lacrime sul suo viso sono cristallizzate. Sulle sue spalle non c'è il giubbotto di Chris Drake, è sulle spalle del proprietario in un pub dove questo sta bevendo un bicchiere per scaldarsi e per smaltire la rabbia. Le sue labbra sono secche e screpolate dal freddo e non inumidite da quelle di Jake Walker. Lui è ancora nella clinica insieme a Emma. Ha provato a contattare Lexa, ma lo smartphone di questa ha finito la batteria. Lexa è sola, totalmente sola. La sua unica compagnia sono le fantasie su ciò che sarebbe potuto essere. E ora, dopo aver rialzato debolmente la testa, emette un sospiro...



    Lexa: When you were here before...

    Jake ha ragione. Ha davvero una bella voce.

    Lexa: Couldn't look you in the eye...

    Riesce a cantare ora che è totalmente sola.

    Lexa: You're just like an angel...

    Nessuno può sentirla.

    Lexa: Your skin makes me cry...

    Ma forse vorrebbe essere ascoltata.

    Lexa: You float like a feather in a beautiful world...

    Tuttavia non c'è nessuno.

    Lexa: I wish I was special, you're so very special...

    Una nuova lacrima riga il suo viso.

    Lexa: But I'm a creep, I'm a weirdo. What the hell am I doing here?

    Un sospiro strozzato.

    Lexa: I don't belong here...

    Lexa mette nuovamente la testa tra le mani e torna a piangere. Sola.

    I don't care if it hurts
    I want to have control
    I want a perfect body
    I want a perfect soul
    I want you to notice
    When I'm not around

    You're so very special
    I wish I was special

    But I'm a creep
    I'm a weirdo
    What the hell am I doing here?
    I don't belong here

    He's running out again
    He's running out again

    Whatever makes you happy
    Whatever you want
    You're so very special
    I wish I was special



    [To Be Continued...]

     
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    November Drizzle




    Si passa una mano nei capelli, sospirando. Poi chiude gli occhi, annuendo a sé stesso. Si tocca l'anulare della mano destra, su cui ha deciso di non portare nulla. È tutto ok.

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    Edward Shepard, in un completo elegante blu notte e una camicia bianca, con un gilet rosa e una sciarpa di seta bianca, i capelli biondo cenere leggermente arruffati dalla mano che ci ha appena passato in mezzo, apre un ombrello, riparandosi dalla pioggerellina che cade dal plumbeo cielo novembrino, e si incammina. Ha lasciato la macchina distante, come sempre bisogna fare nel distretto dei teatri di Manhattan, ma non gli spiace. Ci mette quasi un quarto d'ora, ma arriva a destinazione, guardandosi attorno. Un po' di persone si stanno assemblando, ma manca ancora tanto. Ha organizzato un piccolo rinfresco, da portare direttamente a...

    ???: Buonasera, caro.

    Shepard si volta.

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    Denise Galanti indossa un lungo vestito blu, piuttosto elegante e che contrasta sulla pelle abbronzata della giovane. Porta degli orecchini d'oro piuttosto evidenti, e un bracciale dello stesso colore. Sorride al ragazzo.

    DG: Stai bene.

    ES: Ehi.

    Ricambia il sorriso, offrendo il braccio con cui tiene l’ombrello.

    ES: Vieni qui sotto, così non prendi freddo.

    DG: Con piacere.

    La ragazza prende il braccio di Edward e si stringe a lui.

    DG: Bel tempo.

    Edward freme appena al contatto, per poi riprendere a camminare, dirigendosi verso l’entrata.

    ES: La pioggia piace anche a me, ma preferisco quando è più decisa. Mi piace sentirla. E, a proposito di cose che mi piacciono, tu sei ancora più bella del solito.

    Denise sorride maliziosa.

    DG: Non sono una "cosa", Ed.

    ES: Ciononostante mi piaci parecchio.

    Edward ricambia il sorriso, mentre finalmente raggiungono il teatro, dove una maschera del teatro guarda brevemente i biglietti che Edward mostra, per poi indicargli una scaletta, sorridendo caldamente a sua volta.

    ES: Sono riuscito a trovare un palco.

    DG: Me l'aspettavo.

    I due salgono le scale, e si incamminano in un corridoio elegante, con un tappeto rosso, per poi arrivare ad una porticina, che Edward apre, entrando in un palco laterale, piuttosto spazioso, con due sedili verso il palco centrale e una stanzetta interna, con due eleganti panche di legno, una di fronte all'altra, e un cestino del ghiaccio su un trespolo al centro, una bottiglia di champagne all'interno e due bicchieri a fianco. Edward piega la testa di lato.

    ES: Non male, no?

    DG: Non ti chiederò quanto hai speso, perché mi metterebbe in imbarazzo.

    La giovane si avvicina alla poltrona e osserva il palco, ridacchiando.

    DG: Ma sì, non è per niente male.

    Si volta verso Shepard.

    DG: Ci sistemiamo?

    Edward scuote la testa.

    ES: Non è costato nulla, se mi permette di passare una serata con una amica.

    Shepard si siede su una delle due panche, prendendo la bottiglia con una mano.

    ES: Ti prego, accomodati.

    Anche la Galanti si mette a sedere.

    DG: Ti ricordi cosa ti ho detto la scorsa volta? Il problema deontologico?

    Il sorriso di Edward scompare, e lui abbassa il capo un istante.

    ES: Immaginavo sarebbe arrivato questo argomento, ma speravo di no.

    Shepard rimette la bottiglia nel ghiaccio, e rialza lo sguardo, gli occhi grigi leggermente spenti.

    ES: So cosa vuoi dirmi. Lo so perfettamente. Ed hai ragione.

    Edward arriccia un angolo della bocca.

    ES: È sbagliato ed immorale quello che ho fatto. Lo so, non credere. Attaccare alle spalle così Shibata, per quanto lui non si meriti nulla, è sbagliato. Lo so. Ma, purtroppo, non sono come te, Denise.

    Il lottatore scuote la testa.

    ES: Non sono dotato di caratteristiche tali per cui basta entrare in un arena per essere la cosa più speciale che sia mai capitata al wrestling. Non ho dei bellissimi occhi ambra che mi renderebbero indimenticabile solo per quello, o un talento naturale che si nota dal primo momento in cui entro nel ring. Ho solamente questa.

    Edward si indica la testa.

    ES: E devo affermarmi. Ho solamente bisogno di un po’ di tempo, di diventare una parte fondamentale della TWC, e poi non avrò bisogno di queste cose. Ma non ho più tanto tempo. Ho trentadue anni, e dieci li ho persi. Ne ho bisogno. E cerco di non fare del male. E di colpire chi se lo merita. Non ne sono fiero, Denise. Credimi. Non mi piace farlo. Ma che altra possibilità ho? È solo per un po’. Ti prego di credermi. Non vorrei fare nulla del genere, ma ancora di più che rischia di allontanarmi da te.

    Denise scuote la testa.

    DG: Ti credo. O meglio, credo che tu creda in quello che hai detto.

    La ragazza alza un angolo della bocca.

    DG: Ma non lo rende meno sbagliato.

    L'ex judoka si stiracchia.

    DG: Non parlare con me come se io stessi facendo cadere il mio giudizio universale su di te. Ma siamo adulti, e tu sei intelligente, quindi è giusto parlarne.

    La giovane accavalla le gambe, appoggiandosi comodamente allo schienale.

    DG: È vero, il tuo punto di forza è la testa. Ma non ti serve tendere elaborate trappole per confrontarti ad armi pari con Kenta Shibata. Lui è forte, ma anche tu lo sei, e sei più furbo. Se lo pesti prima del match, oltre ad essere moralmente sbagliato, gli dai una buona scusa per avere ragione, sminuire il tuo successo e, in definitiva, non farti diventare la parte importante della TWC che vorresti essere.

    La Galanti fa spallucce.

    DG: Io penso che tu lo possa battere tranquillamente, perché puoi pensare a un game plan migliore del suo, perché puoi farlo innervosire e indurlo allo sbaglio e perché alla fine nessun lottatore è imbattibile, a prescindere dai soprannomi che si da. Pestarlo con Jake e Keiko non ti porta niente di più di quello che può portarti un buon giro di parole, con lui. Se non, appunto, qualcosa di peggio.

    Sospira.

    DG: Ma tralasciando questo. Mi sono fatta una carriera cacciando quelli che se la fanno prestando gli altri. Lo faccio ancora, lo avrai visto con Drake. E credimi che non me lo ha ordinato nessuno, però è una cosa giusta. Questo è l'unico sport al mondo in cui possono esistere queste dinamiche e passare più o meno impunite. La mia presenza serve a ricordare che no, non sono normali, e non sono giuste.

    Denise tamburella le dita sul braccio della poltrona.

    DG: Odio fare di nuovo questo confronto, perché ritengo che tu non lo meriti, ma ho lasciato già una volta che i miei giudizi personali mi facessero passar sopra a qualcosa di sbagliato. Ho lasciato fare a Pandemonium, e a Elizabeth, tutto quello che voleva. Perché diceva che non facevano davvero troppo male a nessuno, che lei aveva bisogno di rilevanza e di andare contro a quello che riteneva sbagliato nella TWC. L'ho lasciata fare, e sei o sette mesi dopo lei e i suoi hanno quasi infortunato Andy, a furia di cercare di "non fare troppo male".

    Denise osserva Edward.

    DG: Io amavo Elizabeth, e ho lasciato che facesse tutto quello che voleva. Ci ha pensato da sola ad autodistruggere Pandemonium, ma ha comunque rischiato di fare danni nel frattempo. Se non alla TWC, sicuramente a me e a sé stessa. È facile parlare ora, ma avrei dovuto confrontarla subito invece di lasciar passare un anno intero, e forse avrei sistemato le cose.

    La Galanti sorride al ragazzo, incoraggiante.

    DG: Tu mi piaci, Edward, sei un amico interessante da avere. Mi porti in posti interessanti, mi fai regali assurdi, sei divertente e gentile. E ti ritengo decisamente più dotato di raziocinio di Liz, quindi questo è il mio confrontarti subito sull'argomento.

    L'italiana annuisce lievemente.

    DG: Non percorrere quella strada. C'è un motivo se non funziona mai, alla fine.

    Edward si stropiccia le mani, lo sguardo a terra.

    ES: Non voglio. Davvero. Non voglio fare niente che tu non voglia. E non voglio nemmeno fare danni alla TWC.

    Shepard scuote la testa, chiudendo gli occhi.

    ES: Ma non sono preoccupato dal vincere. Vincere non è la parte importante del wrestling, lo sappiamo entrambi. La parte importante è lasciare una impressione. E voglio lasciare una impressione. Voglio essere unico ed interessante. Voglio uscire li fuori a cantare perché è quello che mi piace fare, ma non mi sarebbe mai stato concesso se non avessi attorno tutto il resto.

    Edward si passa una mano nei capelli, alzando un istante lo sguardo e incrociando per un istante quello della ragazza, per poi abbassarlo subito.

    ES: E ti ho già promesso che non ti avrei mai fatto male. E ci tengo a quella promessa. Davvero. Ogni sorriso che mi regali, anche mentre sei in televisione, e che posso osservare da lontano, è prezioso.

    Si passa una mano sul volto.

    ES: Ti chiedo semplicemente un anno. Fino a dicembre dell’anno prossimo. Devo solamente affermarmi. E se non ti fidi di me… ti chiedo di fidarti di Jake. È ed è sempre stato il mio angelo sulla spalla.

    Il wrestler riesce finalmente a rialzare lo sguardo.

    ES: Non farò danno a nessuno, non a te, non alla TWC, ma ho bisogno di poter essere oltre le regole per un po’. Non sono abbastanza per affermarmi altrimenti. Non sono abbastanza per…

    Shepard si ferma, mordendosi il labbro.

    ES: E dopo, una volta passato questo anno, noi… potremo essere amici senza problemi. Senza asterischi. Senza problemi deontologici.

    Denise rimane per un attimo in silenzio.

    DG: Sai, c'è una cosa che credo non sia vera.

    La lottatrice piega leggermente la testa.

    DG: Se ti guardo, non vedo una persona che non è abbastanza per affermarsi. Non credo tu non sia abbastanza.

    La Galanti sospira.

    DG: Ma va bene. Un anno. Ma senza pestaggi. Un patto deve venire incontro a entrambe le parti, non trovi?

    Edward sorride, anche se gli occhi rimangono tristi.

    ES: Grazie. E va bene. Mi sembra giusto.

    Shepard si muove un istante sulla panca per poi prendere per mano Denise, tirandola leggermente e facendola alzare, per poi farla sedere vicino a sé.

    ES: Non so se è il momento giusto. Ma ti avevo comprato una cosa, e visto che tu mi hai appena fatto il regalo della tua pazienza…

    Edward prende una scatola dalla tasca della giacca, consegnandola alla italiana. La giovane la avvicina al capo, curiosa, e la apre: contiene una collana d'oro, con diamanti incastonato. Denise sorride.

    DG: La possiamo definire "corruzione"?

    ES: Assolutamente sì. Mettitela su, così posso farti una foto.

    DG: D'accordo, d'accordo...

    La Galanti sfila la collana dalla scatola e la indossa, allacciandola dietro al collo. Shepard sorride, prendendo il telefono, poi si ferma.

    ES: Scusami.

    Edward si avvicina, allungando una mano e spostando delicatamente una ciocca di capelli da davanti agli occhi della ragazza, i visi dei due che si avvicinano tantissimo.

    ES: Pronta?

    Una piccola sfumatura rossa si colora sulle guance dell'italiana, che però riassume quasi subito il suo sorrisetto storto.

    DG: Sempre.

    Edward si risiede, facendo qualche foto alla ragazza.

    ES: Ma ora…

    Shepard si gira prendendo di nuovo lo champagne.

    ES: Ti tocca brindare con me.

    Il wrestler afferra il tappo con la mano libera, e poi gira la bottiglia, aprendola in un movimento secco. Poi versa due bicchieri, allungandone uno a Denise.

    ES: Alla lottatrice più di talento che io abbia mai conosciuto?

    La giovane prende il bicchiere, e lo alza leggermente.

    DG: E al miglior adulatore.




    Piove ancora. Sono in macchina. Edward sta guidando, in un più semplice girocollo nero e pantaloni di raso rossi, un orologio d'acciaio al polso, mentre Denise è seduta al centro dei sedili posteriori, appoggiata con i gomiti ai due sedili davanti, e guarda la strada, mentre accostano. La portiera del passeggiero e quella posteriore destra si aprono, ed entrano due persone, con la Galanti che si sposta dietro Edward per lasciare posto.

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    Jake King, in una felpa nera della NBA e dei jeans e con una tastiera in braccio, e Keiko Rosé, con un ombrellino di Spiderman e un vestitino rosso, entrano nella macchina.

    JK: Salve a tutti.

    KR: Gatto.

    DG: Buonasera, cari. Ammetto che non mi aspettavo la pianola.

    JK: Non è una pianola.

    ES: È un pianoforte a coda. Se me lo avessi detto avrei preso su il pulmino.

    JK: Sembra stia scherzando, ma ha davvero un pulmino.

    KR: Gatto.

    JK: Comunque.

    Jake alza un dito.

    JK: Ha l'attacco aux.

    Prende due cavi, collegandone uno alla presa di corrente cilindrica della macchina, e l'altro all'ingresso aux, per poi provare a suonare un paio di note.

    JK: Sarebbe stato un viaggio noioso, altrimenti. Karaoke!

    KR: Karaoke!

    ES: Parola giapponese, non conta.

    KR: Gatto.

    Denise sta ridacchiando, e Jake inizia a suonare.



    JK: I heard you on the wireless back in '52 lying awake, intently tuning in on you. If I was young, it didn't stop you coming through.

    KR: Oh-a oh-a!

    JK: They took the credit for your second symphony, rewritten by machine on new technology, and now I understand the problems you could see.

    KR: Oh-a oh-a!

    JK: I met your children.

    KR: Oh-a oh-a!

    JK: What did you tell 'em?

    KR: Video killed the radio star! Video killed the radio star!

    JK: Pictures came and broke your heart.

    KR: Oh-a-a-a-oh!

    JK: And now we meet in an abandoned studio.
    DG: Oooooooh-ah!

    JK: We hear the playback and it seems so long ago.
    DG: Oooooooh-ah!

    JK: And you remember the jingles used to go...

    KR: Oh-a oh-a!

    JK: You were the first one!

    KR: Oh-a oh-a!

    JK: You were the last one!

    KR: Video killed the radio star! Video killed the radio star!

    JK: In my mind and in my car, we can't rewind, we've gone too far!

    KR: Oh-a-a-a-oh! Oh-a-a-a-oh!

    KR: Video killed the radio star! Video killed the radio star!

    JK: In my mind and in my car, we can't rewind, we've gone too far! Pictures came and broke your heart, put the blame on VCR.

    DG: You are a radio star! You are a radio star!

    KR: Video killed the radio star! Video killed the radio star! Video killed the radio star! Video killed the radio star!

    DG: You are a radio star!
    KR: Video killed the radio star!

    DG: You are a radio star!
    KR: Video killed the radio star!

    DG: You are a radio star!
    KR: Video killed the radio star!

    DG: You are a radio star!
    KR: Video killed the radio star!

    Jake continua a suonare lentamente l'outro della canzone, e tutti e quattro ridono.



    Edward, Denise, Jake e Keiko sono seduti ad un tavolo di un locale. Edward indossa una giacca grigia e una camicia bianca, Denise una giacchetta di pelle, Jake una camicia di flanella verde e Keiko dei jeans e una felpa grigia delle Baby Metal.

    ES: Troppo mortorio stasera, qui.

    KR: Gatto.

    JK: La risolviamo?

    Edward ghignando.

    ES: Ovviamente.

    Shepard si guarda attorno, poi fa l'occhiolino a Denise.

    ES: Quanta birra riesci a reggere?

    DG: Più di te.

    ES: Questo è lo spirito.

    Edward e Jake si alzano, dirigendosi verso un angolo del locale, come se sapessero esattamente quello che stanno facendo. King afferra un tavolino vuoto, spostandolo in un punto più illuminato, mentre Shepard si avvicina all'angolo del pianobar, recuperando un microfono ed accendendolo, iniziando a parlarci dentro.

    ES: Benvenuti signori e signore. L'intrattenimento per la serata è fornito dalla ditta King Bishop Incorporated.

    Edward sorride, mentre Jake si dirige verso la tastiera del piano bar.

    ES: Per voi, stasera, abbiamo una grande opportunità. Oggi con noi abbiamo una grande olimpica, Denise Galanti, medaglia d'argento nel judo a Rio nel duemilasedici.

    Denise alza un sopracciglio, mentre Edward le fa l'occhiolino e segno di venire. La Galanti si avvicina, mentre Jake le suona una marcetta di accompagnamento.

    ES: E stasera avrete l'occasione di sfidarla a braccio di ferro. Ebbene sì, signori e signore, potrete confrontarvi con una atleta olimpionica, con in palio ben tre birre. Chiunque riesca a battere la signorina riceverà tre birre in regalo. Al modico prezzo di entrata di una birra. Cosa ne dite, signori, siete pronti per la sfida?

    Edward fa una piroetta, mentre diversi uomini si alzano. Shepard annuisce, guardando Denise, che sta ridacchiando ed annuisce.

    ES: Molto bene. Uno alla volta, e venite pure avanti.



    Altro locale, altra serata. Edward sta ballando con Keiko, mentre Jake e Denise sono seduti ad un tavolo.

    JK: Come ti trovi, quindi?

    Denise sorseggia un amaro con aria distratta.

    DG: Bene, direi. Ed ha i suoi modi...

    La Galanti lancia un'occhiata a Shepard.

    DG: ... ma non posso dire di essere a disagio. Che non è male.

    JK: Sai, E ha una grande qualità, molto di più di tutta la parte appariscente che mostra di sé. Lui è davvero bravo a capire le persone. Guarda il Syndacate, guarda Noah Benson. Avrebbe potuto usarle come pedine, ma li ha sinceramente aiutati. Syd Cooper mi scrive ancora spesso. Luke Stones ogni tanto va a chiedergli dei consigli, nonostante tutto. Ma, per quanto capisca gli altri, non capisce sé stesso. Ha una profonda disconnessione con le sue emozioni. Per cui, ti prego, non giocare con lui. Gli farebbe terribilmente male, e non lo sa nemmeno.

    La ex judoka osserva Jake per qualche secondo.

    DG: Non gioco con le persone.

    JK: Molto bene. Sono legalmente obbligato ad accertarmene.

    Jake fa un sorriso disteso.

    JK: E benvenuta in famiglia.

    DG: Molte grazie.

    Anche Denise alza un angolo della bocca. I due fanno cin con i propri bicchieri.

    JK: Se posso dirtelo, mi sembra che questa ripartenza ti abbia fatto bene.

    Jake si guarda attorno, bevendo un sorso della sua birra.

    JK: Mi sta piacendo come lotti. Hai dato una sistemata ai pugni.

    DG: Sì, allenarti sotto quello che ti dice Ayumi Haibara tende a migliorare il tuo striking. Cosa che nel judo, ovviamente, non è contemplata.

    Denise scrolla le spalle.

    DG: Sto facendo del mio meglio. Andy ha sempre fatto molta fatica a gestire il concetto di eredità e passaggio della torcia. E adesso tocca a me ricevere un po' di quella eredità, della loro, anche se non si sono ritirati.

    La ragazza prende un sorso.

    DG: Sto cercando di non ossessionarmi, ma anche di essere la migliore versione di me stessa. Sia dentro che fuori dal ring.

    JK: Spero tu ci riesca. La TWC ha bisogno della protezione che tu e Gregory le date.

    DG: Sei perfettamente consapevole che, in altre circostanze, Edward sarebbe nella lista di perlomeno uno di noi due, giusto?

    Jake fa un sorriso triste.

    JK: Quelle condizioni vorrebbero dire che io e lui avremmo vinto i titoli di coppia, debuttando qui nel duemiladiciassette, probabilmente, e non ci sarebbe Keiko, e saremmo persone diverse. E probabilmente vorrebbero anche dire che staremmo combattendo al vostro fianco.

    King si passa una mano nei capelli.

    JK: Non farti ingannare dal personaggio che ho in televisione. So bene per cosa combattete, so bene che ha un valore immenso, ma non posso condividere la vostra battaglia.

    La ragazza annuisce.

    DG: Lo capisco, non preoccuparti.

    Fa girare il ghiaccio nel bicchiere con un movimento di polso.

    DG: A volte io stessa mi sono chiesta perché lo facessi.

    JK: Beh, farsi delle domande è sano e giusto.

    Jake si stiracchia.

    JK: Ma io credo tu abbia ragione. E credo tu stia facendo del tuo meglio. Non sei né Gregory né Alice, ma sei Denise, e questo è abbastanza.

    La ragazza fa una risolino.

    DG: Oh, lo spero.

    JK: E se ti dovesse mai servire una mano, chiedi. Non sei da sola. Non devi essere da sola. Guarda quanto bene ha fatto a Greg lasciarsi aiutarti dal pubblico.

    DG: Lo terrò a mente.

    La giovane finisce il suo drink.

    DG: Posso chiederti una cosa?

    JK: Certo. Nella peggiore delle ipotesi non ti rispondo.

    DG: Come funziona fra te e Keiko? Come... ha iniziato, a funzionare?

    Jake si appoggia allo schienale.

    JK: Siamo stati bene assieme. Non parliamo la stessa lingua, ma andavamo nella stessa direzione.

    King fa spallucce.

    JK: E abbiamo iniziato a fare cose assieme, e non stavamo bene quando facevamo cose senza l’altro. Ed ha funzionato.

    Denise annuisce lentamente, poggiata allo schienale con le braccia incrociate e guardando verso Shepard e Keiko.

    DG: Bello. Davvero.

    JK: Succederà anche a te, prima o poi.

    Jake beve un sorso di birra.

    JK: Solo, non avere fretta. Sei una persona intelligente, ma non sei stata fortunata in amore, e a volte quello mette fretta.

    DG: E chi ce l'ha?

    La ragazza si stiracchia, allargando le braccia.

    JK: Da amico devo dirtelo lo stesso.

    DG: Ti ringrazio, caro

    KR: Gatto.

    Keiko guarda Jake, che sorride.

    JK: Credo abbia rotto la barriera del suono.

    Denise fa un boop a Keiko.

    DG: Puoi stare tranquilla, KK.

    KR: Gatto.

    Keiko socchiude gli occhi.

    KR: Gatto.

    JK: Oh. Questo suonava minaccioso.

    King si alza, baciando Keiko.

    JK: Ma mi fa piacere, Denise, avere parlato. Noi siamo qui. Davvero.

    DG: Ci conto.



    Edward e Denise sono in macchina, sulla strada dall'aeroporto all'appartamento della italiana, dopo la puntata numero sei di Resistance.

    ES: Ehi, per Wildfire...

    Denise, che ha il capo appoggiato allo schienale, lo volta verso Shepard, sorridendo e tenendo un'occhio chiuso.

    DG: Sì?

    ES: Se vuoi il mio supporto, in qualsiasi momento, io sono pronto a fare quello che vuoi. Ma... capisco perfettamente se preferisci non essere associata a me.

    L'italiana fa ondeggiare leggermente il capo, poi abbassa lo sguardo, con un mezzo sorriso.

    DG: Non so quanto farebbe bene a te, il Diavolo showman, girare con la poliziotta.

    ES: Lo sai perfettamente che non mi interessa. Lo sai perfettamente che ti voglio bene, e non ci penserei due volte, se tu lo volessi. Ma credo anche tu non lo voglia.

    Shepard sorride.

    ES: Qualsiasi cosa tu voglia. Solo, una volta che si saranno spente le telecamere, che tu sia campionessa degli Stati Uniti o abbia perso, voglio stare con te.

    DG: Suona come un buon piano.
     
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