TWC - Friday Night Indoor War #120

Little Caesars Arena, Detroit, Michigan

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    Amici e amiche del TWC Universe, benvenuti in diretta con il kick-off di Friday Night Indoor War #120! A pochi minuti dall’inizio della puntata, le immagini ci portano nel parcheggio dell’arena, dove proprio in questo momento una figura ben conosciuta sta uscendo dalla portiera di una automobile.

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    Lance Murdock tira fuori dalla macchina la propria valigia, quindi rivolge un cenno di saluto all’autista e chiude la portiera. L’ex TWC Champion si avvia verso l’entrata dell’area, trascinando dietro di sé il trolley. Tutto ad un tratto un’altra figura, appoggiata al muro a pochi passi da lui, cattura la sua attenzione.

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    Jack Keenan e Lance Murdock si salutano con un cenno del capo ed un sorrisetto a specchio. I due si scambiano un fugace fist bump. JK annuisce leggermente, quindi rompe il silenzio.

    Keenan: Quindi, siamo noi contro di loro di nuovo, eh?

    LM:Sembrerebbe proprio di sì.

    Keenan chiude gli occhi, contornati da ombre scure appena visibili, e si lascia andare all’indietro, scivolando di qualche centimetro lungo il muro.

    Keenan: Spero di essere più pronto, stavolta.

    Il Pain Deliverer sospira, espirando a fondo e sbuffando. Quindi, riapre gli occhi.

    Keenan: Okay, andiamo a fare quello che deve essere fatto.

    JK raccoglie da terra il proprio borsone e gli Ecstasy of Gold, fianco a fianco, si dirigono verso l’entrata dello stadio.



    -------------------------





    TWC Friday Night Indoor War, Kickoff! Le immagini ci portano nel backstage.

    RW: Cooooosa?

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    KM: É l'unico modo.

    White aggrotta le sopracciglia.

    RW: Kev, capisco l'essere melodrammatico e tutto, e se fosse come dici un po' mi sentirei anche in colpa.

    L'Asso di Cuori scuote la testa.

    RW: Però no. Non posso.

    Manson fa una smorfia.

    KM: Ren, cristo santo, per una volta smettila di fare il bambino capriccioso e fai la cosa giusta! Cosa te ne faresti, in qualsiasi caso?

    Il Trickster allarga le braccia.

    RW: Non lo so, ok? Ma non per questo vuol dire che io non ci tenga!

    White anticipa Manson, che prova a riprendere parola.

    RW: Lui vuole che quella maschera la abbia io. Io voglio quella maschera perché è un ricordo prezioso del miglior Singles Match che io abbia mai fatto in carriera. E se son felice io ed è felice lui, direi che è andata.

    Randy scuote la testa.

    RW: Lo so che è difficile, ma dobbiamo lasciarlo andare.

    KM: Lo sai, dici! Lo sai? Lo sai davvero, Randy?

    Manson trattiene a fatica un ringhio.

    KM: Vuoi forse dirmi che cinquanta stupidissimi minuti di match ti permettano di capire cosa voglia dire, vedere il proprio amico andarsene dopo sei anni in cui non sei mai stato in grado di fare la cosa giusta per lui? Forza, rispondimi!

    Kevin scuote la testa, polemico.

    KM: Perché voi state tutti andando avanti, questa federazione sta andando avanti, ma a quanto pare nessuno si rende conto di quanto cazzo sarebbe grave per la TWC perdere Eddie Jordan! Solo io! Solo io...

    La voce di Manson si spegne, mentre questi si appoggia su White. L’Asso di Cuori annuisce, dandogli qualche pacca sulla spalla e cacciando un’espressione triste dal proprio volto.

    RW: Ehi, Kev. Va tutto bene. Manda via tutte ‘ste energie negative.

    White sorride.

    RW: La TWC è in buone mani, dai. Davvero, salta fuori che la mia generazione è piena di fenomeni. Ve la renderemo migliore di come ce l’avete lasciata.

    Randy fa spallucce, staccandosi da Manson e dandogli un buffetto.

    RW: E anche Eddie è in buone mani. Tra cui, le tue. Le tue mani splatter, qualsiasi cosa voglia dire nella tua testa.

    Manson accenna una risatina, che però scompare subito. Rimane in silenzio per qualche secondo.

    KM: Quindi…

    RW: Niente maschera, già. Se no si ritira uguale e mi picchia pure.

    Lo Splatter Hand annuisce, gravemente.

    KM: Capisco.

    Manson si allontana, mentre White sospira.

    RW: Kev, le energie negative…

    Lo Splatter Hand scompare dall’inquadratura, uscendo dallo spogliatoio. Randy si passa una mano davanti al volto, sedendosi su una panca.

    RW: Poveracci. Entrambi.

    E sulle immagini di White che, ancora un po’ malinconico, comincia a rovistare nel proprio borsone, le immagini sfumano.



    -------------------------





    Bentornati al Kickoff di questa nuova puntata di Indoor War! Le immagini ci portano nel camerino della Drake 'N' Hart Connection dove troviamo Alisa Drake e Samantha Hart.

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    La Drake sta facendo alcuni esercizi a corpo libero, mentre la canadese è stravaccata su una panca ed è intenta a guardare qualcosa sul suo smHartphone. Passa qualche secondo e Samantha alza lo sguardo e lo punta sulla compagna.

    Samantha: We, avevi ragione comunque...

    The Dragoness continua nei suoi esercizi mentre risponde all'amica.

    Alisa: Sul fatto che tu sia una pessima persona? Beh, finalmente sei riuscita ad ammetterlo.

    Samantha: No testa di cazzo, su Juno. Avevo visto solo la parodia porno, ma non è male nemmeno l'originale.

    Alisa: Io ho sempre ragione Samy.

    La canadese lancia un'occhiata sarcastica alla compagna che invece continua ad allenarsi.

    Samantha: Che poi l'attrice somiglia un botto a quella di The Last Of Us.

    Alisa: Diciamo di sì. Più che altro gli autori di The Last Of Us si sono ispirati a lui per creare Ellie, ma quel periodo era in uscita anche Beyond Two Souls, gioco a cui Elliot Page prestava il viso alla protagonista Jodie Holmes, quindi la Naughty Dog ha dovuto modificare nei limiti del possibile l'aspetto di Ellie onde evitare controversie con Quantic Dream. Elliot stesso si è lamentato della cosa sui social.

    Sguardo confuso da parte di Samantha.

    Samantha: Lui?

    La Drake ferma per un istante gli esercizi.

    Alisa: Sì lui.

    Samantha: A me sembra una donna.

    Alisa: Lo era. All'epoca si faceva chiamare Ellen Page, pochi giorni fa invece ha dichiarato la propria transessualità e il cambio di nome in Elliot.

    Sguardo ancora più confuso per la canadese.

    Samantha: Quindi ora ha il cazzo?

    La Blood Red Queen sbuffa.

    Alisa: No idiota. Evidentemente si è sempre sentito un uomo nel corpo di una donna, e così ha deciso di non fingere più e smettere di essere Ellen e divenire Elliot, quello è il primo passo per ogni transessuale, poi starà a lui decidere se agire anche biologicamente tramite l'endocrinologia e la chirurgia o meno, fatto che il mondo è pieno di transessuali riconosciuti come tali anche senza l'ausilio della medicina.

    La canadese si gratta il mento.

    Samantha: Tipo Lance Murdock?

    La Drake alza un sopracciglio e arriccia il labbro all'insù.

    Alisa: Mi dici che c'entra Lance Murdock?

    Samantha: Ma come che c'entra? E' ovviamente una donna nel corpo di un uomo. Guardalo, è permaloso, megalomane e umorale, senza contare che tende sempre ad affiancarsi a personalità forti che lo fanno sentire protetto, una donna fatta e finita.

    The Dragoness scuote la testa.

    Alisa: Quanto sei stupida... E come dire che una donna che segue quattro sport diversi, che non ha il minimo pudore, che tracanna birra per poi ruttare soddisfatta e che si atteggia con gli altri come se avesse un pene dovrebbe essere un uomo. Secondo questo principio allora tu sei un uomo Samy.

    La canadese ridacchia per poi fare le spallucce e tornare a guardare il suo smHartphone, ma passata una frazione di secondo rialza la testa mostrando occhi a palla, sopracciglia alzate e un'espressione illuminata, mentre Alisa arriccia un labbro.

    Alisa: Oh no...

    Samantha: Hai ragione Ali...

    Alisa: Ti prego no...

    Samantha: Per tutta la mia vita ho sempre sentito come se mi mancasse qualcosa...

    Alisa: La decenza. E' quella che ti manca...

    Samantha: Ma adesso mi è tutto chiaro...

    Alisa: Ti prego Samy, il limite del disagio lo hai oltrepassato già troppe volte, non raggiungere nuovi apici...

    La giovane Samantha si alza di scatto facendo sussultare la compagna che poi assume un'espressione rassegnata. La canadese punta lo sguardo, fiero, verso un punto indefinito.

    Samantha: Da ora rinasco, poiché da questo momento in poi...

    Alisa: Oddio che ho combinato...

    Samantha: Mi chiamerò...

    Alisa: Ti prego non dirlo...

    Samantha: Samuel Hart!

    Alisa: L'ha detto.

    Sguardo compiaciuto per il canadese.

    Sam: Ma tu puoi chiamarmi Sam.

    Detto ciò Sam si avvia soddisfatto verso la porta del camerino e vi esce, lasciando pesantemente interdetta Alisa. Passa qualche secondo e la porta del bagno si apre, e da essa esce Chris Drake.

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    The Predator, torso nudo, asciugamano sul collo e jeans indosso, lancia un'occhiata alla sorella.

    C.Drake: Che mi sono perso?

    Sguardo sarcastico da parte di Alisa.

    Alisa: La tua donna.

    Chris riflette per qualche istante, e non capendo l'allusione arriccia le labbra e fa le spallucce per poi andare a prendere la sua maglietta e metterla indosso, e su queste immagini il collegamento si interrompe.



    -------------------------





    VC: This is it, my dudes.

    BD: Ti prego, non dirlo mai più.

    Kickoff! Manca ancora poco all'inizio dell'ultima puntata della Road To Zero Hour 2020 di TWC Friday Night Indoor War! Siamo alla Little Caesars Arena qui a Detroit nello stato blu del Michigan, e ci troviamo nel parcheggio dell'arena. Vediamo un quartetto di persone che si capisce subito perché si trovino insieme: Vincent Cross, Noah Benson, e i fratelli Deckard, Xander e Becky.

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    Cross sbuffa, a braccia conserte.

    VC: Siete noiosi.

    XD: E tu, amico mio, sei ridicolo.

    Becky guarda il fratello.

    BD: Mi dici cosa ci facciamo qui?

    NB: Vincent ha voluto fare un briefing. Questa è la sua idea di "discorso motivazionale".

    BD: Sto ripensando alla mia carriera da queste parti, devo dire.

    XD: Grazie a Dio...

    Becky dà una gomitata leggera al fratello. Cross si schiarisce la gola.

    VC: Signori, signorina. Prima mi fate finire prima possiamo tutti andare a fare quello che dobbiamo fare.

    Noah annuisce. I fratelli Deckard sbuffano e annuiscono.

    VC: Allora, stasera è il culmine di un percorso, che troverà il suo apice tra due settimane.

    BD: Lo sappiamo già.

    NB: Shhh.

    Becky sbuffa.

    VC: Ve lo dico perché so che siete motivati, pieni di energie, ma voglio che sappiate che qualsiasi cosa, noi saremo qui gli uni per gli altri. Qualsiasi cosa succeda. D'accordo?

    XD: Non è mai stato in dubbio.

    VC: Mi riferisco soprattutto a voi due.

    Cross indica Becky e Xander, che si scambiano uno sguardo e poi girano il capo dall'altra parte.

    VC: Dico davvero.

    XD&BD: Sì.

    I due si scambiano un altro sguardo.

    VC: Io e Noah andiamo a cercare di fermare Thunder, Xander deve fermare un mostro dal fare altro male agli altri, e tu devi vedertela con Viola, Becky. Non so chi sia messo peggio tra noi...

    XD: Ovviamente lei.

    Becky lancia un'altra occhiataccia al fratello.

    VC: Voglio solo augurarci buona fortuna, e alla fine della serata torniamo a casa tutti insieme. Qualsiasi cosa, avvisate. Chiaro?

    I tre annuiscono, seppure i fratelli Deckard siano più restii al riguardo.

    VC: Forza e coraggio, gente!

    I quattro si avviano verso l'ingresso dell'arena. Indoor War sta per cominciare!





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    And now, from Little Caesars Arena, Detroit, Michigan. TWC proudly presents: Indoor War #120!



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    I pyros ci introducono a questa nuova e splendida puntata di Indoor War. Siamo alla Little Caesars Arena di Detroit. L'ultima fermata prima di Zero Hour, PPV natalizio targato TWC, ultimo show dell'anno prima della solita pausa di un mese. Il pubblico di casa è già caldissimo, e ha come al solito riempito in ogni ordine di posto il palazzetto, ma bando alle ciance e diamo inizio a questa nuova scoppiettante puntata dello show di wrestling migliore al mondo.

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    Sangue e fulmini sono il marchio di fabbrica di uno dei migliori wrestler della TWC. Non tanto amato dal pubblico, ma sicuramente sopraffino sul ring, il doctor death John Drive fa la sua comparsa in scena dopo che il fumo dei fulmini si è diradato. Maglia personalizzata, attire in-ring e microfono alla mano lo contraddistinguono quest'oggi.



    L'ex Predators si dirige immediatamente verso il ring, senza nemmeno prestare attenzione al pubblico. Lascia la sua tovaglia all'angolo e si posiziona successivamente al centro del ring.

    JD: CUT THE MUSIC!

    La sua theme song si stoppa all'improvviso, lasciando spazio al mastino.

    JD: Tutti quanti voi sapete benissimo perché sono qui stasera, voi che assiepate le prime file e quelli comodamente seduti a casa. Questa non è un'esercitazione, questo non è il vostro solito periodo di natale, questa non sarà mai una casa felice.

    Il dottore fa una pausa, ascoltando la risposta del pubblico.

    JD: Perché dico questo? Perché dopo un anno sono ancora qui a sprecare il mio fiato con voi, con Eddie Jordan, con Xander Deckard. Perché mi hanno donato questa grandissima capacità di rispondere costante alle stesse domande senza perdermi d'animo. Dico tutto questo perché dopo più di un anno di caccia ad Eddie Jordan senza avere nulla per mano. Né la sua testa, né tanto meno ciò che lui mi deve.

    Altra pausa del mastino, che si gira verso lo stage.

    JD: Adesso vi raccontano una storia. Un paio di anni fa, penso all'inizio di questa maledetta topia, un mio carissimo amico di cui sicuramente conosciete tutti quanti il nome, mi mando una mail con il profilo di un ragazzo accattivamente. Il suo nome era Eddie Jordan, ma il grande pubblico al tempo lo conosceva come Michael Edwards. Questo carissimo amico mi chiese di allenarlo per un paio di mesi, Eddie si divise quindi tra TWC, nelle settimane degli show e la mia scuola a Miami, nelle settimane in cui vi erano solo gli house-show. Non avevo mai visto nulla di simile, il mio amico mi aveva avvisato, ma la prima volta che Eddie mise piede in quella palestra brillava di luce propria.

    Il pubblico si incuriosice alla storia di John Drive e lo segue.

    JD: Fast-forward, siamo intorno alla fine del 2016, i rapporti tra Eddie e il mio amico si incrinano, mentre io vengo ripreso da un'altra federazione. Periodo di stacco della TWC, Eddie torna in palestra e mi sfida. In quell'incontro mette in palio un oggetto, blaterando fandonie sulle correttezza. Io, come sempre non mi tiro, indietro e vinco, ma Eddie non è cont-.

    Ma una musica interrompe il discordo dell'ex Predators.

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    Sono i Gojira, quindi le parole del dottor morte non sono piaciute al diretto interessato.

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    Eddie Jordan si palesa sullo stage, maglietta personalizzata, ring-attire, microfono nella mano destra e uno strano sacco nero sulla spalla destra. L'ex campione dei pesi massimi discende la rampa e si introduce direttamente sul ring.

    EJ: Enough John!

    Silenzio, sia da parte del pubblico che da parte del mastino.

    EJ: Prima di continuare con la tua magica storiella, ho bisogno di dirti due cose. Uno, non offendere questo luogo, in TWC io ho versato il mio sangue e le mie lacrime. Non è per vecchi ricordi che vivo qui, due non osare mettere in ballo cose di quattro anni fa. Tu sei qui per un unico motivo, mettere fine alla mia carriera, lo so io, lo sai tu. Stai solo usando uno stupido pretesto da inizio anno, ma oggi è giunto il momento di vuotare il sacco... In tutti i sensi.

    Jordan mettere a terra il sacco, legato da due corde ed inizia ad aprirlo, ma Drive lo interrompe.

    JD: Stai davvero facendo quello che credo? Vuoi davvero passare alla storia come il più grande cretino o sei solo incapace di intendere e volere. Penso più che giusto che loro sappiano qual è la realtà.

    Eddie però lo incalza.

    EJ: Quella sera, dopo aver perso chiesi a John di ripetere il nostro incontro e di mettere in palio qualcosa di suo, oltre alla mia maschera di Sanshkin. E quale oggetto avrebbe mai potuto mettere in palio John Drive, se non il suo unico titolo singolo?

    L'ex Sanshkin infila una mano nel sacco ed estrae due oggetti dal sacco.

    EJ: Il risultato, cambiò. John perse il suo match, ma non solo quello. Perse anche la testa, cerco di infortunarmi, agravo le mie condizioni fisiche e mi aggredì alle spalle.

    JD: Fosti tu a creare tutto questo, sai bene di non avermi battuto quella sera. Io non ho mai detto quelle parole.

    EJ: Sicuro John? Perché la persona che era con noi quella sera ricorda in maniera diversa. O sbaglio.

    JD: Non osare...

    Eddie Jordan alza al cielo i due oggetti, il primo è molto probabilmente una versione molto simile della maschera di Sanshkin, probabilmente l'originale l'altra invece è una cintura a cui sono state tolte le placche superirori, ma su cui si legge a scritte rosse il termine eXtreme.

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    EJ: Ma a questa storia manca qualcosa non è vero John?

    Lo sguardo del dottor Death e tutto fuorché che calmo.

    JD: Guardate davanti a quale folle siete davanti? Avete idea di cosa sia successo quella sera?

    EJ: Simon... Simon DeJano, so che sei lì dietro. Potresti uscire fuori gentilmente?

    Eddie ha gli occhi tutti sul dottor morte, che inizia ad innervosirsi ancora di più. Dal backstage arriva l'arbitro della TWC Simon DeJano, come al solito vestito per il suo lavoro.

    EJ: Ciao Simon, vorresti raccontare cosa successe quella sera?

    Eddie cede il microfono all'arbitro.

    SB: Sei sicuro Eddie?

    EJ: Certo Simon, tranquillo. Non succederà nulla questa volta.

    SB: Quella sera ero presente nella palestra del signor Drive a Miami. Ho iniziato la mia carriera lì e ogni volta che posso vado ad allenarmi. Quella sera i due qui presenti si erano dati appuntamento in palestra, Eddie mi aveva chiesto il favore di assistere al loro incontro. I due disputarono il primo incontro regolarmente, ma per colpa mia Eddie perse.

    L'ex Michael Edwards guarda l'arbitro.

    EJ: Nessun errore Simon, hai fatto solo il tuo lavoro. Non mi sono lamentato.

    L'arbitro resta per un attimo sbigottito, poi incitato da Jordan riprende a parlare.

    SB: Dicevo... Notai che Eddie fosse svenuto, quindi chiesi a Drive di mollare la prese e decretai l'incontro concluso, ma mi sbagliavo Jordan era cosciente, aveva solo assunto uno stato di trance durante la mossa di sottomissione del signor Drive. Da lì i due discussero, e sì Eddie alzò la posta mettendo in mezzo il titolo che vedete, sulle prime il signor Drive disse di no, poi acconsentì. Questa volta a cedere e a svenire veramente fu Drive.

    JD: BUGIARDO!

    Drive fa un passo in avanti, ma Jordan si mette in mezzo ai due.

    EJ: Non osare John. Se sono qui stasera e per porre fine a tutto questo. Ti offrò un'ultima possibilità su questo ring: io, te e questi due stramaledetti oggetti. Chi vince si prende tutto, anche l'onore dell'altro. Chi perde va via senza fiatar-.

    JD: Accetto!

    Drive non fa finire Jordan di parlare. DeJano è già sul ring, guarda entrambi.

    EJ: Sappi solo una cosa John, questo è il mio ultimo match qui, in qualsiasi caso.

    I due si spogliano dei loro averi e si mettono agli angoli opposti. Un impaurito DeJano li controlla e fa segno al timekeeper di dare inizio alla contesa.

    Single Match Winner Takes All: Eddie Jordan vs John Drive



    E quindi giunse il giorno, il momento che John Drive aspetta da 5 anni, il sentimento che Eddie Jordan ha coltivato per un intero anno. L’arbitro Simon DeJano fa suonare la campanella, non solo quel titolo e quella maschera sono in palio, l’onore di uomo e la carriera di un altro sono sul piatto questa sera. I due avversari si squadrano per l’ennesima volta quest’anno, il pubblico li attende, poi il solito principio di ogni cosa: clinch. Prova di forza alla pari, ma che viene sporcata subito da Drive con una gomitata, vantaggio per il predatore che manda alle corde l’ex Golden Boy, leap frog, John si abbassa, ma Eddie lo scavalca con una capriola sulla sua schiena. Faccia a faccia diretto, con l’ex Sanshkin che allarga le braccia, forarm del mastino in risposta, che non lo scalfisce, altro forarm, ancora nulla, terzo colpo, stavolta Eddie risponde a sua volta. Istintivo scambio di colpi, con JD che con la sua forza bruta sfianca il suo avversario, il newyorkese resta in ginocchio e il doctor death prendere il rimbalzo alle corde, running kne-no, Jordan riesce a piegarsi all’indietro ed evitare, gut-kick di Drive, lo solleva D.S.D… NO! Capriola di Eddie Jordan che si rimette in piedi alle spalle del mastino, ma un hook-kick lo stende.

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    Drive sale sulla schiena del suo avversario e ci cammina come un tappeto, poi si appoggia alle corde per prendersi gli insulti del pubblico. Altro stomp sulla schiena dell’ex campione dei pesi massimi, che viene chiuso successivamente in una Camel Clutch, DeJano chiede all’ex Wolves of Winter se vuole cedere, ma questo fa cenno di no con la testa. Passano un paio di secondi e con uno sforzo sovrumano Eddie si solleva facendo uso delle sole ginocchia, ma prima contrattaccare molla la presa e lo riporta a terra con un german suplex. L’ex campione di coppia cade a terra impattando con le spalle al tappeto, ma la presa dell’ex predators è ancora ben salda, tranne che invece di eseguire un altro suplex viene usata per applicare pressione alla schiena di Jordan da seduto, gambe intorno alla vita, collo e braccia bloccate in un full nelson press. Il dottore maniacalmente sta provando a spezzare in due il suo rivale, ma anche stavolta Eddie trova la soluzione schienando il suo avversario. JD deve lasciare immediatamente la presa, ma l’impeto e ancora da tuto dalla sua parte, ed infatti dopo aver aspettato al varco Jordan, lo spedisce fuori dal ring con un dropkick. Non esistono perdite di tempo per il mastino che immediatamente si lancia fuori con il suo iconico Swan Dive Suicide.

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    I due sono entrambi fuori dal ring, con un Jordan già ampiamente indebolito dal lavoro meticoloso del dottore. Infatti, John drive è il primo dei due a rialzarsi e a recuperare la carcassa di Eddie Jordan, l’ex golden boy non riesce nemmeno ad opporsi in qualche modo, tanto che l’ex predators lo porta a fare la conoscenza del ring-post facendolo impattare di schiena contro di esso. L’arbitro conta i due fuori dal ring, arrivando al quatto e indispettendo Drive, che gli urla di chiudere la bocca. DeJano prova a farsi rispettare dal mastino, che per tutta risposta questa volta lancia l’ex Sanshkin contro i gradoni con una tremenda Irish Whip. Dopo di che il dottore ritorna sul quadrato e va a “chiacchierare” con l’arbitro, DeJano si fa sentire spiegano che non può prevaricarlo, ma per tutta risposta Drive lo prende dal colletto e lo solleva urlandogli che stasera sarà una carneficina e non penserà due volte a distruggere anche lui. Il Mastino torna immediatamente a prendersi cura del suo obiettivo principale. Jordan è al momento abbracciato ad una delle barricate, ma alle sue spalle un toro da 125 kg lo carica.

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    SPEAR DEVASTANTE! Drive divelte con il suo peso le barricate e si tracina con sé l’ex campione dei pesi massimi. DeJano non può fare altro che scendere dal ring per controllare le condizioni di entrambi. JD è quello nuovamente messo meglio, ma non senza conseguenze un piccolo taglio corre sulla sua spalla sinistra, invece l’ex Sanshkin giace in posizione fetale, con la schiena segnata dal colpo e abrasa nella parte inferiore vicino ai pantaloncini. Drive non vuole perdere tempo e lo recupera per una gamba, come se fosse un sacco della spazzatura lo trascina vicino ai tavoli dei commentatori, lì lo lascia e sparecchia il tavolo allontanando gli uomini del commento con urlo che entra nelle orecchie degli spettatori in casa. Jordan viene sollevato dal collo in piedi, poi Drive gli sussurra qualcosa, dopo di che lo posiziona sulla schiena e lo schianta con una feroce F-5 sul tavolo.

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    Drive osserva il suo quadro cubista a terra, mentre DeJano prova a ricontarlo nuovamente fuori, all’ex Predators basta un’occhiata verso l’arbitro per fargli cambiare idea. A terra un rantolante Eddie Jordan continua a muoversi però, con quale forza lo sa solo lui visti gli ultimi due colpi. L’ex campione dei pesi massimi si attacca alla ginocchiera del suo ex maestro e prova a rialzarsi, ma lo stesso lo sputa proprio in mezzo alla fronte. Eddie incassa e con la fasciatura del braccio sinistro si pulisce continuando ad alzarsi, Drive lo lascia fare, i due ora sono faccia a faccia, il dottore durissimo, l’ex Michael Edwards divertito.



    Il Doctor Death stende con una sola mossa il suo avversario, poi come se fosse un sacco di patate se lo issa in spalla e lo spinge all’interno del ring. Il Mastino esige che DeJano conti velocemente: 1…2! Jordan alza immediatamente la spalla facendo innervosire JD, che risponde iniziando a riempirlo di pugni al volto. DeJano monta su di lui per fermalo, tanto dalla violenza usata dal predatore. John Drive lascia finalmente la sua vittima e facendo volare sedere a terra l’arbitro. Dejano si rialza ed affronta ancora una volta il mastino a muso duro. Questo da tempo e spazio ad Eddie di rialzarsi a sua volta e appoggiarsi alle corde. John è ancora intento a litigare con Dejano, quando Jordan lo atterra con un backstabber!

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    Eddie ritorna in partita con il più semplice degli sneak-attack. Drive, però, è già pressoché in piedi dopo il colpo, l’ex Golden Boy prova ad anticiparlo con un Mago Reluciente, ma il dottore è bravo ad anticipare gettandosi a terra e schivarlo con una capriola. John Drive è ora alle spalle e abbranca di nuovo l’ex dragone alla vita, tentativo di German Suplex, ma Eddie resta piantato a terra con tutto il peso e sbilancia il dottore con un paio di gomitate e poi lanciandosi di schiena verso il turnbuckle. Il mastino molla la presa e lascia finalmente spazio a Jordan, che sguscia sotto il suo avversario e lo afferra.

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    Mark of Liar! Eddie colpisce John con una delle mosse fotocopia del suo moveset. E a quanto pare riesce anche a farlo incazzare parecchio, il mastino sbatte entrambe i pugni a terra rialzandosi un’ennesima volta, mentre lo sforzo di schiena fa arrancare l’ex Sanshkin. Il mastino prova ad anticipare il suo nemico con uno sliding lariat, ma stavolta Jordan lo evita rotolando via di lato, subito in piedi prende il rebound alle corde, ma Drive è scomparso sotto il ring. Nel movimento il fu Edwards non si è accorto di nulla. John fa tutto il giro del ring senza farsi notare e si mette dietro il suo avversario, lo gira lo allontana



    Light in the darkness, la variante di John Drive del superkick messa a segno fa spegnere la luce ad Eddie Jordan, stavolta lo schienamento ci sta tutto 1.2…Jordan resta vivo! Certo non sarà una fotocopia a farlo cadere in questo match. L’ex campione dei pesi massimi è stato trattato come una pezza dal suo ex maestro, ma a quanto pare ha la pelle dura da vendere. Il mastino non sembra però essere assolutamente spazientito, anzi si rialza con tutta calma e continua a tirare occhiate a DeJano. L’ex mascherato, invece, risente dei colpi e resta lì a terra. John lo osserva per un paio di secondi, poi lo prende e lo gira pancia a terra sul mat, intreccia le gambe e dopo un paio di colpi sulla schiena recupera anche le braccia, ad occhio sembrerebbe una standing inverted Indian deathlock, ma lo sguardo del dottore è tutto un programma… COSA CAZZO!

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    Il Doctor Death sferra un violento calcio alla testa del suo avversario, che rimbalza in maniera anomala due volte sul mat. DeJano va immediatamente a sincerarsi delle condizioni di Eddie, visto i suoi trascorsi con le commozioni cerebrali, l’ex Michael Edwards sembra cosciente, ma DeJano pare abbastanza preoccupato, l’unico divertito dalla situazione è John Drive, che allontana con uno spintone il grigio e rialza di peso Jordan. Il mastino si diverte ad usarlo come una marionetta, lo gira vero il pubblico, trattenendogli un braccio, mentre l’altro saluta il pubblico in maniera drammatica. Drive ora lo ruota short-ar… Hunacarrana!

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    Incredibile contromossa di Eddie Jordan, che con un riflesso assurdo riesce sgusciare sopra Drive e schiacciarlo a terra. Entrambi gli uomini restano al tappeto, ma DeJano non si azzarda a contare assolutamente. Per la prima volta alzarsi prima del suo avversario è Eddie Jordan, che con l’aiuto delle corde si alza e osserva Drive, fermo lì per terra. L’ex campione TWC non resta immobile e anzi, lo trascina parallelo all’angolo e per omaggiare il suo vecchio passato esegue il Moonlight!

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    Prima mossa ad effetto dell’ex Sanshkin, che non contento schiena per un timido conto di 1. Il ritmo del match inizia a rallentare nelle mani del wrestler di New York, che come al solito si prende tutti i tempi possibili per assestare i migliori colpi. Eddie aspetta, come il leone aspetta la gazzella, che John si rialzi. Non lo attacco nemmeno in piedi, Drive si volta e il suo sguardo pare essere quello della mosca nella tela del ragno. Jordan si lancia a piè veloce contro di lui, il dottore evita, ma il vero obiettivo sono le corde, doppio rebound, doppio lariat, ma Jordan mantiene il controllo, stinge gli avambracci sul collo dell’avversario e lo schiaccia in una rear-choke, Jordan scivola sotto il suo avversario e lo solleva da terra con la schiena, lascia una braccio e lo sfrutta per sollevarsi, macchinoso come sempre, ma ogni volta un piacere vedergli eseguire questa mossa S of Sorrow!

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    Eddie non vuole più mollarlo e blocca nuovamente il collo e il braccio in una chiave-articolare. Drive annaspa alla ricerca d’aria, mentre DeJano è pronto a chiamare la fine del match se necessario. Il doctor death, non senza fatica riesce ad avvicinarsi alle corde ed interrompere la presa. Jordan rotala all’indietro e si mette in piedi, come se in questi primi minuti non le avesse prese per tutto il tempo. Applausi del pubblico che dopo quel Curb Stomp era rimasto ammutolito dalla violenza. Parlando di questa John Drive è assolutamente della partita e anzi, senza nemmeno attardarsi si lancia contro l’ex Edwards, che lo anticipa con una ginocchiata allo stomaco e una gomitata alla schiena. Il mastino resta inginocchio e stavolta il mago illumina con la sua magia il pubblico.



    El Mago Reluciente a segno! Jordan è riuscito a mettere subito i puntini sulle i del match. L’ex Sanshkin, stavolta, solleva Drive e con un Irish whip lo manda ad impattare all’angolo. Corsa di preparazione e poi high knee smash, in combo con un bulldog! Combinazione veloce e letale del ex Dragon Kid, che si gasa e gira nuovamente di schiena l’avversari, scavalca le corde e sale all’angolo. Respiro profondo, momento di stasi, shooting star pre… NO! Drive si sposta, ma Jordan attera in piedi, per poco, praticamente da accucciato il dottore lo fredda con un Pelè Kick!



    Drive cava il coniglio dal cilindro e stende l’ex campione dei pesi massimi. DeJano li osserva rimanere a terra, entrambi stanchi dopo questi primi dieci minuti di match. Primo momento di stanca dell’incontro, risolta con i due uomini che si rialzano contemporaneamente. I segni sul corpo di Drive si fanno notare, ma Eddie ha la schiena completamente rossa. I due si osservano per un paio di secondi, a fare la mossa è il dottor morte, che blocca alla vita Jordan e usando il suo peso lo spinge verso le corde. L’ex mascherato accetta il rimbalzo e viene lasciato andare dall’altra parte, prontamente si ferma, ma non nota il treno formato Drive di 120 kg, i due cadono fuori dal ring, vicino al tavolo di commento crollato. La botta viene assorbita da tutti e due che si alzano e iniziano a scazzottarsi come in una rissa da bar. Ad uscirne vincitore però è Eddie Jordan, che dopo aver preso il comando schiaccia la testa dell’avversario sull’apron. Drive viene tramortito e fatto salire sulla parte più dura del ring, i due ballano difficilmente sulla striscia di ring e non contenti iniziano a scambiarsi chop e forarm, stavolta la sorte sorride al mastino, che piega l’ex Michael Edwards, lo carica sulle spalle… OH SHIT!

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    DEATH SURGERY DRIVER! L’apron attutisce il colpo migliore di John Drive, che resta seduto sorridente, ma lascia segni evidentissimi all’ex Michael Edwards, che rotola dentro il ring a prendere fiato. Il mastino si rialza, prende lo slancio dalla terza corda e colpisce con una senton! Di nuovo in piedi dopo l’atterraggio allarga le braccia prendersi ancora i fischi del pubblico. Il dottore riprende a dettare il passo e a salire in cattedra, Jordan in tutto questo è ancora steso, senza segni di vita. Il mastino lo mette inginocchio e lo inizia a colpire con calci sempre più forti, ma l’ex Edwards invece di piegarsi, ad ogni colpo si risveglia dal sonno. Il dottore morte lo solleva strattonandolo, i due sono faccia a faccia, con il braccio libero l’ex TWC World Heavyweight Champion inizia a colpire con i forarm il suo ex maestro, Drive accetta in un primo momento, poi dopo un paio di colpi blocca l’altro braccio e lo fulmina con una testata… 1…2…3…4…5!



    MICRANIA! La fronte di tutti e due lottatori si apre, leggermente, ma la violenza dei colpi inflitta dal dottor morte è stata assurda. Il rumore del cozzare delle due teste ha messo in silenzio di nuovo il pubblico. Jordan è nuovamente inginocchio. Dalle testate Drive passa alle ginocchiate, in pieno volto, la testa di Eddie rimbalza come un pallone da calcio. John Drive lo lascia finalmente crollare a terra e DeJano va immediatamente a sincerarsi delle sue condizioni, peccato che il mastino lo scalci nelle costole facendolo volare via e riprenda ancora una volta sulle spalle Eddie. Segno del tagliagole, ci siamo, la fine non sarà come nelle fiabe la principessa nel castello non rivedrà il suo principe. DEATH SURGERY DRIVER!

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    Drive schiena immediatamente, ma DeJano è rantolante all’angolo per il colpo precedente, il mastino si imbufalisce e lo va a prendere di peso 1..2..COSA! CHE DIAMINE CI FA XANDER DECKARD QUI!

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    Il ring general tira fuori dal ring Simon Dejano e lo manda ad impattare contro le barricate! Adesso la festa non è più tra due persone, è arrivato l’altro invitato e che invitato. Drive si mette seduto sulle ginocchia e guarda il suo ex compagno di tag che lo indica. La vendetta per un mese fa è stata servita, il piatto più freddo. Il mastino si rialza e si avvicina alle corde, carica e sputa in faccia anche Deckard. Il ring general non fa un passo, il manico del coltello ce l’ha lui. Sale immediatamente sul ring e si lancia di gran carriera contro il suo ex compagno di tag.



    I due iniziano a darsele di santa ragione e senza nemmeno sapere come finiscono fuori dal ring. Il caos regna sovrano, DeJano è a terra e nessun arbitro sembra essere intenzionato ad uscire, Jordan è riverso nella pozza del suo stesso sangue, ma dal pubblico una figura si erge eroica. Con la sua solita lentezza scavalca le barricate, brandendo una sedia, e con il fiatone si lancia sugli ex Predators. Può essere una sola persona!



    Kevin Manson inizia a picchiare come un ossesso sulle schiene degli ex rivali, che si dividono immediatamente. L’ex Wolves of Winter isola il ring general, ma non conta la foga di un John Drive in delirio di onnipotenza, che gli strappa via la sedia, lo colpisce all’addome e lo manda dentro il ring con il suo migliore amico. Jordan però è in piedi ora e ha aspettato il momento giusto per attaccare! Plancha su Drive, che non fa in temo a liberarsi della sedia e viene travolto dal peso del suo avversario che dall’oggetto contundente. Ora tutti e cinque gli uomini sono a terra, con pochi segni di vita da parte di tutti. Manson è il primo a rialzarsi e catapultarsi fuori per controllare Jordan. Eddie viene girato, ma inavvertitamente allontana il suo amico con un colpo all’addome non capendo chi sia. Dall’altra parte Xander è in piedi grazie all’aiuto delle barricate, Drive resta invece seduto. I due ex Wolves of Winter continuano a litigare pesantemente, con Eddie che intima a Kevin di andare via, ma il loro battibecco viene fermato da Xander che si catapulta sull’ex Michael Edwards. Manson riesce a spostarlo e a “sacrificarsi” al suo posto, braccando al volo il ring general, Drive al contrario riesce ad afferrare il suo avversario per entrambi i piedi e mandarlo faccia a terra. A salvarlo ci pensa ancora Manson, che si è sbarazzato di Deckard con una powerslam. Il mastino in difficoltà prova a battere in ritirata, ma le vie di fuga vengono bloccate da tutti i lati. Allora senza via d’uscita, come un topo, si lancia sul formaggio più stagionato, ma Jordan evita e lo blocca con un inverted atomic drop, pugno di Manson, forarm di Eddie, gut-kick dell’ex animale. La tavola è apparecchiata, Jordan solleva Drive, Dragon’s Fi-No! Il Mastino ne esce divincolandosi, Deckard torna all’attacco SUPRKICK! ALTRO SUPERKICK!

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    Superkick Party! I predators sono stesi a terra, mentre tutto il pubblico è in visibilio per la reunion dei Wolves of Winter. Eddie spinge Kevin, che risponde allo stesso modo, poi il pubblico inizia ad essere esigente e i due, tra il serio e il faceto scherzando, si abbracciano.



    Dato al pubblico ciò che volevano i Wolves of Winter tornano al lavoro e recuperano per prima Xander, mandandolo sul ring, e successivamente Drive. Isolati agli angoli opposti i due predatori provano a rialzarsi, ma Eddie e Kevin fanno buona guardia, rimettendoli a loro posto. L’ex Golden Boy sembra avere un piano e lo comunica al suo migliore amico che prende Xander. L’ex mascherato sale sull’angolo, mentre il ring general viene caricato in posizione di Vertabreaker…



    Le pioggie di Castamere mietono un’altra vittima! Xander viene spedito fuori dal ring da Manson. Ora sul quadrato resta solamente John Drive, che ha assistito alla scena senza nemmeno intervenire. Il mastino prova a difendere da Jordan, ma l’ex Sanshkin lo secca con un forarm, poi lo lancia alle corde, pop-up… Splatter Grenade!



    Into-a-Dragon’s Fire!

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    Combinazione insolita dei Wolves of Winter, che annichilisce definitivamente John Drive. Ma i due non sembrano essere contenti, Eddie chiede a Kevin di alzare di nuovo il dottore… Culla… Jordan si è portato subito all’angolo, guarda Manson negli occhi e gli chiede scusa…

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    Death's Dogma! Il cerchio si conclude, da dove tutto è iniziato ad inizio anno. Manson va a prendere Dejano, lo sveglia e lo getta sul ring. Pin: 1…2…3!

    JR: YOUR WINNNNNNNNNEEEEEER EDDIEEEEEEEEEEE JORDAAAAAAAAAAAAAAN


    Finisce davvero così un anno di ansie e paure di Eddie Jordan, a cui Kevin Manson porta la cintura e la maschera. L’ex Golden Boy è piegato sulle ginocchia, testa insaccata nelle spalle, riprende i suoi cimeli e abbraccia il suo migliore amico. Manson inizia ad uscire dal ring e dando una mano a DeJano, Jordan invece resta qualche secondo a godersi la sua ultima ovazione del pubblico, poi passa vicino al corpo inerme di Drive. I due si guardano negli occhi, per ultima volta e Eddie gli lancia il titolo eXtreme tra le braccia. Dopo di che anche il newyorkese lascia finalmente il quadrato, tra gli applausi del pubblico. Ma una domanda, prima di andare in pubblicità resta, è davvero questa la fine di una delle più grandi leggende di questa federazione? Restate sintonizzati su Indoor War per scoprirlo!





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    Bentornati ad Indoor War! Le telecamere aprono il collegamento all'interno degli spogliatoi dell'arena, dove troviamo l'ex campione dei pesi massimi Travis Miller.

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    Lo scozzese sembra intento a prepararsi per il suo match di stasera, ma la sua concentrazione viene interrotta dall'aprirsi improvviso della porta della stanza.

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    BM: Non avevo bisogno del suo aiuto contro Thunder, stia attento a non immettersi in affari non suoi

    Miller accenna una risata.

    TM: Col mio aiuto non sei nemmeno riuscito a vincere il match, posso immaginare dove saresti finito senza.

    Lo scozzese comincia a sistemare i propri effetti nel borsone.

    TM: Piuttosto, non dovresti farti due domande sul perché abbia deciso di darti una mano?

    BM: Non credo mi interessi

    Lo scozzese rialza lo sguardo verso Mercer.

    TM: Tu avevi bisogno di combattere quel match titolato al pieno delle tue forze, senza Thaurissan, senza interventi esterni. Avevi bisogno di lanciare tutto quello che avevi addosso al campione, e più di ogni altra cosa avevi bisogno di capire che anche così non sarebbe bastato.

    Miller fa un passo in avanti verso il suo interlocutore.

    TM: Hai del talento, quello lo hai già dimostrato sul ring più di una volta, ma hai ancora tutto da imparare su cosa voglia dire lottare per quella cintura. Dammi retta: Stempera quel tuo ego e impara a comprendere quello che ti succede attorno.

    BM: Thunder era soltanto un inconveniente, un incidente di percorso. Quel titolo spetterà a me dopo la Chamber

    Lo sguardo di Miller si fa serio.

    TM: Ti conviene fare molta attenzione stasera. Questa volta non ci saranno interventi esterni a fermarmi. Potresti durare molto meno di quello che credi.

    BM: Vedremo

    L’Ookii Oni se ne va

    Sulle immagini di Travis Miller che distoglie lo sguardo e comincia a riscaldarsi per il suo match, le telecamere chiudono il collegamento.





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    Le immagini ci portano tra le strade di Detroit, illuminate sia dai lampioni che dagli ultimi attimi di crepuscolo. Riconosciamo due figure note che chiacchierano.

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    AELITA è relativamente scoperta, con un trench color panna e dei pantaloni marroni abbinati agli scarponcini; i suoi capelli sono arruffati a causa del forte vento, nonostante lei abbia tentato di aggiustarli nel suo basco nero alla francese. Al contrario, Yì Lì Xu indossa un cappotto imbottito verde militare, dei jeans neri e anfibi dello stesso colore - e, nonostante porti anche un berretto e una sciarpa grigi, il volto è visibilmente arrossato dal freddo. Di punto in bianco la ragazza si ferma, controllando frettolosamente il telefono.

    YLX: Tutto okay?

    AE: Allora, sì, però no, ecco...

    YLX: Abbiamo sbagliato strada?

    AE: Già.

    YLX: Ricordami di non affidarti più le indicazioni stradali.

    La Yurasova tira un pugnetto amichevole al braccio dell’amico. Entrambi ridacchiano. Calcolato nuovamente il percorso per la Little Caesars Arena, imboccano la strada esatta, questa volta con maggiore silenzio da parte della russa - cosa che Xu nota.

    YLX: A parte gli scherzi, stai bene?

    AE: Sai che non so mentire.

    AELITA sbuffa, cosa resa visibile dalle basse temperature.

    AE: Ne abbiamo già parlato, però sono ancora delusa dallo scorso match.

    YLX: Tranquilla.

    Yì Lì dà una pacca sulla spalla della ragazza.

    YLX: Ma ehi, tutto sommato siamo andati bene.

    AE: Questo è vero, però… non lo so. Passerà, suppongo.

    Il ragazzo cinese avvolge il braccio attorno alle spalle di AELITA.

    AE: Ci stai per caso provando?

    La domanda, per quanto posta scherzosamente, mette sulla difensiva l’amico che risponde con una smorfia divertita.

    YLX: Naaah.

    L’inquadratura sfuma mentre, visibilmente in imbarazzo, la coppia riprende a conversare.





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    Signore e signori, bentornati ad Indoor War! Le immagini ci portano nel backstage, dove vediamo Kevin Manson muoversi nervosamente appena fuori dalla gorilla position.

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    Lo Splatter Hand, le braccia conserte, tamburella nervosamente con il piede in terra, finché non vede qualcuno passargli di fianco e si illumina.

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    Manson si mette a seguire Jordan, che non sembra nemmeno essersi accorto di lui.

    KM: Quindi gli hai finalmente tappato la bocca, eh?

    Eddie si gira e guarda il suo migliore amico sorridendo.

    EJ: A quanto pare sì, e molto probabilmente questo sarà il mio finale qui.

    Kevin aggrotta le sopracciglia, confuso.

    KM: No, scusami, cosa?

    Manson allarga le braccia.

    KM: Credevo che fosse questo, il problema. Ed ora lo hai risolto.

    Eddie allontana lo sguardo da Kevin.

    EJ: Ed ora che l'ho risolto posso ritirarmi al mio massimo, con il tuo aiuto e come meglio credo.

    L'ex Michael Edwards si passa una bora del ghiaccio sul collo.

    EJ: Non voglio litigare ora Kev. Ho solo bisogno d riposare e me lo merito visto i 5 anni qui dentro a sgobbare, senza mai fermarmi. Sono solo stanco e penso che meglio di così io non possa fare.

    KM: Esatto! Ti meriti del riposo, Eddie! Prenditi sei, nove mesi, poi torna qui dopo aver recuperato da tutti gli infortuni e continua a fare ciò che ami!

    Manson mette le mani sulle spalle dell'amico.

    KM: Un wrestler del tuo calibro non si può ritirare dal nulla, ad Indoor War, contro quel figlio di puttana. Non lo accetto, Eddie. Non posso accettarlo.

    Jordan inizia a sfilarsi gli scarponi.

    EJ: Non ci arrivi proprio Kevin vero?

    L'ex Golden Boy sospira.

    EJ: Leo e Amy mi aspettano a casa, avevo promesso a mia moglie che stasera sarebbe stata l'ultima su quel dannato ring, ho subito due fottute commozioni cerebrali, ho un ginocchio maciullato da anni di sacrifici e ho un fottuto figlio a cui badare. Pensi che sia facile essere felice in queste condizioni? Hai visto cosa diamine è successo la fuori?

    KM: Beh, sì, ma...

    Kevin sembra rimanere senza parole per qualche secondo.

    KM: Non... Non lo so.

    Manson si passa una mano davanti al volto.

    KM: Non posso controbattere, ma vorrei tanto farmi venire in mente qualcosa ed urlarlo a pieni polmoni. Come facevo una volta.

    Lo Splatter Hand scuote la testa.

    KM: Se avessi saputo che i Wolves of Winter ti avrebbero portato a ritirarti ad un fottuto Indoor War a caso e contro quella faccia di merda, non sarei mai andato da Brown. Almeno te ne saresti andato dopo aver affrontato Ren.

    Manson scuote la testa.

    KM: Ma, sai cosa? Ti avevo letteralmente dato l'occasione di fare un ultimo match senza morire su quel ring. Letteralmente, la divisione coppia, in cui avere qualcun altro a guardarti le spalle. E ti saresti potuto ritirare a Zero Hour, nella finale del Golden Hour. Senza che tu dovessi andare ad ammazzarti là fuori contro 'sto stronzo. Avremmo potuto vincere il match di coppia e basta.

    Kevin ridacchia, polemico.

    KM: Ma dovevi ottenere la tua vendetta, no? Spero che tu sia felice! Spero che Amy e Leo siano felici, di vederti ritirare così. Va bene così. Va bene così. Va bene così. Va bene così.

    L'ex Sanshkin scuote la testa.

    EJ: Non posso alzarmi a darti un colpo sulla testa, quindi piantala. Non sono stato io a scegliere di andare via così, non sono stato io a chiedere di andare avanti ancora dopo Ren. Tutto quello che ho fatto, l'ho fatto per te. Ho continuato a combattere quando te ne sei andato e l'ho fatto per te. Ho vinto il titolo mondiale incassando il Medal of Honor e l'ho fatto per te. Ho combattuto contro Ren e gli ho dato ciò che di più prezioso ho al mondo e l'ho fatto per te.

    Eddie Jordan sospira a pieni polmoni.

    EJ: L'ho fatto perché avrei voluto vederti felice almeno un'ultima volta prima di andare via. Invece siamo ancora qui a fare questa pantomima. Kevin dobbiamo crescere, dobbiamo capire che la nostra generazione ha finito, che non c'è spazio e che c'è altro a cui dobbiamo guardare. Quindi te ne prego, se non sei pronto ad andare esci da questo dannato spogliatoio, una volta e per sempre.

    Kevin abbassa lo sguardo, dando le spalle a Jordan.

    KM: No, Eddie. Non sono pronto.

    Manson alza la testa al cielo.

    KM: Ma cercherò di esserlo, più avanti nella serata.

    Lo Splatter Hand lascia la stanza, lasciando Eddie Jordan da solo. Le immagini sfumano.





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    Bentornati ad Indoor War, live da Detroit. Il pubblico è caldissimo, e ci viene mostrata una lunga carrellata di vari cartelli interessanti.

    Video



    TRUE STRENGTH



    Ma la theme song del Syndacate interrompe i festeggiamenti, accolta da una reazione mista, anche se più positiva del solito.


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    L'intero gruppo compare sullo stage. A guidarli, questa volta, è Jake King, che annuisce agli altri, da sinistra verso destra, Romeo Atlas, Syd Cooper, KEIKO, Luke Stones e Maximilian Powell. Tutti sono in tenuta da ring e maglietta blu del Syndacate, Jake escluso, che per oggi ha scelto un paio di jeans e un bomber smanicato bianco, oltre alla maglietta uguale a quella degli altri. Il passo di King è diverso da quello del solito, mentre guida il gruppo, saltando sui gradoni ed arrampicandosi rapidamente sull'apron, per poi entrare sul quadrato, dove possiamo vedere un tavolo apparecchiato, con due microfoni e quello che sembra un contratto da firmare. Jake si guarda attorno, poi si prende la sedia lontana dal titantron, mentre il resto del gruppo si posiziona dietro di lui. Jake annuisce, prendendo il microfono.

    JK: Il mio nome è "Untouchable" Jake King. Molti di voi probabilmente mi conoscono come "quello bello del Syndacate". E avete ragione.

    Jake fa spallucce, sorridendo in telecamera.

    JK: Lo sono. Ma sono anche un'altra cosa. Sono quello pratico del Syndacate. Stasera il nostro rappresentante, mr. Shepard, non sta bene, per cui non ha potuto accompagnarci qui. Ma abbiamo votato, e abbiamo deciso che dovessi io a fare da rappresentante stasera di tutti noi. Perché siamo qui? Semplice. Questo...

    King indica il contratto.

    JK: È un contratto per un Singles Match. Uno contro uno. Il Syndacate contro un lottatore o una lottatrice che voglia farsi avanti da quel backstage. E tutto questo, per Zero Hour. Una occasione da non perdere. Un match nell'ultimo PPV dell'anno, contro l'idea più innovativa che questa federazione abbia mai visto. Certo, nel backstage ci potrebbe essere chi ha problemi con noi. Ma magari ha troppa paura per farsi sotto. No, noi stiamo offrendo una occasione. Visto che i nostri nemici sono dei codardi, chiunque voglia un match può uscire ora e dimostrare di valere lo spazio che merita.

    Passa qualche secondo, mentre Jake si guarda attorno, appoggiandosi coi gomiti al tavolo.

    JK: Niente? Facciamo così. Rendiamo questa cosa più interessante. Cinquecentomila dollari in palio. Se un qualsiasi lottatore si presenterà adesso e firmerà questo contratto, potrà vincere cinquecento mila dollari sconfiggendoci. Non è una cifra da poco.

    Passano ulteriori istanti, e il membro del Syndacate fa per prendere nuovamente la parola...