TWC - News From Indoor War 2022

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    New York, New York, Stati Uniti D'America
    13/03/2022
    10:11 AM


    Una stanza d'hotel. Parecchie birre sulla moquette. La puzza di alcol è intensa per usare un eufemismo. Su un letto matrimoniale, con la faccia nascosta nel cuscino, Vincent Cross tiene gli occhi socchiusi.



    Osserva i raggi di luce filtrare dalle tapparelle. Non ha voglia di muoversi. Non ha voglia di fare niente. Forse giusto di bere alcol. Nemmeno. Vorrebbe solo lasciare il tempo scorrere. Forse questa sensazione passerà da sola. Col tempo.

    *BZZ BZZ*



    Un'altra chiamata. Lo hanno chiamato in continuazione in questi giorni. Per assicurarsi delle sue condizioni. Di come si sentisse. Lo hanno chiamato al punto che il telefono ha preferito lasciarlo sul comodino a squillare. Che ronzi quanto vuole. Non risponderà.

    *BZZ BZZ BZZ BZZ*



    VC: Non rompere.

    Vorrebbe lanciarlo via. Spegnerlo sarebbe la cosa ideale per non farlo più squillare, ma i ragionamenti nella sua testa non sono quelli di un uomo che pensa razionalmente. E chiunque lo stia chiamando, non ha alcuna intenzione di smettere.

    *BZZ BZZ BZZ BZZ BZZ BZZ BZZ BZZ*
    *BZZ BZZ BZZ BZZBZZ BZZ BZZ BZZ*



    VC: BASTA!

    Afferra il telefono, probabilmente solo per lanciarlo il più lontano possibile, ma non riconosce il numero. Bizzarro. Preme il tasto verde... ma la chiamata si chiude. Solleva un sopracciglio, perplesso. La schermata di blocco torna sul display, mostrandogli una sequenza infinita di messaggi, da parte di essenzialmente tutta la sua rubrica. Lo stesso numero che però lo stava chiamando, però, gli ha anche inviato diversi messaggi durante la mattinata.

    08:00 60 Chelsea Piers, New York, NY 10011
    08:15 60 Chelsea Piers, New York, NY 10011
    08:26 60 Chelsea Piers, New York, NY 10011
    08:40 60 Chelsea Piers, New York, NY 10011
    08:56 60 Chelsea Piers, New York, NY 10011
    09:03 60 Chelsea Piers, New York, NY 10011
    09:19 60 Chelsea Piers, New York, NY 10011
    09:30 60 Chelsea Piers, New York, NY 10011
    09:38 60 Chelsea Piers, New York, NY 10011
    09:47 60 Chelsea Piers, New York, NY 10011
    09:59 60 Chelsea Piers, New York, NY 10011
    10:05 60 Chelsea Piers, New York, NY 10011



    VC: Ma che...

    10:13 60 Chelsea Piers, New York, NY 10011



    Ancora una volta, letteralmente sotto i suoi occhi.

    VC: Ma che cazzo.

    10:13 60 Chelsea Piers, New York, NY 10011
    Muoviti.



    Si passa una mano sulla faccia. Non se ne libererà tanto facilmente, eh?

    VC: Andiamo.

    Cosa può andare storto?

    ----------------------------------------------------------------



    60 Chelsea Piers, New York, New York, Stati Uniti d'America
    13/03/2022
    10:44 AM




    Cross arriva nella palestra.

    VC: C'è nessuno?

    Silenzio. Non c'è nienre o nessuno. Si guarda attorno, perplesso, fino a quando non sente il rumore di un oggetto che cade delicatamente, come un gatto che salta giù da un posto elevato. Si volta, attratto dal suono, e nota l'unica persona presente.

    COfbC07



    Kenta Shibata. Fasciato, con lividi sul corpo, ma nel bel mezzo di un allenamento. Sembra essersi accorto della presenza di qualcuno, ma non del fatto che si tratti del Biker.

    KS: La palestra è prenotata, chi è entr-

    VC: La cazzo di fatina dei denti.

    KS: Ah. Ciao Vincent.

    VC: Non fare quel tono innocente con me, Shibata.

    Cross scuote il capo con vigore.

    VC: Mi hai chiamato pure fin troppe volte. Dimmi che vuoi.

    KS: Ma se ho il telefono spento.

    Il Biker solleva un sopracciglio.

    KS: Io mi alleno senza musica e senza distrazioni. Quando lotto mica posso mettermi le cuffie.

    Si da lo slancio, afferrando una sbarra ad almeno due metri e mezzo d'altezza, iniziando a fare trazioni.

    KS: Piuttosto, di che chiamate stai parlando?

    VC: Non fare il finto tonto con me, Shibata Kenta.

    Cross lancia il telefono nel ring.

    VC: Giudica un po' te.

    KS: E vediamolo, questo telefono. Uff.

    Si lascia andare, cadendo nuovamente come un felino e dirigendosi verso il ring. Inizia a scorrere i messaggi, tenendo le gambe incrociate a centro ring.

    KS: Mhmh. Devono averti rotto parecchio le scatole stamattina. Però questo non è il mio numero e come ti ho detto il mio cellulare è spento. Prova a chiamarmi.

    Scrive qualcosa, lanciando poi il cellulare verso Cross con una traiettoria impeccabile.

    KS: "Verizon, servizio gratuito. Il numero da lei chiamato potrebbe essere spento o non raggiungibile. Le chiediamo di richiamare più tardi".

    Cross riprende il telefono. Silenzio. Cross guarda il telefono. Poi guarda Kenta. Kenta guarda Cross. Silenzio. Cross guarda il telefono. Poi guarda Kenta. Kenta guarda Cross. Silenzio. Cross guarda il telefono. Poi guarda Kenta. Kenta guarda Cross. Silenzio. Cross guarda il telefono. Poi guarda Kenta. Kenta guarda Cross. Silenzio. Cross sospira lungamente. Si passa il telefono sulla faccia. Si schiaffeggia. Kenta lo guarda col sopracciglio alzato. Cross torna a guardare Kenta. Silenzio.

    VC&KS: Megumi.

    I due hanno espressioni agli antipodi, con il nipponico che inizia a ridacchiare.

    KS: Certo che ci tiene parecchio a te.

    Salta all'esterno del ring, ancora una volta, aggrappandosi alle sbarre nuovamente. Ha avuto un Ladder match ieri e non batte ciglio, mentre si lascia ondeggiare.

    KS: Si attiva così solo per me, per John e per Miriam. Non deve aver preso bene la serata di ieri.

    VC: Sembra averla presa peggio di me.

    Kenta alza un sopracciglio.

    KS: Mh?

    VC: È stata una serata di merda. Ce ne sono tante. Ce ne saranno altre.

    KS: E cosa pensi di fare a riguardo?

    VC: Allenarmi, trovarmi una nuova sfida, tornare più forte?

    Cross scrolla le spalle.

    VC: Il solito, insomma.

    KS: Non sembra il solito, da un po' di tempo a questa parte.

    Non lo guarda nemmeno negli occhi.

    KS: Quando è stata l'ultima volta in cui hai lottato per fame di vincere, e non per semplice istinto di sopravvivenza? Quando è stata l'ultima volta che ti sei allenato con un obiettivo in testa?

    Continua a fare trazioni, spostandosi da una sbarra all'altra.

    KS: Non riesco a non pensare a ieri notte e al fatto che mi sia aggrappato ad una sola cintura. Potevo strapparle entrambe, potevo evitare che Lukas diventasse campione del mondo. Sono qui dalle otto e mezza a ripensarci aggrappandomi alle sbarre. Non succederà mai più una cosa del genere, ma metti il caso succeda. Io voglio essere pronto per quel momento.

    Si lascia dondolare.

    KS: Tu? Quando è stata l'ultima volta che ti sei sentito così, dopo una sconfitta?

    VC: State dando veramente troppa importanza a tutto ciò.

    KS: O forse tu non ci stai dando abbastanza importanza.

    Cross alza gli occhi al cielo.

    VC: Sentite, ho perso. Capita. Andiamo avanti.

    KS: Stavi piangendo.

    VC: Per la rabbia. Succede. Non mangiavo da un po'. È normale avere un momento giù.

    KS: Vincent, ho visto persone avere "momenti no". Il tuo non era quello. Per niente.

    VC: Tu e tua sorella avete decisamente qualcosa in comune.

    KS: Farci il mazzo per le persone a cui teniamo? Direi proprio di sì.

    VC: Bah.

    Cross alza le braccia al cielo per un istante.

    VC: Non crollerà il mondo per una mia sconfitta.

    KS: Ma sei crollato tu.

    Cross alza un sopracciglio.

    VC: Io? Crollato?

    KS: Direi proprio di sì.

    Cross sbuffa.

    VC: Io non crollo mai.

    KS: Allora sali su questo ring.

    Kenta chiama Cross sul quadrato.

    KS: Fammi vedere cosa sai fare.

    VC: Non ho tempo per queste cose.

    KS: Affronterai faccia a faccia qualunque cosa ti ronzi in testa? Oppure scapperai anche stavolta? Non hai la faccia di uno che non ha tempo. Hai la faccia di uno che non vuole più mettersi in gioco.

    VC: Per una sconfitta?

    KS: Sai che non è solo questo. Lo so anche io. Lo sa anche mia sorella. Non è una semplice sconfitta. C'è qualcosa che non va con TE. E vogliamo evitare ti consumi.

    VC: Mi state dando veramente troppa importanza.

    KS: TU non ti stai dando importanza, idiota! Non hai ancora capito?!

    Cade il silenzio nella palestra. Kenta per l'ennesima volta esce dal ring, appendendosi alle sbarre.

    KS: Andrai a prendere a calci Sannhet, o aspetterai che lo faccia qualcun altro per te?

    Silenzio.

    KS: Andrai a prendere a calci Shepard, o come si chiama, o aspetterai che lo faccia qualcun altro per te?

    Silenzio.

    KS: Vincent. Vuoi lottare oppure no?

    VC: Non è così semplice.

    KS: Si o no, Vincent. Si o no.

    Cross sospira.

    VC: Voglio lottare. Solo... datemi tempo, ok?

    KS: Per cosa?

    Cross rimane in silenzio.

    KS: Cosa c'è da aspettare? Dobbiamo essere uniti ora più che mai.

    VC: Il tempo c'è. Per voi c'è ancora tempo.

    KS: Ma che diamine stai dicendo?

    VC: Senti, non è il momento di parlarne.

    KS: E quando sarebbe? Cosa vuoi fare adesso?

    Vincent si volta, allontanandosi. Indossa degli occhiali da sole, mentre Kenta sbarra gli occhi, in un misto tra rabbia e stupore.

    KS: CROSS!
     
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    Londra, Regno Unito
    3/04/2022
    19:34


    Siamo all'esterno della O2 Arena. Stranamente, c'è parecchia gente in più rispetto al solito, tifosi, appassionati, ma anche semplici curiosi. Hanno vari cartelloni, con scritte varie che vanno dalle battute agli incitamenti. Sono tutti vicini alla strada, facendo attenzione a non farsi investire, mentre una BMW nera passa lentamente, con i finestrini abbassati. Alla guida c'è John C. Lowhope, mentre sul sedile del passeggero c'è Megumi Shibata. La giapponese saluta con la mano i tifosi, divisi tra supporters e haters, ma alla fine Megumi dal suo ritorno è sempre stata una figura abbastanza divisiva.

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    JCL: Che accoglienza eh?

    MS: Non sono abituati ad apparizioni di figure del genere, credo.

    JCL: Celica è un pezzo grosso.

    MS: Non quanto me.

    Subito dietro la berlina tedesca, una camionetta della polizia avanza a passo d'uomo, con parecchi appassionati che tengono in mano cartelloni in spagnolo. La comitiva supera il cancello di ingresso riservato dopo scrupolosi controlli e un paio di poliziotti vanno ad aprire lo sportello. Scende una prigioniera ed è Macarena Vargas, alias Maca.

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    E' la prima volta in assoluto che Maca scende dal furgone davanti al pubblico, pur con una grande grata che li separa. Ciò non impedisce ai fan di vederla dal vivo e da vicino. E i fans si fanno sentire, la invocano e la acclamano con un continuo 'olè!'. Se non bastasse di essere famosa in Europa e ormai nel mondo intero, lo è diventata ancora di più dopo la sua recente vittoria del titolo tag. La carcerata osserva quel pubblico e legge i cartelloni. A vedere dalla sua espressione, è evidente che non comprende cosa dicono quei cartelloni. Ne resta indifferente, forse persino infastidita da questa situazione. Non è mai stata una in cerca di fama. La fama è sempre venuta da lei, volente o nolente. Quella gente continua a dedicarle gli 'olè!' nonostante sappia bene che lei non li gradisce e lo si nota dal fatto che scuote continuamente la testa mentre avanza, di forza dalle guardie. Nel frattempo, è scesa un'altra priogioniera.

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    Rizos, la compagna/amica di Maca. Il contratto di Maca alla TWC prevede che possa essere accompagnata e questa condizione è stata acconsentita anche alla THEA. Una figura si affianca alla bionda. La sua tag team partner, appena scesa dalla macchina. La Shibata agita la mano in modo quasi regale.

    MS: Salutali. All'uscita ci vorranno morte.

    Maca scrolla le spalle. Senza la minima convinzione, alza a malapena una mano per un saluto generico verso quella folla. Solo per quel piccolo gesto, i fans fanno ancora più rumore come loro supporto. Alza le sopracciglia, stupita.

    MV: Mah. Se lo dici tu...

    Le prigioniere vengono afferrate rudemente per il gomito e vengono trascinate verso gli spogliatoi con Megumi che li segue a breve distanza.

    ---------------------------------------------



    Spogliatoio della O2 Arena. Megumi e Maca si preparano, con Rizos appoggiata al muro mentre mantiene entrambe le cinture da Tag Team Champion della THEA, ammirandole. La giapponese allaccia gli stivaletti, mentre Maca resta sdraiata sulla panchina con le gambe incrociate. Alla Cecchina scappa una risata.

    MS: E' buffo, sai?

    MV: Mh?

    MS: Il fatto che abbiamo vinto le cinture senza essere un vero e proprio team.

    La spagnola gira quel poco la testa quanto serve per osservare la sua compagna, per poi inclinarla con un'espressione decisamente interrogativa.

    MV: Che c'è di strano?

    MS: Quello che intendo...

    Si siede sulla panchina.

    MS: Normalmente le coppie nel mondo del wrestling hanno un nome d'arte, una musica d'ingresso condivisa. Fanno mosse in combinazione, cose del genere.

    MV: Ah, sì? A che pro? Mi sembrano tutte cazzate.

    La nativa di Kyoto si passa la mano sulla fronte, sistemandosi i capelli.

    MS: Hai presente le bande criminali? Tipo la Yakuza in Giappone, o i gruppi criminali italiani come la Camorra.

    MV: Sì.

    MS: Qualcosa del genere. In piccolo, solo due persone. Un tag team unito, con un obiettivo comune. Se si è in tre o più invece, si parla di stable. Noi sì, formiamo una collaborazione. Ma nulla di ufficiale.

    Maca alza le sopracciglia.

    MV: E così vorresti ufficializzare questo... tag team???

    Rizos avanza verso le due alzando le cinture in alto.

    R: Maca!!! Ma allora tu non capisci proprio nulla! Ti sta praticamente dicendo di fare coppia fissa con lei! Forse non te ne rendi conto, anzi non lo sai ma Megumi è una delle migliori lottatrici di tutto il mondo. E non di oggi, ma di sempre! Solo una pazza rifiuterebbe un'offerta del genere!

    Rizos si ferma di colpo per quel che ha appena detto. Maca è pazza. Maca si è resa subito conto del motivo per cui la compagna si è fermata e tira fuori un ghigno, poi torna a guardare Megumi tornando seria.

    MV: Cosa comporta?

    MS: All'atto pratico, non dovresti fare nulla di diverso dal solito. Entriamo sul ring, prendiamo a calci le malcapitate che ci troviamo davanti, torniamo a casa con quelle.

    La Cecchina indica i THEA Ladies Tag Team Championships.

    MS: E' più qualcosa dal punto di vista... burocratico, diciamo.

    MV: Bah. Queste cose mi fanno venire sonno.

    Ed effettivamente la bionda chiude gli occhi. Chi invece sembra aver appena bevuto una caffettiera intera è la sua compagna di cella.

    R: Me ne occupo io! Sono la sua manager!

    Megumi resta abbastanza stranita dal comportamento della riccia.

    R: Sarò la sua Don King! Mi occuperò io delle cose pallose che non le interessano così potrà lottare senza pensieri! Dimmi cosa c'è da trattare e trattiamo!

    MS: Allora. Per iniziare, ci serve il nome del tag team. Fammi pensare.

    R: Mmmmh.

    Le due restano in silenzio per qualche secondo... mentre Maca inizia a russare.

    R: Che carina.

    La Shibata alza un sopracciglio, ma sa che non deve fare domande.

    MS: Che ne dici di Sold Out? Visto quanta gente viene a vederci.

    R: Ma è troppo banale dai! Dovreste scegliere qualcosa di un po' più elaborato, o internazionale! Qualcosa come boh... Las Extranjeras!

    MS: Sono giapponese, non spagnola. Però mi piace il concetto di straniere. Che ne dici di... Sold OutLanders?

    R: Figo! Mi piace! Maca tu che ne pensi?

    L'altra metà del tag team fa a malapena una russata diversa dal solito.

    R: Lo prendo per un si!

    MS: E' un problema se usiamo la mia theme per entrare, Maca?

    R: Hey! Stai saltando la manager?

    Altra russata d'assenso.

    MS: Molto bene. Maca?

    Terza russata.

    MS: Vuoi sapere come fare a botte al meglio?

    Maca apre gli occhi all'improvviso. Ha sentito la parola magica.

    MV: Presente. Chi sono le prossime vittime?

    MS: Beatrice ed Ember Celica. Nomi che immagino non ti diranno nulla.

    MV: Mhmh.

    MS: Ok, immaginavo. Allora, Celica è la punta di diamante del team. Lotta in più federazioni, ha vinto titoli mondiali un po' ovunque inclusa la THEA. Se c'è qualcuna che normalmente dovremmo troncare immediatamente, è lei.

    Accavalla le gambe, guardando in basso.

    MS: Ma questo sarà con ogni probabilità il piano che loro si aspettano da noi. L'ideale sarebbe isolare Beatrice, invece. Lei è il pesce piccolo delle due. Chiamalo pure anello debole, se preferisci.

    MV: Come le riconosco?

    MS: Celica sembra uscita da un cartone animato. Beatrice dal 1700.

    MV: Quando sento queste cose... come faccio a non dire che è tutta una farsa?

    Maca fatica a trattenere uno sbuffo di risata. Megumi al contrario resta seriosa, pur non guardando male la compagna.

    MS: Ti ricordi quando quel tizio mi ha letteralmente fatto volare dal ring sugli spalti? Quello è molto più che reale.

    Sposta una ciocca di capelli. La cicatrice causatagli da Billy Mercer settimane fa si è chiusa, ma è un ottimo promemoria.

    MS: Tu per prima, che stai in prigione, dovresti avere idea di come l'umanità possa essere variegata e fuori dal comune.

    Maca si alza quel poco appoggiando i gomiti e tirando su solo la testa per guardare la compagna. Anche lei la guarda seriosa ma non minacciosa.

    MV: Siamo suscettibili a quanto vedo. Ho forse detto che le sottovaluto o che le prendo alla leggera?

    Si è creata una leggera tensione. "Leggera". Abbastanza da far sudare freddo Rizos. Ma ne Maca ne Megumi sembrano soffrirne particolarmente.

    MS: No. Ma è giusto tenere i piedi per terra. È un trattamento che riservo a me stessa in primis. Voglio vincere.

    Maca guarda Rizos e subito capisce quello che deve fare. Consegna le cinture, prima a Maca e poi a Megumi. La carcerata si alza e poggia la propria cintura sulla spalla, quindi scrocchia le nocche di entrambe le mani.

    MV: Andiamo?

    Rizos è tutta gasata per aver assistito personalmente a questa scenetta.

    MS: Andiamo.

    La Shibata stringe il titolo nel proprio pugno, dando una pacca sulla spalla alla compagna di tag.

    MS: Faremo piangere di rabbia quelli che ci stavano acclamando.
     
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    Dimmi un po' di te, Deborah.

    Ti ho già detto... oh. Va bene.

    Quando avevo quattro anni ho puntato il dito contro una macchina ed ha fatto un incidente. Pensavo di avere un superpoetere incredibile, e non l'ho più alzato fino ai nove anni, quando una bambina mi ha preso a pugni. Sono caduta con il dito ancora dritto, impotente nel fermarla.
    Quando avevo dodici anni credevo ancora in Dio, alcuni ci mettono di più a farsela passare. Il mio migliore amico si era ammalato, ed ho pregato di salvarlo tutta la notte, parole magiche sussurrate a chi credevo potesse curare la persona a cui tenevo. È morto nella notte della sua malattia, lasciandomi lì, impotente nel fermarla.
    Quando avevo sedici anni mi sono fatta il mio primo tatuaggio, peccato per leggi che non seguivo. Mio padre si arrabbiò, e mi dimostrò con la cinghia ciò che le sue parole non erano capaci di esprimere. E rimasi lì, sotto i colpi della frusta, impotente nel fermarla.


    Non mi sembri impotente.

    Non più.

    Torna a casa, Amy, urlavano. Non è successo niente. Ma ero già via, sparita tempo fa. Mi inseguirono in Virginia, nel Maryland e nel Delaware, ma ero troppo veloce. Mio padre si fermò in New Jersey, spezzandosi una gamba, mentre cercava di rincorrermi per strada, impotente nel fermarmi.
    Provarono a mandarmi addosso i servizi sociali, che mi trovarono mentre vivevo nella metropolitana di New York. Mi chiesero di tornare a casa, e poi provarono ad obbligarmi. Ero maggiorenne, ma minacciarono di chiamare la polizia per vagabondaggio. Lì lasciai lì, entrando su un treno all'ultimo istante, l'espressione del tipo che mi stava parlando, impotente nel fermarmi.
    E alla fine arrivò la polizia, mentre mi allenavo in una palestra. Entrarono minacciosi, cercando una vagabonda di poco conto. Ma non ero più una ragazzina. La mia età mi era stata spazzata via di dosso. Sbattei in faccia al sergente il mio contratto di lavoro con la GPW, e il contratto di affitto che avevo appena firmato. Ero un libero cittadino, nel pieno possesso delle mie facoltà, e lui poteva andare a farsi fottere. Rimase a bocca aperta, impotente nel fermarmi.
     
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    New York, mattina presto. Crossroads II. Per ora, il pub è chiuso. E Vincent Cross può bere da solo al bancone.



    Forse, più che «bere», dovrebbe usare il verbo «tracannare». Ma non ha molta voglia di parlare, o di usare verbi. Vorrebbe fare tante cose. Spezzare in due Megumi Shibata. Scusarsi con lei. Uscire con lei una sera. Bere qualcosa. Scusarsi. Invitarla a cena e ridere insieme a lei dei bei vecchi tempi andati che non sono mai esistiti. Spaccarle una bottiglia di Don Perignon in testa. Qualcosa di grosso. Tante cose. Una porta si apre. Temperance, vestita con una felpa nera in pile (che non le sta per niente bene) che le arriva fino alle cosce, con dei jeans neri e degli stivali neri, arriva dentro il pub dall'ingresso di servizio, chiavi in mano.

    Immagine


    La ragazza - non era in Giappone? - fa qualche passo in avanti, sguardo fisso su Vincent e, avvicinatasi, sale sullo sgabello e vi ci si siede sopra, squadrandolo fisso. Nella scena rimane il silenzio per qualche secondo, con Temperance che continua a tenere gli occhi fissi e Vincent che continua a bere - ha smesso di contare a quante è arrivato.

    SCIAFF!

    Uno schiaffone. Temperance sta mettendo su fisico.

    TMP: Cazzo hai fatto?

    Cross sospira. Si massaggia la guancia.

    VC: Buongiorno anche te. Da quanto tempo che-

    SCIAFF! L'altra guancia.

    TMP: CAZZO. HAI. FATTO!?

    Silenzio.

    TMP: Sei un idiota.

    VC: Di nuovo, buongiorno anche a t-

    TMP: Questo non è un buongiorno. E non riesco a credere che tu sia il solito idiota sentimentalmente costipato di sempre.

    Cross fa spallucce.

    TMP: È UNA COSA SERIA! PRENDILA SUL SERIO!

    VC: Vuoi che la prenda sul serio?

    Temperance incrocia le braccia.

    TMP: Sai farlo senza battutine, senza arrabbiarti, con quella cosa chiamata "maturità"?

    VC: E tu sei farlo senza la Sugar Mommy dietro?

    Temperance si blocca sul posto.

    VC: Ti ha seguito, cretinetta.

    La ragazza si volta, sbiancando come un ladro beccato con le mani nel sacco.

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    Megumi chiude la porta del locale, con espressione seria. Probabilmente Temperance si rende conto solo adesso che quel rumore di tacchi costante non era normale. La giapponese si avvicina ai due, osservando in particolar modo il Biker, ed in secondo luogo la sua allieva .

    TMP: Avresti potuto dirmelo.

    MS: Avrei trovato il posto anche da sola. Una sfortunata coincidenza.

    VC: Ciao anche a te. Mi spiace se ti è rimasto il segno.

    MS: Ciao Vincent.

    Ad attirare l'attenzione dei presenti c'è un livido importante all'altezza dell'occhio destro della Cecchina, eppure non è la cosa più strana sul volto della Shibata. E' un'espressione mai vista prima quella sul suo viso, una serietà anomala. Cross scuote il capo.

    VC: BELLISSIMO! AVANTI COSÌ!

    Cross si mette in piedi, mani sui fianchi.

    VC: C'È ANCHE TUO MARITO!? TUO FRATELLO! IL TUO PAPARINO CON TUTTA LA DIETA GIAPPONESE E LA YAKUZA AL SEGUITO!? DOVRÒ ASPETTARMI FUJIHARA IN PERSONA A QUESTO PUNTO, UNA BELLA RIUNIONE DI FAMIGLIA TUTTI INSIEME!

    Cross tossisce per un po', cercando di ricomporsi.

    VC: Vorrei scusarmi di più e sinceramente, ma la verità è che sono troppo incazzato.

    TMP: Io non volevo che lei entrasse.

    VC: Lo so, bimba. Non è questo il punto.

    Cross punta col dito Megumi.

    VC: Il punto è che la nostra Miss Rompipalle Impicciona qui presente aveva bisogno del Cavallo di Troia per avere una singola possibilità di parlare con me, e l'ha sfruttato appieno. Sei fottutamente prevedibile. Vattene dalla mia proprietà.

    TMP: Ehi, il locale è mio!

    VC: Chi te l'ha comprato?

    TMP: Il nome sulla proprietà è il mio.

    VC: Chi ti ha fatto avere il contratto?

    TMP: Mi sarei aspettato frasi del genere nel 2018, Vincent.

    Cross finge offesa, ma digrigna i denti.

    VC: Oooooh, colpo basso! Le hai insegnato proprio tu, vero Shibata?

    Cross si rivolge a Megumi, che rimane a braccia conserte. Temperance gli schiocca le dita davanti al viso per riaverne l'attenzione.

    TMP: Parla con me, scemo. Io voglio che lei resti. Così la potete finalmente risolvere prima che mi vengano altre emicranie e John debba guardarmi in modo imbarazzato durante l'allenamento perché sono la figlioccia di quello che gli ha preso a pugni la moglie.

    VC: Lo dici come se fosse una cosa negativa.

    TMP: Oh, ma sentiti!

    VC: No, sentiti tu piuttosto!

    Cross punta il dito indice sulla fronte della ragazza.

    VC: Quello che faccio della MIA carriera è un MIO affare! Io mi sono fidato di lei! E la prima cosa che ha fatto è stato usare quello che le avevo detto per farsi bella davanti a tutti il cazzo di mondo! Avrò il diritto di essere incazzato o no!?

    MS: Con te stesso sicuramente.

    La nipponica irrompe nella discussione tra i due.

    MS: Con me forse. Con lei no.

    Indica Temperance, quasi cogliendola di sorpresa.

    MS: Mi dispiace che tu sia rimasta coinvolta in questa maniera. Come ti ho detto, una coincidenza sfortuanta. E preferisco tu ne stia il più fuori possibile. Non hai fatto nulla di male e non meriti nulla di male.

    Cross quasi alza le braccia al cielo.

    VC: Ah, sì! Ora fai la protettiva. ORA.

    Quasi gli sfugge una risata mista a un ringhio.

    VC: Manipolatrice del cazzo.

    Megumi alza gli occhi al cielo, prima di rivolgere di nuovo l'attenzione a Vincent.

    MS: Sto cercando di risolvere la questione in maniera civile e coinvolgendo meno persone possibili.

    La Cecchina si volta nuovamente verso Temperance.

    MS: Temperance. Potresti portarmi una pinta di Doppelbock?

    Lo sguardo di Megumi dice più di molte parole.

    TMP: Certo. Arriva.

    VC: Per me una Golden Ale.

    Temperance sembra meno convinta, ma annuisce.

    MS: Riuscire ad avere una conversazione normale con te non è affatto semplice eh, Vincent?

    Poggia i gomiti sul tavolo, unendo le mani e posandoci sopra il mento.

    MS: Almeno senza finire con un occhio nero.

    VC: Sii grata che non ti abbia preso tutto il naso, piuttosto.

    Scuote il capo.

    VC: Dimentica quello che ho detto. Oh, Gesù...

    Cross si passa una mano sul volto.

    VC: Cosa vuoi da me, Shibata?

    MS: Cosa voglio?

    Il sorriso della giapponese fa accapponare leggermente la pelle di Cross.

    MS: Posso dirti di certo cosa non voglio. Non voglio farti vuotare il sacco, perchè l'ho già fatto io. Non voglio fare una rissa che distrugga il locale perchè primo non sono nelle condizioni, secondo non se lo meriterebbe Temperance.

    Inclina un poco la testa.

    MS: Forse voglio capire perchè non mi hai fermata quando te ne ho dato l'occasione. O perchè mi hai colpita, invece di zittirmi a parole.

    Squadra il Biker.

    MS: Davanti a me vedo un gigante arrugginito che cade a pezzi e fa sempre più fatica a tenersi tutto dentro. Forse vorrei capire come hai fatto a ridurti in questa maniera. Cosa provoca la tua ruggine, le lacrime, il sudore o il sangue?

    Il sorriso della Cecchina si allarga ancora.

    MS: Ma sarò sincera. Non sono affatto sicura che tutto ciò che siano cose che voglio per davvero.

    VC: E io sono sicuro di non volere stare qui a farti da terapeuta per farti scoprire cosa vuoi.

    Cross sospira rumorosamente.

    VC: Quindi, a meno che tu non abbia qualcosa di chiaro da dirmi, spero che almeno tu abbia qualcosa per convincermi a farti rimanere qui dentro.

    Lo sguardo di Megumi si sposta.

    TMP: Ecco qui.

    Due boccali da una pinta l'uno vengono poggiati da Temperance sul tavolo. La minore della famiglia Deckard si allontana immediatamente, senza nemmeno aspettare un ringraziamento indossando delle cuffie per isolarsi e isolare i due.

    MS: Non deve essere facile per lei.

    La Shibata osserva la birra.

    MS: Eccoti un motivo per cui dovrei restare. Un boccale traboccante e qualcuno con cui parlare davanti a te. Si risulta meno patetici a bere in compagnia.

    Solleva il bicchiere, senza fare nessun brindisi, e fa un sorso.

    MS: Buona.

    Guarda nuovamente Cross.

    MS: Perché non mi hai fermata? Potevi farlo. Potevi dirlo tu. Sapevi che l'avrei fatto, se non avessi mosso un muscolo come fai da... da quando sei diventato così passivo agli eventi? Un anno? Due?

    VC: La vuoi smettere?

    MS: No. Tanto non mi fermerai, esattamente come a Indoor War.

    Cross espira dalle narici.

    VC: Senti Shibata, non voglio più giocare a giochi del genere. Ci sono già passato fin troppe volte. Troppe volte ho agito in modo calmo e posato, e troppe volte ne ho pagato le conseguenze.

    Cross indica l'occhio nero della Shibata.

    VC: Quello è un modo per farti capire quanto mi hai ferito.

    Quasi ride.

    VC: E pensare che mi hai fatto sfondare una porta perché sei una completa pazza.

    MS: Ah, io non ho problemi a dire che ho un'etica discutibile. Sono la stessa persona che ha ridotto Alice in uno stato pietoso, ha spaccato la faccia ad Ayumi, fa squadra con Maca e ha strangolato Viola per vincere un match. Se mi dicono di essere pazza, di essere una persona terribile, io sorrido e confermo. L'hai sempre saputo, Vincent. Non è colpa mia.

    Spallucce della nipponica.

    MS: Per quanto riguarda l'occhio nero, non è nulla di che. Anzi, è stato un gesto abbastanza penoso da parte tua. Ti ho fatto una domanda. Perché non mi hai fermata, Vincent?

    Altro sorso di birra.

    MS: Avresti una vita infinitamente più facile se rispondessi invece di scappare in continuazione. Senza tra l'altro prendere mai una posizione vera e propria. Devi solo rispondere e le cose inizieranno a sistemarsi da sole.

    VC: "Anche non prendere una posizione è prendere una posizione"...

    Cross guarda il boccale di Golden Ale, agitandolo in mano.

    VC: Retorica spicciola per idioti.

    Cross guarda Megumi.

    VC: Perché non ho motivo di volerti fare del male agendo. Solo reagendo. Non ho voglia di combattere con te. Ma mi difenderò se necessario. Il castello non si sposta. Lo si difende e basta.

    MS: Ma di che cazzo stai parlando?

    Megumi guarda la birra del Biker, poi alza lo sguardo.

    MS: Sei ubriaco o cosa? Cazzo, Vincent.

    Si passa una mano sul volto, mandando giù un altro sorso di birra.

    MS: Ti ho fatto una domanda e piuttosto che rispondere preferiresti darmi un altro cazzotto. Vincent.

    Lo guarda dritto negli occhi.

    MS: Perché non mi hai fermata?

    VC: Perché le metafore ti passano sopra il capo. Ma tu non vuoi metafore.

    Cross sospira.

    VC: Te l'ho detto. Perché non ho motivo di farti del male. Ti ho colpita solo perché tu hai scelto di oltrepassare la linea. Tutto qui. È tutta colpa tua, per quel che mi riguarda. Ti ho dato la possibilità di non farlo. Tu hai scelto di farlo. Io ho reagito. Fine della storia.

    Quasi sorride.

    VC: E ora ti ritrovi con un occhio nero.

    MS: No Vincent. Tu potevi fermarmi. Potevi fare quell'annuncio prima di me e avresti mandato gambe all'aria tutto quel teatrino che ho imbastito per farti reagire, per smuoverti dal tuo essere passivo, dal tuo stare fermo nella speranza che il "brutto periodo" passi. Non eri obbligato a colpirmi. Ti ho dato minuti per smuoverti, per trovare il coraggio di fare ciò che ho fatto io. Ma hai scelto che colpirmi fosse l'opzione migliore.

    Cross manda giù un altro sorso. Il suo boccale è finito, mentre quello della Cecchina è a malapena a metà.

    MS: Tu speravi non facessi per davvero quell'annuncio appellandoti al mio buonsenso. Speravi di poter rinviare, e rinviare, e rinviare. Cos'è, ti saresti presentato a War of Change in mocassini, mettendo gli stivaletti al centro del ring?

    La giapponese incrocia le braccia.

    MS: Un occhio nero, per una wrestler, per una ex fighter, non significa davvero nulla. È una botta come un'altra. Guarisce. Si sistema. Ci si opera e si va avanti.

    L'espressione di Megumi è truce.

    MS: Quello che non vuole più salire su un ring sei tu. Speravi di mettere il mondo davanti al fatto compiuto per scappare un'ultima volta. Perché quando c'è un problema, per te la soluzione ideale è sempre quella di scappare. Di ignorare l'ignorabile, fino a quando semplicemente non ti crolla il mondo addosso. E torni a piangerti addosso chiedendoti perché il mondo sia così crudele con te. Scegli la tua stessa miseria e te ne lamenti.

    Silenzio. Cross annuisce. Beve.

    VC: Fuori.

    MS: Sei un bambino viziato. Tra un po' ti metti le mani sulle orecchie ed inizi a farneticare pur di non sentirmi.

    VC: Quello che sono non è di tuo interesse. Stammi lontana. Sono più che sicuro che ci siano un sacco di persone là fuori che hanno bisogno del tuo aiuto. Io non sono una di queste.

    Megumi sospira.

    MS: Perché devi sempre essere così testardo?

    VC: Perché so chi sono. Non puoi fare nulla per me. Nessuno può. Puoi solo farmi stare peggio. E lo hai già fatto.

    MS: La verità è che tu rifiuti qualsiasi tipo di aiuto solo perché ti sei arreso e non hai alcuna voglia di combattere.

    Megumi accavalla le gambe.

    MS: Anche tu puoi essere aiutato.

    Cross sbuffa.

    TMP: Smettila.

    VC: Gli vuoi dare corda tu?

    TMP: Tu rifiuti sempre l'aiuto di tutti.

    VC: Non mi conosce. Non sa chi sono. E io non voglio il suo aiuto.

    Megumi quasi sembra incredula.

    MS: È proprio questo il punto: tu non vuoi. Non vuoi lottare per sfuggire da questo limbo.

    Crosssospira nuovamente.

    VC: Sono stanco.

    Chiude la mano a pugno.

    VC: Sono stanco. La gente parla di me come se avesse una vaga, minima idea di quello che provo. Sono stanco di vedere la gente che parla di me. Sono stanco della psicanalisi da due spiccioli che tutti voi provate a farmi. Nessuno può aiutarmi. Credo possa bastare.

    MS: Mai preteso di sapere cosa provi.

    Megumi rimane in silenzio con lo sguardo fisso verso Cross per un paio di secondi.

    MS: Il fatto è che sei un codardo, Vincent. E non me lo aspettavo. Tutti quanti hanno degli scheletri nell'armadio, non sei l'unico. Non sei così speciale, Vin. Scendi dal piedistallo.

    Cross chiude la mano destra a pugno così forte che del sangue inizia a colare per terra.

    VC: Tu non hai idea. Tu non hai idea. Esci subito di qui. Non mi farò mancare di rispetto da te. FUORI!

    Il gigante indica la porta a Megumi, ringhiando. Questa scuote la testa amareggiata.

    MS: Lo prenderò come un "No, non ho la minima idea di riflettere su ciò che hai detto e non farò la minima azione per risolvere i miei problemi". Come preferisci. Ti immaginavo decisamente meglio. Non mi stupisco che nessuno nel backstage non ti rispetti più, e preferiscano Montoia o mio fratello.

    VC: FUORI!

    Gli occhi del Biker sono sbarrati, iniettati di sangue. Megumi però sembra tutto meno che impressionata dalla scena. Mette mano alla borsa che si portava a tracolla, alzando poi lo sguardo verso Temperance e porgendo diverse banconote alla ragazza.

    MS: I soldi per la mia birra, per le successive venti sue birre, eventuali superalcolici e una abbondante mancia per te per il disturbo. Faccia l'unica cosa che gli riesce bene.

    Temperance osserva i soldi confusa. Forse leggermente spaventata.

    TMP: Non posso.

    MS: Se non li prendi dalla mia mano, li raccoglierai da terra. Non esco di qui con questi soldi in tasca.

    VC: NON RIVOLGERLE PIU' LA PAROLA E VATTENE!

    La Shibata non si scompone. Lentamente, la mano della più giovane dei Deckard si allunga, prendendo i soldi.

    TMP: So difendermi da sola. <3

    Cross osserva la scena. Non parla. Si mette le mani davanti agli occhi, mentre il rumore dei passi della Cecchina si fa sempre più debole. Una porta che si chiude. Il rumore di un bicchiere che si riempie.
     
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    in un metaverso lontano lontano...




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    EPISODE V
    CORTEX STRIKES BACK


    E' un periodo oscuro per
    la ribellione. Nonostante la Morte Nera
    sia stata distrutta, le truppe Imperiali
    hanno stanato dai propri nascondigli
    i ribelli e li hanno inseguiti per tutta
    la galassia. Ma questa è una storia che già sapete...

    Ciò che non sapete è che nonostante
    siamo in pieno #CancelTWC mi è comunque
    venuta voglia di fare questo promo. Certo,
    l'avrei potuta finire a quello dello scorso anno
    che era una parodia che ironizzava sì su
    Una Nuova Speranza, ma in qualche modo anche sugli
    altri capitoli di Star Wars, ma ho voglia
    di cazzeggiare quindi bella. Probabilmente
    questo sarà più corto e più metacomedy, inoltre
    dal meme iniziale dovreste già aver capito
    dove andrò a parare...

    Inoltre avrei dovuto postarlo decisamente prima,
    ma tra negativizzazione al Covid prima e
    finale di CL conquistata poi non ho avuto tempo.
    E sì, ho scritto CL per lasciare ambiguità ai posteri.

    Ma finiamola di cazzeggiare, o meglio,
    finiamola di cazzeggiare con i titoli di testa.
    E' il momento della parte 2 di 3
    (sì, è una trilogia che completerò anche in caso
    di chiusura della TWC) della saga di Star Wars...



    Ci troviamo sul pianeta Hoth.

    187433-Star_Wars-The_Old_Republic-Hoth-748x421



    Sperduto tra la tempesta di neve troviamo Luke Skywalker in groppa a una cosa strana di cui non mi ricordo il nome.

    KNncYqq



    Skywalker vede precipitare qualcosa e così contatta i propri alleati.

    Luke: Qui Echo 69 a Echo 90, mi ricevi?

    Han: Ho cambiato alias Luke, ne avevamo già parlato!

    Sospiro rassegnato per Luke.

    Luke: Echo 69 a Midichlorian Bukkake Princess, mi ricevi?

    Han: Sì, ti ricevo.

    Luke: E' caduto un meteorite, vado a controllare.

    Detto ciò Luke si avvia per controllare, ma ecco che viene aggredito da un Wampa...

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    Cioè, Wumpa per dare un seguito al titolo e al meme iniziale. Luke sviene e il Wumpa lo rapisce mentre le immagini dissolvono con Windows Movie Maker e ci portano nella base ribelle in cui Han Solo ha appena raggiunto la Principessa Leia.

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    Han: Beh tettine zuccherate, io vado.

    Leia: Che cosa?! Nello scorso film avevi detto che se te la davo restavi!

    Han: E tu me l'hai data?

    Leia: Sì!

    Solo alza le sopracciglia e inizia a riflettere mentre Leia lo guarda seccata.

    Han: Ah giusto! Lo abbiamo fatto nella sala del trono durante il finale auto-conclusivo ma anche no dell'altro promo. Ok bella allora, resto.

    Ma ecco che un ribelle random raggiunge Han e Leia e lo informa che Luke non è rientrato alla base. Solo prende una delle creature strane e si avvia alla sua ricerca. Dissolvenza e ci troviamo in una grotta in cui Luke è appeso a testa sotto e sta riprendendo conoscenza. Skywalker nota a distanza la sua spada laser e tenta inutilmente di arrivarci, ma poi grazie alla Forzah riesce a recuperare la spada, a liberarsi dal ghiaccio senza staccarsi le gambe e ad atterrare illeso. Il Wumpa cerca di aggredirlo ma lui lo squarta e poi si avvia nella tormenta in piena notte invece che saggiamente aspettare il giorno, cosa che lo porta a svenire dopo qualche metro. Ma ecco che tra le nevi gli compare il fantasma della Forza di Obi-Wan Kenobi, tecnica inventata da Qui-Gon Jinn prima che divenisse l'allenatore in seconda del Bologna.

    rVfA2Pp



    Obi-Wan: Luke...

    Luke: Ben...

    Obi-Wan: Luke...

    Luke: Ben...

    Obi-Wan: Luke... Fai una foto a Leia sotto la doccia e mandamela a [email protected]...

    Luke: Ben...

    Obi-Wan: Poi vai nel sistema di Dagobah e impara la via della Forza dal maestro Yoda...

    Luke: Ben...

    Obi-Wan: MI CHIAMO BEN, LO SO CAZZO!

    Sospiro seccato per Obi-Wan che poi si dissolve mentre Luke sviene e Han lo trova mentre questo sta ancora delirando.

    Luke: Ben... Dagobah... Yoda... Leia sotto la doccia...

    Solo ridacchia divertito.

    Han: Questa cosa mi fa ancora troppo ridere. Che hype per quella scena!

    La creatura cavalcata da Han collassa per il freddo così il contrabbandiere la squarta e ci mette dentro l'alleato in modo da farlo scaldare creando una scena splatter perché sì. Il giorno dopo Luke viene portato nella base ribelle per le cure, ma nel frattempo una nuova dissolvenza ci porta su un incrociatore dell'Imper- No! Han Solo compare indispettito in primo piano.

    Han: No cazzo! Capisco la necessità di sintetizzare e skippare alcune scene visto che è un cazzo di film di due ore e mezza riadattato a promo su News, però sono anni che aspetto questo momento e non può essere tagliato! Non ti rendi conto che è dal 2015 che ho iniziato a fare battute su quei due, e per una volta che possono baciarsi non esiste che la scena venga eliminata. Perciò dai, procedi...

    E va bene... Allora, una volta che Luke è nella base ribelle Leia lo bacia per indispettire Han Solo. Contenta?

    Han: No. Voglio pathos e immagine.

    E che cazzo! La Principessa Leia, ormai stanca delle continue discussioni con Han Solo, coglie la palla al balzo e consapevole dei sentimenti che questo prova per lei, si scambia un passionale bacio con Luke Skywalker al solo scopo di indispettire il contrabbandiere.

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    Va bene così?

    Han: AVOJA!

    Proseguiamo...



    Ed ecco che l'Imperial March debutta ufficialmentə mentre Darth Vader, tranquillamente sopravvissuto alla battaglia di tre anni prima, nota la presenza della base ribelle su Hoth grazie a un droide da ricognizione che Luke aveva scambiato per un meteorite e non grazie alla Forzah.

    jpg



    Vader da l'ordine di assalire Hoth e parte una battaglia tra i ribelli e dei cammelli meccanici che vede un botto di extra venire trucidati mentre i protagonisti, ovviamente, riescono a fuggire. Leia, Han, Chewbecca e C-3PO fuggono sul Millennium Falcon, mentre Luke parte insieme a R2-D2 alla volta di Dagobah. Ne approfitto per mettere le immagini dei personaggi elencati che ancora non avevo mostrato...

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    Nel frattempo i caccia e gli incrociatori dell'Impero inseguono il Millennium Falcon e Han decide di seminarli in un campo di asteroidi, cosa che gli riesce alla perfezione nonostante un mercantile dalla difficile manovrabilità se paragonata a snelli e agili caccia imperiali, ma visto che nell'astronave ci sono quattro personaggi principali di cinque fila tutto per il verso giusto, idem quando entrano in una grotta che in realtà è solo la tana di un mostro spaziale che quasi li divora ma, ovviamente, non ci riesce. Luke nel frattempo raggiunge Dagobah e si schianta in una palude, facendo arenare il proprio Ala-X. Ovviamente nonostante sia un pianeta che si estende per quasi un miliardo di kilometri quadrati, Luke atterra proprio in prossimità del luogo dove Yoda è in esilio volontario. Una volta essersi ripreso, Luke si trova davanti Yoda.

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    Luke: E tu chi sei?

    Yoda: Non sono Yoda.

    Pausa.

    Yoda: Va bene, sono Yoda.

    Reazione sorpresa per Luke.

    Luke: Mi insegnerai le vie della Forza.

    Yoda: No.

    Pausa.

    Yoda: Va bene, te le insegnerò.

    E da qui parte un allenamento che porta Luke anche in un'oscura grotta in cui affronta una versione illusoria di Darth Vader che decapita, solo per poi scoprire che sotto la maschera c'è lui stesso. La cosa lascia Luke decisamente turbato, ma nel momento in cui sente che i suoi amici hanno bisogno di lui parte senza aver completato l'addestramento, pronto per soccorrere i propri compagni che sono diretti verso il pianeta Bespin e sono inconsapevoli che al loro inseguimento c'è Boba Fett, uno dei più temuti cacciatori di taglie della galassia...

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    Boba Fett: Uffa però! Perché devo sempre fare la parte dell'antagonista secondario che viene ucciso?

    Boba Fett non viene ucciso.

    Boba Fett: Invece sì! Su Tatooine!

    No, sopravvive.

    Boba Fett: Davvero?

    Sì. Non so come perché non ho visto Mandalorian e Book Of Boba Fett, ma sì, riesce a salvarsi.

    Boba Fett: Evviva!



    Dissolvenza nella Città delle Nuvole dove il Millennium Falcon atterra.

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    Il gruppo viene accolto da degli strani individui...

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    Leia: E voi chi siete?

    ??: Landi.

    La Principessa guarda un altro individuo.

    Leia: E tu?

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    ???: Lando.

    Ma ecco che Han va ad abbracciare Land-

    ???: No, no e assolutamente no!

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    Una ragazza, vestita come una normale terrestre, irrompe nella scena.

    ???: Questo promo è sbagliato per tanti motivi, ma questa cosa è inaccettabile! C'è il meme all'inizio che dovrebbe discolpare, ma no, non si farà il white washing sul personaggio di Lando solo per fare la gag su Landi. Esigo una rettifica!

    Han: Ma chi cazzo è questa?

    Leia: E' una zoomer.

    Han: Sarebbe?

    Leia: Una che si indigna per qualsiasi cosa.

    Han: Merda, allora io sono fottuto con questa generazione.

    Leia: Esattamente. Tu sei più da millennials, quelli cresciuti a pane e cinepanettoni.

    Passo avanti per la zoomer.

    Zoomer: Silenzio! Per rappresentanza e rispetto esigo un immediato recasting al personaggio di Lando, altrimenti boicotteremo il film! Hashtag Cancel Star Wars!

    Scambio di sguardi rassegnati tra Leia e Han. Nuova dissolvenza nella Città delle Nuvole dove il Millennium Falcon atterra.

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    Il gruppo viene accolto da degli strani individui...

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    Leia: E voi chi siete?

    ??: Landi.

    La Principessa guarda un altro individuo.

    Leia: E tu?

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    ???: Lando.

    La Principessa Leia guarda verso la zoomer che annuisce soddisfatta mentre Han va ad abbracciare Lando che, all'insaputa di tutti, ha un accordo con Darth Vader affinché l'Impero lasci stare la Città delle Nuvole, e per questo attira in trappola i protagonisti. Vader ha intenzione di ibernare Luke nella grafite, ma prima vuole testare il procedimento su Han Solo...

    Han: E che cazzo...

    Quindi si appresta a procedere, ma prima che questo possa accadere Leia si fa avanti.

    Leia: Han, ti amo!

    Solo sgrana gli occhi e guarda Vader.

    Han: Ehm... Ci sbrighiamo o no con questa ibernazione?!

    Ed ecco che Han viene ibernato e consegnato a Boba Fett.

    Boba Fett: Sììììììììììì! Sono utile!

    Gli altri vengono scortati via mentre Vader resta nella stanza dell'ibernazione in attesa di Luke che dopo un po' si palesa. Prima che inizi la battaglia Lando fa il turn face e aiuta gli altri a scappare e a riorganizzare i ranghi per liberare Han Solo, ma visto che ci vorranno tre anni torniamo alla battaglia con le spade laser.

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    La GIF vale come se avessi descritto tutta la battaglia, tanto il momento importante è un altro che inizia con un fendente di Vader che taglia a Luke una manoh, poi quando questo è a terra lo esorta a unirsi al Lato Oscuro, e al rifiuto del giovane, scena topica...

    Darth Vader: Luke, sono tuo padre.

    Luke: Okay.

    Vader si gratta la testa.

    Darth Vader: Come okay? Non sei sorpreso?

    Luke: Beh, contando che la mia versione canonica è un wrestler proveniente dalla famiglia più importante di una società segreta che è combattuta dalla madre e dalla sorella e comandata dal padre e dell'altra sorella che pur di convertirlo al lato oscuro ha ben pensato di far creare un chip, poi retconato in psicofarmaco, da un'altra wrestler che in seguito si redime e diventa la sua compagna di vita, capirai che ci vuole più di questo per sorprendermi...

    Darth Vader: Non hai tutti i torti... Beh, che si fa?

    Luke: Seguiamo la trama.

    E detto ciò Luke si getta in una voragine, la stessa dove la sua spada laser è finita e che per qualche oscuro motivo fu poi ritrovata e data a Rey. Luke riesce a salvarsi aggrappandosi all'Obelisco di Bazar, e con il potere della Forzah riesce a contattare Leia che si fa indietro e lo salva. La manoh di Luke viene ricostruita, e mentre lui, Leia e i droidi guardano Chewbecca e Lando partire alla ricerca di Han Solo il film finisce con un cliffhanger per mettere hype per il seguito.

    to-be-concluded-to-be-continued

     
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    Roma, Italia
    09/06/2022
    09:38 AM




    Carcere di Rebibbia.La struttura penitenziaria capitolina è solo l'ultima delle tante che hanno ospitato Macarena Vargas, obbligata a soggiornare in celle sempre diverse per via dei suoi impegni legati al wrestling.



    La bionda sonnecchia all'interno della sua cella, in isolamento. Perchè è finita li? Bella domanda. Probabilmente ne ha combinata una delle sue, ma la cosa nemmeno le dispiace. Meno scocciatori attorno, meglio è. Il sole è alto, ma lei dorme ancora. Solo un battere metallico di un manganello che sbatte contro la porta le fa aprire le palpebre.

    ???: Hai visite.

    Maca capisce nonostante la guardia le abbia parlato in italiano e si alza, con fare leggermente circospetto. Non risponde, ma il secondino può vedere tramite la finestrella che è pronta ad andare. La porta si apre, e la spagnola viene accolta da due corpulenti poliziotti, che la ammanettano e la scortano. Nonostante ci sia da meno di 48 ore, ha già capito dove si trova l'area per i colloqui, e solleva un sopracciglio quando le due guardie prendono la direzione opposta, guidandola verso una porta tagliafuoco. Quando questa viene aperta, l'aria calda del cortile interno del carcere le investe la faccia. Stranamente però, nessuna delle detenute che si stanno godendo l'ora d'aria la degna di uno sguardo. C'è un altro elemento che catalizza l'attenzione della prigione intera, una persona che Maca ormai conosce discretamente.



    Megumi Shibata è all'interno del campo da calcetto che normalmente le carcerate romane usano per svagarsi quando possibile. La giapponese esegue esercizi di stretching, venendo sorvegliata dalla polizia penitenziaria che si assicura nessuna delle detenute provi ad avvicinarsi in maniera non autorizzata. Le altre donne della struttura hanno reazioni miste al vedere una figura del genere fare quel genere di movimenti. Qualcuna la insulta per aver occupato il campetto, qualcuna prova ad imitarla, ma la maggior parte resta in silenzio o parlotta a bassa voce. Quando la Cecchina nota la Vargas, interrompe il suo riscaldamento.

    MS: Maca! Finalmente, ti aspettavo.

    Maca, nell'avvicinarsi alla compagna di tag, mostra un lieve sorriso che può essere di sorpresa o di compiacimento. O di entrambe le cose.

    MV: Che ci fai qui?

    MS: Visita a sorpresa in vista del match.

    La Cecchina sorride di fronte alla reazione tutto sommato positiva della spagnola.

    MS: Sarà un match tosto e ci tengo a non fare brutta figura. Quindi due chiacchiere e un po' di allenamento extra non può che farci bene.

    Come prevedibile, la faccia di Maca si trasforma in una smorfia, quasi di disgusto. Per quanto ora si alleni con impegno in prigione, non è un'amante degli allenamenti. Soprattutto quelli extra.

    MV: Passi la chiacchierata per annoiarmi di meno, ma tutti questi chilometri per un po' di allenamento erano proprio necessari?

    Cenno di si con la testa.

    MS: Certo. Ne farei anche di più se servisse.

    La carcerata alza gli occhi al cielo, mentre si rimbocca le maniche fino a scoprire i gomiti. Megumi invece mette le mani sui fianchi.

    MS: Buongiorno!

    Il gruppo nel cortile si "volta". Non hanno mai staccato gli occhi da loro, ma solo ora si sentono effettivamente coinvolte da quello che sta succedendo.

    MS: Il mio nome è Megumi Shibata e lei è la mia partner Macarena Vargas. Siamo wrestler e vogliamo lottare.

    Si genera una risata nel cortile, e la prima a ridere è proprio la compagna della due volte campionessa del mondo. Maca, una wrestler?

    MS: Niente infortuni, niente violenza eccessiva. A prescindere, avrete una nuova palestra da usare. Chi lotterà, avrà un permesso speciale per uscire quarantotto ore. È il massimo che sono riuscita ad ottenere.

    Qualcuna alza un sopracciglio. È una sorta di scambio. Il rischio di farsi male per davvero, in cambio di 48 ore di libertà vigilata. Diverse detenute italiane si tirano indietro, vola qualche vaffanculo. Ma alcune restano. In tutto ciò, Maca osserva Megumi seriosa, la conosce e sa che non è nuova a questo genere di proposte, ma cade dalle nubi quando la giapponese si rivolge nuovamente a lei, non vedendo particolari reazioni.

    MS: Certo che l'italiano non è semplice.

    Maca ricambia lo sguardo per alcuni secondi, poi rivolge l'attenzione ai presenti. Il suo accento spagnolo favorisce di gran lunga la comprensione delle sue parole.

    MV: Quello che non avete capito è che se siete qui, siete condannate. Siete delle criminali. Siete tutte delle codarde, delle merde, delle figlie di puttana. Non lo credete anche voi che il wrestling è pura finzione? Non lo volete provare sulla vostra pelle? Avete una grandissima occasione di uscire per un paio di giorni senza troppi sforzi. Non ci provate nemmeno? Ah! Che tristezza questo posto!

    Megumi si volta, sorridente. Un sorriso vero, soddisfatto, che però viene fulminato con lo sguardo da Maca.

    MS: Ok, ok...

    L'Arma Bianca fa un passo in avanti.

    MS: Nessuna?

    Finalmente una figura si fa avanti. È una detenuta sulla trentina, dai capelli scuri, la faccia di chi in carcere ci ha trascorso parecchio tempo e un fisico decisamente più imponente rispetto a Megumi o Maca che comunque non sono fuscelli. La Shibata porge la mano.

    MS: Come ti chiami?

    CAR: Francesca De Angelis.

    MS: Bene. Iniziamo.

    La detenuta non se lo fa ripetere due volte e cerca subito di strattonare la giapponese per tenerla sotto il proprio braccio, ma la Shibata è brava a tenere testa ad una donna apparentemente molto più forte di lei e chiude un lucchetto al braccio, prima di lasciarla andare. Vuole farla innervosire, ed infatti l'italiana carica a testa bassa per travolgerla... Ma cade in ginocchio per uno sgambetto della nipponica, che procede a colpirla con la Shobatsu!



    Ovviamente sono calci molto più deboli di come li darebbe durante un match vero, ma il colpo si è fatto sentire. Sembra che la carcerata non possa più continuare, e Megumi le porge la mano per rialzarsi, il tutto sotto lo sguardo serio di Maca... Ma Francesca sputa in faccia alla due volte world champion, attirandosi le simpatie delle altre detenute! Megumi si passa la mano sul volto, senza perdere la calma... Prima di colpire con una ginocchiata sullo zigomo la detenuta, che rotola per terra esponendo la schiena!



    Megumi ne approfitta e chiude la Doku Ame!



    Elevated Camel Clutch! Solo ora la sua avversaria riesce a urlare un debole...

    FDS: Basta! Basta!

    La Shibata lascia andare la presa, con l'italiana che si tiene il collo e fugge dietro il pubblico che si è creato. Ora non applaude più nessuna. Nemmeno Maca sembra avere un'espressione troppo serena, mentre la Cecchina si pulisce le mani battendole una contro l'altra, prima di sedersi incrociando le gambe.

    MS: La prossima va contro di lei.

    Maca rivolge uno sguardo piuttosto truce ai presenti, tenendosi le mani in tasca in quella tipica posa da boss.

    MV: Chi si offre?

    Diverse donne si contendono la possibilità di affrontare la bionda carcerata. E' evidente che non hanno gradito le parole di poco fa, così come per l'atteggiamente arrogante che sta tenendo proprio ora. Si fa avanti un'altra donna, anch'essa piuttosto corpulenta con varie cicatrici visibili sul volto e sulle braccia ben sviluppate. Si piazza proprio davanti a Maca, per nulla intimorita e continuando a tenersi le mani in tasca.

    CAR2: Ti spacco il culo. Sono...

    MV: Non ho chiesto il tuo nome.

    CAR: Fanc...

    La voce si strozza perchè riceve una improvvisa ginocchiata, così forte che la piega in due.



    Strabuzza gli occhi, fa solo in tempo a vedere un movimento. Una rotazione di un calcio che la fa volare prima di cadere a terra, di pancia.



    E' cosciente ma è rimasta immobile. Sulla carta, il match non è ancora finito. Maca, nonostante l'abbia vista per bene soltanto pochi minuti prima, ripete in maniera esemplare la stessa mossa finale di Megumi, la Doku Ame!!!



    Con la differenza sostanziale che la sta applicando con tutte le forze e uno sguarda satanico che spaventa le altre prigioniere!!! La tizia è subito svenuta e non avrà mai modo di dire che non può più combattere! La schiena si sta contorcendo sempre di più! Sembra volergliela spezzare in due! Megumi rientra frettolosamente davanti a Maca.

    MS: Basta così.

    Maca si ferma immediatamente e lascia andare la donna. Cala un silenzio imbarazzante dove Maca rivolge lo sguardo ai presenti e istintivamente li abbassano. Hanno appurato in prima persona di cosa sia capace Maca, la famosa prigioniera spagnola. Megumi ora è la sola ad applaudire. La seconda carcerata striscia via. Può ancora muoversi, miracolosamente, e le due Mercenarie ora stanno fianco a fianco. Maca con le braccia incrociate e lo sguardo inviperito, Megumi invece più gioviale.

    MS: Restano due posti. Vi suggerisco di venire in coppia. Rendiamo le cose un minimo interessanti.

    MV: Che posto del cazzo! La peggior prigione di sempre.

    Due gemelle si fanno avanti. Non sembrano particolarmente muscolose, anzi. Hanno anche l'aria parecchio intimorita.

    CAR3: Non vogliamo essere aggressive come le altre. Vogliamo solo uscire di qui per un po'.

    CAR4: Non esagerate, per favore.

    La Shibata osserva la sua compagna.

    MS: Che pensi?

    Maca li scruta, osservando i loro corpi.

    MV: Penso che possano cavarsela. Hanno l'aria di essere... sfuggenti.

    La Cecchina annuisce.

    MS: Va bene, voi fate del vostro meglio.

    Le due si avvicinano. È palese che non sappiano come combattere, ma siano abituate a scappare di corsa. Quando Maca fa un passo in avanti, loro arretrano. Megumi fa un cenno alla spagnola, che arretra. Vuole che siano loro a farsi avanti, e riescono a trovare un po' di coraggio... Fino a quando Megumi non fa volare un diretto sinistro! Il pugno non va a segno però, sfiorando una delle due gemelle, che sbianca, ma con il braccio in mezzo non può vedere il Roundhouse Kick che la Shibata aveva in serbo fin dall'inizio! La ragazza cade a terra, mentre Maca fa un cenno alla sua compagna di squadra, portandosi alle spalle della loro avversaria!



    MS: Testa!

    La Diabla capisce al volo e mira alle gambe mentre la sua Avvocatessa punta al collo!



    Blitz! Tutte a nanna! Entrambe sono KO, ed ora nessuna sembra aver più intenzione di avvicinarsi. Maca annusa più volte con il naso e si avvicina sempre di più a una delle due ragazze. Tasta le tasche dei pantaloni e ci fruga dentro. Estrae un pacchetto di sigarette e se lo mette subito dentro una tasca. Va dall'altra ragazza, ripete la stessa operazione e trova uno spinello. Se lo mette sotto il naso e ne aspira il profumo di quel tabacco. Deve essere di prima qualità a vedere dalla beata espressione della carcerata. Si gira verso Megumi.

    MV: Hai un accendino?

    La giapponese annuisce. Lo prende dalla tasca e lo lancia.



    Lo accende e si gusta lentamente quel sapore. Dopo qualche tirata, lo offre a Megumi.

    MV: Vuoi farti un tiro? Fidati che merita...

    MS: No, grazie. Come se avessi accettato.

    La giapponese si siede nuovamente, incrociando le gambe e poggiando i palmi delle mani dietro di sé. Guarda il cielo, dove il sole di giugno è alto e scalda parecchio l'aria.

    MS: Che bella giornata. È un peccato essere qui solo per lottare.

    In questo momento, Maca è parecchio concentrata a gustarsi lo spinello, ma risponde prontamente.

    MV: Ti farei volentieri compagnia per andare a spasso, ma sai com'è...

    Un'altra tirata.

    MV: Di cosa volevi parlare?

    Non si è dimenticata quando Megumi ha detto che voleva fare due chiacchiere.

    MS: Lavoro.

    Sorride, sdraiandosi sul cemento con le mani unite dietro la nuca.

    MS: Sai chi abbiamo contro?

    MV: La prima cosa? Una di loro due ha una cintura che starebbe meglio sulle nostre spalle.

    Maca sa che non era quello che voleva sentire, o almeno solo quello. La conferma arriva dall'espressione leggermente insoddisfatta della compagna.

    MV: Sono tipe parecchio strane.

    Megumi se la guarda, della serie... "senti chi parla", ma lei non se ne cura.

    MV: Sono tipe cazzute, sanno il fatto loro. Non so quanto bene sia il loro ranking ma di sicuro sono di livello alto, molto alto. Non vanno assolutamente prese sottogamba. Non mi sembrano eccezionali sul ring, ma ho l'impressione che sanno come si vincono i match meglio di altri.

    MS: Concordo su tutto, più o meno.

    La Cecchina annuisce.

    MS: Sono contenta tu abbia un'idea abbastanza chiara, e lo sono ancora di più per la tua voglia di vincere sia questo match che il match per i TWC Tag Team Championships.

    Si tira su, pulendosi la schiena.

    MS: Sono in buoni rapporti con loro. Alisa, quella con la cintura, è stata molto vicina a mio fratello, mentre Samantha, la bionda, è mia amica. Posso dirti una cosa, in tutta tranquillità.

    Maca sembra quasi incuriosita, mentre la Shibata fa roteare l'indice vicino alla tempia.

    MS: Samantha è un po' matta. Un po' tanto. È una difficile da prevedere e che si diverte ad attaccare in modi... poco ortodossi diciamo.

    MV: Tipo?

    MS: Diciamo che una delle sue mosse preferite è un calcio di punta alla vagina. Per darti un'idea di che persona è.

    La bionda si fa un'altra tirata.

    MV: Che siano tue amiche o no, per me conta zero. Non mi pare che nessuno si sia mai comportato correttamente se si tratta di vincere.

    Di nuovo, espressione di Megumi della serie... "senti chi parla". Di nuovo, Maca non se ne cura.

    MV: Quello che voglio dire è che non ho mai visto nessuno combattere in modo regolare. Pure quelli che si professavano dei santi di merda. Al massimo questa Samantha sarà un po' diversa rispetto ad altri.

    Altro cenno di assenso della nipponica.

    MS: Già. Sul ring ci possono essere compagni di squadra, ma gli avversari non possono essere amici. Dopo la campanella, fuori dal ring, è un altro discorso.

    Sembra essere più seria, come se la cosa l'avesse colpita sul personale.

    MS: Non mi aspetto un incontro pulito. Alisa da l'aria di essere quella sana delle due, ma è fuori come un balcone anche lei. Sa essere una persona sadica. Però sai cosa non sa?

    Maca alza un sopracciglio.

    MS: Non sa di avere contro la lottatrice più spregiudicata che abbia mai visto su un ring.

    Punta il dito verso la spagnola.

    MS: Non ha la minima idea di chi sta per incontrare.

    Maca accenna a un sorriso di approvazione. Altra tirata di spinello, ormai è quasi finito.

    MV: Se non lo sa, lo scoprirà.

    La Shibata sorride, in silenzio, fissando un punto lontano non ben definito. La Diabla nota tutto ciò, e si lascia scappare un ghigno.

    MV: Hai di nuovo quello sguardo.

    L'Arma Bianca cade dalle nuvole.

    MS: Mh?

    MV: Quello sguardo da tossica che avevi in aereo dopo aver vinto. Da drogata di vittorie.

    Ancora silenzio per qualche istante. Megumi sembra ritrovare "lucidità".

    MS: Si.

    Guarda la sua compagna di team.

    MS: Sono dipendente dalle vittorie e dai titoli. Non bastano mai. Ne voglio sempre di più.

    Si mette in piedi, porgendo la mano alla spagnola, che la afferra e si rimette sulle proprie gambe.

    MS: Quindi vediamo di vincere. Sia qui, che a War of Change. Dimostriamo chi è il tag team numero uno al mondo.

    MV: Assolutamente.

    Maca prende tra le dita lo spinello.

    MV: Sicura che non vuoi farti una tirata? Non sai cosa ti perdi.

    MS: Se vinciamo me la faccio. Promesso. Per ora goditelo tu.

    MV: Okay.

    La giapponese da una pacca sulla spalla alla sua compagna, che fa un ultimo tiro prima di sputare via ciò che resta dello spinello prima di ricambiare. Le strade delle due si separano, per quanto a Maca farebbe oltremodo piacere poter seguire la sua partner all'esterno. Mentre Megumi viene scortata da alcuni secondini, la spagnola si dirige verso la stessa porta da cui è entrata, mani in tasca e sorriso smagliante. Attorno a lei, come avanza, si crea un vuoto creato dalle detenute stesse, che la osservano con sguardi rabbiosi o terrorizzati. Le quattro ragazze stanno ricevendo i soccorsi delle compagne, ma qualcuna avrà bisogno di un salto in infermeria. Di certo, da qui al domani, nessuna oserà disturbare la Diabla.
     
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