TWC Hall of Fame 2022

Manhattan Center, New York City, New York

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    And now from the Manhattan Center in New York City, New York, TWC Presents:



    Hall of Fame



    Grazie a ciò che hanno fatto, i loro nomi saranno ricordati per sempre. Benvenuti, signori e signore, alla prima edizione della TWC Hall of Fame! Siamo nel familiare Manhattan Center, anche se è stato addobbato in maniera completamente diversa dal solito, con un palco con il podio sul fondo, e un grosso titantron alle spalle, e una platea piena di posti a sedere, che hanno appena finito di riempirsi. Possiamo vedere parecchi nomi conosciuti, Andy Scrull, Chris Drake, Lena Schultz, Kenta e Megumi Shibata, Denise Galanti, Edward Shepard, Jake King, Keiko Rosé e Mark Monte, ma anche volti passati, come Sigfired Jaeger, Brunild Wagner e Gunther Schmidt, Lucy Fisher e anche Virgil Brown Jr. e Gareth Yvain. Ma soprattutto una figura che si alza in piedi dalla prima fila, dal fianco di Ayumi Haibara, sorridendo e salendo sulle scalette che lo portano al palco.

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    Gregory Montoia indossa un elegante completo nero, con una camicia panna e una cravatta rossa. Il canadese si guarda attorno, avvicinandosi al podio e parlando nel microfono con una espressione preoccupata.

    GM: Quindi devo aprire io la serata?

    Greg sorride, allargandosi il colletto con un dito, mentre il pubblico ridacchia.

    GM: Facile. Molto facile. Da dove possiamo iniziare? Qualcuno ha qualche idea? No?

    Il canadese scrolla le spalle.

    GM: Oh, beh. Proviamo così. Sean Morgan è un mio amico. Un carissimo amico. Sono stato io a sollevare la cornetta e a chiamarlo, sei, sette mesi fa. È andata più o meno così.

    Montoia mima il gesto di prendere la cornetta del telefono e portarsela al volto.

    GM: Era un cellulare, ma così fa più scena.

    Il pubblico ridacchia di nuovo.

    GM: Ehi, Sean, senti, stiamo pensando di ripartire con la TWC dopo tutto quello che è successo questa estate, e visto che mi hanno appena tolto il titolo, pensavano di fare un torneo per l'assegnazione del titolo. Io ci sono dentro, ma manca ancora qualche nome. Ti interessa?

    Greg mette una mano sulla cornetta immaginaria, come per non fare sentire Sean dall'altra parte.

    GM: Non ero sicuro avesse voglia. È molto faticoso lavorare in TWC, e Sean ha assolutamente una vita piena ed interessante senza di noi. Ma, invece di dirmi di no, mi risponde.

    Riprende a parlare nella cornetta.

    GM: Il periodo previsto quale sarebbe?

    Il canadese sorride.

    GM: La prima puntata è il quattro di settembre.

    Appoggia di nuovo la mano sulla cornetta.

    GM: Date sempre qualche mese alle persone per prepararsi mentalmente al lottare in una federazione di wrestling, consiglio personale.

    Riprende a parlare nella cornetta.

    GM: Ok, penso di poterlo fare. Potrebbe essere divertente.

    Greg mette giù, la bocca spalancata.

    GM: Wow! Avevo appena riportato Sean Morgan in TWC. Io.

    Si indica il petto.

    GM: Ci pensate? Dopo anni di inattività, Sean Morgan di nuovo in Total Wrestling Corporation. Ora, conosco Sean. Lo conosco molto bene, e so che sarà modesto. So che non si vanterà di quello che è riuscito ad ottenere. Quindi lasciate che lo faccia io un po' per lui. Lascerò a lui parlare dei momenti divertenti per strada e delle sue rivalità. Lasciate che vi parli di cosa ha fatto Sean Morgan.

    Montoia annuisce, guardando verso terra un istante.

    GM: Sean Morgan entra oggi nella Hall of Fame TWC come campione mondiale, come assoluto top di gamma, ma non è questo che lo rende così unico e così speciale. Essere speciali ed unici con il titolo del mondo in spalla è facile, o almeno così mi dicono. Lui è diventato unico e speciale molto prima. Sean ha scolpito la sua legacy portando in spalla il titolo con il peggior nome della TWC. Sean ha scolpito la sua legacy dal nulla. È stato indimenticabile insieme a Fred Franke in un tag team dai mille nomi, che non ha mai vinto il titolo. Ha preso il secondo titolo di questa federazione e se lo è cucito addosso, scalando le fila. In un mondo in cui Andy Scrull, Jack Keenan, Nick Carroll, Big Black Boom, Lance Murdock, Travis Miller, Eddie Edwards e Kevin Manson sgomitavano per diventare il prossimo grande Main Eventer, Sean non ha avuto bisogno di Main Event e spinte importanti, è semplicemente stato indimenticabile. Sempre pronto, sempre presente, sempre unico ed innovativo. Da Indoor War, a Frontline, ogni singolo show in cui Sean Morgan appariva era imperdibile.

    Greg annuisce.

    GM: E questo merita la Hall of Fame della TWC. Il coraggio di non darsi per scontati, il coraggio di migliorarsi. Il coraggio di sfruttare ogni occasione. E credo che nessuno incarni questo pensiero più di Sean. L'amore per questo posto e l'umiltà assieme. Il non chiedere mai nulla, l'essere sempre pronto a trasformare ogni situazione in quella migliore possibile. Perché Sean, nonostante tutto, ama questo posto. E ama tutti voi.

    Montoia sorride.

    GM: E, alla fine di quella conversazione telefonica, avrei potuto dire tutto questo. Avrei potuto introdurre Sean Morgan qui, stasera, con una convinzione granitica. Ma Sean ha fatto di più, ancora una volta.

    Greg si ferma un istante.

    GM: Sean Morgan, a Hit the Lights, ha afferrato il cosiddetto brass ring ed è diventato campione mondiale. E subito dopo la sua vita è stata scossa in maniera profonda e irreparabile. Sean si sarebbe potuto fermare. Non deve niente a nessuno, e soprattutto non aveva nulla da dimostrare. Ma ha stretto i denti e ci ha dimostrato che quel titolo gli apparteneva in maniera legittima. Sean ha affrontato una sfida che nessuno fra noi ha dovuto affrontare, ed ha dimostrato perché non solo merita di essere qui, ma perché merita tutto il rispetto e l'affetto del mondo. Ogni singolo istante, ogni parola, ogni colpo, non ci dimostra solo che Sean è un wrestler incredibile, ma una persona incredibile. E questo vale infinitamente di più un promo perfetto o un match spettacolare.

    Montoia annuisce.

    GM: Quindi, è per me un onore e un piacere indescrivibile introdurre il nuovo membro della Hall of Fame TWC, SEAN MORGAN!



    Ed ecco risuonare la theme song di Sean Morgan, che viene accolta dagli applausi del pubblico.

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    E dopo qualche istante ecco spuntare anche l'Orfano, che stringe la mano a Montoia, sorridendogli tranquillamente. I due si scambiano qualche parola sottovoce, poi il canadese cede il posto sul podio all'americano, tornando a sedersi fra il pubblico. Morgan annuisce, guardando il pubblico davanti a lui.

    SM: Se quindici anni fa mi avessero detto che sarei entrato nella Hall of Fame della federazione più importante al mondo, avrei riso di gusto.

    Sean si passa una mano sulla testa.

    SM: Se sette anni fa, poco dopo il mio debutto qui, mi avessero detto che in pochi anni avrei ottenuto un posto all'interno della Hall of Fame, avrei riso di gusto.

    Morgan annuisce, alzando un mano.

    SM: Se tre anni e mezzo fa, poco dopo il mio ritiro, mi avessero detto che mi sarebbe comunque spettato un posto in questa Hall of Fame, avrei riso di gusto.

    L'Orfano si ferma un istante.

    SM: Stamattina, svegliandomi e pensando che tra poche ore avrei tenuto questo discorso, in questa cerimonia così speciale, ho riso di gusto.

    Sean guarda il pubblico, che di nuovo applaude.

    SM: Sono tutte risate diverse. La prima è la classica risata goliardica che fai quando tra amici provi ad immaginare il tuo futuro e senti quello che la spara più grossa di tutti. La seconda è invece quella risata sospettosa, quando sembri che tutti ti stiano prendendo in giro solamente perché sei l'ultimo arrivato. La terza è la risata malinconica, quasi rassegnata, di quando vedi tutti i tuoi sogni che stanno per sparire e ridi alla vita per non dargliela vinta.

    Il wrestler chiude il pugno destro.

    SM: Infine, l'ultima è la risata più sincera della mia vita. Nemmeno per un secondo mi sarei immaginato di arrivare un giorno a questo punto, davanti a voi che per tutti questi anni avete supportato me e la grande macchina che gira attorno a questo posto. Stamattina mi sono guardato allo specchio e, ridendo, mi sono detto: "Ce l'hai fatta, ragazzo!".

    Sean sorride.

    SM: Ho sempre cercato di venire qui, show dopo show, tenendo al di fuori tutte le amicizie e le persone che mi hanno accompagnato in questo meraviglioso percorso. Voglio sfruttare questa serata per accennare a qualche momento che porterò con me di questa folle esperienza. Partiamo da..

    Morgan sembra pensieroso per un istante.

    SM: Fred Franke. Quello è un pazzo, signori. In senso positivo. Il tag team con lui ha rappresentato gli anni più matti qua dentro, sicuramente. Fin dal primo momento c'è stata una strana intesa che ha funzionato alla grande anche se non è stato per niente facile mostrarla a tutti voi. The Unstoppable Team è stato effettivamente un progetto deludente, avevamo tante idee, ma riuscivamo a metterle in atto in maniera disordinata. Poi la svolta grazie a tre motivi. Il nostro continuare a credere in ciò che stavano facendo e ciò che avremmo potuto fare. Il cambio di nome, da un generico Unstoppable Team ad un figherrimo Dawn of the Empire. Ed infine grazie al gruppo WhatsApp con dentro solo me e lui!

    Morgan scoppia in una risata, seguito da tutti gli spettatori.

    SM: Ragazzi, vi giuro che questo gruppo WhatsApp esiste ancora, anche se il buon Fred ha smesso anche di farmi gli auguri di compleanno. In ogni caso, la magia che c'era tra di noi ci ha permesso di portare poi in scena uno dei feud più cruenti e sentiti di tutta la prima fase della federazione. Permettendoci pure di vincere l'award come feud of the year, che potrà sembrarvi una cazzata, ma che per noi due ha rappresentato il riconoscimento di tutti i due anni trascorsi assieme senza aver mai vinto le cinture di coppia. Quei due anni sono serviti per mettere entrambi sulla piazza e non riuscirei ad immaginarmeli con una persona che non sia Fred. Grazie, fratello.

    Applausi a scena aperta con i cori "Thank You Fred" che si alzano dal pubblico. Una volta terminati, Morgan apre la giacca, mostrando sotto una maglietta con la scritta "Frontline Is Morgan", reduce del periodo in cui il wrestler di Kansas City era General Manager dello show.

    SM: Frontline è il secondo vero step importante della mia carriera in TWC. In un momento in cui il mio regno da campione Diamond - che nome di merda che hai scelto Lance.

    Ghigno dell'Orfano.

    SM: Nel momento in cui il mio regno da campione era finito, volevo trovare un nuovo ruolo che mi appartenesse. Ero stufo di essere inserito in match titolati e di andare ogni volta vicino a riconquistare un titolo, per poi tornare in fondo alla lista. Volevo poter essere io in grado di scrivere la mia storia qui dentro e Frontline ha rappresentato l'occasione perfetta per farlo. Lavorare con tutte queste ragazze talentuose che volevano mostrare a tutti di cosa erano capaci è sempre stato per me fonte d'orgoglio. Ricoprire un ruolo di General Manager è un'idea che mi aveva sempre stuzzicato per gli ultimi anni della mia carriera, ma che mi son ritrovato a realizzare ben presto. E' stato un periodo spensierato, in cui ogni volta che uscivo fuori mi divertivo come un matto e sono onorato di aver chiuso quel periodo con un incontro stellare ad Alpha Horizon contro la compianta Beverly Bailey.

    Appena viene nominato, un applauso collettivo parte e tutti si alzano in piedi per tributare la ragazza, scomparsa troppo presto.

    SM: Da lì in poi, la mia carriera ha fatto il decisivo salto di qualità. Ogni match combattuto dopo lo scontro con Beverly rappresenta una piccola chicca di questa federazione. Lukas Sannhet, Jack Keenan, Big Black Boom, Gregory Montoia, Randy White, Matt Thunder, Yì Lì Xu. Quando ho dovuto ritirarmi, non potevo certo rimpiangermi di non essere stato sul ring contro i migliori che questa federazione aveva da offrire. Arriva però la notizia del ritiro e qui entrano in gioco le ultime due persone che voglio ringraziare.

    Morgan guarda l'orologio, accorgendosi di star andando un po' lungo.

    SM: Prometto che sarò veloce.

    Risata generale.

    SM: Virgil Brown Jr. Virgil è la persona che più identifico come padre nella mia vita. Non so come abbia fatto a perdonarmi per aver sfregiato la sua nipotina, ma quell'uomo mi ha dato una seconda possibilità quando nessuno me l'avrebbe data e sono sicuro di averla sfruttata al meglio. Mi ha sempre fatto da chioccia in tutto il mio percorso qui dentro, un affetto a cui non ero abituato e che non credevo fosse possibile ricevere. Giuro che non è passata una settimana dal mio ritiro senza che lui si presentasse a casa mia o comunque mi telefonasse. Auguro ad ognuno di voi di trovare un uomo splendido come lui nella propria vita. Se oggi sono ancora qui, lo devo anche a lui. Grazie, papà.

    Morgan indica Virgil seduto in prima fila, sussurrandogli nuovamente grazie. Il co-GM si sta passando il fazzoletto da taschino sugli occhi, visibilmente commosso.

    SM: Gregory Montoia. Se sono qui è sicuramente grazie a Greg. Questo ragazzo è speciale. C'è sempre stato tra di noi tanto affetto, ma nell'ultimo periodo è diventato uno dei miei più cari amici. Sarò sincero. Non so se avrei accettato la proposta di tornare, se fosse arrivata da qualcun altro. Invece è arrivata da lui e già sapevo che ci saremmo divertiti. Ecco, mai avrei immaginato che avremmo condiviso tutti questi momenti assieme. Dal primo Resistance a Wildfire, passando per Hit The Lights e i vari Resistance intermedi, io e lui siamo stati il binomio indissolubile di questa ripartenza della TWC. Vi giuro che per me, che ho sempre creduto poco nell'amicizia, poter parlare apertamente di un amico in questo modo è un qualcosa che mi emoziona.

    Notiamo gli occhi lucidi nell'Orfano.

    SM: Hit The Lights ha rappresentato il momento più alto della mia carriera da lottatore e mai avrei potuto immaginare di poter raggiungere subito dopo il baratro per motivazioni extra-wrestling. Ero pronto a mollare tutto, non ho vergogna nel dirlo. La vita mi aveva messo di fronte una sfida troppo grande da superare ed ero pronto a rinunciare a tutto e chiudermi in me stesso. Ma Gregory non mi ha mollato neppure per un istante, mi ha dato la forza per buttarmi giù dal letto e non smettere di vivere il mio sogno. Senza fare nulla di speciale, con una semplice domanda, lui mi mostrava che non ero mai solo ed è la cosa più grande che qualcuno possa fare per te in quei momenti. Sono orgoglioso che il mio ultimo match in federazione sia stato contro di lui, mi ha proprio dato la sensazione di chiusura perfetta. Lui si merita tutte le cose belle che la vita ha da offrire e sono tranquillo a lasciare le chiavi di questa federazione nelle sue mani. Grazie amico mio, ti voglio bene.

    Sean, con le lacrime agli occhi, si ferma per far sì che il pubblico possa tributare Montoia.

    SM: Chiudo soltanto dicendovi grazie. Grazie a tutti voi per aver creduto al sogno di un bambino ed esservi interessati al suo percorso che lo ha reso campione del mondo. Grazie per avermi fischiato, applaudito, urlato contro per motivi positivi o negativi. Grazie per avermi dato una chance, è il regalo più grande che potevate farmi. Vi chiedo di fare la stessa cosa per ogni nuovo ragazzo o ragazza che arriverà in questa federazione, ogni talento che si continuerà ad esibire e darà l'anima per poter ricevere un qualsiasi tipo di reazione da parte vostra. Continuate a credere in questo mondo magico, perché se questa sera segna la fine di Sean Morgan, posso garantirvi che per la Total Wrestling Corporation this..

    Tutto il pubblico segue Morgan nella sua iconica catchphrase.

    SM: THIS IS JUST THE BEGINNING!

    Tutto il pubblico si alza in piedi, applaudendo Sean. E noi ci godiamo il lungo applauso nei suoi confronti, mentre Morgan prende una scatoletta dal podio, aprendola ed infilandosi all'anulare il suo anello, che ufficialmente lo introduce nella Hall of Fame della TWC. Lungo giro di applausi, ma noi ci prendiamo una breve pausa. Ma la nostra cerimonia è ben lontana dal finire.

    Edited by Il Capitano - 4/1/2023, 22:27
     
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    Bentornati alla Hall Of Fame! Siamo pronti per la prossima introduzione.

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    Andy Scrull, vestito con un completo nero sopra a una camicia bianca e una cravatta blu scuro con ricami verde smeraldo, sorride e si alza dal suo posto dal pubblico, poi sale sul palco, mentre viene applaudito da folla e colleghi. Il ragazzo congiunge le mani in segno di ringraziamento, poi fa un cenno di saluto una volta arrivato davanti al microfono.

    AS: Grazie.

    Andy si schiarisce la voce.

    AS: Grazie a tutti. È un vero onore essere qui stanotte. Ed è anche impressionante, a dirla tutta.

    Scrull osserva il pubblico davanti a sé.

    AS: Quando abbiamo iniziato questa cosa, quando è nata la TWC, credo che ognuno di noi sognasse in grande. Ognuno di noi ha creduto in questo progetto, ma non avevamo idea di quanto sarebbe arrivato lontano. È incredibile ripensare a quanti anni sono passati, e il fatto che siamo qui a celebrare quella che adesso è considerabile come vera e propria storia... ha il suo effetto.

    Il fu Skull Kid ridacchia.

    AS: Non voglio dilungarmi troppo, perché conoscendo la persona che a breve introdurrò sul palco, ci sarà ancora da sentir parlare a lungo. Tuttavia, permettetemi di parlare brevemente di cosa rappresenta per me. Quando sono entrato in TWC, l'ho fatto con un unico e singolo scopo in testa: volevo dimostrare di essere al pari dei più grandi di questa disciplina. Anche se ero più giovane e più inesperto, avevo la convinzione e la determinazione dalla mia parte. E ovviamente, non ero al livello dei più grandi. Nessuno a diciassette, diciotto, diciannove anni, può davvero ergersi a livello di titani come Sigfried Jaeger...

    L'inquadratura si posa sul tedesco, a cui viene riservato un applauso, che ricambia con un sorriso.

    AS: ... e come Leonard. Arthur. Black.

    Parte una seconda grossa ovazione. Andy alza un angolo della bocca.

    AS: Ora, quel che io avevo otto anni fa, oltre a tanta voglia di fare, era del potenziale. E Leonard Black è stata la prima persona, fra i miei colleghi, a credere in quel potenziale. A credere che prima o poi potessi diventare anche io qualcuno. E poi, dopo questo, è stata la prima persona a farmi capire che non era quella la parte più importante di me. È la persona che ha cambiato per sempre la mia carriera e la mia vita. Abbiamo avuto dei nostri problemi, e li abbiamo affrontati nel ring in uno dei match più devastanti che io abbia mai combattuto. È stato un mentore, un rivale, un'eredità da raccogliere. Oggi è un amico di cui potermi sempre fidare. Signore e signori.... Leonard Black.

    Ed ecco che risuona una theme song che non sentivamo da tanto, tanto tempo.



    Tutti si alzano in piedi ad applaudire.

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    Leonard Black compare dal backstage, in un elegante completo nero, gigantesco come al solito, sorridendo pacifico. Le Unglorified Legend saluta tutti, poi si avvicina ad Andy e gli stringe la mano, sorridendo. I due si scambiano qualche parola sottovoce, poi Scrull si allontana, scendendo dal palco e lasciando Leonard da solo, che si dirige verso il podio, annuendo. Si ferma un istante, per poi iniziare a parlare.

    LB: Posso dire tante, tantissime, cose su di me. Non che io sia una persona sintetica. Quindi, per chi volesse distrarsi, farò cenno con la mano quando sarò verso la fine per farvi tornare ad ascoltare.

    Leonard sorride, arricciando il lato sinistro della bocca.

    LB: Molto bene. Vi siete divertiti? Avete passato una bella serata fino ad ora? È tanto che non appaio in uno show TWC, ed è ancora di più che non lo faccio stando in piedi, quindi, salve a tutti. Per chi non mi conoscesse il mio nome è Leonard Arthur Black. Ma potete chiamarmi Leon. Qualcuno lo pronuncia alla spagnola, Léon, molto sensuale, ma temo non sia quello che volevo io. Sono il terzo di una leggendaria dinastia di leggendari lottatori mascherati, e il primo campione del mondo TWC. Sono decisamente troppo alto, e qualcuno potrebbe dire che non ho una bella faccia. Sono troppo sicuro di me, e sono difficile, dannatamente difficile. Lucinda, o Lucy Fisher, mia moglie e la madre di mio figlio, ma soprattutto la migliore lottatrice che abbia mai messo piede su un ring, dice che ho dei begli occhi azzurri, e arrossisco sempre quando me lo dice. E sono estremamente pieno di me. In maniera inguaribile.

    Black allarga le braccia, sempre sorridendo.

    LB: Che posso dire, mi piaccio. Sono sicuro che alcuni di voi avrebbero da dire cose infinitamente peggiori su di me, e magari alcuni qualche cosa di più positivo, ma purtroppo non abbiamo il tempo. Voi non lo potete vedere, ma quando guardo dritto davanti a me ho la cabina di regia direttamente a tiro. E in questo momento Joe, il nostro regista, ha le mani nei capelli e l'espressione di qualcuno che vorrebbe essere da qualsiasi altra parte. Scusa Joe.

    Leonard alza un braccio, scusandosi.

    LB: Ma temo che questa sia un po' la mia festa. E la mia festa richiede un sacco di tempo. Ho un sacco di persone da ringraziare. Ho un sacco di aneddoti divertenti da raccontare, e magari facciamo anche un giochino a premi verso la metà, che ne dite?

    Il pubblico ridacchia, mentre beve un sorso d'acqua da una bottiglietta.

    LB: Un sacco di persone, nella mia posizione, rifletterebbero su quello che ha significato la mia carriera. E credetemi, ci proverei anche io. Ma Dio mio, è difficile trovare qualcosa di nuovo, quando tutti hanno parlato di te all'infinito. Quindi parliamo delle persone. Perché forse non si nota, probabilmente non si nota, ma un sacco di persone che ho incontrato qui mi hanno cambiato la vita. Per cui, perché no? Due parole sulle persone che ho incontrato.

    Leonard annuisce, pensieroso.

    LB: Ci sono un sacco di punti da cui potrei iniziare. Un sacco di persone. Che arriveranno, che ringrazierò. Ma sono due i nomi che spiccano, no? Quindi, Eddie Jordan, questa è per te. Nonostante tutto sei il primo. Molti di voi non lo sanno. Molti di voi non possono saperlo, ma non corre buon sangue fra me ed Eddie Jordan. Per nulla. Odio Eddie? No. Eddie odia me? No, no, non credo. Ma come spesso capita, quando due persone sono estremamente vicine non possono diventare indifferenti. Ma io ed Eddie siamo stati molto vicini. Come fratelli. Come se ci fosse un legame di sangue. Conosco segreti di Eddie che mi porterò nella tomba. E viceversa. Ed ora ci separa un abisso. Che non voglio nemmeno attraversare. Ma, dopo anni, posso dirvi che questo abisso non cancella nulla, nulla, di quello che siamo stati prima. Conservo i ricordi della mia amicizia con Eddie con una gioia indelebile. Ricordo tutti i suoi difetti e i suoi pregi con un sorriso. Ricordo quando mi ha insegnato ad utilizzare le bacchette giapponesi nel modo giusto, e gli interminabili viaggi in auto cantando assieme. Ricordo il suo umorismo sconcio, e le sue metafore folli. Ricordo la preoccupazione per quando si era distrutto il ginocchio, vederlo camminare tutto il giorno zoppicante. Ricordo le sue chiamate per chiedere aiuto. Ricordo di quanto abbiamo avuto bisogno l'uno dell'altro. E non lo rinnego. E non lo rinnegherò mai. E spero non lo faccia nemmeno lui, ovunque sia. Non può esserci pace, fra noi, ma può esserci pace dentro di noi. Quello che siamo stati non nega quello che siamo. È l'unico aiuto che posso offrirti ancora.

    Black annuisce.

    LB: E Kevin Manson, ovviamente, non può mancare. Cosa posso dire su Kevin che non si sia visto su questi schermi? Posso dirvi che mi ha odiato con molta forza. Per crimini che non credo di aver commesso. E che se ascoltasse quello che sto dicendo, probabilmente la mia situazione non migliorerebbe. E in questa distanza probabilmente ora mi odia meno di quanto lo faccia Eddie. Ma una distanza separa anche noi due. Sono diventato più bravo, nel tempo, a gestire le relazioni interpersonali. Ma ti ho offerto una mano, nel momento del bisogno, e tu l'hai presa. Questo non lo dimentico. Non dimentico che sei stato capace di essere umile abbastanza da farti aiutare. Io non lo sono. E non credo lo sarò mai. Quindi credo ci sia ancora una speranza, perché alla fine della storia, quando avrai bisogno, se cercherai un appiglio, la mia mano sarà sempre tesa. Anche se dovrebbero confiscarti i social. Dio mio, per favore, non postare più niente sui social, che ogni volta che leggo qualcosa di tuo voglio venire personalmente a spaccarti il telefono. E magari sforzati per incanalare la tua creatività in qualcosa di più utile di Apocalypse e Pandemonium. Hai una mente creativa, ma non pensi. Sfrutta il tuo talento per fare qualcosa.

    Leonard ridacchia.

    LB: Non è stato difficile, no? Due cose così, poco impegnative, parlando di persone che non sono qui. Quindi, perché non parliamo di qualcosa di più semplice? Andy!

    Black indica Scrull, che aveva appena finito di tornare a sedersi.

    LB: Amico mio, compadre, bro. La prima cosa che devo fare è scusarmi. Perché non riuscirai mai a toglierti qui dentro l'immagine da mio braccio destro e luogotenente. Ooops. E so perché le persone lo credono. Perché abbiamo due stili diversi. Io sono il martello, che batte con violenza su ogni chiodo che ritiene importante, tu sei il pennello a punta fine di un pittore, che passa con dolcezza e costanza dove vuole. Ma non credo tu abbia idee meno decise delle mie, o meno forza di volontà di me. Forse sei leggermente meno cocciuto, ma quello è un discorso diverso. E nonostante la differenza di stile, e tutto il resto, ti voglio un bene dell'anima. Anche nei miei periodi più bui, e più dubbiosi, sei rimasto al mio fianco. E ora, quando i dubbi e il buio si sono dissipati, sei ancora qui. Il mondo deve ancora capire quanto tu valga davvero, e forse anche tu non lo hai capito per bene, ma per me non è mai stato e non sarà mai un mistero.

    Leonard annuisce.

    LB: E sono contento di come stia andando con Jessica, e voglio bene a lei quanto ne voglio a te. Ti meriti tutto questo.

    Black si guarda attorno.

    LB: Di chi altro parliamo? Sigfried? È un piacere vederti qui. Sei una persona completamente diversa da me, completamente, ma il mio rispetto nei tuoi confronti non è mai mutato. Sei coraggioso, e intelligente, e colto. Sei tutto quello che non sembrerebbe da come ti piace comportarti. Sono contento, e fiero, di avere fatto una parte del mio percorso con te. Sono diventato un Wrestler migliore, ma soprattutto una persona migliore, grazie a te.

    Leonard applaude compitamente, ridacchiando.

    LB: In questo momento mi sta odiando per questo applauso. Ma parliamo di qualcun’altro. Travis. Travis Miller, anni fa, mi disse che ero la persona più simile a lui che avesse mai conosciuto e non gli stesse sulle palle. Sono arrossito, quella volta. Forse può non sembrare un complimento. Ma io l’ho preso come tale. Anni dopo, forse era più vero di quanto credessimo. E nonostante tutto, siamo più lontani di prima. Ma io non mi sono mosso. Io sto in piedi qui. Ovunque tu sia, sai dove trovarmi.

    Black si sistema la cravatta.

    LB: Troppo sdolcinato, Leonard. Troppo sdolcinato. Buttala sul ridere. Chris! Chris Drake, pazzo scatenato. Come stai? Tutto bene? La sempre in espansione famiglia?

    Il gigante annuisce, guardando Drake.

    LB: Sono contento, sono contento. Sai, in definitiva, sotto sotto sei una brava persona. Sotto sotto sotto sotto sotto sotto sotto sotto, ma sei una brava persona. E hai fatto un ottimo duemilaventidue. Bravo ragazzo.

    Leon sorride.

    LB: Mi stavo quasi dimenticando di salutare Shawn! Ehi!

    Black saluta con la mano la telecamera.

    LB: Shawn Gates, che ci segue sempre, è una persona ottima. Uno non lo direbbe, guardandolo in faccia, ma ha una testa eccezionale, ed è un amico sincero. Nonostante tutto, gli voglio molto bene. Ma lo sa perfettamente. Speriamo riesca a trovarsi una fidanzata stabile, però.

    Leonard annuisce, pensieroso.

    LB: Ma ci sarebbero mille altre persone da salutare, che se lo meritino o meno. Vincent, Boom, Matt, Fred, Jack, Lancelot.

    Il primo campione del mondo scuote una mano.

    LB: Ma non posso rubare tutto il vostro tempo. Raccontiamo qualcosa di divertente. Sapete che ho quasi fatto la mia carriera da Wrestler da biondo?

    Leonard si guarda attorno, ridacchiando.

    LB: Appena prima di debuttare in, er, tidabliuenei, ho pianificato di farmi biondo, perché ritenevo mi avrebbe distinto di più dalla massa. E poi non ho trovato una versione di biondo che mi andasse bene, e non sembrasse un pugno in un occhio in tv. E il resto è storia.

    Il gigante allarga le braccia.

    LB: Ci sono tante cose che sono capitate per caso nella mia carriera. Mark of the Veteran, in prospettiva, era un pessimo nome per una finisher, ma nove anni dopo, più o meno, ci sono più Mark nel moveset della TWC che sugli spalti. Buona parte delle persone che sono diventate importanti qui dentro l’hanno fatto perché mi hanno incrociato per caso. Io stesso sono diventato importante per caso.

    Leonard alza una mano.

    LB: Ed è ok. L’importante è sfruttare quello che ci capita e farne il meglio possibile. E io credo di averlo fatto. Credo di meritarmi questa anello non perché ho vinto il primo titolo del mondo TWC, o perché sono stato campione di coppia. No. Credo di meritarmi questo anello perché qualsiasi cosa mi sia successa l’ho trasformata in qualcosa di buono. Anche il peggior istante della mia vita è diventato un modo per fare qualcosa di buono.

    Leonard si infila l’anello che sta davanti a lui, mettendoselo al mignolo della mano destra.

    LB: E adesso lascio la compagnia in mano sicure, mani che sono qui nonostante me. Mi sto godendo un ritiro stupendo, da padre di famiglia. Senza pensieri, senza ossessioni. Mi sveglio e non sono consumato da cosa devo fare. Posso godermi il mare grigio di New York, e la neve. E posso fare questo, di nuovo.

    Leonard esce da dietro il podio, per poi saltare e sbattere i tacchi in aria, per poi atterrare elegantemente in piedi.

    LB: Non male, no?

    Black ridacchia, mentre il pubblico applaude.

    LB: Tutto questo per dire che sono fortunato. Che mi sono fermato al momento giusto, che sto bene, che sono felice. Ma lo stesso non è vero per tutti. Quindi vi imploro, fate del bene. Siate l’esempio che ho cercato di essere, siate ciò che cercate negli altri. Perché questa Hall of Fame, questo anello, questa carriera, può esistere solo per quello.

    Leon si appoggia al podio.

    LB: Ma siate anche creativi. Siate nuovi, e differenti. Divertitevi, anche nei momenti più assurdi. Scrivete, disegnate, scolpite, componete quello che c’è nella vostra testa. Non c’è niente di più prezioso. E se non vi sentiste all’altezza, se aveste paura di confrontarvi con i grandi, ricordatevi che io quando ho iniziato a lottare facevo pietà, ed ora sono qui. Per cui, grazie mille per questo onore, ma questo anello non è per me. Questo è per voi, che mi avete accompagnato, sostenuto, sopportato. Ed è anche per chi non lo ha mai fatto.

    Leonard alza il braccio, mostrando l’anello.

    LB: Ed ora, visto che si avvicina il momento di chiudere la serata, io non posso fare altro che dare a tutti voi l’appuntamento per il prossimo show TWC, che mi dicono essere il quindici di gennaio, e poi augurarvi buona notte, ma soprattutto buone botte.

    "Ain't No Grave" risuona nuovamente, mentre la folla riserva una standing ovation al primo TWC World Heavyweight Champion di sempre. E come ha esattamente detto lui, anche a noi non resta che salutarvi, e darvi appuntamento al primo Resistance del 2023! Goodnight everybody!

    °Kidd is Alive°, Il Leone, Il Capitano
    Elban Rattlesnake, Vasio
     
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