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Il Capitano.
Sfondo nero, probabilmente dall'area interviste del backstage. Si susseguono una serie di montaggi: 
Una stanza da interrogatorio, un tavolo, una sedia e infine una donna seduta sopra e legata con le manette ai polsi sul tavolo e ai piedi agganciata per terra. Macarena Vargas, la prigioniera spagnola della Total Wrestling Corporation non ha un trattamento di favore nella sua "casa". Dalla sua espressione, si vede chiaramente che è piuttosto scocciata.
MV: Mi è stato detto che devo fare questo video per... dichiarare di voler vincere un match con più donne di cui ne resterà una soltanto. Mi hanno detto che è una battaglia ad eliminazione e chi riuscirà a sopravvivere, avrà il titolo di questa federazione.
Si sporge leggermente in avanti verso la telecamera, manette permettendo.
MV: Cazzate! A che servono questi video? Li faccio io e li fanno tutti gli altri? È tutta una farsa. Ma visto che ci sono... lo dico. Ho avuto due cinture in contemporanea sulle mie spalle. Il titolo è vacante e le mie spalle sono vacanti. Una sfida adatta a me perchè io sopravvivo qui nella mia prigione e lì non sarà molto diverso. Vincerò e riderò di tutti voi per anni. Una prigioniera come me che vince una cintura femminile di un'altra federazione? Vi lascio immaginare...
Mostra il doppio dito medio e la scena si conclude così...
Lexa Blake, espressione seria e anche un po' stizzita, osserva l'inquadratura.
Lexa: Rispetto.
Istanti di silenzio.
Lexa: Spero che nella Battle Royal resteremo solo io e te Lena Schultz, almeno ti insegnerò a rispettarmi nel momento in cui ti eliminerò e vincerò il FWF World Women's Championship.
Breve pausa per Lexa.
Lexa: Vincerò. Devo vincere. E non perché lo voglio, ma perché ne ho bisogno.
Keiko Rosé, già in attire da lottatrice, i capelli rosa shocking come al solito, guarda direttamente in telecamera, e inizia a parlare in giapponese stretto, mentre dei sottotitoli compaiono a schermo per aiutarci a comprendere.
KR: Total Wrestling Corporation! Raven Project Wrestling! Ascoltatemi! L'araldo di DEOGRATIAS è qui! E il dio supremo non si ferma davanti a niente. Abbiamo spezzato ogni opposizione ci si sia mai posta davanti. Abbiamo sconfitto ogni nemico. Ma ora è il mio momento. Il mio nome è Keiko Rosé.
Keiko ride.
KR: Potreste non conoscermi. Potreste non rispettarmi. Ma non potrete non temermi dopo questo match. Perché il mio nome significa una cosa. Niente simpatia. Niente empatia. Niente pietà. Asa Ladovia, spezzata. Bernarda, spezzata. Black Marylin, spezzata. Christy Dalloway, spezzata. Lena Schultz, spezzata. Lexa Blake, spezzata. Lisa Garland, spezzata. Lotara, spezzata. Maca, spezzata. Maya Maze, spezzata. Questo è il futuro che aspetta le mie avversarie. Perché non hanno la furia che scorre le mie vene. Perché non hanno la rabbia che le incendia la testa. Perché non hanno l'ira che le brucia la pelle. Keiko Rosé non perdona chi respira la sua stessa aria senza il suo permesso. E alla fine di questo match, quando tutto sarà in fiamme, il ring spezzato, con le mie avversarie che sanguinano, distrutte, senza vita, ed io solleverò quella cintura, saprete cosa significa mettersi davanti a DEOGRATIAS. Saprete cosa significa affrontare la furia del giudizio divino. Saprete cosa significa punizione eterna!
La Rosé si schiarisce la gola e riprende a parlare, questa volta in inglese.
KR: Gatto.
Lena Schultz fa scrocchiare il collo, occhi chiusi. Li apre, osservando l'inquadratura.
LS: Sono perferttamente consapevole che questo modo non ti concede spesso seconde chance.
Annuisce leggermente.
LS: E non sono tipa da chiederne. Non sono certo andata a piangere da Sean Morgan per un rematch. Non l'ho battuto, è stato più forte di me, fine della storia. Lottare significa anche questo.
La Schultz alza un angolo della bocca.
LS: Quindi, quando mi viene fatto un regalo, non posso che cogliere l'occasione. L'FWF World Women's Championship è uno dei pochi titoli mondiali femminili che manca alla mia bacheca, e farò di tutto pur di mettercelo, e diventare una tre volte campionessa del mondo.
La Secret Weapon si acciglia all'improvviso.
LS: Così che chi è in questo match possa imparare qualcosa su cosa significa davvero essere una wrestler. C'è chi ancora ha speranze, e chi no. Vedrete.
Denise Galanti, con un movimento del capo, fa scivolare via il cappuccio della giacca di pelle, e poi si abbassa il bavaglio che mostra le zanne di un lupo e le copre metà del viso. Sorride, determinata.
DG: Ho fatto due promesse, quest'anno. La prima era di vincere il mio primo titolo, la seconda di battere Megumi Shibata. Entrambe prima di Giugno, prima di War Of Change. E ancora una volta, mi trovo davanti alla possibilità di poter rispettare la prima di queste due promesse.
La lottatrice italiana chiude un occhio.
DG: A tutte le adorabili lottatrici che popoleranno la battle royale di stasera, posso solo dire che avrete contro la migliore e peggiore versione di me. Sia perché diventare campionessa del mondo è ciò per cui ho lavorato per tutta la mia dannata vita, sia perché un certo signor Drake mi ha fatto decisamente incazzare, una settimana fa.
Denise si batte un pugno sul cuore.
DG: Io voglio quel titolo, ho bisogno di quel titolo, molto più di chiunque altro in questo match. Quindi prego, GWF e VDW si facciano la guerra a vicenda come se fosse davvero più importante, e a tutte le altre ragazze auguro solo di potermi stare alla larga, perché stasera non m'importa di niente e di nessuno.
Una luce negli occhi.
DG: Non me ne frega un cazzo se il tuo nome stanotte è Maze, Marylin, Garland o Maca. Questa notte è solo mia.Up Next: Battle Royal
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