TWC - Friday Night Indoor War #41

2/12/16 - Bankers life fieldhouse, Indianapolis, Indiana

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    Amici telespettatori, benvenuti al Kickoff della quarantunesima puntata di FridayNight Indoor War! Questa sera ci troviamo live dalla Bankers Life Fieldhouse Arena di Indianapolis, e come vediamo, l’affluenza del pubblico per questa puntata decisiva per la Road to Zero Hour è in costante aumento. Le immagini si spostano adesso sul parcheggio privato riservato agli addetti ai lavori e ai membri del roster della federazione più cool del momento. Mentre assistiamo al fugace passaggio di Roland Ernest Turner, non inquadrato in faccia per ovvi motivi dopo aver messo svariati lucchetti alla sua Panda 4x4 Vintage, ecco arrivare l’Hummer color notte della Bruderschaft Der Krahe Incorporated.

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    Dopo aver parcheggiato e spento il motore, le portiere si aprono ed ecco uscire fuori “Superstar” Sigfried Jaeger, Gunther “The Hound” Schmidt e Brunild “The Armbreaker” Wagner.

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    I tre tedeschi non sembrano affatto di buon umore, anzi, dopo aver recuperato le valigie trolley dal portabagagli si avviano a passi decisi verso l’entrata secondaria vicina al parcheggio ignorando i richiami in lontananza di qualche fan. A un certo punto Sigfried Jaeger, che vediamo indossare una giacca aperta con sotto una maglietta con scritto tre volte a caratteri grandi “Blitzkrieg!”, si ferma un attimo a guardarsi intorno. Mentre il campione del mondo resta un attimo indietro, Gunther e Brunild sono ormai alla porta.

    BND: Dai Sig, andiamo!

    Jaeger scuote un attimo il capo e si avvicina agli amici di sempre.

    SGF: Aspettatemi un attimo alla House of Heroes, per favore. E, Mastino, potresti portare là la mia valigia intanto, per favore?

    GNT: No problema.

    Gunther prende anche la valigia di Jaeger ed entra nel backstage una volta spalancata la porta. Brunild resta immobile e guarda il Corvo.

    BND: Che succede Sig? Qualcosa non va?

    Questi scuote il capo.

    SGF: Niente, stai tranquilla. Devo chiedere un favore personale a Junior, aspetto che arrivino i suoi galoppini per farlo chiamare e poi arrivo da voi.

    Brunild lo guarda negli occhi, poi annuisce sospirando.

    BND: D’accordo. Ci vediamo dopo…

    La tedesca prende il suo trolley ed entra dentro chiudendosi la porta alle spalle. Sigfried si appoggia di schiena al muro a un paio di metri dall’ingresso, le mani in tasca, sotto la luce dei lampioni, e si rivolge in direzione del parcheggio, molto meno illuminato.

    SGF: Dai, vieni fuori. Ti ho visto benissimo prima…

    ???: E io che speravo di evitarti.

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    Kevin Manson compare nell'inquadratura, indossando il suo solito ring attire e sollevando una borsa a tracolla con la mano destra.

    KM: Fammi indovinare: sei un mostro, Black ti distruggerà, yadda yadda.

    Sigfried guarda un attimo in aria, poi scuote leggermente il capo.

    SGF: Naah. Ormai la frittata l'hai fatta. Non serve a molto ribadire che tu sia un mostro. L'ho pensato fin da tempi non sospetti, quando facevi l'idiota tipo rotolando sulla rampa, mangiando latte e biscotti sporcandoti come un animale, oppure invitando quel cantantucolo italiano dai gusti raffinati in fatto di cibo al tuo talk show da quattro soldi. Fin da lì sapevo che c'era qualcosa di orribile e palesemente sbagliato in te. L'unica cosa che non sapevo, era quale fosse il limite della tua follia. Due settimane fa l'ho scoperto. Troppo tardi.

    Il Corvo sospira.

    SGF: La tua follia non ha limiti, Kevin. Leon ha sottovalutato quanto fossi disperato. Io ho sottovalutato quanto fossi cattivo e senza scrupoli. Tutti hanno sottovalutato la tua pazzia. E ora una persona incinta si ritrova in coma in ospedale per colpa tua. L'ultima amica che ti era rimasta, Kevin. L'ultima persona che credeva in te. L'ultima persona che si fidava di te...

    Sigfried guarda negli occhi l'Animal.

    SGF: Dì un po', Kevin. Come ci si sente a essere soli come cani di fronte all'ignoto, abbandonato da tutti, e con in testa la sensazione sempre più strisciante di qualcosa di terribile che sta arrivando unicamente per punire te? Dimmelo, sono curioso.

    Kevin lascia passare qualche secondo, poi sorride platealmente.

    KM: Piuttosto bene, grazie. Specialmente se prendiamo in considerazione un paio di fatti: il primo, e più importante, è che io non sono solo.

    Il sorriso sul volto dell'Animale si allarga.

    KM: Secondariamente, ricordo parole molto simili prima del mio scontro con Black a Nemesis. Mi sarei trovato di fronte un uomo che mi avrebbe distrutto, fatto soffrire, torturato lentamente secondo dopo secondo... Un mostro invincibile, pronto a combattere una battaglia estremamente personale. Indovina un po'? Avevi torto. La verità è che tu non conosci minimamente né Leonard Black né BlackBlood, quindi qualsiasi cosa tu possa dire non mi tange minimamente. Dovresti semplicemente gioire, Jaeger. Dovresti gioire perché io avevo ragione, avrò il mio match contro BlackBlood e avrò di meglio da fare che venire a prendermi la tua cintura. Ciò non ti rende estremamente sollevato?

    SGF: Risparmiati le solite stronzate, Kevin. A Nemesis hai vinto, sì, ma sopravvivendo a stento al match più importante della tua carriera. Uscirtene dicendo che hai compiuto una passeggiatina equivale a offendere l'intelligenza di tutte le persone che hanno visto l'incontro. E' inutile mentire su quanto hai patito, perché i lividi non mentono, e dopo aver affrontato Black ne avevi veramente tanti. Per cui per una volta nella tua patetica esistenza, fai il serio. Oh, non intendo sminuire il valore di quella vittoria, anzi. E' stata una grande vittoria, che però tu stesso hai deciso di consegnare all'oblio, rovinando tutto in questi due mesi. Adesso infatti a nessuno interessa più quel match. Manco ne parla la gente ormai. Puoi chiedere in giro se non mi credi...

    Il Corvo annuisce ironicamente. Poi tira fuori una mano dalle tasche e si gratta la barba.

    SGF: L'unica cosa a cui vieni accostato da due settimane a questa parte da tutti, nessuno escluso, è un lungo elenco di offese di ogni genere, tipologia, e natura. Riferirtele in toto è un lavorone, ma posso riportartene alcune, quelle meno censurabili diciamo: si va dal classico "bastardo" a "vigliacco", a "traditore", che ti calza a pennello direi, così come non sono affatto male "infame", "criminale" e "spergiuro". Poi vabbè, i grandi attributi classici che da mesi vengono accostati al tuo nome, "idiota", "pazzo", "malato di mente" ecc... Ah, e senti le parolacce, a partire dai tipici "figlio di puttana" e "pezzo di mer-

    KM: Interessante.

    Kevin interrompe Jaeger con un cenno della mano sinistra, sospirando.

    KM: Davvero interessante. Talmente interessante che sarei tentato di mettermi davanti un angolino a piangere. Sarebbe sempre meglio che sentire i tuoi sproloqui, su questo non ci piove.

    Il Tear Suppressor si sgranchisce il collo.

    KM: Ho mai detto che il mio match contro Black a Nemesis sia stato una passeggiata? No, Jaeger. E questa è l'ennesima prova di come non sia io ad insultare l'intelligenza dei nostri simpatici telespettatori, ma tu con tutte le stronzate che dici su scala bisettimanale. E sì, sto escludendo volutamente quelle vergogne che chiami rubriche e girano su TWC.com. Quindi, Sig... Siamo punto a capo. Tu hai tante cose da dire, io non ho intenzione di ascoltarle.

    Kevin si avvicina a Sigfried, sorridendo.

    KM: Diciamoci la verità: tu vorresti mettermi le mani addosso proprio in questo momento. E, se conosco abbastanza Leonard, spinto dal suo orgoglio ti avrà impedito di farlo. Scopriamolo insieme. Colpiscimi in faccia, eroe, o dimostra di non essere altro che un ripoff, anzi, un cagnolino di Leonard.

    Il Corvo sospira.

    SGF: Vedi, è tipico dei ritardati come te quello di cercare di mettersi continuamente nei guai non pensando mai a quali potrebbero essere le reali e inevitabili conseguenze. Se tu avessi avuto un cervello sano e non così lesionato, non avresti mai osato ingannare Lucy accettando la sua amicizia per poi ridurla in fin di vita pur di toglierti uno sfizio che ti porterà alla rovina o peggio. Così come adesso non ti avvicineresti così impettito a provocarmi, sapendo bene chi sono, cosa ho fatto in passato, e cosa potrei farti se soltanto tu ora osassi toccarmi anche solo con una delle tue luride dita.

    Jaeger sorride.

    SGF: Perchè sai, Kevin, io ho fatto una promessa a Leon. Hai indovinato. Gli ho giurato che non mi sarei frapposto tra lui e te, impedendogli di vendicarsi e ridurti in poltiglia. Ma credi che io, Sigfried Jaeger, sia talmente stupido da lasciarti perdere e promettere di non torcerti nemmeno un capello dopo quello che hai fatto? Per di più se mi provochi deliberatamente? Tanto a Leon basta che tu riesca a combattere, che gliene frega se ti becchi qualche Blitzkrieg o sprangata in testa dal sottoscritto. Arrabbiato com'è non se ne accorgerebbe nemmeno mentre ti uccide di botte.

    Il tedesco fa spallucce.

    SGF: Però, visto che poi vedrebbe questo filmato, direi che dovresti essere tu il primo a colpire, Kevin. Sarà legittima difesa così, e non la prenderà troppo a male. Per cui, provaci se vuoi. Così scopriremo se il TWC World Heavyweight Champion farà la fine di tutti i tuoi amici o semplicemente reagirà e ti addormenterà con una gomitata alla tempia. Ma prima chiediti anche un'ultima una cosa: perché Sigfried Jaeger ha una mano in tasca?

    Il Best from the West indica con lo sguardo la mano sinistra, nascosta nella tasca della sua giacca.

    SGF: Caro il mio Gollum, che cos'ho in tasca?

    KM: Non mi interessa, ma non parlare mai più di Lucinda senza cognizione di causa.

    Manson si allontana di qualche passo.

    KM: Io non ho mai ingannato Lucy. MAI! Tutto quello che le ho detto è stato ed è sincero. Io ho sofferto moltissimo prima e dopo aver preso quella decisione. Continua a parlare di me in assoluto, ma non provare mai più ad entrare in questo caso specifico. Nessuno di noi due vuole che la situazione degeneri.

    L'Animale prende un profondo respiro, calmandosi.

    KM: Oh, tra l'altro, fossi in te smetterei di preoccuparmi per gli affari di Kevin Manson e BlackBlood. Tra due settimane perderai il titolo contro Andy Moon, e poi non avrai più nulla che dia uno straccio di validità alla parodia di un eroe che rappresenti. Fossi in te, abbandonerei semplicemente quella strada. Non è la tua.

    Jaeger scuote il capo, seccato.

    SGF: Eh no. La strada che hai tracciato con Leon è diventata la strada di molte altre persone dopo quello che hai combinato due settimane fa. Fino a quando ti limitavi a provocare Leon, era un percorso vostro. Sei stato tu a tirare in mezzo Michael Edwards, poi Andy Moon, poi Vincent Cross, poi Lucy Fisher. Ora dirai che cavolo dovrebbe interessare a me, immagino. Sarebbe una delle risposte più immature in assoluto, visto il rapporto che ho sviluppato nel tempo con Leon, dopo War of Change, ma soprattutto per quello che sono, i valori con cui sono cresciuto nella vita e mi sento di dover dare. Se poi vuoi aggiungere che l'unico modo per ottenere quello che ahimé hai ottenuto era fare del male a chi non lo meritava, sappi che questo non ti scagiona affatto dai tuoi crimini, anzi li rende ancora più biechi e vergognosi, visto che dimostrerebbe quanto in basso tu sia finito per colpa delle tue ossessioni.

    Il tedesco si stacca dal muro e, tenendosi a distanza, cammina intorno a Manson.

    SGF: Più volte hai avuto l'occasione di fare la cosa giusta, di redimerti una volta per tutte. Più volte hai mandato tutto a monte col tuo comportamento assurdo, quando avresti potuto raggiungere tranquillamente l'obiettivo che ti ponevi di fronte. Dal rifiuto di stringere la mano a Leon Black a Nemesis in poi, hai iniziato a lastricare la tua strada di errori e scelte sbagliate, volta dopo volta, puntata dopo puntata. Fino a toccare il punto di non ritorno due settimane fa. Quando tra il disonore e la guerra, tu hai scelto il disonore, e in cambio hai ottenuto la guerra.

    Il tedesco poi scuote il capo.

    SGF: Che per te oltretutto sarà inutile, visto che qualunque sia il risultato, tu hai già perso. Sì, Kevin. Per te è finita, non scherzo. Affrontare BlackBlood a queste condizioni, arrivando a sacrificare l'unica cosa buona che ti era rimasta, per te si rivelerà inutile. Guardami, non sto raccontando una sciocchezza, se ragioni per una buona volta arriverai a capirlo. Escludiamo l'idea più che probabile che BlackBlood ti batta, ti riduca in brandelli ecc... Innanzitutto per battere BlackBlood serve qualcosa che tu non hai, né avrai mai. L'idea di accettare di morire nel tentativo. L'idea di sacrificarsi pur di fermarlo e vincere. L'idea di combatterlo per il bene di tutti, non per dimostrare qualcosa a se stesso.

    Sigfried punta il dito verso Kevin Manson.

    SGF: Perché tu hai deciso di scatenarlo unicamente per provare a te stesso di essere il migliore, tuttavia hai tralasciato una cosa fondamentale. E sono le altre persone, e quello che pensano di te. Tu davvero credi che la gente tiferà per te contro BlackBlood? Tu davvero credi che se battessi BlackBlood la gente esulterebbe? Tu davvero credi che nel backstage sia rimasto qualcuno che si congratulerebbe con te per aver vinto? No, Kevin. Niente allori, niente feste, niente più amici, niente di niente. Quando dico che sei da solo è perché sei da solo per davvero! Dopo quello che hai fatto, nessuno crederà mai più in te, nemmeno dopo cinque, dieci, vent'anni. Basta, stop, fine. Comunque finisca con BlackBlood, rimarrà di te un ricordo negativo incancellabile. E' troppo grave quello che hai combinato, e mi meraviglio che tu nemmeno te ne accorga e capisca. Chi può fidarsi di uno che volutamente ha quasi ucciso l'unica amica che aveva?! Nessuno.

    Jaeger si guarda un'attimo intorno, poi torna a osservare l'Animal.

    SGF: Quanto a me, vuoi proprio sapere quale sarà il mio ruolo in tutta questa tragedia? Te lo dico, tranquillo. Il sottoscritto sarà colui che dovrà regolare i conti una volta per tutte con chiunque uscirà vincitore dal casino che hai combinato. Senza ripensamenti, né pietà. Ecco il mio ruolo. Ecco perché non posso far finta di nulla. Ecco perché ti ho aspettato e sto parlando probabilmente per l'ultima volta con te. Ecco perché sono qui a biasimare la tua stupidità nell'aver preferito rovinare vite invece di essere dove avresti potuto meritare se fossi stato una persona minimamente decente. Bastava così poco per farlo, Kevin...

    KM: Così poco, uh? Sì, Jaeger, bastava così poco per lasciare un mostro a piede libero! Bastava così poco per prendersi i favori della gente ignorando il problema e lasciandolo a qualcun altro! Bastava così poco ad arrendersi, giorno dopo giorno, ad ogni rifiuto di Leon Black di tirare fuori ciò che nasconde. Jaeger, il problema è questo: io non mi accontento di poco. Non mi basta scegliere la via facile. Ho sempre saputo perfettamente ogni singola conseguenza di ogni singola mia azione in questi ultimi due mesi: so perfettamente che ora sarà ancora più difficile per qualcuno fidarsi di me, so perfettamente che il pubblico non canterà mai più il mio nome e so perfettamente di aver perso alcune persone per sempre, tra cui Lucinda. Ne parli come se la mia scelta fosse stata così facile e leggera... Se tu, Sigfried, fossi l'eroe che dici di essere, avresti cercato di stroncare BlackBlood a War Of Change II. Invece no, hai pensato soltanto ad una vittoria effimera che ti permettesse di diventare TWC Champion, ed ora guardati! Interrompermi nei Kickoff è diventata la cosa più interessante della tua carriera. Dopo due sfide di transizione con Keenan e Carroll, e non penso di doverti ribadire come entrambi siano arrivati a quel match per avvalorare la mia tesi, il tuo castello di carte rischia di crollare al primo ostacolo serio.

    Manson applaude sarcastico.

    KM: E poi, ancora sentenze senza cognizione di causa! Sigfried, guardami negli occhi: te lo posso giurare, io non sono da solo. Io ho qualcuno che non mi abbandonerà mai e mi guiderà attraverso l'inferno nel quale BlackBlood mi porterà. Io ho qualcuno che mi aiuta a discernere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, mi spinge a perseguire i miei obiettivi. Io farei di tutto per quella persona, anche ucciderti in questo momento. Sfortunatamente, non è ciò che desidera... Ma immagino di dovermi sdebitare con lei, prima o poi. Magari con qualche riconoscimento importante. Magari, con il TWC Championship in spalla. Io e Moon faremmo un ottimo match.

    Il Corvo guarda Manson a lungo negli occhi, poi sospira.

    SGF: Vabbè, mi sembra di parlare di fisica con Adil Abhra qui. By the way, Kevin. Ti consiglio di dire all'omino che hai nel cervello di smetterla di dire stronzate, perché poi rimbambisci sempre più e non sai manco di che parli. Non soltanto trovo piuttosto triste il fatto che tu abbia così tanta paura di me da sperare che Andy mi sconfigga a Zero Hour. Ma è patetico che tu lo dica magari come attestato di stima per un ex-amico che hai aggredito a tradimento e pestato poco tempo fa. Credi che sentendolo Andy sia risollevato? Affatto, mi sa che ora come ora gli porteresti solo pubblicità negativa accostandoti a lui.

    Il tedesco annuisce.

    SGF: Primo. Se Andy Moon ti incontrasse stasera, ti sputerebbe in faccia come minimo. Secondo. Chiunque vinca tra me e Andy a Zero Hour, non ti deve interessare più di tanto, visto che tu al 99,9% non affronterai mai il sottoscritto o Moon per il titolo mondiale dopo quello che subirai da BlackBlood. Terzo. Mi stupisco che la voce che ti consiglia, l'omino nel cervello, ancora non ti abbia detto che provocare Sigfried Jaeger sia come tirare sassi addosso a una montagna di granito o raccogliere secchiate d'acqua per cercare di prosciugare il mare. Sì, insomma, è inutile.

    Manson ridacchia.

    KM: Probabilmente Moon mi sputerebbe in faccia, ma ciò non cambia il fatto che io gli voglia bene. Sorvolerò su tutto il resto del tuo discorso, tranne che su una cosa.

    Il Painmaker diventa improvvisamente serio.

    KM: Fossi in te, smetterei di parlare di omini nel cervello o simili. Oggi stai toccando troppi punti scomodi, Jaeger. Sarebbe un peccato se tu facessi la fine di Sylmeria. Non vuoi essere costretto a smettere di lottare anche tu, vero?

    L'Animale dà la schiena a Sigfried e si allontana a passi lenti. Lo vediamo avvicinarsi alla porta secondaria dell'arena, quando Jaeger, rimasto in silenzio, lo apostrofa.

    SGF: Hey, animale! Questa è già la seconda volta che nomini a sproposito la mia compagna per il puro gusto di credere di aver vinto una discussione con me. Te lo avrà suggerito l'omino, ma non ha voluto dirti che questo è il classico ragionamento da malato di mente che crede che vincere una gara a chi la spara più grossa equivalga a battere qualcuno sul ring.

    Il Corvo fa un passo verso Manson, che si è girato a guardarlo.

    SGF: Tu prova soltanto a nominare la mia donna un'altra volta, e ti giuro che BlackBlood sarà costretto a venire a ucciderti in ospedale dopo la cura medievale a cui ti sottoporrei.

    Jaeger toglie la mano dalla tasca. Vuota. L'Animal fa un mezzo sorriso.

    SGF: Non lo fare mai più, Kevin. Mai-

    Improvvisamente si sente un rumore e la porta alle spalle del Tear Suppressor si apre di scatto. Mentre Jaeger si interrompe, Kevin Manson si gira, ritrovandosi faccia a faccia Brunild Wagner! La tedesca sta già caricando il colpo, e un violento gancio destro si abbatte sotto il mento dell'Animal, che fa un paio di passi indietro.

    SGF: Oh, Nildy!

    Sigfried va subito a frapporsi tra la Valkyria e Manson. I due vengono raggiunti da Gunther Schmidt, che blocca la compagna della BDK Inc. affiancandosi a Jaeger.

    BND: Lasciatemelo massacrare! Come può presentarsi qui come se nulla fosse? Come cazzo può?!

    Il Corvo scuote il capo. Poi fa un cenno al Mastino ed entrambi trattengono Brunild, portandola a forza con sé attraverso la porta. Mentre viene trascinata via, la tedesca grida più volte verso Kevin Manson.

    BND: Manson, sei un maledetto bastardo! Lei ti voleva bene, e tu l'hai quasi ammazzata! Ti voleva bene! Hai capito, schifoso di un fetzig?!

    Una volta dentro, Sigfried si gira e stringe la maniglia della porta, guardando un'ultima volta Manson, il quale si massaggia brevemente il mento osservandolo in silenzio.

    SGF: Con te abbiamo chiuso. Ti consiglio di goderti il poco tempo che ti resta in TWC. Addio.

    Dopo di che la porta si chiude sbattendo e Kevin Manson rimane da solo nel parcheggio. Kevin, la bocca coperta dalla mano, si aggiusta la mandibola per qualche secondo. Quando sposta la mano, rivela un sorriso diabolico. Pubblicità.

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    Ci troviamo dentro l'ufficio del General Manager di Indoor War, Virgil Brown Jr. Lo vediamo dietro la sua scrivania controllare delle carte, con degli occhiali inforcati sulla punta del naso e lo sguardo concentrato.

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    Bussano alla porta e Virgil fa cenno di entrare mentre ripone gli occhiali. Dalla porta vediamo entrare il Diamond Champion, Lance Murdock. Completo bianco e camicia porpora, lo sguardo serio, si avvicina alla scrivania e si siede sulla sedia.

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    LM:Buonasera, Virgil.

    VB:'Sera, Lance. Cosa ti porta qui? Gradisci un po' di te?

    LM:No, grazie. So quanto è prezioso il suo tempo perciò verrò dritto al dunque. Io la rispetto immensamente come persona, come wrestler e come General Manager ma non apprezzo minimamente il modo in cui sta trattando questa cintura. La MIA cintura, di mia creazione, ed io non ne ho la minima voce in capitolo. Mi sembra alquanto irrispettoso, lei non trova?

    Virgil sospira, incrociando le mani sopra la scrivania.

    VB:Immaginavo che prima o poi questo momento sarebbe arrivato. D'altronde è cosa rara che un campione di questa federazione non venga a lamentarsi di come venga trattato. Quantomeno apprezzo i tuoi toni pacati, ed il fatto che sai come si entra civilmente in una stanza.

    Brown osserva Lance negli occhi.

    VB:Devi però capire che io devo mandare avanti questa baracca e che se aspettassi i tuoi "degni" avversari quel titolo avrebbe fatto la muffa senza essere difeso. E questo è male per gli affari, molto male.

    Lance si passa una mano sul mento pensieroso.

    LM:Posso comprendere, ma gli avversari che ha scelto? Schmidt, e soprattutto Morgan? Il prossimo passo qual è, prendere il primo carcerato che passa e mandarlo per il mio titolo?

    VB:Andiamo, figliolo. Apprezzo Morgan anche meno di te, però tutti quanti qui hanno diritto ad una possibilità, ed anche se in modo controverso lui l'ha ottenuta. Ed il modo migliore per risolvere certe controversie è proprio sul ring.

    LM:Non ho intenzione di dilungare troppo questa discussione perciò sono disposto a seppellire l'ascia di guerra ad una condizione.

    VB:Se è una condizione ragionevole sarò lieto di accontentarti.

    LM:Lascia a me la scelta della stipulazione del match con Morgan, non chiedo nient'altro.

    Virgil guarda il Diamond Champion con uno sguardo pensieroso per alcuni secondi.

    VB:E sia. Ho bisogno però di sapere le tue idee così da poter ufficializzare la cosa.

    Lance sorride soddisfatto e mentre rivela la sua scelta al General Manager le immagini staccano.

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    Le immagini riprendono nel cuore del backstage, fuori dalla sala di regia. Qui troviamo Jack Keenan, appoggiato alla porta, con le braccia conserte, e Quill.

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    Quill: Sia ben chiaro che lo faccio solo perchè lo voglio io.

    Quill ha un sorriso beffardo stampato sul viso, ma pare accigliato.

    Keenan: Non mi interessa il motivo, basta che tu lo faccia.

    Con un cenno del capo, JK indica la porta alle sue spalle.

    Keenan: Ho già parlato con quelli della regia. Non si può certo dire che fossero entusiasti, ma ti ospiteranno per tutta la durata di Indoor War.

    Quill scuote la testa, ridacchiando.

    Quill: Bel ringraziamento per colui che ti ha dato esattamente quello che volevi.

    Keenan: Non tornare sull'argomento, Quill, ne abbiamo già parlato fin troppo. Quello che tu hai fatto ad Edwards due settimane fa è esattamente il contrario di quello che avrei voluto.

    Quill: Certo, perchè i tuoi bei discorsi e le tue strategie stavano convincendo Edwards ad affrontarti.

    Un colpo sordo. Jack Keenan ha appena tirato un pugno contro la porta.

    Keenan: Allora proprio non lo vuoi capire. Io non avevo intenzione di rendere personale la questione con Edwards. Non c'era la minima ragione per cui lo dovesse diventare. Tutto quello di cui ho bisogno è affrontare Michael Edwards in un incontro legittimo, sconfiggerlo e dimostrare a tutti che sono pronto per riprendermi il Main Event.

    Keenan sospira.

    Keenan: Ormai è tardi per tornare indietro, ma rendere la cosa personale non è stato solo inutile: è stato anche dannoso.

    Quill: Certo, perchè colpire Edwards con una sediata, un mese fa, non era stato "rendere la cosa personale".

    Keenan: No, non lo era stato. Ad Edwards di un match con Morgan sancito cinque minuti prima non importava nulla, diciamocelo. Ed infatti un paio di settimane fa l'ho trovato nel mio spogliatoio, intento a scambiare quattro chiacchiere con te in totale tranquillità.

    Quill: Puoi cercare tutte le scuse che vuoi con gli altri, ma non con me. Ti conosco, Jack, so che cosa c'è sotto. E' solo una questione di stupidi principi, giusto? Gli scrupoli fanno male al piccolo Jackie?

    Keenan si fa avanti di scatto, andando faccia a faccia con il suo mentore.

    Keenan: Quill, ricordati che niente e nessuno mi obbliga a rimanere qui ad ascoltarti. E' vero, scoprire i panni sporchi della gente non rientra esattamente nei miei principi quando non è utile a nessuno. Tuttavia, questo non c'entra, in questo momento. Ciò che conta è che hai deliberatamente scelto una strategia meschina e stupida senza consultarmi, quando c'era anche la mia faccia in gioco.

    Il Pain Deliverer indica la guancia di Quill, dove il pugno di Edwards ha lasciato un livido.

    Keenan: E le azioni portano a conseguenze.

    Cala il silenzio, per un istante.

    Keenan: Ci saranno altre conseguenze, stasera. Edwards ha passato il limite almeno quanto lo hai fatto tu e, due settimane fa, non sembrava aver finito... ma, soprattutto, io non avevo finito.

    Nonostante il tono grave, Keenan copre una risatina.

    Keenan: Prendila come un'occasione per goderti Indoor War da un'altra prospettiva, se vuoi. Così eviteremo anche che Michael Edwards deturpi ancora di più quel tuo bel visino.

    Quill: Oppure che io lo faccia al suo.

    Questa volta, Keenan scoppia davvero a ridere.

    Keenan: Non sopravvalutarti, uomo tigre. Entra, gli addetti alla regia ti aspettano con ansia.

    Keenan apre la porta e, senza fretta, Quill entra nella stanza dei monitor. Prima che la porta si chiuda, però, si volta verso il suo protetto.

    Quill: Stasera si gioca a modo tuo, dunque. Sarà curioso vedere da qui quanto ti comporterai da mammoletta, senza di me.

    Quill lancia uno sguardo penetrante verso JK.

    Quill: Fai ad Edwards quello che gli avrei fatto io. Non deludermi.

    La porta si chiude. Jack Keenan si incammina nella direzione opposta, scrocchiandosi le nocche.

    Keenan: Ora, a noi due, Michael.

    /----------------------------------------------/


    Torniamo nel parcheggio della Bankers Life Fieldhouse. Un gruppo di almeno venti membri della security sta aspettando qualcosa. Finalmente ecco sopraggiungere una Mustang, che si parcheggia in un posto riservato. Per qualche istante l'automobile rimane immobile, poi le portiere si aprono.

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    Leon Black, in un elegante giaccone grigio lungo fino al ginocchio e pantaloni neri, si passa una mano sul mento completamente sbarbato, poi si guarda intorno. Al suo fianco Gregory Montoya, in camicia, jeans e cuffia, regge un borsone nero. I due aspettano che gli uomini della security li circondino, poi si avviano verso l'arena. Nei corridoi del backstage due lunghi cordoni di uomini della sicurezza guidano i passi dei due lottatori, finché non arrivano ad un camerino, su cui è attaccata un targa che recita "Leon Black". Greg apre la porta ed entra, seguito dal gigante, che chiude la porta dietro di se, mentre gli uomini della sicurezza si piazzano davanti alla porta, aspettando.





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    And now: From Bankers life fieldhouse, Indianapolis, Indiana, TWC proudly presents: FRIDAY NIGHT INDOOR WAR #41!

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    Benvenuti signori e signore al quarantunesimo episodio di Friday Night Indoor War! L'orologio dell'apocalisse è ormai pronto a scoccare l'ora zero, siamo infatti all'ultima puntata prima del PPV che chiuderà l'anno TWC. Tutti i nodi verranno al pettine, vedremo l'acceso confronto tra le tre contendenti al titolo femminile e la loro reazione alla shockante aggressione di Lucy da parte di Manson. In merito a ciò vedremo anche le conseguenze che porterà nell'interminabile rivalità tra Leonard Black e Kevin Manson. Tutto questo e molto altro ancora, quindi allacciate le cinture e preparatevi all'apocalisse, perché Indoor War inizia... ora!



    E lo fa in grande stile, tintinnano infatti i diamanti ed a ruota segue Dies Irae, preannunciando l'arrivo del Diamond Champion, che scatena come di solito nel pubblico una reazione mista.

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    Lance Murdock si presenta sullo stage. Completo bianco sopra una camicia porpora, titolo in spalla. Rimane fermo, con lo sguardo concentrato, al centro dello stage osservando il pubblico. Percorre la rampa, recupera un microfono e poi balza dentro il ring dall'apron.

    LM:Ci siamo quasi, ultima fermata prima di Zero Hour. Si avvicina la fine dell'anno e l'ora finale ma per questo diamante è ancora l'alba, manca ancora molto perché scocchi la sua fine, che di certo non avverrà per mano di Sean Morgan. Ultimamente ho avuto ben poco potere decisionale sul mio gioiello ma dopo una discussione con il nostro caro general manager sono riuscito almeno ad avere la possibilità di scegliere la stipulazione per il match contro Morgan. Sean, se vuoi avere il piacere di ascoltare la mia scelta vieni fuori. Altrimenti mantieni il tuo brutto muso rintanato nel tuo spogliatoio, nessuno ne sentirà la mancanza.

    Murdock attende...



    Stessa situazione di due settimane fa. Tra le note di Dangerous fa il suo ingresso The Orphan, Sean Morgan. Inizia ad avvicinarsi al ring con un passo lento. Gli sguardi dei dure rivali si incrociano diverse volte e continuano pure durante l'ingresso di Sean nel quadrato. L'Unstoppable Machine prende un microfono da un addetto e si posiziona davanti al campione.

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    SM: Eccoci di nuovo qui. Sempre io. Sempre te. Sempre nell'opener. Sempre per quel titolo. Non ti stufa tutta questa monotonia, Lance?

    Morgan osserva il rivale, successivamente riprende a parlare.

    SM: L'ultima volta hai tentato di redimermi, di salvarmi. Ovviamente hai fallito, perché hai capito che non c'è nessun motivo per cui io debba essere salvato. Sto facendo sempre ciò che è giusto fare per me, contro tutto e tutti. E, visto ciò a cui mi ha portato oggi, devo dire che ho vinto io. 1-0.

    The Orphan alza un dito a indicare il numero uno.

    SM: E tra due settimane arriverà per te la sconfitta più brutta e netta. Perché se due settimane fa hai fallito in ciò che ti viene meglio fare, cioè cercare di salvare le persone, a Zero Hour capirai definitivamente che questo non è il posto a cui appartieni.

    Dopo quest'ultima frase il pubblico inizia a fischiare il wrestler di Kansas City, che sembra fregarsene e alza un secondo dito.

    SM: Ma la domanda che si fanno tutti è: quale sarà la stipulazione che determinerà la fine del tuo regno? Stai attento a ciò che scegli, Lance, potrebbe ritorcerti contro.

    LM:Non puoi neanche immaginarti quanto sia stufo di avere a che fare con te, fortunatamente tra due settimane sarà tutto finito, e finirà in grande stile.

    Lance alza un dito.

    LM:Quella che hai detto poco fa però è una piccola inesattezza, perché, come molti qui dentro saranno lieti di confermare, il salvare persone non è esattamente il mio campo migliore. Quello sarebbe dominare questo ring e far perire gli avversari sotto i miei colpi. Altrettante persone qui dentro saranno liete di non confermare ciò. Questo ring è esattamente il mio posto, e non potrebbe esserci un posto migliore.

    Murdock si aggiusta il titolo sulla spalla.

    LM:Hai però ragione sul fatto che la stipulazione da me scelta, ed il modo in cui intendo sfruttarla in particolare, potrebbe ritorcersi contro di me. Ma non poteva essere altrimenti. Perché questa sfida rappresenta molto di più di Lance Murdock contro Sean Morgan. E' il bene contro il male, il prode cavaliere dall'armatura scintillante contro il bandito, è la meritocrazia contro l'arrivismo. Ma soprattutto è John Dorian contro Devil Antonius.

    Il campione guarda negli occhi l'orfano.

    LM:E non può esserci alcun modo di affrontare questo match se non quello scelto dai nostri due "predecessori" per il loro ultimo confronto: un Last Man Alive match. Nessun schienamento, nessuna sottomissione, nessun count-out, nessuna squalifica. Soltanto chi riuscirà a far rimanere a terra l'avversario per ben venti secondi riuscirà ad aggiudicarsi la vittoria ed il titolo.

    Boato d'approvazione del pubblico, Murdock accenna un sorriso goliardico.

    LM:Soddisfatto della scelta, Morgan?

    SM: Mi piace.

    Sean sorride.

    SM: Mi piace come il tuo ego ti abbia fatto scegliere una sfida che è più grande di te stesso. Venti secondi Lance. Venti. Fottuti. Secondi. Come pensi di tenermi al tappeto per venti secondi?

    LM:Con le mie mani, le mie braccia, le mie gambe, i miei piedi, le mie ginocchia, i miei gomiti e la mia testa, specialmente la mia testa, in ogni senso. Questo e nient'altro, nessuna arma sarà usata da questo diavolo. Perché questa guerra può essere risolta soltanto alla maniera dei No More Evil.

    Lance accarezza la placca centrale del titolo.

    LM:Nulla è più grande di me, Morgan, neanche questa sfida, nonostante quanto possa sembrare grande. IO sono l'uomo da battere qui dentro, Morgan, e questo è il mio terreno. Non esiste al mondo che io possa perdere questo diamante, questo simbolo di grandezza e purezza, e consegnarlo nelle tue sudicie mani. Dovrai strapparlo dal mio corpo morto per averlo.

    SM: Come puoi pensare che io creda a ciò che dici? Due settimane fa hai tentato di salvarmi solo per seguire i consigli di John Dorian. Come posso pensare di parlare davvero con te? Che tutto ciò che hai detto è davvero ciò che vuoi fare tu e non ciò che ti ha detto lui? Cosa stai facendo Lance di te stesso? Ti stai riducendo ad essere la puttanella di un fallimento vivente!

    Lance sbuffa.

    LM:Non ci siamo, Sean. Sei riuscito ad andarmi sotto la pelle ed è incredibilmente difficile resistere alla tentazione di iniziare ora il lavoro per Zero Hour ma io non sono una delle tante teste calde qui dentro che riuscirai a fare uscire dai gangheri con questi commenti. Questa è l'ultima cosa che JD avrebbe voluto, ed il nostro rapporto è tutt'altro che così idilliaco come lo descrivi. Fidati, è un occasione più unica che rara che io dia retta a John, non preoccuparti, non sono la puttanella di nessuno.

    SM: Non sono solamente sotto la tua pelle, sono anche nella tua testa. Hai dovuto chiedere aiuto a John perché hai capito quanto posso essere pericoloso. Ti ho in pugno, Lance. Fa tutto parte del mio piano. Solo che non avrei mai pensato che potessi ridurti a chiedere l'aiuto di John Dorian. Andiamo, Lance. Stiamo parlando di un wrestler che non ha mai vinto niente.

    Morgan indica il titolo.

    SM: Quello, uno come Dorian, non l'ha mai visto. Mentre te, invece, l'hai già visto per troppo tempo. A Zero Hour ristabilirò le gerarchie: ti spodesterò, ti distruggerò, ti umilierò, ricacciandoti tra i perdenti. E lo farò in qualsiasi modo possibile. Non mi interessa giocare pulito, quello è per i perdenti, come John Dorian. Vuoi iniziare una guerra? Bene, allora preparati perché utilizzerò ogni arma per annichilirti. E nessun insegnamento di Dorian potrà prepararti a ciò che vedrai tra due settimane.

    LM:John ha qualcosa che tu od Antonius non avete mai avuto: dignità. Porta quello che vuoi, Morgan, non mi interessa. Sono pronto a tutto. Non puoi fregare il diavolo al suo gioco, io sono riuscito ad entrare nella testa di Carroll e ciò mi ha portato alla vittoria e alla sua umiliazione. Non pensare che mi faccia fregare da piani che ho usato io stesso, tutto ciò che hai fatto ti si ritorcerà contro.

    Ghigno dell'orfano.

    SM: Sempre il solito errore. Tu pensi di potermi paragonare a tutti gli altri, quando in realtà uno come me non l'hai mai incontrato. Sono più forte psicologicamente di Carrol, non riuscirai mai e poi mai ad entrare nella mia testa. E per quanto posso condividerei il fatto che Antonius non abbia dignità, pure il paragone con lui è sbagliato. È sempre stato troppo fragile lui, ha sempre avuto il bisogno di qualcuno al suo fianco. Ma è sempre stato tradito. Anche io ero come lui, poi ho capito di potercela fare benissimo da solo.

    Morgan torna serio.

    SM: Non farti fregare da quello zero sulla casellina delle vittorie in PPV. A Zero Hour porterò a termine il mio piano riuscendo a riempire quella casellina vuota con una vittoria di spessore. E il diavolo ribelle verrà cacciato nel regno dei morti, dove potrà governare tra i falliti!

    Lance, sguardo serio, si avvicina a Morgan buttando aria dal naso.

    LM:No, tu non sei nessuno, Morgan. Sei solo un miserabile, e dimostrerò a tutti l'immondizia che sei. E sai cosa? Discutere con te è decisamente inutile, oltre che tediante. Quindi credo proprio che non aspetterò fino a Zero Hour.

    SM: Sai qual è la grande differenza tra la nostra guerra è quella tra Antonius e Dorian? Nella nkstra, alla fine, sarà il male a trionfare.

    Morgan sferra un pugno al nemico e tra i due parte la rissa. Morgan inizia a riempirlo di pugni al volto fino a portarlo alle corde. Murdock risponde con una feroce Forearm Smash che stordisce l'orfano. Lo colpisce poi con un forte calcio alla gamba sinistra, un altro alla destra, ancora alla sinistra e ancora alla destra. Va poi con un Rondhouse Kick ma Antonius lo blocca e lo carica sulle spalle... Kansas Bomb!

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    Murdock rimane a terra esanime mentre dagli spalti arrivano bordate di fischi. Morgan sorride soddisfatto e mette un piede sopra il petto del campione. Porta poi il braccio in aria ed inizia a contare: "1..... 2..... 3..... 4..... 5..... 6..... 7..... 8..... 9..... 10..... 11..... 12..... 13..... 14..... 15..... 16..... 17..... 18..... 19..... 20!". Sean sghignazza e prende la cintura di Lance sollevandola in aria e puntando un dito contro il suo petto. La fa cadere poi addosso al campione e rientra nel backstage mentre noi andiamo in pubblicità.




    Up Next: Travis Miller
     
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    Il collegamento si apre all'interno del parcheggio della Bankers Life Fieldhouse, dove vediamo una macchina arrivare e prendere posto in un parcheggio vicino. La telecamera raggiunge la vettura da cui dopo poco esce uno dei due TWC Tag Team Champions, Travis Miller.

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    Mentre questi chiude la macchina e si dirige verso gli spogliatoi viene raggiunto dall'intervistatrice Ally Sullivan, armata di microfono.

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    AS: Scusa Travis, una domanda.

    Travis si ferma e si volta verso l'intervistatrice sospirando.

    TM: Va bene, chiedi pure.

    AS: Non abbiamo più avuto tue notizie dalla scorsa puntata di Indoor War, hai qualche commento in seguito a quello che è successo tra te e Shawn Gates?

    TM: Com... Che commenti dovrei avere a riguardo? E' stato un incidente. Shawn non c'era con la testa ed ha colpito me per errore, non sono così stupido da prendermela per un incidente. E poi stasera pare che Shawn non si farà nemmeno vedere quindi nessuno deve preoccuparsi che succeda di nuovo.

    AS: E cosa ne pensi di questa assenza di Gates dallo show di stasera? Credi che questo periodo d'assenza possa prolungarsi fino a Zero Hour?

    Travis si passa una mano sulla barba.

    TM: Non ne ho idea, ok? L'ultima interazione che ho avuto con Shawn è stato quando ho visto la sua suola arrivarmi in faccia. Si sta occupando di altri problemi ora. Non so quali, non so quanto gli ci vorrà ma so che abbiamo degli sfidanti di cui occuparci, e qualcuno deve pur comportarsi da campione qui. La chiuderei qui con le domade se non ti dispiace. Arrivederci.

    Travis riprende a camminare verso gli spogliatoi e su queste immagini si chiude il collegamento.




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    Backstage di Indoor War, ufficio del GM Virgil Brown, Jr. Piante, tante piante, una scrivania in legno di mogano, un laptop, un posacenere, due sedie davanti a lui e una tazza di thé con tiera vicino.

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    Il nostro caro GM sorseggia la bevanda, quando a un certo punto qualcuno bussa alla porta.

    ME: E' permesso?

    VB: Accomodati Mike, ti stavo aspettando.

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    Il giovane Michael Edwards apre la porta e in tutto il suo splendore si presenta nell'ufficio del Gm. Virgil gli fa segno di sedersi.

    ME: Buona sera signor Virgil, mi dica, cosa la porta a dovermi far chiamare da quei due così?

    VB: Vedi Mike, il tuo comportamento nelle ultime settimane non è stato dei più encomiabili, diciamo così. Ma soprattutto c'è una cosa che mi preme sapere più delle altre: è vero o no che hai deciso di prenderti una pausa dalla TWC?

    Edwards spofonda nella sedia, incorcia le dita delle due mani e guarda negli occhi il suo GM.

    ME: Quale delle due risposte vuole sentirsi dire, signor Brown? Che tornerò presto all'ovile o che la mia decisione è definitiva, e quindi con rilascio immediato?

    Brown si acciglia.

    ME: No, non voglio che si preoccupi signor Brown. Le sto solo dando una possibilità, diciamo due, tra le mille che ho vagliato in questo periodo.

    VB: Spero tu stia scherzando Michael. Sai bene che subiremmo una grossa perdita, e soprattutto avremmo problemi d'immagine. Sei già stato messo in tutti i cartelloni per War of Change III. Sono state bloccate le camere d'albergo e i voli a tuo conto per i prossimi tour. Michael, qui si tratta di un sacco di sold...

    ME: Ma non della mia felicità signor Brown. Da quanto sono qui dentro? Due anni ormai? Ho lottato svariati five stars match, contro Manson al mio debutto, contro Black, contro Moon e BBB, ho prestato servizio negli State of Anarchy. Ho fatto di tutto, ma ogni volta che salivo sul quel ring qualcosa mi veniva tolto. Mi mancava sempre un pezzo di me stesso quando rientravo in alber...

    VB: Ti capisco Mike, questa vita è sfianc-

    Edwards interrompe nuovamente il GM.

    ME: Le ho mai detto, quanto sia fastidiosa la gente che interrompe mentre qualcuno parla?

    Virgil Brown lancia un'occhiataccia al Dragon Kid, che per tutta risposta sorride e va avanti nel suo discorso.

    ME: Come le stavo dicendo, non mi sento più me stesso e la maggior parte della colpa va attribuita a lei e la sua voglia di farmi affrontare sfide impossibili nell'ultimo anno e mezzo. C'eravamo accordati per altro al mio primo incontro con il presidente Brian e lei cosa ha fatto? Non ha rispettato in nessun modo quegli accordi. Quindi ritengo di poter prendere questa decisione.

    Edwards alza le spalle e poi lascia la parola a Virgil.

    VB: Mike, sai bene che determinate richeste erano assurde, nessuna stella del panorama nordamericano ha mai tirato fuori determinate condizioni. Sai bene che è già tanto se hai avuto la possibilità di combattere due volte con Leon Black. Quindi dimmi cosa non ti va più bene in questa federazione e vediamo se possiamo venirci incontro.

    Michael sbuffa.

    ME: Lei, Leon Black, Andy Moon, Nick Carroll, Jack Keenan, Lance Murdock... Devo andare avanti o posso smetterla qui? No, sinceramente ritengo che il mio tempo qui sia un po' sprecato. Spendo troppo tempo a parlare con gente ottusa e chiusa come lei, che non riconosce in me il valore di stella di questa federazione e si ritrova costantemente emarginato. Io in un anno sa quante volte ho potuto ambire al titolo massimo? Una! C'è gente come Andy Moon che è alla numero tre. Carroll che già a due. E io sono qui seduto in pachina a vedermi passare davanti questi soggetti. Credo che lei possa capire perché mi sento così frustrato.

    VB: No, non lo capisco Mike. Perché non sei stato tratto come un giocatore di riserva. Hai avuto le tue possibilità e le hai giocate male, tutto qua. Poteva capitare a chiunque, ma i tuoi colleghi, che hai nominato, hanno sempre dato il massimo e si sono rialzati dopo una sconfitta, tu, invece, stai scappando via. Per questo ti ripeto, pensaci. Il ritiro non è la cosa migliore al momento.

    Virgil beve un altro sorso di thé, mentre Edwards abbassa il capo e lo fa ciondolare.

    ME: Mi dispiace signor Brown, ma la mia risposta resta no. Se vuole impormi qualcosa va bene, ma io non ho nessuna intenzione di ritornare sui miei passi.

    VB: Se allora la metti così... Beh la tua soluzione si chiama Jack Keenan. Il vostro match è stato ufficializzato dai gran di capi nella riunione di martedì, è stato ritenuto un ottimo blockbuster, che tu lo voglia o no combatterai contro di lui.

    Michael si alza, si avvia verso la porta scuro in volto.

    ME: Va bene, se deve essere il mio ultimo match...

    Brown lo interrompe.

    VB: Non lo sarà Mike. Non lo sarà.

    Ma Edwards non fa finire di parlare il suo GM, che esce dalla porta e la sbatte con violenza. Brown resta solo nella stanza, scuote il capo pensando alla fine del discorso con Michael Edwards e poi si rimette a scrivere sul suo laptop. Noi della TWC andiamo in pubblicità, ma voi non perdetevi le avventure del pazzo Michael dopo la pubblicità!




    Up Next: Ally Sullivan
     
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    Dopo una breve sosta pubblicitaria le immagini ci conducono nuovamente presso il Bankers Life Fieldhouse, Indianapolis, Indiana, dove si sta svolgendo il quarantunesimo episodio di Friday Night Indoor War, l'ultimo prima del prossimo PPV della TWC, Zero Hour, appuntamento conclusivo del 2016.

    ally-sullivan



    Dietro le quinte Ally Sullivan, la giovane intervistatrice della federazione newyorchese, un dolce sorriso sul volto, tiene fra le mani un microfono, pronta per una nuova intervista in questa impegnativa serata.

    AS: Signore e signori, ecco a voi The Golden Warrior Fred Franke!

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    Il tedesco compare immediatamente al fianco sinistro dell'intervistatrice, abbozzando appena un sorriso.

    FF: Salve, Ally, come va?

    Sullivan fa un cenno d'assenso col capo sforzandosi di non sfuggire lo sguardo dell'ospite che a sua volta annuisce.

    AS: Fra due settimane, a Zero Hour, affronterai Christophorus Schmidt in un match con in palio la sua carriera e un'opportunità per il Diamond Championship; perché pensi che la TWC sarà migliore senza il tuo ex alleato?

    FF: Quanto a lungo ancora, Schmidt? Quanto a lungo ancora ti prenderai gioco di noi? Ecco, questa è la domanda che per mesi, per oltre un anno non solo io, ma tu stessa, tutti noi ci siamo chiesti; perché, vedi Ally, Schmidt non è un male per la TWC, del resto quali danni può recare anche il peggior uomo se incapace di concretizzare coi fatti ciò che dice? Schmidt però è un male per l'intero movimento; perché...

    AS: Sì, ma allora per quale motivo l'hai scelto come tuo alleato l'anno scorso?

    Silenzio. Fred osserva severamente la giovane, ora sospira.

    FF: Ci conosciamo da molto tempo, io e Schmidt. Prima che nascesse la TWC ci eravamo incontrati in più occasioni: l'ho sempre detestato. Ma quando c'era bisogno di un alleato, non ebbi esitazione e scelsi lui. Solo servendo ha una sua utilità, pensavo, ma la verità è che di un traditore non ci si può fidare, mai, e l'ho scoperto a carissimo prezzo. Schmidt non è un danno, è inutile, un odioso insulto verso il nostro movimento, verso ciò per cui anche tu, Ally, stai lavorando: Schmidt è un insulto per il wrestling, ma è anche un bastardo, un piccolo uomo. E, a Zero Hour, mi preoccuperò che tutto ciò finisca, una volta per tutte.

    AS: Dopo Zero Hour cosa succederà?

    FF: Sconfiggere Schmidt e conquistare un'altra opportunità per il Diamond Championship significa unire l'utile al dilettevole: sarà un piacere sbarazzarmi di lui, ma cosa ancora più importante sarò lieto di tornare ad essere il primo sfidante per il titolo Diamond: ho bisogno di quella cintura e so convintamente che la merito, perché ad oggi niente e nessuno mi ha dimostrato il contrario. Dopo Zero Hour il viaggio continuerà e inaugurerò il 2017 con la più grande vittoria della mia intera carriera.

    AS: Lance Murdock e Sean Morgan, chi preferiresti affrontare?

    FF: Morgan, Murdock, entrambi, non mi importa, voglio vincere il Diamond Championship e questa volta vincerò.

    AS: Ma vincere il titolo ai danni di Morgan non sarebbe differente?

    Silenzio. Fred, l'espressione seria, gli occhi persi nel vuoto, ora respira profondamente.

    FF: .

    Il tedesco si rivolge verso la giovane, gli occhi dell'uno sono immersi in quelli dell'altro.

    FF: Sì, sarebbe tutta un'altra storia. A Nemesis l'ho battuto, ma ora io sono qui, a rincorre ancora una volta la possibilità di affrontare il Diamond Champion, mentre lui affronterà il campione a Zero Hour. L'ho battuto, ho dimostrato a lui e a tutto il mondo che io sono il migliore, ma non ha potuto assaggiare nemmeno una parte di quel dolore che ho sofferto a causa sua. Non ancora. Sean non si merita niente, ma se per caso dovesse vincere lui il titolo, vincere il Diamond Championship per me sarà un piacere ancora più grande.

    Fred fissa intensamente l'intervista, questa annuisce.

    AS: Grazie, Fred.

    FF: Grazie, Ally.

    I due si guardano intensamente, in silenzio, immobili...

    ??: Fred!

    Il tedesco si volta, l'espressione si fa d'un tratto crucciata...

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    Aaron Einrich lo raggiunge, un sorriso beffardo si staglia sul suo volto barbuto.

    AE: Ho saputo che più tardi hai un match, auguri fratello; e tranquillo, ti guardiamo noi le spalle...

    L'energumeno scoppia a ridere, Fred serra i pugni; alla sua destra Ally osserva, il viso pallido, una grossa mano ora le stringe l'avambraccio...

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    Alexander Einrich le sorride, lei subito prova a liberarsi, ma lui non la lascia andare rivolgendole uno sguardo desideroso...

    FF: Hai giusto un secondo prima di lasciarla andare.

    Alexander libera Ally avvicinandosi poi minacciosamente verso Fred: i due sono faccia a faccia, si scambiano sguardi di fuoco.

    AE: Ragazzi, ehi, basta!

    Aaron si frappone fra loro appoggiando la destra sulla spalla del cugino.

    AE: Nostro fratello ha altro da fare, andiamo dai! Su!

    Dopo aver rivolto un'ultima occhiata amichevole verso Fred, Aaron si allontana, seguito appena dopo da Alexander che prima minaccia con gli occhi il Golden Warrior, poi sorride nuovamente verso l'intervistatrice che lo osserva immobile. Fred, vigile, guarda i due allontanarsi, i pugni ancora ben serrati, il volto scuro.




    Up Next: Beverly Bailey
     
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    Ci troviamo nel backstage dell'arena di Indianapolis dove si svolge l'ultima puntata di Friday Night Indoor War prima di Zero Hour. Le immagini ci portano nell'area catering, dove vediamo Beverly Bailey. Un gilet di jeans raffigurante sulla schiena la statua dell'Old Bailey con attorno un cerchio di divieto in vernice nera sopra una t-shirt bianca e dei pantaloni neri. Svariati braccialetti di metallo sulle braccia che tintinnano al suo movimento.

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    Si dirige verso il tavolo del buffet dove prende un'arancia e poi si dirige verso i tavoli, lanciando in aria l'arancia nella mano. Si siede con disinvoltezza ad un tavolo già occupato, sorridendo al ragazzo di fronte a lui.

    BB:Ti dispiace se mi siedo qui con te?

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    Jimmy Gates, sorpreso mentre morde un muffin al cioccolato alza le spalle, per poi coprirsi la bocca con la mano

    JG: Fa pure.

    Bev sorride soddisfatta mentre sbuccia l'arancia tra le sue mani.

    BB:Bene. Ora, non vorrei che ti facessi l'idea sbagliata. Sebbene sia al momento disponibile, e ti trovi un ragazzo simpatico e abbastanza attraente non mi interessi sotto quel punto di vista. La carne io la preferisco ben cotta.

    La rossa prende uno spicchio d'arancia nella mano.

    BB:E poi non vorrei intralciare Viola. Sei proprio un ragazzo fortunato a ricevere le attenzioni di una donna come Viola. A volte anche io mi ritrovo affascinata da lei, senza avere quel tipo di gusti. Comunque sia, sto divagando, immagino tu capisca il motivo per cui voglio avere questa chiacchierata. Si tratta di una nostra "amicizia" in comune. Mi segui?

    Bev mangia lo spicchio d'arancia guardando Jimmy negli occhi.

    JG: Un sacco di gente viene a parlarmi di lei, ma scommetto che tu sarai la prima con cui la conversazione non andrà a finire su consigli per rimorchiare. Sbaglio?

    Beverly fa l'occhiolino e punta l'indice verso Jimmy.

    BB:Bingo! Ti farà bene sentire una voce fuori dal coro, non trovi? Anche perché, correggimi se sbaglio, tu ci sei sempre per lei e tenti di tutto per essere il miglior amico possibile, giusto? Bene, adesso, rovesciamo la medaglia: lei ci è mai stata per te? Si è mai sforzata per esserti veramente amica?

    JG: Sì, è un'ottima amica, forse io lo sono di più di quanto lei lo sia per me ma è solo il suo carattere. Se sa che ho bisogno, lei c'è sempre.

    Bev scuote leggermente la testa mentre mangia un altro spicchio.

    BB:Nah, quella del carattere è solo una scusa. Elektra è stata la mia migliore amica per molto tempo, eppure, nonostante la sua introversia e la sua sociopatia era sempre disponibile per me, al mille per cento. Perché ci teneva a me, probabilmente più di quanto io tenessi a lei. Tra di voi è lo stesso, Jimmy Boy. Tu tieni molto di più a lei che viceversa. Con Elektra sono stata particolarmente stronza, e ne vado fiera, spero che a te non capiti lo stesso. Morticia ne fu devastata, probabilmente lo saresti anche tu se la piccola Alice ti voltasse le spalle, no?

    JG: Certo che lo sarei, è una delle due persone che posso considerare davvero amiche. Sarei più che devastato.

    BB:Beh, allora faresti bene a prepararti, perché sarà inevitabile. Per ora è tutto ok, in fondo gli fa comodo avere un ragazzo come te. Però appena si stuferà o troverà un altro ragazzo da sfruttare ti abbandonerà come uno straccio usato. Te lo dico da cattiva ragazza, delle mie parole ti puoi fidare, sai quanti Jimmy ho avuto nella mia vita?

    JG: Cattiva ragazza è un modo gentile per dire che sei stronza? Non mi interessa quanti ragazzi hai trattato male, tu non sei Alice.

    La londinese cruccia lo sguardo.

    BB:Che ragazzo cattivo che abbiamo qui. Anche io ho dei sentimenti.

    La rossa ride.

    BB:No, scherzo, non sono così sensibile. Anzi, lo prenderò come complimento. Hai assolutamente ragione, io non sono Alice, e per fortuna aggiungerei. Sono una ragazza però, e so come le ragazze pensano.

    La rossa incrocia le braccia e si sporge verso Jimmy, stringendo gli occhi.

    BB:E poi, Jimmy, cosa speri di ottenere da Alice? Pensi che un giorno sarà fulminata sulla via per Damasco e si renderà conto dell'incredibile attrazione che prova per te? Spoiler alert: non succederà. Faresti meglio a non sprecare il tuo tempo con una donna che non sa apprezzarti. Te l'ho già detto, Viola è una grandissima donna, e dovresti sentirti fortunato nel ricevere le sue attenzioni. Fossi in te ci farei un pensierino su come sfruttare il tuo tempo in compagnia del gentilsesso, perché con Alice è una strada chiusa, a gambe chiuse.

    Mentre Beverly pronuncia queste parole la telecamera mette a fuoco la figura di un uomo sullo sfondo, seduto ad un tavolo, in disparte. L'uomo indossa un impermeabile a collo alto, dei grossi occhiali da sole e in testa una bandana da biker. La telecamera rimette adesso a fuoco Jimmy e Bev.

    JG: Dubito davvero che tu sappia cos'è la vera amicizia se parli in questo modo, e comunque, non so che idea ti sei fatta ma con Viola non c'è nessuna storia.

    BB:Di sicuro non ce ne sarà una con Alice. Dimmi una cosa, Jimbo: quanti sono i momenti in cui Alice ti è stata davvero d'aiuto, in cui ti è stata davvero vicina? Io dico che si contano sulle dita delle mani. Se io ignoro il concetto di vera amicizia credo proprio lo faccia anche Alice.

    JG: Tutti quelli in cui ho davvero avuto bisogno.

    Bev alza un sopracciglio.

    BB:Sicuro? Giurin giurello? Bah, come vuoi.

    Beverly prende l'ultimo spicchio e lo mangia osservando Jimmy.

    BB:Sono abbastanza delusa, Jimmy. In fondo però me lo dovevo aspettare, anche il più brillante dei ragazzi si rimbambisce quando c'è di mezzo l'amore.

    La rossa getta le bucce nel cestino e si alza dal tavolo.

    BB:Beh, Jimmy, capisco che la mia presenza non ti è troppo gradita quindi levo il disturbo. Fammi però il favore di ricordarti queste parole per il futuro, non si sa mai.

    JG: Le terrò a mente, ma non ne avrò bisogno. Ne sono sicuro.

    Bev storce la bocca.

    BB:Mai dire mai. Ti saluto, Jimmy, fai il bravo.

    Bailey scuote la testa amareggiata mentre infila le mani in tasca e si volta, allontanandosi da Jimmy che rimane seduto al tavolo. Noi andiamo in pubblicità, voi però non cambiate canale, mi raccomando.




    Up Next: White Rebel
     
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    Signore e signori, bentornati ad Indoor War! L'unico show del Venerdì sera che fa product placement in modo trasparente. Sul ring sono disposti due tavoli: il primo, posto al centro, è tappezzato con una una sequela di scartoffie. Il secondo, più piccolo, è messo a lato ed è coperto da un telo che nasconde qualcosa. Amici della TWC, è finalmente arrivato il momento della firma di contratto più attesa della puntata, senza timore di smentita.



    Sons Of Straight Edge risuona nell'arena, che si tinge di rosso, bianco e blu. Colori patriottici? Nah. Sono i colori della Pepsi, ovviamente.



    White Rebel ed il fidato Pepsi-Rabbit compaiono sullo stage, accolti calorosamente dagli sbadigli del pubblico. WR scuote la testa, dopodiché si ferma all'inizio della rampa e si mette in posa statuaria per la sua taunt: indicare il grosso logo della PepsiCo sul titantron alle sue spalle. Fatto ciò, l'Ascetico Analcolico percorre la rampa impettito, si fa andare a prendere e consegnare un microfono dal fido coniglio antropomorfo e si posiziona al centro del ring aspettando un silenzio che non tarda ad arrivare, anzi, c'è sempre stato.

    WR: Signore e signori. Pepsimaniacs di tutto il mondo. Vi invito a non cambiare canale, perché qui si fa la storia. Vi invito anche ad uscire di casa appena questa puntata di Indoor War finirà e fare scorta di PepsiCola, perché parliamo di una bevanda che fa la storia da decenni ed è destinata a continuare. Una bevanda di successo come il suo testimonial, d'altronde. PepsiCola è una bevanda sponsorizzata da White Rebel: drink it in, maaaaaan.

    No, non tu, Vasio.

    WR: Stavo per dirlo io!

    Lo so.

    Rebel fa una smorfia, dopodiché punta l'indice verso lo stage.

    WR: Purtroppo, per vari motivi non sono più in grado di regalarvi i miei appassionati ed appassionanti monologhi, quindi andrò dritto al sodo: Gunther Schmidt, esci fuori. Stai per essere Pepsi Cherry Blastato. A proposito, lo sapevate che esistono moltissimi gusti diversi di PepsiCola per tutte le esigenze? Per esempio, è reperibile anche al gusto di gelato in Russia, cappuccino in Russia e Romania, mojito in Italia, sapote in Giappone, Germania e Finlandia, cannella piccante o ghiaccio in Guam, Thailandia, Malesia, Singapore e Filippine, cetriolo in Giap -

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    Lo sproloquio di White Rebel viene interrotto dall'abbassarsi delle luci, mentre sul titantron compare l'inquietante immagine di un enorme mastino assetato di sangue.



    Mentre il pubblico di Indianapolis esplode nelle esultanze, ecco partire l'epica theme di Gunther "The Hound" Schmidt. Dopo qualche secondo, il gigantesco Mastino emerge dalla nebbia che puntualmente ha invaso lo stage.

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    Il Brutal Crow, che vediamo munito di Sledgehammer, si guarda attorno per diversi istanti, poi rivolge il suo sguardo feroce verso il ring e inizia a calare dalla rampa a passi pesanti. Una volta arrivato ai piedi del quadrato, Gunther osserva a lungo White Rebel e il Pepsi-Rabbit, che nel frattempo si è seminascosto alle spalle del profeta della Pepsi. Dopo di che eccolo salire i gradoni d'acciaio, passare sull'apron, attraversare le corde ed irrompere nel ring. Qui pare indeciso se aggredire subito Rebel a colpi di martello o attendere. Alla fine il Mastino opta per la seconda opzione. Eccolo allungare l'enorme manona e prendere un altro microfono appoggiato sul tavolo pieno di carte. Mentre la sua theme sfuma, Gunther inizia a parlare, lo Sledgehammer appoggiato a una spalla.

    GNT: Ribelle! Tu chiamato di me in giorno di questo per firma di carte. Io no problema in firma di carte di contrattazione di tua esecuzione...

    Il bestione accenna un sorriso, che presto si trasforma in una smorfia di rabbia.

    GNT: Però Mastino problema in sera di questa. Tu parla troppo di bibita discutibile che paga di te und tu nomato orribile Pepsi di Cola di Deutchland, gusto sapone. Io saggiato Pepsi di Cola gusto sapone. E responso di Mastino è che Pepsi di Cola che tu vende in terra di Bayern a prezzo alto di ruberia...

    Gunther passa agli urli, rosso in volto.

    GNT: Ist Scheiße!!!

    Boato del pubblico! White Rebel impreca e scuote il capo. Poi però arretra vedendo Gunther avvicinarsi.

    GNT: Perciò, Mastino fa vertenza. Io no problema in picchia di te und spacca di cranio con martello, und io no problema di uccide, arrostisce, und mangia Pepsi di Rabbit in sera di questa. Tu inteso, White di Ribelle?!

    Rebel regala uno sguardo cupo al tedesco.

    WR: Quando ho detto "esci fuori", pensavo fosse sottinteso che avresti dovuto aspettare la fine della mia finestra di dialogo.

    Puoi dire fine della frase, dio santo. Gratuite così no, però.

    WR: Gunther Schmidt, io e te siamo nati per essere uno la nemesi dell'altro. Fin dal primo giorno in cui abbiamo scelto consapevolmente una bevanda in un supermercato, è stato chiaro a chiunque la differenza tra i nostri stili di vita. Tu sei un troglodita, fortunato in amore ma bandito in Giappone, che per la cronaca è dove sono nato! Un paese nel degrado più totale, pieno di gaijin che percepiscono trentacinque dollari al giorno per non far nulla e ricevono contratti nelle federazioni più importanti, mentre fenomeni del mio calibro vengono presi a pesci in faccia! Eppure, in un paese così, sei riuscito a farti bandire...

    WR ha un gesto di stizza.

    WR: Ma tutto questo non ha importanza. Ciò che è importante è che io ti darò una lezione e ti convertirò ad una vita più sana tra sole due settimane. Ed allora propongo di firmare questo contratto, un match leggendario con stipulazione scelta attentamente da me.. Ehi, aspetta, perché ci sono due contratti?

    Perché anche Gunther ha proposto una stipulazione.

    WR: Cosa?! Ma è a malapena in grado di parlare!

    Mentre White Rebel discute con The Wall, Gunther si gratta la barba, pensieroso. Poi riprende la parola, richiamando di nuovo l'attenzione del portavoce di punta della PepsiCo.

    GNT: Uhm... Tu dice trentacinque di dollari. Mastino allora fatto di bene a lasciare terra alta in maleducazione prima di crisi di economica und stipendi bassi da poveri di canna. In tempo che fu, Mastino pagato uno di milione di iene a mese...

    White Rebel sgrana gli occhi e scuote il capo.

    WR: Falso! Non è possibile che un analfabeta come te possa essere pagato profumatamente. Rifiuto anche solo a pensarci. Sicuramente avrai minacciato di picchiare i dirigenti delle federazioni in cui sei stato facendoti dare i soldi e poi sarai fuggito via come quel tizio strano che bazzica questa federazione, Esagon Junior. Questo spiegherebbe anche il motivo per cui non sei il benvenuto nel mio paes...

    Ben presto il tedesco si stufa, e rifila un "colpetto" di Sledgehammer sul tavolo, che solo per poco non si rovescia o si rompe.

    GNT: Alt! Tu zitto, Dumm Rebel! Mastino no piace profittazionisti, no piace Plappermaul, und no piace ricordi di Sole di Levante! Voce di spirito detto alta verità in precedenza. Tu no diritto di scelta di match. Tu essere rogante come Cogan, grande nemico di Gunther und sceglitore di ultimo match di Mastino in tv di pagamento. Io ora vuole scegliere incontro di ultimo uomo in piedi, così distrugge di te volta di tutte und chiude in casa di cura di non validi!

    Di fronte alla rivendicazione di un Last Man Standing Match da parte di Gunther, il pubblico esulta all'unanimità. A parte due persone: Pepsi-Rabbit, tuttora impaurito dalla minaccia di essere cucinato, e White Rebel, che lentamente deglutisce mentre i suoi occhi guizzano a destra e a manca.

    WR: No, Gunther Schmidt, mi rifiuto. Non ho intenzione di prendere parte ad un match così banale. Io sono tornato per fare la storia. Lascia che ricordi al mondo chi sono: io sono il primo discepolo televisivo di Leonard Black! Io sono l'unico che ha mai visto BlackBlood qui dentro!

    Il brutto è che ha ragione.

    WR: Io sono quello che alle Survivor Series 2011 ha portato alla vittoria la TW Corporation con ben tre eliminazioni consecutive, a solo due mesi dal mio debutto!

    Questa è la parte in cui dovrei disperarmi all'ipotesi dell'elenco completo, ma sono abbastanza sicuro che tu non abbia ottenuto nulla di buono a parte questi due episodi isolati.

    WR: M-ma... Io... Semplicemente, non sono mai stato bravo con i prono..

    Vorrai dire, promo. Con la "m".

    WR: Ok, non ero bravo neanche in quelli, ma io parlo di un'altra cosa. I prono, hai presente?

    Non ho idea di cosa tu stia parlando.

    WR: Massì, i pronostici.

    Non sto capendo e non voglio capire. Taci. Altrimenti, persino tu riuscirai a pronosticare la fine che farà il tuo contratto. Faremo finta che tu non abbia detto niente e andremo avanti con questo segmento, che è Giovedì e il tempo stringe.

    WR: Wall, cristo!

    Scusami. E' la vicinanza con te.

    Rebel scuote la testa, dopodiché si rivolge a Schmidt.

    WR: Scimmione, prendi il contratto con il tuo Last Man Standing match e strappalo. Non ho intenzione di firmarlo.

    La risposta di Gunther è un colpo di Sledgehammer che rompe letteralmente il tavolo tra fogli che volano a destra e a manca tra le grida dei fan. Subito dopo il Mastino si gira verso Rebel, facendo una smorfia pericolosa.

    GNT: Io piace pronostici, Mastino anno di fa azzeccato percentuale di vincitosità di Bruderschaft in match contro No Eroi e Impero di Alba. Io ora fa nuovo pronostico di fine di anno. Io fa pronostico di Dumm Rebel vittima di prossimo colpo di martello di Mastino!

    Dopo di che il Mastino, incitato ovviamente dal pubblico, fa un passo avanti verso il nemico mortale del Babbo Natale della Coca Cola.

    WR: Ehi, aspetta! Possiamo giungere ad un compromesso!

    Per una volta hai ragione, White. Giungerete ad un compromesso. Vedete, sono appena stato informato di cosa è sotto il telo di quell'altro tavolo... E sono sicuro che piacerà ad entrambi.

    WR: Agnes?

    WR sussurra appena per non farsi sentire da Gunther, che effettivamente pare non capire una parola. Nel dubbio, il tedesco alza al cielo il martello con aria minacciosa e si prepara alla carica.

    Fermo, Gunther. Rebel ci serve intero, per ora. Pepsi-Rabbit, leggiadra creatura, togli il telo.

    Il coniglio si avvicina al misterioso tavolo, seppur riluttante per la minacciosa presenza di Gunther Schmidt... Alza il telo e fugge via, lasciando Rebel da solo sul ring ad imprecare. Improvvisamente, WR si placa. I suoi occhi brillano. Comincia a perdere bava dalla bocca. Schmidt lo osserva con aria confusa, dopodiché si gira verso il tavolo.

    GNT: Oh-ho! Das ist Wunderbar!!!

    Sul tavolo campeggia una serie apparentemente infinita di lattine di Pepsi e birra, divise in parti uguali. Il Mastino, particolarmente interessato, si avvicina alla birra.

    Signore e signori, la stipulazione del match tra White Rebel e Gunther Schmidt a Zero Hour sarà decisa in un drinking contest. Pepsi vs Beer, ognuno berrà il maggior numero possibile di lattine della bevanda prescelta e chi ne finirà di più vincerà. Sono sicuro che entrambi i contendenti saranno d'accordo, vista la quantità di beveroni gratuiti in gioco. Sbaglio, signori?

    WR: Oh, stavolta non jobberò.

    Gunther si fa una risata cavernosa.

    GNT: Mastino bere birra fin da età di cucciolo. Io lattato con birra! Essa ist acqua in abitudine di Mastino. Io vince facile contesto di drink.

    Il gigante appoggia lo Sledgehammer alle corde e va a piazzarsi davanti alle birre, osservando ferocemente White Rebel.

    JR: The following contest is a Drink -

    WR: Taci che non ho tempo, brutta mignotta!

    Jessica Rose abbassa lo sguardo sconsolata, mentre la campanella suona. I due contendenti si lanciano al tavolo, in piedi a due lati opposti. Gunther afferra una lattina di birra per mano e riesce ad aprirle al volo con il pollice, scolandosele contemporaneamente, minimizzando i tempi. WR, dall'altra parte, riesce a scolarne una. Altre due per Schmidt. Una per WR. Altre due per Schmidt, totale sei. Il Testimonial invece arriva a tre, ormai già doppiato dal mastodonte della Baviera, e impreca. WR si ferma a pensare, mentre Gunther ne impugna altre due...

    WR: Ragazzi! Ragazzi! Roland Ernest Turner è nel primo anello e sta mostrando la propria faccia!

    Schmidt si gira, confuso, e WR ne approfitta per aprire con estrema rapidità e bere sette lattine di Pepsi in nove secondi. Totale: dieci a sei per Rebel. Ora dieci a otto, perché il Mastino si è accorto della truffa ed è ripartito a bere a tutta velocità, sostenuto dal tifo massiccio dei fan. Undici a dieci. Dodici a dodici, momentaneo pareggio...



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    MA ECCO TORNARE IL PEPSI-RABBIT DI GRAN CARRIERA, SOTTO LE MAGICHE NOTE PROPRIE DEL SUPEREROE PEPSIMAN! Schmidt impreca in tedesco, mentre gli occhi di WR brillano. Eccolo cominciare a bere ancora più veloce, cercando di tenere il passo di Schmidt. Quattordici pari. Sedici pari. Diciotto a diciassette per Gunther! Venti a diciotto, si allarga il vantaggio del tedesco.. Ma il Pepsi-Rabbit comincia ad aprire una serie di lattine di Pepsi! I tempi si riducono! Ventidue a venti, ventiquattro a ventidue, ventisei a venticinque! La rimonta di Rebel! Ventotto a ventisette. Trenta a ventinove. Trentadue a trentuno. Fase di stallo... Trentaquattro a trentatré. Trentasei a trentaquattro! WR appare frastornato. I due proseguono a velocità supersonica... Così supersonica che Gunther non si avvede di Pepsi-Rabbit, che sposta una lattina di Pepsi segnata, mischiandola a quelle di birra! Schmidt la afferra senza guardare e la scola, trasalendo e cadendo a terra con le mani alla gola!

    GNT: Urgh… D-dumm Rebel. T-tu velenato di me…

    Incredibile, Schmidt resta immobile e si ferma a trentanove birre. WR è a trentasei, si tocca il ventre ma i dolci versi monosillabici del coniglio sembrano dargli la forza di procedere. Trentasette... Vacilla. Trentotto, no, non ha finito la lattina.. Trentotto, ora è ufficiale. Il Testimonial rutta sonoramente, trattenendo forse anche un conato, poi afferra la trentanovesima lattina scuotendo la testa... E la beve, lentamente, con dolore. Si appoggia alla corda più alta, ora si è pari. Schmidt sembra ancora impossibilitato a continuare. Il Pepsi-Rabbit porge l'ultima lattina a WR.. CHE LA BEVE! E' FINITA, WHITE REBEL SUPERA UN GUNTHER SCHMIDT IMPOSSIBILITATO A CONTINUARE E DECIDERA' LUI LA STIPULAZIONE PER IL MATCH DI ZERO HOUR! Peccato che l'ex-TWNA sia ora crollato a terra tenendosi lo stomaco. Sentiamo un sospiro fuori campo.

    Sorprendentemente, il vincitore è White Rebel. Ora, abbiamo un contratto da firmare. Qualcuno tiri su quei due.

    Il coniglio esegue prontamente, rimettendo in piedi il proprio padrone... Ma non ha il coraggio di fare lo stesso con Gunther, anzi non appena il gigante ha un sussulto il coniglio balza via impaurito. WR intanto barcolla, si fa passare un microfono e lo avvicina alla bocca dopo aver trattenuto un nuovo conato.

    WR: Schmidt... Io... Te... Zero Hour... 60 Minutes Iron Man Graveyard Match.

    Il pubblico esplode in cori di disappunto al ritorno della stipulazione più famigerata della storia del pro-wrestling mondiale. WR intanto procede come può verso il tavolo, afferra la penna ed appone la sua firma. Schmidt, intanto, sembra aver ripreso conoscenza a poco a poco e si sta rimettendo in piedi pian piano con l'aiuto delle corde, cominciando a sbuffare come un toro. Eccolo girarsi, furente in volto per il furto di cui è stato vittima... Ma appena si gira viene colpito da una martellata al volto!

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    WR ha in mano lo Sledgehammer del Mastino e ride soddisfatto, poi crolla nuovamente a terra tenendosi l’addome. Il Pepsi-Rabbit, intanto, prende il contratto e lo avvicina al corpo esanime di Schmidt, dopodiché gli mette la penna in mano e gli fa abbozzare una X nello spazio adibito alla firma. Sulle imbarazzanti immagini del ring ridotto come un lazzaretto e del meraviglioso coniglio antropomorfo che scappa per paura che il Mastino si svegli, andiamo finalmente in pubblicità.



    Up Next: Virgil Brown Jr.
     
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    Virgil Brown sta parlando due alcuni addetti dell’arena, viso sorridente e rilassato, la chiacchierata si interrompe una pacca sulla spalla e una stretta di mano per entrambi i dipendenti.

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    Il GM si incammina verso la porta del suo ufficio, ma vi trova appoggiato Big Black Boom.

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    BBB: Dove vai, bel ragazzo?

    VB: Buonasera, Boom.

    BBB: Buonasera a te. Volevo fare due chiacchiere, ti va?

    La leggenda sospira, poi apre la porta del suo ufficio, invitando il mascherato ad entrare.

    VB: Sempre disponibile.

    BBB sorride.

    BBB: Bene.

    Mister Brown chiude la porta dietro di sé.

    BBB: Penso che ti debba ringraziare per quello che hai provato a fare. Volevi mettermi il bastone fra le ruote un’altra volta, vero?

    Il GM sorride ironicamente e si avvicina alla scrivania.

    BBB: E invece ci hai messo contro due ragazzine appena uscite dall’universo DC. CI hai reso ancora più consapevoli della nostra forza. Bella mossa, cosa ti aspettavi di ottenere? Davvero credevi che fossero in grado di sconfiggere me e Matt, se non sono riuscite a sconfiggere il vecchietto e il suo giardiniere?

    Aperti alcuni cassetti, Virgil estrae un foglio di carta.

    BBB: E ora, quale sarà il prossimo passo? Quale sarà la tua prossima invenzione per non vederci con la cintura alla vita?

    Spallucce del GM.

    VB: Nessuna invenzione Boom. Dopotutto, dove ancora vincerli quei titoli. C’è ancora tanta strada da fare.

    BBB: Davvero, Virgil? Non ti sei ancora rassegnato a vedere i titoli di campioni mondiali di coppia vinti da me e Matt?

    Triple B avvicina il visto a quello di Brown, poggiando le mani sulla scrivania.

    BBB: Immagina che spettacolo,Virgil. La coppia più odiata della TWC, il mostro maligno con la maschera e il ragazzo prodigio che ha voltato le spalle al pubblico. Cosa vorrebbe dire avere questi personaggi come esempio massimo di collaborazione? Sarebbe il fallimento del perbenismo che hai provato a portare in questa federazione, magari l’occasione giusta per dimettersi e togliersi di mezzo una volta per tutte.

    Ghigno malvagio di Boom.

    VB: Dimettermi?

    Virgil scuote il capo.

    VB: Quanta fantasia. E poi, che prove hai, di grazia? Come fai a dire che io abbia provato a metterti i bastoni fra le ruote, dopo che tu hai truccato il sorteggio che ti ha portato a giocarti questa shot? Dopo che tu e il tuo socio avete vinto in quella maniera il match contro le Sick Chicks?

    Sguardo di fuoco fra i due.

    VB: Perché sei qui, Boom? Per sputarmi in faccia quattro insulti e sentirti soddisfatto per il resto della serata? Forse dovrei proprio iniziare a mettere dei paletti intorno alla voglia di anarchia. E anzi, sai cosa? Lo farò.

    Il general manager scrive qualcosa sul foglio, poi preme un pulsante sulla scrivania.

    VB: Penso che il match in cui pensi di laurearti campione mondiale della categoria di coppia, abbia bisogno di una stipula adatta. Non voglio però mettermi in mezzo, lascerò decidere a te e il tuo compagno di coppia quale sarà. O meglio, vi lascerò decidere se mi dimostrerete di essere capaci di vincere in maniera onesta almeno una volta. Perciò avverti Matt: questa sera combatterà contro Travis Miller, il vincitore decreterà la tipologia di match con in palio i titoli a Zero Hour.

    Gli A&A entrano nella stanza, fermandosi alla porta. Brown si incammina verso la stessa, seguito dallo sguardo di BBB.

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    VB: Ed ecco i paletti: se interverrai… Anzi, se ti vedrò all’interno dell’arena durante il match, non ci sarà alcun match per i titoli di coppia a Zero Hour. Dopotutto, la par condicio mi sembra il minimo, visto che Shawn Gates non è con noi quest’oggi. Allora ci stai?

    Boom prova a replicare, ma Virgil apre il palmo della mano.

    VB: ALT! Non me ne frega. Dì a Matt di prepararsi, saluti.

    Il general manager si dilegua, Alex Wilson e Adam Jones non si schiodano dalla porta, Boom sospira mentre li squadra, lasciandoci in attesa di scoprire cos’altro succederà in questa quarantunesima puntata di TWC Indoor Wars.





    Up Next: Jane Murphy
     
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    Bentornati al Bankers Life Fieldhouse di Indianapolis con la quarantunesima puntata di Indoor War. Le immagini ci portano nel backstage, dove troviamo Jane Murphy.

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    La ragazza è appoggiata ad un muro, le braccia conserte e lo sguardo fisso in una direzione. Sentiamo un rumore di passi in avvicinamento e la campionessa del mondo si stacca dalla parete, dirigendosi verso il nuovo arrivato.

    JM: E così questo sarebbe il tuo concetto di aiuto, eh? Spero che tu sia assolutamente sicuro di quello che stai facendo, Cross.

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    Il biker della TWC, con un borsone sulla spalla e occhiali da sole in volto in aggiunta al suo tipico completo da biker in pelle, sorride placidamente.

    VC: Se non ne fossi sicuro non glielo avrei dato, Jane. Hai visto come parlava. A parole non lo avrei convinto, nessuno di noi lo avrebbe convinto. Gli servono i fatti. Un bel pugno in faccia è un buon modo per iniziare.

    Jane storce la bocca.

    JM: Se bastasse picchiarlo avrei anche potuto provvedere da sola, anche se continuo a dubitare dell'efficacia del tuo metodo. Non ho risolto niente prendendolo a sediate in testa, non penso che tu possa avere miglior fortuna.

    VC: Tu non sei me, Jane. Approcci diversi, persone diverse.

    Jane osserva il biker alzando il sopracciglio destro. Cross annuisce.

    VC: Io sono stato il primo avversario di Nick in TWC. Il primissimo. Me lo ricordo quando chiedeva l'Open Challenge... Pensai che potesse essere un avversario facile. Ed invece no. Mi stava prendendo a calci in culo. Pensai di portare la sfida un po' più in là di quell'incontro, da lì il finale per squalifica. Poi da lì si arrivò al nostro match a War Of Change, quel devastante Parking Lot Brawl. È anche lì che è nata la carriera di Nick.

    Cross sorride tra sé e sé.

    VC: Ha dato tutto se stesso per battermi. Si è lanciato da un camion, non so se capisci, con un Crossbody pur di mettermi sotto. So che tutte queste cose le sai già, ma è proprio per questo che dovresti fidarti di me: io so come riportare quel Nick Carroll tra di noi. Non so in che razza di Inferno sia nella sua testa, ma posso assicurarti che ci scenderò e lo farò tornare di nuovo in sé. Parola di Biker.

    Jane alza un sopracciglio.

    JM: Parola di Biker, eh? Rassicurante.

    VC: Fidati.

    La ragazza scuote la testa.

    JM: Non credo che tu conosca Nicholas così bene. La sua carriera è cominciata ben prima del suo arrivo in TWC e io lo so bene. Comunque sia, sembra che tu sia convinto e questo mi basta. Per ora. Ho deciso di fidarmi di te, ma sappi che se farai qualche passo falso te ne farò pentire amaramente.

    VC: Se non dovesse funzionare sarò morto. Io senza Nick Carroll non torno, Jane. Puoi esserne certa. Ho tutta l'intenzione di adempiere al mio compito.

    Jane sospira e rilassa la postura.

    JM: Bene. Buona fortuna, allora. Credo che te ne servirà.

    La Leonessa saluta Cross e si avvia lungo il corridoio, mentre noi andiamo in pubblicità.






    Up Next: Jimmy Gates
     
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    "Gentili" telespettatori, bentornati a Friday Night Indoor War, in diretta dalla Bankers Life Fieldhouse di Indianapolis, le immagini ci portano backstage.

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    Viene inquadrato Jimmy Gates intento a frugarsi le tasche dalle quali estrae una manciata di monetine e dopo un rapido conteggio, di aggira tra corridoi nella speranza di trovare un distributore automatico, ma la ricerca del marchingegno ha esito negativo, il figlio d’arte nota un inserviente dalla divisa blu scura intento a pulire il pavimento, Jimmy decide di avvicinarsi verso di lui nella speranza che possa aiutarlo nel trovare ciò che cerca.

    JG: Scusi, potrebbe aiutarmi?

    L' inserviente dalla divisa blu scura di gira verso Jimmy, il quale spalanca gli occhi appena vede il volto di QUESTO addetto alle pulizie.

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    ???:Certo! Cosa ti serve?

    Il giovane Gates è shockato.

    JG:Ehm, sì ecco, volevo sapere dove posso trovare un distributore automatico.

    ???:Nessun problema, prendi quel corridoio, poi prendi la prima a destra, giri a sinistra e troverai i distributori, se trovi per terra delle scatole di cereali non toccarle, sono trappole per scimmie parlanti.

    Jimmy rimane perplesso ma fortunatamente capisce le indicazioni.

    JG:Già, ehm, grazie per l'aiuto, ci vediamo.

    Gates segue il tragitto consigliato da quel addetto alle pulizie, appena gira l'angolo, trova finalmente un distributore, ma scopre anche di non essere solo, c'è qualcuno contrapposto tra Jimmy e il marchingegno.

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    E' Matt Thunder mentre sorseggia una Red Bull appoggiato al muro, the eletric splinter si gira verso il giovane Gates e accenna un sorrisetto.

    MT: Sai, meno male che Boom non è quì in questo momento, non tanto perché ti avrebbe gonfiato di botte, ma perché aveva scommesso 5 dollari che ti avrebbe trovato quì a sperperare la paghetta settimanale.

    Thunder butta giù un sorso della sua bibita.

    MT: Io invece ho scommesso che fossi in bagno a masturbarti sulle foto di Viola Vixen!

    Risata isterica da parte dell' eletric splinter.

    Jimmy ghigna.

    JG: Sembri piuttosto grande per andare in quinta elementare.

    MT: E tu sembri piuttosto piccolo per aggirarti da solo in un posto come questo.

    E giù un altro sorso.

    MT: Parlando di cose che mi interessano, come sta il tuo paparino? Dopo aver visto il suo cervello andare in tilt due settimane fa non ho più avuto sue notizie, gira voce che non ha avuto il coraggio di presentarsi oggi, davvero patetico, ma d'altronde non potevo aspettarmi diversamente da uno come lui.

    Jimmy si morde il labbro, mentre la telecamera mette a fuoco l'immagine di un uomo in fondo al corridoio, che legge un giornale con due buchi al centro, da sopra questo giornale sbuca una bandana da biker, dopodiché la telecamera rimette a fuoco Thunder e Jimmy.

    JG: Tu non vali un'unghia del peggior wrestler di questa federazione. Figurati poi di mio padre.

    Thunder scuote la testa.

    MT: Sarà anche vero, ma ho una notizia bomba per te Jimmy, questa unghia e il suo esimio collega sono ad un passo dal togliere i titoli di coppia al tuo paparino e al suo amico del cuore.

    Matt allarga le braccia.

    MT: Hai ancora da ridire sul mio valore?

    JG: Non dire gatto se non ce l'hai nel sacco.

    The eletric splinter si gratta le basette.

    MT: Te lo concedo, ma prima che i telespettatori cambino segmento dalla noia dei tuoi discorsi, lo voglio sapere: Cosa ti trattiene dal rimanere insieme a tuo padre? Nonostante tutto quello che hai passato quest'ultimo anno sei ancora quì, a depredare i distributori automatici e a collezionare momenti imbarazzanti con altri wrestlers.

    Matt fa una pausa.

    MT:Forse è questo il tu scopo della vita, renderti più ridicolo ed imbarazzante di quanto tu, e perché no, anche tuo padre, non lo siate già.

    JG: Tu non sai nulla di me o di mio padre.

    MT: Hai ragione, io non so nulla di te o di Shawn, a parte il fatto che siete dei totali fallimenti senza un briciolo di dignità.

    Thunder svuota la sua lattina con un ultimo sorso.

    MT: La tua mammina cosa ne pensa di tutto questo? Ah già, i morti non pensano.

    Il ragazzo di Jacksonville inizia a chiudere lentamente la mano che tiene la lattina vuota, il rumore dell'alluminio che si accartoccia accompagna il volto di Jimmy, i suoi occhi sono sbarrati, il labbro viene morso nuovamente, il suo respiro diventa sempre più affannoso e i suoi pugni iniziano a stringersi.

    JG: Rimangiati quello che hai detto.

    MT: Oppure cosa eh? Vuoi colpirmi? Avanti, fallo! Colpiscimi! Tirami un pugno in faccia se hai il coraggio, intanto Boom sarà quì a momenti e a differenza mia, non si perderà in chiacchiere inutili, tuo padre è a casa col cervello più fuso di quanto non lo sia già e Miller è chissà dove ignaro di tutto, sei da solo Jimmy, solo!

    Thunder allarga le braccia in attesa di una risposta, ma tutto ciò che ottiene sono solo secondi di silenzio tombale, Jimmy rimane fermo nella sua posizione.

    MT: Davvero deludente...

    The eletric splinter abbassa le braccia scuotendo la testa.

    MT: Avendo un match contro Miller questa sera, mi avrebbe fatto comodo un po di riscaldamento, ma a quanto pare dovrò ripiegare sul classico sacco da boxe.

    Matt sorride sbruffone e se ne va, lasciando Jimmy totalmente rosso in faccia. Anche il ragazzo se ne va dalla parte opposta con sguardo deciso, passando davanti all'uomo col giornale, ignorandolo. Le immagini vanno in dissolvenza.




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    Bentornati in diretta per Indoor War! Le immagini inquadrano il backstage, e dopo una breve panoramica, si focalizzano all'esterno di un camerino con su affisso il nome di Chris Drake. Passa qualche secondo e la porta si apre, e da essa esce Chris che dopo aver chiuso il camerino sospira, si appoggia a un muro e si accende una sigaretta ignorando totalmente il divieto di fumo affisso a nemmeno un metro da lui.

    Immagine


    Dopo un paio di tiri Chris estrae il suo telefono e compone rapidamente un numero per poi avvicinarsi lo smartphone all'orecchio. Passa qualche istante e qualcuno risponde...

    C.Drake: Ehi Wiz.

    Boato mostruoso dall'arena.

    C.Drake: No niente, e che sto iniziando a preoccuparmi un po' per il match... Ma certo che mi fido di Ellie, è solo che a volte l'inculata è sempre dietro l'angolo. Per quanto ne posso sapere Virgil Brown jr. manderà qualcuno per far perdere Ellie e mandarmi via dalla TWC... Mah, se lo dici tu... Ok... Ok... Ok! Ho capito cazzo, non sono stupido... Va bene Wiz, ci sentiamo dopo la diretta.

    Chris riaggancia per poi sospirare nuovamente, prendere un altro tiro di sigaretta ed appoggiare la testa al muro. Dopo qualche altro tiro The Predator sposta lo sguardo verso destra ed alza un sopracciglio. La telecamera si allarga mostrando chi ha attirato la sua attenzione...

    Immagine


    Vincent Cross, che si trova a poco più di un metro dal Predator.

    VC: Aspettavo che tu finissi la chiamata.

    C.Drake: Mh, ok.

    Il FWP World Tag Team Champion fa un tiro alla sigaretta.

    C.Drake: Beh, ti serve qualcosa?

    VC: Se vuoi saperla tutta stavo passando per caso, ma ho sentito quello che hai detto. So che ti è successa un bel po' di merda nel recente periodo, ma evita di non avere fiducia nella tua famiglia.

    C.Drake: Pff, famiglia...

    Chris fa un altro tiro.

    C.Drake: Ma hai idea di che casino sia la mia famiglia? I miei genitori sono separati con mio padre che è in galera a scontare una pena durissima e mia madre che è sparita quando avevo undici anni, mia sorella Rachel è stata uccisa dopo che ha assassinato la donna che amavo, e a proposito degli Hart, ora sto affidando la mia intera carriera in TWC in mano ad Ellie, che è una Hart e vuole difenderla dall'assalto di una Drake, Alexa.

    The Predator sospira.

    C.Drake: Ah, e non scordiamoci la presidentessa della FWP, Sophie Grimés. Forse non lo sai, ma lei è mia cugina in primo grado, ma i rapporti sono molto formali tra di noi visto che non la vedevo da venti anni per via di un litigio che ha posto fine ad ogni rapporto tra mia madre e suo padre che come puoi intuire sono fratello e sorella. Detto ciò penso che sia lecito da parte mia non avere fiducia...

    VC: E Alisa, in tutto questo?

    Lo sguardo di Chris si fa gelido. The Predator fa un lungo tiro di sigaretta per poi gettarla a terra, calpestarla e restare per diversi secondi in silenzio con lo sguardo fisso in quello del Biker.

    C.Drake: Non mi va di parlare di lei. Ciò che ti basta sapere è che ci siamo detti addio nel modo più brutale possibile. Ed è solo colpa mia.

    VC: Puoi sempre rimediare, Drake. Senti, lo so che non dovrei impicciarmi degli affari tuoi per via delle nostre divergenze in passato, ma prima di tutto nel Wrestling viene la mente prima della prestazione fisica. Quando non eri in te non lottavi a dovere. Ed anche adesso non sei in te.

    Il biker incrocia le braccia, fissando Drake.

    VC: Abbiamo due famiglie completamente diverse, ma anche la mia non è stata tutta rose e fiori. Nessuno dei due farebbe a cambio con la vita dell'altro, e ok, ma ciò non mi impedisce di dirti che hai davanti a te due strade: recuperare quello che hai perso o abbandonare tutto ed andare avanti senza voltarti. Se non ti muovi rimarrai all'incrocio per tutta la tua vita.

    C.Drake: Beh Vincent, recuperare ciò che ho perso mi pare abbastanza impossibile, ma non posso nemmeno abbandonare tutto poiché queste sono le esperienze che mi hanno formato e mi hanno reso ciò che sono oggi, e grazie a queste esperienze andrò avanti. Innanzitutto questa sera farò in modo che la contesa tra Ellie e Alexa sia imparziale sperando che la biondina riesca a portarsi a casa il FWP World Women's Championship salvando anche la mia carriera in TWC. Poi visto che Andy Moon, consapevole che l'unica volta in cui ci siamo giocati una title shot uno contro uno ci ha preso solo schiaffi, ha ben pensato di ignorare vigliaccamente la sfida che gli avevo lanciato, quindi vorrà dire che dopo Zero Hour o lui o Sigfried se la dovranno vedere con me. In fondo la TWC mi deve ancora un titolo mondiale che mi ha illegittimamente sottratto...

    VC: Andy ha altri problemi. Lasciamolo perdere. Tutta questa storia con Sigfried finirà per friggergli il cervello. A volte non capisco gli effetti che ha quell'uomo sulla gente.

    Cross sospira, passandosi una mano su una fronte.

    VC: Non parliamone. Comunque la fila per Sigfried è piuttosto lunga, mi dicono. Forse ci vorrà un nuovo Fatal Five Way.

    C.Drake: E' vero, Andy ha altri problemi... Ma gravi eh.

    Chris accenna un leggero sorriso.

    C.Drake: Riguardo Sigfried hai ragione quando dici che la fila è lunga, certo io dovrei essere davanti a tutti visto che la TWC mi deve un match titolato, ma sai com'è, due pesi e due misure.

    The Predator sospira.

    C.Drake: Ma non voglio ammorbare anche te con queste storie, tu non c'entri nulla. Piuttosto dimmi come te la passi, in generale intendo.

    Mr. TWD appoggia un piede sul muro e accenna un altro sorriso. Cross si passa di nuovo le mani nella bandana.

    VC: Una merda, più che altro. Kevin Manson sta per morire, Jack Keenan non lo riconosco più, Nick Carroll... lo stai vedendo con i tuoi occhi. Almeno con lui qualcosa nel breve termine posso fare. E la farò.

    Cross si appoggia al muro, guardando nel vuoto.

    VC: Divertente come in TWC ad un certo punto la vita di ognuno di noi si trasformi in una merda per una ragione o per un'altra, non trovi? In realtà non è per niente divertente, ma sappiamo entrambi che non è quello il punto. L'unica cosa che possiamo fare ora come ora è risolvere i problemi che abbiamo. Tu prendi a calci qualche culo e vedrai che le gerarchie le scali.

    C.Drake: Quello sicuramente Vincent.

    Drake accenna un nuovo sorriso.

    C.Drake: Comunque non definirei questi cambi di attitudine come "trasformarsi in una merda", è più la normale evoluzione delle cose in posti come questo. Come dico ormai da un anno, o sei il Predatore o sei la Preda e il fine giustifica i mezzi. Qualsiasi mezzo necessario.

    The Predator torna serio.

    C.Drake: Le persone che hai nominato mi stanno pesantemente sul cazzo, tutte e tre per motivi diversi, ma lasciami dire che questa loro evoluzione è dettata dall'istinto di sopravvivenza di una vasca di squali come questa. Ognuno di loro ha qualcosa da dimostrare, e un uomo con qualcosa da dimostrare è un uomo decisamente pericoloso perciò ti consiglierei di non prenderli sottogamba, specialmente Carroll che è quello con cui hai a che fare ora. Te lo sto dicendo poiché io ci sono passato, e il massacro di Path Of Legends con Kid The Wizard e quello di War Of Change con Jack Keenan rappresentano abbastanza dove possa spingersi un uomo che ha qualcosa da dimostrare o che combatte per qualcosa a cui tiene particolarmente.

    VC: Considerando che Kevin Manson sta per morire a breve direi che il suo istinto di sopravvivenza fa piuttosto schifo. Riguardo Nick non preoccuparti, più che sottogamba lo prenderò per la testa e gliela getterò sul mat, se sarà richiesto.

    Cross sospira, mettendosi le mani sui fianchi.

    VC: Davvero, Drake, ora come ora sia io che te abbiamo bisogno di cementificare quello che abbiamo cercato di costruire. Quindi non lasciarti distrarre dai giochetti mentali della tua pazza famiglia.

    C.Drake: Certamente Vince.

    The Predator si stacca dal muro e accenna un sorriso verso il Biker.

    C.Drake: Mi ero sbagliato su di te...

    Chris allunga una mano verso Vincent che alza un sopracciglio.

    C.Drake: A inizio anno mi hai proposto una stretta di mano dopo il nostro match ed io rifiutai poiché non ti rispettavo. Sono abbastanza uomo da ammettere di essermi sbagliato.

    Cross sorride, accettando la stretta di mano di Drake e ricambiandola con energia.

    VC: Grazie, Drake. Ti auguro di vincere.

    C.Drake: Ci penserà Ellie a vincere per me e per se stessa. La ragazza è speciale. Ti auguro anche a te di rompere il culo a quel faccia di cazzo, lui meriterebbe una bella dose di botte e tu meriteresti successi che vadano oltre un titolo in coppia con Simon B.

    I due staccano la stretta di mano e poi Chris si gratta il mento perplesso.

    C.Drake: Solo ora mi rendo conto che entrambi abbiamo vinto il nostro primo e unico Tag Team Championship rispettivamente con un membro dei Prophets Of Bullshit. Dovrebbero darci un premio alla pazienza per l'aver sopportato quei due dementi...

    Vincent sorride e fa le spallucce.

    C.Drake: Beh Vince, io torno da Ellie e finiamo di preparare il match con Alexa. Ci si vede in giro, in gamba.

    The Predator fa un occhiolino al Biker per poi tornarsene nel camerino. Vincent Cross annuisce leggermente mostrando soddisfazione per poi allontanarsi per i corridoi dell'arena, e su queste immagini noi andiamo in pubblicità.





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    Dopo i consigli pubblicitari, Indoor War è di nuovo in diretta per infiammare i cuori degli appassionati! Il tavolo di commento fa appena in tempo a darci il bentornato ed a ricapitolare ciò che abbiamo appena visto, prima che una nuova theme song risuoni nell'arena.



    In abiti civili, microfono alla mano, Jack Keenan sbuca immediatamente sullo stage, tra i fischi del pubblico di Indianapolis.

    Immagine


    Keenan: Ladies and Gentlemen, my name is Jack Keenan and I deliver Pain.

    Jack Keenan, coerentemente con quello che abbiamo visto prima, non è accompagnato da Quill. Il Pain Deliverer si dirige subito verso il ring, con passo ben più rapido e determinato rispetto al solito. Giunto ai piedi del quadrato, vi entra passando sotto la corda più bassa.

    Keenan: Per stasera dovrete accontentarvi di questi convenevoli. D'altronde, io so con chi ho bisogno di parlare, voi lo sapete altrettanto bene e per lui vale lo stesso, quindi non vedo perchè sprecare tempo.

    JK si volta verso la rampa d'ingresso.

    Keenan: Michael Edwards, io ti aspetto qui. Se non ti fai vedere, sarò costretto a venire a cercarti.



    L'alunno chiamato alla lavagna risponde presente. Signori e signore Michael f'n' Edwards!

    Immagine


    Il ragazzo di New York si presenta in felpa e ring attire. Procede a passo svelto sulla rampa e non degna nemmeno di uno sguardo il pubblico, che l'ha comunque accolto con una reazione mista, saliti i gradoni Edwards entra sul ring, microfono in mano e osserva Keenan.

    ME: Hello, my name is Michael Edwards and I beat Black twice.

    Sorriso del Golden Boy.

    ME: Suona bene sai? Dovrei usarla anche io un'entrata del genere. che ne dici di... Hello, my name is Michael Edwards and I beat up Quill. Suona meglio ah?

    Fischi del pubblico.

    ME: Qualcuno vi ha detto di parlare per caso?

    Silenzio in aula.

    ME: Ciao Jack, dopo due settimane penso tu ti sia fatto un'idea sul perché ho fatto quello che ho fatto? Beh... Non penso tu lo sappia realmente. Allora io e Quill non ci conosciamo, non ci siamo visti mai prima, nemmeno fuori da questa federazione, mi è sempre parso un nonnetto simpatico, quindi non mi ha mai dato fastidio, per quanto girasse con te. Però un mese fa se n'è uscito fuori con questa sparata, mentre eravamo nel backstage, ho fatto le mie ricerche e ho scoperto che ha fatto delle ricerche sul mio conto. Ho pensato ci può stare, poi ho cercato meglio e le ricerche non era su di me, ma su una ramo della mia famiglia.

    Michael gironzola intorno al Pain Deliverer.

    ME: Mi sono chiesto: "Cosa vuole un vecchio da mio padre?" Soldi? Potere? Informazioni sulla mia psiche e la mia indole? C'ho riflettutto e sono arrivato al nodo della questione. Lui voleva me... Sai molte persone hanno parlato per anni male di mio padre e io tutto quello che ho fatto è stato lasciarli stare. Poi a tredici anni ho scoperto la verità e ho iniziato a conviverci. Sono scappato di casa, non ho mai più sentito nessuno, finché un paio di mesi fa qualcuno non mi ha fatto recapitare delle lettere a casa. Lettere dal contenuto vario.

    Edwards fa una pausa.

    ME: In una di queste si parlava di un possibile fratello. La lettera rimaneva vaga, non lasciandomi intendere nulla. Ora io non amo mio padre, ma se c'è una persona che ho sempre amato, quella è mia madre. Che forse tu non sai, ma è morto qualche anno fa e tra le tante cose che non voglio è che si infanghi il suo nome in diretta nazionale. Quindi, in conclusione il tuo caro vecchietto ha superato la linea e io ho fatto altrettanto.

    Cala il silenzio per qualche istante, Jack Keenan si limita ad accarezzarsi il mento, lo sguardo perso nel vuoto.

    Keenan: Sai, Mike, quello che avrei voluto chiederti, prima del tuo discorso, era perchè non avrei dovuto prenderti a pugni senza lasciarti aprire bocca. Dopo il tuo monologo, posso dire che farlo sarebbe stata la scelta migliore.

    Jack Keenan fa un passo verso Edwards, scrocchiandosi le nocche.

    Keenan: E' vero, Quill ha decisamente passato il limite. Non è un caso che non sia qui, in questo momento. Tuttavia, Michael Edwards, tu non l'hai solo superato: lo hai sfondato. Hai cancellato il concetto stesso di limite. Nella mia carriera - diciamo pure nella mia vita - ho assistito a tanti comportamenti meschini, ma colpire un anziano in diretta nazionale è una rarità anche per questa categoria.

    Il Pain Deliverer punta l'indice in direzione del ragazzo di New York.

    Keenan: Pensavo avessi dei principi. In totale ed assoluta sincerità, non penso che il Michael Edwards che ha esordito in TWC poco più di un anno fa si sarebbe mai comportato come te due settimane fa. La domanda quindi non può che essere cosa abbia cambiato in questo modo il "Golden Boy". Il fatto che Black non si sia effettivamente ritirato, dopo il vostro ultimo match?

    Salva di fischi del pubblico.

    Keenan: La deriva del tuo amico Kevin?

    I fischi del pubblico aumentano.

    Keenan: O questo tuo fratello?

    Apoteosi di fischi del pubblico. Edwards sembra voler rispondere immediatamente, ma Keenan lo anticipa, tornando subito a mettere mano al microfono.

    Keenan: Prima che tu dica qualsiasi cosa, sappi che non mi importa minimamente la risposta. Tutto ciò che mi interessa è che tu sappia che, dopo quel che hai fatto, la faccenda non può che chiudersi in un modo. Fino a due settimane fa, volevo semplicemente affrontarti e sconfiggerti in un match; ora desidero soltanto concludere il lavoro che Manson ha iniziato con te.

    Il Dragon Kid ride e scuote la testa.

    ME: Tu non concluderai nulla. Non sono qui per darti la minima possibilità di arrivare a Zero Hour. Sono qui quest'oggi per completare l'opera: maestri e allievi cadono allo stesso modo.

    Michael scrocchia il collo poi fissa Jack Keenan.

    ME: Speravo passassi subito all'azione Jack. Ma il tuo essere avvocato anche qua dentro di limita. Ora ho capito qual è il tuo problema: parli troppo.

    Il Jack di quadri si mette in posizione di difesa.

    ME: Quello che non sai di me, quello che nessuno capisce e nessuno si ostina a comprendere è che io non mi aziono come una dinamo qualunque. Sono un motore immobile che abbassa i suoi giri per essere come gli altri. Quindi Quill ha solo provocato la mia ira e ha ottenuto la sua giusta. E sottolineo giusta punizione.

    Pausa di Michael.

    ME: Quindi se vuoi questo stramaledettissimo match vienitelo a prendere!

    Jack Keenan sospira.

    Keenan: Non doveva essere personale, Edwards. Dico davvero.

    Il Pain Deliverer imita il Golden Boy, scrocchiandosi vigorosamente il collo.

    Keenan: Ma guardiamo il lato positivo: ora non ho bisogno di farmi scrupoli. Non ho bisogno di preoccuparmi del tuo stato contrattuale. E soprattutto, neanch'io ho più bisogno che tu arrivi a Zero Hour. O all'Indoor War immediatamente successivo, se preferisci.

    Edwards si leva la felpa e lascia cadere il microfono, mentre Jack Keenan fa volare via la giacca e sbottona la camicia. Ma la pantomima dei due viene fermata da una theme song.



    Immagine


    Virgil Brown! La leggenda del wrestling nordamericano, nonché general manger di Indoor War fa capolino dal titatron e si porta con sé una schiera di uomi della security, che in velocità raggiungono il ring dividendo in due lo spazio vitale tra Edwards e Keenan.

    ME: Cosa vuoi ancora vecchio?!

    Brown: Abbassa i tono Michael. Sono qui per darti responso su quanto mi hai pocanzi chiesto nel mio ufficio.

    Brown si gratta il mento.

    Brown: Ho fatto le mie chiamate ai piani alti, ho dato un'occhiata qua e là nelle carte che avevo con me in ufficio, ho chiesto informazioni, ho parlato con avvocati e con alcuni azionisti della TWC. Quello di Zero Hour non sarà il tuo ultimo match in TWC.

    Un tonfo sordo, Brown si ferma nuovamente e si strofina gli occhi. Dall'altra parte un uomo della security è a terra esanime.

    ME: Primo strike Virgil, riformula al meglio la frase che hai detto. Non ho paura di abbattere venti bestioni, ho già messo a terra due volte Leon Black.

    Il gm scuote la testa in segno di diniego.

    Brown: Mike, tutto quello che tu stai facendo nelle ultime settimane non ha un senso logico, ti chiedo solamente di starmi a sentire e di fare affidamento sulle mie parole. Per problemi di contratto, pubblicitari e di immagine della nostra federazione io non poss...

    Altro colpo sordo, altra guardia a terra, ma sta volta Edwards è armato di sedia.

    ME: Diciannove scimmiette saltellavano sul letto, una cadde a terra e si ruppe il cervelletto...

    Altro colpo di sedia ad un'altra guardia.

    ME: Diciotto scimmiette saltellavano sul letto, una cadde a terra e si ruppe il cervelletto...

    Michael solleva nuovamente la sedia... ma, alle sue spalle, Jack Keenan gli strappa la sedia dalle mani. Edwards si volta di scatto e sembra quasi volersi scagliare sul Pain Deliverer, che però tiene a distanza il ragazzo di New York mettendo la sedia tra sè e Michael. Nel mentre, JK porta di nuovo la mano al microfono.

    Keenan: Buono, Edwards, buono. Non mi vorrai far credere che nascondi qualche altra sedia nel costume, spero?

    JK alza il suo sguardo verso il General Manager.

    Keenan: Hey, Virgil, sei davvero sicuro di voler tenere questo cavallo pazzo nella tua scuderia? Mi permetto di ricordarti e che il contratto di base di un wrestler in TWC prevede una penale per il recesso e la possibilità di un risarcimento di qualsiasi danno all'immagine per la federazione. Inoltre, non ho dubbi che saprai come rimediare a qualsiasi problema di genere pubblicitario: suvvia, non stiamo certo parlando del Michael Jordan della TWC.

    Gli occhi di Keenan tornano a posarsi su Edwards.

    Keenan: Se invece il problema è di natura più immediata, ho io una soluzione interessante da proporti...

    Detto ciò, Keenan lascia cadere a terra la sedia e inizia ad arrotolare le maniche della propria camicia, ancora per metà sbottonata.

    Brown: Fermi voi due, non voglio avere a che fare con due bambini.

    Brown tira fuori dalla tasca della giacca un fazzoletto che si passa sulla fronte per asciugarsi il sudore.

    Brown: Jack, quello di Michael è un contratto particolare, che solo uno come lui poteva firmare. Ha istituito nel wrestling, quello che fu per Jordan il "Love for the game". In parole povere ha una buona uscita per qualsiasi cosa voglia fare, sia ritirarsi prima della scadenza del suo contratto, sia continuare finché non muore su un ring.

    Brown prende una pausa, mentre Edwards sorride sul ring.

    Brown: Però un modo per fargli perde la clausola c'è... Mike, io ti chiedo di ripensarci ancora una volta. Sei sicuro? Io non voglio arrivare a tanto e tu nemmeno. Quindi te ne prego, accetta questo match e non fare finire tutto male.

    Michael si porta nuovamente il microfono alla bocca.

    ME: Io... voglio... solo... andare... via!

    Virgil scuote la testa.

    Brown: L'hai voluto tu Mike... Ora non posso far altro che rende ufficiale il match di Zero Hour tra te e Jack Keenan. Ma ci sarà una piccola postilla: Se Jack Keenan dovesse schienarti o sottometterti tu recederai al tuo contratto e alla clausola "Ring 'till i die". Inoltre non ti sarà concesso firmare nessun contratto con nessun'altra federazione entro cinquanta giorni dalla scadenza del tuo effettivo contratto. Michael, questo significa che tu sarai disoccupato per i prossimi cinqu...

    ME: Accetto! Basta che la finisci di parlare vecchio, putrido sacco di merda!

    L'intera arena ammutolisce, Virgil Brown jr. si immobilizza all'istante. Per qualche secondo, sembra quasi che il tempo si sia fermato.

    Keenan: Cristo, non riesco a credere di trovarmi a difendere Virgil, ma...

    EDWARDS SI VOLTA DI SCATTO E GETTA A TERRA KEENAN! Il Pain Deliverer, colto di sorpresa, viene tempestato di pugni al volto. Prima che abbia modo di difendersi o che Edwards riesca a proseguire per molto nella sua offensiva, però, tutti i membri della security rimasti in piedi si fanno avanti per staccare il Golden Boy dal rivale. Mentre cinque uomini della sicurezza rimangono con Keenan, per controllare che stia bene e che non vada al contrattacco, tutti gli altri cercano di tenere un indemoniato Michael Edwards a distanza da Keenan e Virgil Brown. I dodici uomini riescono a bloccare il Golden Boy ad un angolo, mentre Keenan si porta a quello opposto: da qui lancia un occhiolino ad Edwards, che subito cerca di nuovo di lanciarsi contro di lui; la security riesce a fatica a trattenerlo, mentre altri due membri, insieme a Virgil, vanno a redarguire Keenan, dicendogli a gran voce di non provocare il rivale. Il Pain Deliverer alza le mani con un gesto eloquente e parlotta con i tre uomini, cercando forse di rassicurarli. Nel frattempo, Michael Edwards viene trascinato a forza fuori dal ring: nonostante siano in dodici contro uno, i membri della security faticano parecchio a spostarsi, passo dopo passo, verso il backstage...

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    ... SOMERSAULT SENTON DI KEENAN!! Approfittando della poca attenzione prestata a lui, il Pain Deliverer si è lanciato in avanti quasi indisturbato ed è piombato addosso ad Edwards e agli uomini della security!!! Nella marea umana che si accascia al suolo, Keenan, appena tornato in piedi, si scaglia su Michael Edwards e parte la rissa tra i due! Lo scontro si fa concitato, i due arrivano a ridosso del pubblico combattendo sopra i corpi dei membri della security! La cosa dura poco, però: appena ripresi, gli uomini della sicurezza riescono finalmente a separare i due, questa volta dividendo equamente le proprie attenzioni fra Edwards e Keenan. Sull'immagine di Virgil Brown jr., visibilmente scosso, che sbraita a destra e a manca il collegamento si interrompe.



    Up Next: Vincent Cross
     
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    Siamo nel backstage.

    Immagine


    Vdiamo Andy Moon ascoltare musica da delle cuffiette, diretto verso gli spogliatoi.

    Immagine


    Vincent Cross cammina nella direzione opposta, con il borsone sulla spalla e gli occhiali da sole.

    VC: Andy.

    Moon si toglie le cuffiette.

    AM: Ehi, Vince.

    Il Biker osserva lo Skull Kid, poi si leva gli occhiali da sole, riponendoli nel taschino dei pantaloni.

    VC: Sembri incredibilmente calmo. Ti invidio.

    AM: Sono in un momento in cui devo esserlo. Le ultime settimane sono state molto... agitate. Ma devo arrivare ad Atlanta il più tranquillo possibile, ora.

    VC: "Non fissarti sul lottare un match perfetto". "Prendi i colpi di Sigfried come vengono". Immagino che tu abbia sentito queste frasi un milione di volte. Facciamo un milione e uno.

    AM: Più o meno, sì.

    Il biker scrolla le spalle.

    VC: L'unico modo per battere Sigfried è colpirlo sempre più forte. So che lo sai già. Ma non sai quanto forte devi colpirlo. Neanche io che gli ho quasi cambiato la forma della faccia a furia di pugni lo so. Devi cacciare fuori un colpo più forte di cento colpi di Blackblood messi assieme.

    Andy annuisce.

    AM: Lo so. Il problema di Sigfried è che non vuole riconoscere chi ha davanti. E cosa farà quando le sue gomitate non mi terranno a terra e continuerò a rialzarmi? Non può lottare per sempre.

    Moon sbuffa.

    AM: Il risultato finale di un match si gioca anche nella preparazione. Sigfried, fin'ora, si rifiuta di capire. Il che significa che, al 50% circa, ha già perso il suo titolo.

    VC: Non commettere l'errore di fare previsioni del genere. Io non ne ho fatte ed è proprio per questo che gli sono servite quattro Blitzkrieg. L'unico match in cui credo di averlo fatto è stato contro Leon Black. Avevo la tattica perfetta, colpirlo fino a sfiancarlo. Ho incontrato un frammento minuscolo di... non so nemmeno io bene cosa. E ho perso.

    Cross si gratta la nuca.

    VC: Non voglio darti consigli inutili, non ne hai bisogno. Voglio solo assicurarmi che tu sia nella condizione mentale più stabile possibile.

    AM: Lo sono.

    Andy mette le mani in tasca.

    AM: Quando avrò il titolo, potrò pensare al resto. E c'è tanto da fare, nel resto.

    VC: Ecco, questo è un atteggiamento saggio.

    AM: Già, una volta ogni sette anni succede.

    Moon sorride.

    AM: Ovviamente calcolo anche le possibilità di sconfitta. Sarebbe stupido non farlo.

    VC: Come non ha fatto Nick, dici? Un altro caso come il suo non lo si potrebbe reggere. Fai bene.

    AM: A proposito...

    Moon si appoggia al muro.

    AM: Sicuro di star facendo la cosa giusta con Nick? È difficile aiutare una persona che non ha nessuna intenzione di farsi aiutare.

    VC: Siamo ancora in tempo per aiutarlo, Andy. Non rischierò un altro Manson. Non più. Capisco che ti abbia trattato male e tutto, ma sai che non era in sé. Non avrebbe fatto così in circostanze normali.

    AM: Attento a non fare come Black e Murdock. Alcuni, semplicemente, non possono essere salvati.

    VC: Io non sono Black e per fortuna non sono Murdock. Riuscirò a dimostrarti il contrario, Andy. Se c'è una cosa che impari con l'età, è che se non dai tutto te stesso ad una causa questa non andrà mai in porto.

    AM: Lo so bene, credimi. Solo che alcune cose non dipendono da noi, né dai nostri sforzi. Buona fortuna, Vince.

    VC: Buona fortuna a te. Saresti un buon campione.

    Moon si rimette le cuffie nelle orecchie e se ne va, salutando Cross con un cenno della mano. Rimasto solo, il biker porta le mani sui fianchi.

    VC: Ora, devo andare a cercare l'altro.

    Cross si incammina per il corridoio. Le immagini staccano.




    Up Next: Matt Thunder vs. Travis Miller
     
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    Bentornati a TWC Indoor War! Le immagini si spostano immediatamente al centro del ring dove Jessica Rose si prepara per annunciare il prossimo match.

    image



    JR: The Following contest is scheduled for one fall!



    matt



    JR: Introducing first, from Jacksonville, Florida. Weighting at 92 Kg... MATT THUNDER!

    L'Electric Splinter fa la sua comparsa sullo stage e viene accolto da una reazione negativa da parte del pubblico. Thunder li ignora e procede verso il quadrato per poi salirvi ed attendere il rivale.



    JR: And his opponent, from Inverness, Scotland. He is one half of the TWC Tag Team Champions...TRAVIS MILLER!



    Your Heroes are Dead risuona nell'arena ed il Child of Ice fa la sua comparsa sullo stage poco dopo. Lo scozzese alza la cintura al cielo osservando il rivale e successivamente comincia a percorrere la rampa, per poi salire sul quadrato passando sotto la prima corda ed andare faccia a faccia con Thunder. L'arbitro li separa e fa segno al timekeeper di suonare la campanella.

    Singles Match
    Travis Miller VS Matt Thunder


    La campanella suona ed i due si studiano per qualche secondo muovendosi per il ring. Thunder chiama una prova di forza alzando un braccio, e Miller va ad afferrarlo per poi rigirarlo in una armlock. Thunder si getta in ginocchio e con un braccio colpisce le gambe di Travis mandandolo a terra per poi coprirlo... Nemmeno conto di uno. Miller si libera e si rimette in piedi, solo per essere chiuso immediatamente in una headlock dell'Electric Splinter. Il Campione si sposta verso le corde e fa rimbalzare il rivale per poi attenderlo al varco.... Tentativo di Lariat da parte di Thunder, schivato da Miller che lo carica per un Back Suplex... No! Thunder gli cade in piedi alle spalle e lo afferra per il collo chiudendolo in una Dragon Sleeper. Matt mantiene la posizione per qualche secondo e successivamente lo solleva cercando di buttarselo alle spalle... No! Travis ribalta la presa e riesce a caricarselo sulle spalle per poi correre all'angolo... Ice Age a segno!

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    Il Child of Ice tenta successivamente il pin: 1... No! Matt reagisce immediatamente. Miller lo afferra per la testa, ma Thunder reagisce gettandolo fuori dal quadrato verso la rampa. Il Campione si rimette in piedi ma viene accolto da un rapido Baseball Slide dell'Electric Splinter, che dopo aver stordito il nemico si prepara per saltare. Thunder corre alle corde opposte e va per un Suicide Dive... No! Travis lo accoglie con una violenta gomitata al volto e lo tira giù dal quadrato facendolo impattare al terreno. Il Child of Ice rimane fermo qualche secondo per recuperare e successivamente va ad afferrare il Number One Contender mentre l'arbitro inizia a contare. 1..... 2..... Lo scozzese rimette in piedi il rivale e successivamente lo prepara per un'Irish Whip direttamente contro i gradoni... 3..... No! Thunder salta in cima ai gradoni e si getta sul rivale con un Cross Body! Entrambi i contendenti sono a terra mentre l'arbitro arriva al conto di 4..... Matt con fatica si rimette in piedi e si avvicina al rivale... 5.....

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    Ma attenzione! Jimmy Gates si presenta sullo stage e scende velocemente la rampa dirigendosi verso Thunder! 6..... L'Electric Splinter lo nota ed i due vanno faccia a faccia cominciando un alterco. L'arbitro arriva al conto di 7 e Thunder se ne accorge. Il Figlio di Shawn tuttavia continua ad inveire contro Thunder, il quale irritato lo spinge via e successivamente si volta per tornare sul ring... SACRIFICE DI MILLER!

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    8..... Thunder cade in ginocchio mentre lo scozzese barcolla e successivamente rientra sul quadrato. L'arbitro arriva al conto di 9..... Thunder si rialza e scatta verso il ring... RIENTRANDOCI APPENA PRIMA DEL 10! DIN DIN DIN! Travis Miller vince il match per count out!

    JR: The Winner of this match, by countout..... One Half of the TWC Tag Team Champions, TRAVIS MILLER!


    Miller divertito osserva Thunder fuori dal ring, mentre questo su tutte le furie si gira verso Jimmy Gates, il quale però si trova già sullo stage. Il figlio di Shawn guarda Thunder divertito ed applaude Travis, per poi tornarsene nel backstage. E Sulle immagini di Thunder in preda ad una discussione con l'arbitro noi andiamo in pubblicità... Stay Tuned!





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    Al termine di un'altra sosta pubblicitaria le immagini ci conducono nuovamente presso il Bankers Life Fieldhouse, Indianapolis, Indiana, dove si sta svolgendo il quarantunesimo episodio di Friday Night Indoor War, l'ultimo prima del prossimo PPV della TWC, Zero Hour, evento conclusivo del 2016.

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    Al centro del quadrato troviamo il general manager Virgil Brown, Jr., che tiene fra le mani un microfono, posizionato dinnanzi ad un tavolo in legno attorno al quale notiamo quattro sedie.

    VB: Fra due settimane, a Zero Hour, in Atlanta, il pubblico assisterà alla resa dei conti fra Licoride e LisaLisa.

    Il pubblico risponde positivamente.

    VB: Stanotte, qui, ora, le due si incontreranno per l'ultima volta prima dello scontro in occasione della firma del contratto, che sancirà ufficialmente il loro match. Bando alle ciance, ecco a voi la Divina Lucifera Licoride!

    Numerosissimi sono gli applausi, ora l'attenzione di tutti si rivolge immediatamente verso lo stage...

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    ... Le luci d'un tratto si spengono, cala il buio all'interno dell'arena.



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    Accompagnata dal suo maestro, il lottatore Aaron Scott, fa capitolino sullo stage Licoride, ricevendo l'entusiasmo di gran parte dell'arena e gli applausi sorridenti dello stesso Scott. I due procedono lungo la rampa d'accesso, le luci tornano ad illuminare interamente l'arena quando vediamo la lottatrice mascherata e il suo maestro sul ring, stringere a turno la mano di un serioso Brown per poi appropriarsi di un microfono ciascuno. Il general manager invita i due ad accomodarsi, Scott accoglie l'invito e si adagia su una delle sedie, mentre Licoride, in piedi, prende immediatamente la parola.

    Licoride: Anch'io sono una persona di poche parole, Virgil, perciò sarò diretta: hai accolto la mia proposta?

    Il pubblico rumoreggia, il general manager esita.

    Licoride: Allora?

    Licoride è faccia a faccia ora con Brown, gli occhi della lottatrice lo osservano severamente.

    VB: Preferivo parlarne alla presenza di entrambe le contendenti, ma...

    Brown con la sinistra afferra un foglio posto sopra il tavolo alzandolo dunque in alto e rivolgendosi verso il pubblico.

    VB: Questo è il contratto che sancisce un match singolo fra Licoride e LisaLisa a Zero Hour...

    Il general manager appoggia il contratto nuovamente sul tavolo afferrando poi un secondo foglio.

    VB: E questo vale per un submission match fra le medesime...

    Licoride strappa il contratto dalle mani di Brown.

    Licoride: Stamane ho incontrato il general manager e gli ho proposto che il match fra me e Lisa fosse a stipulazione speciale: niente countout, niente squalifiche, vince la migliore, perde solo chi cede.

    Gli spettatori applaudono.

    Licoride: Perché voglio essere sicura che dopo Zero Hour, dopo la disfatta delle disfatte, Lisa non solo si mostri come la perdente che è, ma sia anche umiliata per il resto della sua carriera, voglio che soffra il più possibile sul ring e ancora di più nel resto della vita.

    Licoride indica ora lo stage.

    Licoride: Lisa, vuoi la resa dei conti? Vuoi mostrare di essere realmente migliore di me? Alza il culo e firma questo contratto, ora!

    La Divina Lucifera sbatte il secondo contratto violentemente contro il tavolo. Virgil cerca di calmarla ma ecco che risuona la theme di LisaLisa!



    I fischi accompagnano l'ingresso della Giapponese, che è accompagnata dal manager, Alejandro Signos, il quale sembra avere problemi a camminare, per via della Burning Hammer inflittagli da Viola Vixen.

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    I due raggiungono il quadrato, mentre Licoride non la perde d'occhio. Lisa e Signos entrano, e Brown porge un microfono a ciascuno.

    VB: Lisa, signor Signos, benvenuti. Vogliamo procede a firmare?

    AS: Un segundo, señor Virgil.

    L'allenatore messicano si rivolge quindi a Licoride e Scott.

    AS: Licoride, Aaron, il dolore è grande, todavia yo estoy aqui, pronto a lottare coi vostri magheggi. Appena ho sentito di questa doppia proposta il mio cervello a subito pensato a te, vecchio Scott.

    Il messicano si rivolge all'allenatore di Licoride.

    AS: Aaron, tu, zorro, sin dai tempi in cui allenavi in Messico i tuoi talenti erano abituati a vincere usando piani astuti che tu cospiravi assieme a loro: truffa, inganno, massimo della disonestà. Vedo con dispiacere che l'età non ti ha fatto diventare più saggio. E dovrei lasciare che la mia protetta lotti in un match ovviamente architettato da te a favore della tua allieva?

    AS: Silenzio, per cortesia.

    Aaron Scott si alza dalla sedia avvicinandosi verso il manager di LisaLisa che lo osserva con espressione scocciata.

    AS: A Zero Hour Licoride e LisaLisa si affronteranno, che siano loro dunque a parlare oggi e scegliere quale match disputare. O vuoi forse avere un ruolo più attivo in questa faccenda, senior Signos?

    Faccia a faccia fra i due manager, che si scambiano sguardi di fuoco. Lisa calma gli spiriti di Signos, che si port accanto a Virgil Brown, mentre la giapponese squadra la propria rivale.

    LA: Siamo giunti al passo finale, come diresti tu. Però ovviamente la grande Licoride non può non attirare tutta l'attenzione su di sé con l'ennesima pagliacciata, vero?

    Licoride osserva l'odiata nemica incrociando le braccia.

    LA: Cos'è questo, uno scherzo di pessimo gusto? Io non sono solo pronta a lottare, io sono pronta a distruggerti. Nessun trucco, nessun inganno. Non sei una perdita di tempo come Viola Vixen, non sei una qualsiasi, sei la donna che ho deciso di attaccare io dal principio. E tu pensi che voglia tirarmi indietro? E' tipico di te, davvero. Il tuo ego ti impedisce di riconoscere il coraggio e la forza di volontà negli altri.

    Lisa osserva il primo contratto, lo prende lo straccia, buttandolo via! Boato del pubblico, Signos vorrebbe protestare ma rimane in silenzio.

    LA: Non l'ho fatto per voi, l'ho fatto per me. Io sono sicura di quello che voglio. Io non avrei messo un secondo contratto. Io potrei anche non voler firmare per niente un contratto contro una avversaria infida come te.

    Lisa prende tra le mani il secondo contratto

    LA: Un Submission Match? Vuoi davvero spezzarmi? Ti ci vorrà ben più di questo. Prendilo, e dammi un buon motivo per non andarmene dopo questo tuo piccolo e triste spettacolo.

    LisaLisa poggia il contratto sul tavolo e lo allunga verso l'avversaria, porgendole anche la penna a sfera. Dopo un attimo di esitazione la Divina Lucifera all'improvviso afferra la penna e firma il contratto per il Submission Match! Il pubblico mostra il proprio entusiasmo, Lisa scuote la testa, si accinge a replicare...

    Licoride: Io non ho nulla da dimostrarti.

    La lottatrice giapponese abbozza un sorriso, Licoride d'un tratto le balza davanti.

    Licoride: A differenza tua, bruja.

    Il sorriso scompare immediatamente dal volto di Lisa, che diventa furiosa; la Divina Lucifera la fulmina con lo sguardo, ora è lei che sorride, un sorriso tremendo. Il señor Signos protesta alacremente con Brown, Aaron Scott invece si mostra soddisfatto. La giapponese china il capo, con la destra stringe ancora il contratto firmato da lei poco fa.

    Licoride: Cosa ti è successo, Lisa? In queste ultime settimane ho detto solo cattiverie nei tuoi confronti, a cui credo convintamente, ma non ho mai pensato che potessi cadere così in basso.

    Lisa non risponde, chiusa in un freddo e infrangibile silenzio, rinuncia persino al contatto visivo con l'avversaria per un secondo, prima di voltarsi e di poggiare di nuovo su di lei lo sguardo.

    Licoride: Ora o mai più: questo momento segnerà per sempre la tua carriera. Da una parte c'è l'umiliazione definitiva: verrai per sempre ricordata come quella che ha rifiutato la sfida ed è tornata a casa a calci in culo; dall'altra, invece, sarai ricordata come la perdente che ha comunque combattuto e che forse un giorno avrà l'opportunità per risollevare la testa. Scegli. Ora.

    LA: Oh, la mettiamo così, allora?

    Sguardi di fuoco con Licoride, l'arena è in fremito per una possibile rissa tra le due.

    LA: Tu, Livia, hai sempre riversato odio verso chiunque non ti venerasse e ti trattasse semplicemente come una delle tante lottatrici esistenti, come me. Tu, Livia, hai sempre messo te stessa al centro del mondo. Tu, Livia, sei l'avversaria a cui darò il più grande incontro della sua carriera... per la seconda volta!

    Lisa prende il contratto e lo firma! Il pubblico fa sentire la propria approvazione, mentre le due vanno faccia a faccia e la theme di Indoor War risuona nell'arena! Signos e Scott si scambiano sguardi altrettanto rabbiosi a distanza mentre Virgil Brown controlla che la situazione non degeneri. Su queste immagini noi andiamo in pubblicità!




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